il Ducato » alessia morani http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » alessia morani http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Primarie Marche, Marangoni (Fi): “Numeri non credibili”. Replica Morani (Pd) “Solo fuffa” http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-online/primarie-marche-marangoni-fi-numeri-non-credibili-replica-morani-pd-solo-fuffa/67245/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-online/primarie-marche-marangoni-fi-numeri-non-credibili-replica-morani-pd-solo-fuffa/67245/#comments Wed, 04 Mar 2015 17:02:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67245 LEGGI - Spacca e Ceriscioli pronti alla sfida / Primarie, vince Ceriscioli]]> URBINO – Forza Italia critica la legittimità della vittoria di Luca Ceriscioli alle primarie di centrosinistra nelle Marche. Lo fa attraverso il consigliere regionale Enzo Marangoni, secondo cui i numeri dell’affluenza, circa 43mila persone, “potremmo giocarceli al lotto”. Secca la risposta di Alessia Morani, deputata del Pd: “Si tratta di una dichiarazione farneticante, è solo fuffa”.

Enzo_Marangoni

Enzo Marangoni

Il fulcro della discussione sono i dati forniti dal Pd stesso sul suo sito web: i voti di domenica 1 marzo sono stati 43.588, ma alle 19 (secondo quanto riportato anche dal Ducato) la conta aveva appena superato i 25mila. Quindi, secondo il ragionamento di Marangoni, 18.588 persone si sarebbero ‘precipitate’ a votare dalle 19 alle 22, orario di chiusura dei seggi. In pratica un terzo dei voti sarebbe stato raccolto in sole tre ore. “Questa incredibile corsa forsennata alle urne – ironizza il consigliere regionale – per recuperare lo scarso risultato dell’intera giornata, sarebbe avvenuta proprio nelle ore di cena e in una fredda serata, in certe zone della regione anche sotto la pioggia. Come possiamo credere che abbia vinto legittimamente un candidato piuttosto che un altro?”. Piccata la risposta della Morani, che difende i suoi elettori: “Voglio dire a Marangoni che i nostri volontari, e in generale i marchigiani, sono persone perbene. Certe affermazioni non gli fanno certo onore”.

La seconda accusa mossa da Marangoni riguarda il successo delle primarie sbandierato dai dem, che a suo parere sarebbero invece state “un flop”. Infatti, rispetto ai 93.716 votanti del dicembre 2013, “la cifra sulla partecipazione popolare è più che dimezzata, nonostante a questo giro si sia trattato di primarie aperte anche ai non iscritti, mentre due anni fa si trattò di primarie chiuse e non di coalizione”. Di nuovo la Morani precisa: “Non c’è niente di più falso: le primarie del Pd del 2013 erano aperte come quelle celebrate lo scorso primo marzo. Il successo di domenica è perciò evidente: hanno votato oltre 43mila democratici ai nostri seggi per scegliere il candidato del Pd al governo delle Marche.”

La deputata del Pd conclude con un ultimo affondo: “Solo quando Forza Italia smetterà di prendere ordini da un solo capo ed inizierà ad esercitare il metodo democratico nella scelta dei propri candidati, potrà parlare. Per ora è solo fuffa”.

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Piove sul tribunale di Urbino: tetto rotto, molti processi pendenti e poco personale http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/piove-sul-tribunale-di-urbino-tetto-rotto-molti-processi-pendenti-e-poco-personale/65690/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/piove-sul-tribunale-di-urbino-tetto-rotto-molti-processi-pendenti-e-poco-personale/65690/#comments Fri, 20 Feb 2015 08:27:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65690 L'INCHIESTA / Il palazzo di giustizia di Urbino in difficoltà: boom di processi pendenti, +100% nel penale e 40% nel civile. Il personale amministrativo scarseggia e dal tetto, mai riparato, filtra acqua. Chieste tre misure urgenti al ministro della Giustizia VIDEOINTERVISTA A NITRI / MAPPA La giustizia nelle Marche
TUTTI I DATI DA NAVIGARE/SFOGLIA IL NUOVO NUMERO DEL DUCATO ]]>
Il tribunale di Urbino

Il tribunale di Urbino

URBINO – La giustizia a Urbino si regge anche sugli stagisti. Un’immagine forte per descrivere le gravi carenze che mettono in seria difficoltà il lavoro del Tribunale ducale. La preoccupazione per il futuro incerto del palazzo di giustizia trova riscontro nelle parole del presidente Francesco Nitri: “La situazione del personale amministrativo è precaria”.

