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“La #buonascuola è in piazza”, quattro scuole chiuse per sciopero e alta partecipazione nei licei

di    -    Pubblicato il 5/05/2015                 
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La scuola elementare di Piansevero

La scuola elementare di Piansevero

URBINO – Lo sciopero contro la riforma della scuola del governo Renzi ha coinvolto anche le scuole di Urbino. Quattro gli istituti elementari chiusi oggi: Gadana, Piansevero, Trasanni e Mazzaferro. Le manifestazioni di oggi, che si sono svolte in tutta Italia con cortei in sette città, hanno unito per un giorno professori e studenti.

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Le altre scuole della città ducale sono rimaste aperte, seppur a ranghi ridotti. Alla superiori dell’Istituto comprensivo Raffaello alta partecipazione, con 42 docenti assenti su 54 (del personale Ata hanno scioperato in otto, su un totale di 18).

Più dei due terzi dei professori del liceo artistico Scuola del Libro di Urbino hanno aderito (53 su 75), seguiti da una forte assenza di studenti (331 assenti e 403 presenti). “Già da ieri sapevamo di avere molte adesioni – ha affermato la preside della Scuola del Libro Bianca Pia Marrè – abbiamo cercato di garantire il servizio al meglio, senza ledere il diritto allo sciopero”. Alle scuole medie Volponi la percentuale di scioperanti è stata più bassa, circa il 30%. “E’ Legittimo scioperare – ha dichiarato Antonio Serafini, dirigente della Volponi – servono investimenti per le assunzioni e le strutture delle scuole”.

Scuola Fermignano

L’Istituto comprensivo “Donato Bramante” di Fermignano

Anche a Fermignano alta adesione. All’Istituto comprensivo Donato Bramante assenti 63 docenti su 77. Si tratta di tutti i 17 insegnanti della scuola dell’infanzia e di 32 su 35 docenti nelle due scuole elementari. Nella secondaria dello stesso istituto sono mancati in 14 su 25 e, tra il personale Ata, ha scioperato una persona.

Dalle scuole della provincia verso Roma, i docenti si sono preparati per unirsi al corteo nella capitale, una delle sette città italiane che hanno ospitato i cortei. Da Pesaro sono stati organizzati due pullman da 55 posti ciascuno, come ha spiegato al Ducato Lilli Gargamelli, rappresentante della Cgil di Pesaro.

In piazza del Popolo, a Pesaro, si è svolto un flash mob per manifestare contro la riforma. Circa 400 persone, secondo la Cgil, hanno simbolicamente occupato la piazza della città con palloncini colorati e fischietti. Intorno a mezzogiorno è stato dato il via al flash mob e sono partiti tre grandi fischi collettivi. Il gesto è stata una risposta alle dichiarazioni del presidente del consiglio Matteo Renzi all’ultima festa dell’Unità di Bologna, durante la quale aveva dichiarato di non essere spaventato da “tre fischi” da parte di chi lo contestava sulla scuola. “A Pesaro c’erano insegnanti, studenti e persino bambini e famiglie – ha detto Gargamelli – i palloncini simboleggiavano le nostre idee che volano molto più in alto delle idee del governo Renzi sulla riforma della scuola”.

La mobilitazione si è svolta in tutto il Paese. La protesta – come detto – ha riguardato soprattutto sette grandi centri: Milano, Roma, Aosta, Bari, Catania, Palermo e Cagliari. Si parla di decine di migliaia di manifestanti, a livello nazionale. Roma e Milano sono le due città dove la partecipazione è più elevata. “Sarà il più grande sciopero della storia della scuola italiana – hanno annunciato i Cobas sotto alla sede del ministero dell’Istruzione – è la prima volta che i sei principali sindacati scioperano insieme”.

Scuola primaria Mazzaferro

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