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Ritrarre il Rinascimento, venti studenti francesi disegnano la città

di    -    Pubblicato il 28/04/2015                 
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studente_francese_27apr15URBINO – In via Cesare Battisti un ragazzo tiene in mano un blocco degli schizzi e una matita. Alza lo sguardo dal foglio e gli occhi passano a studiare piazza della Repubblica. Ogni particolare sarà prezioso per i suoi bozzetti. E se ci si guarda attorno, passeggiando per le vie del centro, se ne notano tanti altri, come lui. Chi in piedi chi seduto, concentrati nel disegnare i palazzi rinascimentali di Urbino.

Sono i venti ragazzi della Paris-Belleville, scuola superiore francese di architettura, in vacanza studio per una settimana. Il loro scopo è quello di sperimentare, di rappresentare su carta le architetture della città, a matita o a colori. Si preparano per una mostra a Parigi e il soggetto dell’esposizione sarà proprio Urbino.

Gli studenti francesi della Paris Belleville

I futuri architetti hanno tutti tra i 20 e i 25 anni e sono seguiti da quattro docenti della scuola che li affiancano mentre i palazzi della città prendono forma sui loro fogli. Per loro il rinascimento non è qualcosa di nuovo. “Non ero mai stato a Urbino prima, ma è un luogo famoso – racconta lo studente Tristan Guibert, 21 anni, in testa un cappello borsalino bianco – l’abbiamo studiata a scuola, durante il corso di Storia dell’architettura. Tutti conosciamo i grandi personaggi del Rinascimento, come Raffaello e Piero della Francesca”. Mentre è a Urbino, a Tristan vengono in mente i paesaggi rinascimentali, con sullo sfondo colline e montagne irregolari.

Gli studenti, iscritti alla scuola di Parigi ma provenienti da tutta la Francia, sono arrivati sabato 25 aprile, ma uno di loro era già stato in città. “Ho visitato Urbino la scorsa estate, durante un viaggio in Italia con la mia famiglia – dice il ventenne Rolin Come – passeggiavo per il centro di notte e in giro c’era molta gente vestita con costumi medievali (probabilmente, si trattava della Festa del Duca, ndr). Era perfetto! E’ stato come andare indietro nel tempo, o come vivere in un film”. Anche lo stile degli edifici in centro fa rivivere le atmosfere del lontano passato: “Mi piace ogni palazzo, soprattutto perché tutti sono costruiti con lo stesso materiale, in mattoni”.

Nel corso dei giorni i compiti da fare cambiano. Lunedì mattina la consegna è quella di lavorare a degli schizzi a matita. Vengono raffigurati gli angoli di via Raffaello, piazza della Repubblica e via Vittorio Veneto. Si tratta di disegni dal vero e la scelta è tra rappresentare l’intero edificio o solo un dettaglio di esso. Dopo un primo abbozzo, gli insegnanti di disegno passano e consigliano agli studenti come migliorare il lavoro. Lo scopo è di analizzare le relazioni architettoniche tra queste tre aree della città.

Celine Mesnard nel suo blocco di fogli ha tratteggi del Duomo di Urbino. E’ seduta in un lato della Piazza e ricrea su carta il loggiato della Chiesa di San Francesco. “Qui ci sono begli edifici – dice – L’architettura è molto bella, è tutto ben disposto. La Fortezza, poi, è fantastica”.

studentessa_francese_27apr15“Qui è incredibile – spiega Clemence Snyman, 20 anni – riesci a sentire la storia che questo posto racconta”. Per prendere le misure, gli studenti si regolano a distanza con le loro matite: allungano il braccio verso il monumento e osservano, tenendo conto della distanza tra la punta del legnetto e la punta del pollice. “In questo luogo c’è una bella armonia – prosegue Clemence – tutte le facciate sono notevoli. I palazzi hanno volumi molto grandi e finestre piccole; è il classico stile italiano. Sono molto felice di essere qui”.

Secondo Rolin Come, “Urbino è una città a misura d’uomo. Mi piacciono le sue vie, così strette”. L’effetto di passare dai grandi viali parigini alle viuzze urbinati deve essersi fatto sentire. “Verreste mai a vivere qui?”, chiediamo. “Non credo – risponde Rolin – le metropoli hanno parecchia energia”, di giorno come di notte. “Potrei trasferirmi qui giusto per qualche mese – afferma Tristan Guibert – noi veniamo da Parigi”.

Ma alla fine di tutto, sarà la ‘piccola’ Urbino ad arrivare nella capitale francese. Dopo gli schizzi dal vero, i 20 studenti di architettura stanno lavorando a qualcosa di più elaborato, usando anche i colori. E i risultati saranno oggetto di una futura mostra, alla Paris-Belleville.

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