A distanza di un anno dal rischio accorpamento con Pesaro, che causò molti disagi all’organizzazione degli uffici giudiziari, il palazzo di giustizia della città ducale si trova ancora in affanno. Aumentano i rinvii delle udienze, i procedimenti si accumulano e il personale amministrativo non basta, tanto che molto lavoro viene smaltito grazie ai giovani che fanno lì degli stage con la speranza di una futura collocazione nell’organico.

VIDEOINTERVISTA / Il presidente Nitri: “Le nostre richieste al Governo”

Ad aggravare la situazione anche le condizioni dello stabile che ospita gli uffici giudiziari: “Ci sono gravi problemi di manutenzione – dice il presidente Nitri – il tetto del tribunale è ancora scoperto nonostante i lavori siano iniziati più di tre anni fa. Con le ultime piogge abbiamo avuto locali allagati e ci siamo dovuti stringere in quelli disponibili”.

Il tetto del Tribunale ancora da sistemare

Il tetto del Tribunale ancora da sistemare

Gli ultimi dati disponibili relativi al 2014, anche se non completi, confermano la situazione precaria del palazzo di giustizia. Ad esempio nel penale, dove nel secondo semestre 2014 si registra un aumento di casi pendenti da 723 a 814 con un aumento del 12,5%. Stessa tendenza per i casi in carico al gip, passati da 656 a 741 nel secondo trimestre con un aumento del 12,9%.

Se andiamo a guardare la serie storica, prendendo i dati del ministero della Giustizia (gli ultimi disponibili sono del 31 dicembre 2013) rispetto al 2005 si è registrato un aumento del 106% dei procedimenti penali non arrivati a sentenza e un +40% di quelli civili ancora pendenti. Di contro le cause portate a termine sono in diminuzione del 10% per il civile e del 42% per il penale.


GUARDA / Le tabelle con i dati integrali (fonte: ministero della Giustizia)

Non è sempre stato così, la situazione è precipitata negli ultimi 4 anni, in corrispondenza col periodo in cui il tribunale era a rischio chiusura. Nel 2013 sono stati iscritti 3551 procedimenti nei registri civili, ma ne sono stati chiusi solo 3105 e a fine anno c’erano 3572 cause pendenti. Numeri leggermente migliori nel penale, dove a fronte di 1444 fascicoli aperti, 1085 sono stati chiusi e ne rimangono 1242 che attendono di essere definiti. “Le pendenze civili si sono accumulate per il rischio chiusura del tribunale e le risorse – dice Nitri – sono state concentrate sui processi penali. Ora stiamo mettendo le mani su tutto. La priorità è stata data al civile ora”. Insomma a Urbino i procedimenti conclusi sono sempre meno rispetto a quelli che vengono aperti e quindi si stanno accumulando anno dopo anno.

Guarda la mappa dei tribunali marchigiani

Clicca per guardare la mappa dei tribunali marchigiani

Nelle Marche (mappa) va così male solo il tribunale di Fermo. Nella giustizia penale la maglia nera per i processi non conclusi va ad Ancona e Ascoli Piceno, mentre Urbino rientra nella media regionale. Lo stesso vale per il numero di processi civili portati a termine. La giustizia ducale si trova nella situazione di maggiore difficoltà rispetto al resto della regione per quanto riguarda il numero di procedimenti penali definiti, dove spicca il tribunale di Pesaro per i pochi procedimenti pendenti e i molti definiti rispetto a quelli iscritti nel 2013. Per fare un paragone con un tribunale di dimensioni simili si può fare riferimento a quello di Camerino, soppresso nel 2013, che aveva un maggior numero di procedimenti civili definiti, ma anche più cause pendenti.

Se invece guardiamo alla realtà nazionale, rispetto ai tribunali di piccole dimensioni ancora attivi in Italia (molti sono stati chiusi nel 2013), Urbino ha una media di una causa pendente per ogni nuova iscritta nel 2013, ma un basso numero di cause civili concluse (solo Caltagirone, Locri, Tempio Pausania e Vallo della Lucania fanno peggio).

Nonostante questo i dati sul numero di procedimenti civili portati a termine dai magistrati presenti è nella media nazionale. Questo dato indica che a fronte di un buon lavoro del personale giudiziario del tribunale, ci sono delle difficoltà nello smaltimento dei processi. Il tribunale di Urbino si trova infatti con una mancanza di personale amministrativo del 23% dell’organico previsto dal ministero della giustizia, una delle situazioni peggiori tra i piccoli uffici giudiziari italiani. Nel 2013 ogni dipendente si trovava oberato da una media di 223 procedimenti (erano 205 a testa a Fermo, 190 ad Ascoli Piceno, 170 a Pesaro e ad Ancona e 165 a Macerata).

Faldoni nel tribunale di Urbino

Faldoni nel tribunale di Urbino

“Il personale amministrativo è carente – dice Nitri – perché il tribunale era a rischio chiusura. Stiamo aspettando la copertura di questi posti. Molti sono andati in pensione” e poi continua facendo eco a quanto detto dal ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Speriamo nella mobilità del personale delle province. Ci auguriamo che questo possa venire a coprire i ruoli amministrativi in tribunale”.

Per Nitri – che conosce bene la realtà pesarese, dove ha ricoperto il ruolo di sostituto procuratore per dieci anni – “se ci fosse stata la fusione con il tribunale di Pesaro la situazione sarebbe stata tragica”. Una soluzione alternativa, invece, potrebbe essere quella di ampliare il circondario di Urbino. L’operazione, come dimostrato anche da uno studio del procuratore generale Alessandro G. Cannevale, da un lato sgraverebbe Pesaro, oberato di lavoro nel settore civile, dall’altro incrementerebbe il numero di magistrati in organico a Urbino, rendendo così più veloce la risposta della giustizia alle richieste dei cittadini.

DALL’ARCHIVIO Pochi giudici e rischio chiusura, pioggia di rinvii in tribunale (giugno 2013)

Nitri aggiunge: “Nessuno a quel punto parlerebbe più di chiudere il tribunale di Urbino”. Il trasferimento riguarderebbe 10 comuni (Barchi, Cartoceto, Fratte Rosa, Mondavio, Orciano di Pesaro, Pergola, San Lorenzo in Campo, Serra Sant’Abbondio, Saltara e Serrungarina) per un totale di 36.476 residenti attualmente sotto la competenza di Pesaro, ma che si trovano territorialmente più prossimi a Urbino. La proposta è stata già inoltrata al ministero, ma è necessario che un parlamentare la porti avanti e per fare questo Nitri si rivolge alla deputata Alessia Morani.

I problemi del tribunale emergono in tutta la loro complessità non solo quindi dai dati ministeriali, ma anche dalle parole del presidente stesso che si rivolge direttamente al ministro della Giustizia: “Se potessi chiedere tre cose a Orlando sarebbero la copertura del personale amministrativo, abbiamo troppo personale precario che non si trova qui in pianta stabile; la revisione del circondario con il passaggio di alcuni comuni da Pesaro a Urbino per dare più materia al tribunale e scongiurarne definitivamente la chiusura. Infine vorrei maggior attenzione sulla manutenzione dello stabile che si trova in condizione di parziale abbandono. Tre richieste che si devono trasformare in interventi concreti che non si possono più rimandare.

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Tribunale Urbino, Nitri: “Situazione precaria”. E fa tre richieste al Governo (Videointervista) http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/tribunale-urbino-il-presidente-nitri-situazione-precaria-e-fa-tre-richieste-al-governo-videointervista/65871/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/tribunale-urbino-il-presidente-nitri-situazione-precaria-e-fa-tre-richieste-al-governo-videointervista/65871/#comments Fri, 20 Feb 2015 08:13:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65871 [continua a leggere]]]> Il presidente del tribunale di Urbino Francesco Nitri

Il presidente del tribunale di Urbino Francesco Nitri

URBINO – Tre richieste per il ministro della Giustizia Andrea Orlando: la copertura del personale amministrativo, ora sostituito dagli stagisti, il passaggio di alcuni comuni dal circondario di Pesaro a quello di Urbino, e la manutenzione dello stabile di via Raffaello, danneggiato dal passare degli anni e dal maltempo.

Il presidente del tribunale di Urbino Francesco Nitri prova così ad aggiustare il guasto alla macchina giudiziaria che si è trovato a guidare lo scorso giugno. Quando, aggirato il decreto sulla chiusura dei piccoli uffici giudiziari, il palazzo di Giustizia urbinate ha dovuto fare i conti con le falle rimaste aperte. E con la pioggia, quella di procedimenti orfani di sentenza, e quella vera, che cade da un tetto ancora scoperto.

Il tribunale di Urbino è tra i più inefficienti tra i piccoli uffici giudiziari italiani. Come si spiega?
Le pendenze si sono accumulate dopo la proposta di chiusura del Tribunale, nel 2012. L’incertezza sul futuro del palazzo di Giustizia (prima nella lista di quelli da chiudere, poi depennato, ndr), ha portato il Csm e il Ministero a rimandare la copertura dei posti di lavoro. Dopo che ne è stata decisa la sopravvivenza, c’è voluto del tempo per rimettere in moto la macchina giudiziaria. L’organico dei magistrati è al completo da poco, e stiamo ora riesaminando le pendenze maggiori, quelle civili, che interessano direttamente i cittadini.

Ci sono anche sette procedimenti pendenti da prima del 2000.
Anche i sette procedimenti saranno portati a conclusione. Io stesso sto riesaminando le pendenze civili, come le udienze di separazioni e divorzi o le procedure fallimentari, e approfondirò personalmente la questione.

Qual è oggi il problema maggiore?
Il personale amministrativo è carente. In molti sono andati in pensione senza che il loro posto fosse occupato, e tiriamo avanti con personale precario. Giovani stagisti molto preparati che, nella speranza di un impiego, accettano di lavorare senza stipendio e finiscono con lo svolgere ruoli di contorno e supporto che spetterebbero ai dipendenti dell’amministrazione. Colpa della burocrazia: la cancelleria fallimentare, ad esempio, ora è scoperta nonostante la domanda di trasferimento di una collega sia stata accolta già da due mesi.

Se potesse avanzare tre richieste al ministro della Giustizia, cosa vorrebbe per il tribunale di Urbino?
Per prima cosa la copertura del personale amministrativo, che potrebbe realizzarsi sfruttando la mobilità dei dipendenti delle Province, annunciata dal Governo. Abbiamo già ricevuto diverse domande da parte di alcuni impiegati, ma i tempi sono ancora una volta dettati dalla burocrazia. In secondo luogo la revisione delle circoscrizioni: molti comuni potrebbero passare dal circondario di Pesaro a quello di Urbino, alleggerendo il primo tribunale e potenziando il secondo. Abbiamo presentato un progetto a riguardo – firmato dal procuratore della Repubblica Alessandro Cannevale – ma dal Ministero nessuna risposta. Qualche parlamentare locale potrebbe farsene portavoce, penso ad esempio all’onorevole Alessia Morani, eletta in questo circondario. E pensare che c’è addirittura chi parla ancora di una nostra fusione con Pesaro.

Faldoni in Tribunale

Faldoni in Tribunale

Cioè?
Sono circolate nuove voci su una possibile soppressione del tribunale di Urbino, ipotesi che smentisco. Anzi, posso dire che se ci fosse stata la fusione tra i due tribunali la situazione ora sarebbe davvero tragica. Perché anche a Pesaro, dove ho prestato servizio fino allo scorso giugno, c’è una lunga coda di cause sia civili che penali, e si decidono molte prescrizioni. La revisione del circondario è allora la soluzione più ragionevole, se si vuole bene alla giustizia e al cittadino.

Manca ancora la terza richiesta.
Chiederei la manutenzione del nostro stabile, che di fatto non c’è mai stata. Abbiamo infiltrazioni nei soffitti e un tetto gravemente danneggiato da tre anni. Iniziati ad agosto del 2013, i lavori sarebbero dovuti finire a giugno dell’anno scorso, ma il cantiere è ancora aperto e non so più come sollecitare la ricostruzione. Per di più, le ultime piogge hanno allagato alcuni locali che siamo stati costretti a sgomberare. Un’intera cancelleria è stata spostata nell’ufficio del Gip, e anche stringersi ora diventa difficile.

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Morani (Pd): nel giornalismo c’è chi usa mezzi per “screditare” la politica http://ifg.uniurb.it/2015/01/26/ducato-online/morani-pd-nel-giornalismo-ce-chi-usa-mezzi-per-screditare-la-politica/63418/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/26/ducato-online/morani-pd-nel-giornalismo-ce-chi-usa-mezzi-per-screditare-la-politica/63418/#comments Mon, 26 Jan 2015 10:45:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63418 Alessia Morani, deputata Pd

Alessia Morani, deputata Pd

URBINO – Da un convegno sul rapporto tra informazione e garantismo partono parole di sostegno per Tiziano Renzi, padre dell’attuale presidente del Consiglio, indagato per il fallimento della Chil Post, una sua società. L’appoggio arriva da Alessia Morani, deputata Pd e membro della commissione Giustizia della Camera dei Deputati. “Ci sono mezzi utilizzati per screditare alcuni esponenti della politica agli occhi delle persone” ha affermato la deputata, che ha proposto la questione in un incontro dedicato ai ‘processi in diretta’ e, in larga parte, all’esposizione mediatica del caso Yara Gambirasio.

L’iniziativa, intitolata Urbinolab, si è svolta venerdì 23 gennaio alle 21, nella Sala del Maniscalco della Rampa di Francesco di Giorgio Martini. “Renzi ha riportato nel Pd la cultura della giustizia” ha affermato Morani, che vede nella nuova guida del partito un ritorno al garantismo. Quel garantismo che, in base alle sue parole, era parte integrante del vecchio Pci. Nel percorso di trasformazione che ha portato alla successiva nascita del Partito Democratico, si sarebbe persa questa concezione. Secondo Morani, il Pd subiva l’influenza dei suoi alleati passati, che avevano portato a una “deriva” giustizialista. Il riferimento è ad Antonio Di Pietro, che per anni è stato tra i principali alleati del centro-sinistra. Durante la serata, Morani è tornata più volte sul rapporto tra stampa e opinione pubblica, parlando di una tendenza a trasformare in reality tutto quello che è giustizia. “Un’indagine non è una sentenza di colpevolezza” ha affermato. “Trovo che spesso si sbattano in prima pagina dei ‘mostri’. Poi, quando questi vengono assolti, la notizia va a pagina 20, in un angolo”. E ancora: “Ci sono mezzi utilizzati per screditare alcuni esponenti della politica agli occhi delle persone”. Qui l’attenzione alla vicenda che ha interessato Tiziano Renzi e il “fallimento della società, venduta qualche anno prima”. “Un giornale ha scritto ‘La società del padre di Renzi fallisce, pagano gli italiani'” ha proseguito la deputata Pd, probabilmente riferendosi a un recente articolo firmato da Davide Vecchi del Fatto Quotidiano. “La notizia è stata poi ripresa da altri. Quello è un modo ‘strisciante’ per distruggere l’immagine di una persona” come Matteo Renzi.

Da sx: Alessia Morani, Gabriele Marra, Silvia Gazzetti

Da sx: Alessia Morani, Gabriele Marra, Silvia Gazzetti

La politica è stata uno degli elementi di fondo dell’incontro, più giuridico e massmediologico. “Giustizia e populismo: il processo tra procedura e reality. La violenza dei media e la crisi del garantismo” era il titolo dell’iniziativa, arrivata alla seconda ‘puntata’ di una più lunga serie. Oltre ad Alessia Morani, sul palco c’erano Silvia Gazzetti, ex legale di Massimo Bossetti nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, e Gabriele Marra, docente di diritto penale all’Università di Urbino. Silvia Gazzetti ha raccontato la sua esperienza come legale di Bossetti. Un caso su cui è necessario lavorare “con la massima cautela – ha detto l’avvocata – Cosa che ho cercato di fare sin da quando fui nominata difensore d’ufficio”. I processi devono essere celebrati “nelle aule di tribunale e non in piazza”. “L’opinione pubblica deve essere informata correttamente – ha proseguito – altrimenti rischia di non capire quali notizie siano vere e quali infondate. In questo caso parliamo dell’omicidio di una ragazzina avvenuto in modo efferato e tutto va trattato con una certa delicatezza”. Il professor Marra ha fornito delle riflessioni sul garantismo nel sistema giuridico italiano. “Nella nostra tradizione culturale e giuridica da qualche tempo l’idea di garantismo è in difficoltà – ha affermato il docente, per il quale è fondamentale la condivisione di una serie di principi, come quello della centralità della legge e quello di “sottoposizione alla legge”. Per funzionare, l’idea di garantismo “ha bisogno di alcune concezioni imprescindibili”, tra le quali il principio di non colpevolezza. urbinolab_platea_230115Da dibattiti del genere nascono riflessioni sulla libertà di informazione. “La stampa va rispettata – è l’opinione di Gazzetti – ed è giusto che a loro vengano date notizie corrette, da riportare a lettori e telespettatori”. Sul finire dell’evento, Alessia Morani ha ‘edulcorato’ le critiche nei confronti del settore giornalistico, parlando dell’esistenza di una parte di stampa impegnata nell’offrire ottimi servizi. Il prossimo appuntamento con Urbinolab è fissato per giovedì 5 febbraio alle 21, nella sede del Pd cittadino. Si parlerà di legge elettorale e riforma del Senato e del titolo V. Interverrà Massimo Rubechi, docente del dipartimento di giurisprudenza all’Università di Urbino.

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Processo Annibali, Morani (Pd): “Sono qui per stare vicina a Lucia come donna” http://ifg.uniurb.it/2014/02/22/ducato-notizie-informazione/processo-annibali-morani-pd-sono-qui-per-stare-vicina-a-lucia-come-donna/57480/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/22/ducato-notizie-informazione/processo-annibali-morani-pd-sono-qui-per-stare-vicina-a-lucia-come-donna/57480/#comments Sat, 22 Feb 2014 12:15:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57480 [continua a leggere]]]> PESARO – “Sono qui per dare il mio silenzioso sostegno a  Lucia in questo difficile momento che sta attraversando”. Lo ha detto Alessia Morani, deputata Pd e membro della segreteria del partito, all’uscita dal tribunale di Pesaro mentre è in corso il processo che vede imputati Luca Varani, ex fidanzato dell’Annibali, e i due presunti esecutori materiali dell’aggressione con l’acido all’avvocatessa urbinate. La Morani era presente in tribunale anche ieri ma non è entrata nell’aula durante il processo.

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Con Renzi anche Alessia Morani, l’avvocatessa marchigiana nella direzione del Pd http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/con-renzi-anche-alessia-morani-lavvocatessa-marchigiana-nella-direzione-del-pd/53675/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/con-renzi-anche-alessia-morani-lavvocatessa-marchigiana-nella-direzione-del-pd/53675/#comments Mon, 09 Dec 2013 18:19:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53675

Alessia Morani – foto dal suo profilo Facebook

URBINO – Alessia Morani, avvocato originaria del Montefeltro, ha appena ricevuto l’incarico nella segreteria nazionale del Pd alla commissione Giustizia. È una delle sette donne della squadra di Matteo Renzi. Ha 37 anni e lo scorso marzo è stata eletta alla Camera dei deputati. Su Facebook la Morani ha espresso la sua gioia per l’incarico ricevuto: “Grazie di cuore a tutti…ma grazie soprattutto ai miei genitori straordinari, al mio compagno, alla mia famiglia, ai miei amici più cari (e loro sanno di chi sto parlando) e al grande Massimo Vannucci…e last but not least a Matteo Renzi!!!!!!! Si cambia verso davvero!!!!”

È nata a Sassocorvaro il 3 gennaio 1976 ma è cresciuta a Macerata Feltria. Ha svolto gli studi a Urbino: dopo aver conseguito il diploma al liceo Raffaello, ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza all’università “Carlo Bo” laureandosi nel 2001. Dal 2006 è iscritta all’ordine degli avvocati di Urbino, dove svolge l’attività legale. Dal 2009 al 2013 ha ricoperto diversi incarichi come membro del cda di Pesaro Studi, Fano Ateneo e Fondazione Occhialini.

Ha mosso i primi passi nella politica nel 1995 con l’elezione a segretario provinciale della Sinistra giovanile di Pesaro Urbino. Ma la sua passione inizia prima, nel 1992. “Avevo 16 anni – si legge sul suo profilo su www.riparteilfuturo.it – l’Italia oggi come allora, stava attraversando un periodo difficilissimo. Le stragi di mafia, tangentopoli, la fine della cd prima Repubblica. Ho iniziato a chiedermi cosa si doveva e poteva fare e come, nel mio piccolo, potevo contribuire in un momento così critico per l’Italia”. Dopo essere stata eletta come segretario dei Democratici di sinistra (Ds) della sezione di Macerata Feltria (PU), diventa membro del Consiglio nazionale dei Ds nel 2006. Dal 2007 è entrata, invece, a far parte dell’assemblea provinciale e regionale delle Marche del Pd. Dal 2003 al 2009 ha ricoperto l’incarico di consigliere ed assessore del Comune di Macerata Feltria mentre dal 2009 al 2013 è stata assessore della Provincia di Pesaro e Urbino. Nel 2012, dopo la scomparsa del consigliere comunale di Macerata Feltria Massimo Vannucci, la Morani viene chiamata a sostituirlo.

Poi la “svolta” alla Camera. Dopo aver partecipato alle primarie del Pd, piazzandosi quarta  nella regione Marche, viene eletta deputata della Repubblica alle elezioni di febbraio 2013. Membro della Commissione giustizia della Camera dei Deputati, il 9 dicembre è stata scelta dal segretario del Pd Matteo Renzi per occuparsi proprio della materia giustizia nella segreteria nazionale del partito.

Una carriera ricca di successi che la stessa Alessia Morani attribuisce a qualche incontro “fortunato”. “Ho conosciuto Massimo Vannucci, con lui ho iniziato il mio percorso politico. Prima consigliere nel Comune di Macerata Feltria con lui nel mandato 2001-2004, e poi assessore comunale dal 2004 al 2009, con Sindaco Silvano Severini. Nel 2009 inizia l’esperienza di assessore provinciale nella giunta Ricci“, si legge sul suo profilo. È proprio Massimo Vannucci che Alessia Morani si sente di “ringraziare” di più: “Mi ha trasmesso la passione per la politica e l’impegno civile, il rigore morale e il valore dell’onesta’, l’importanza del lavoro e della vicinanza alle persone, soprattutto a quelle più deboli e bisognose. Mi ha insegnato che la politica si fa per gli altri, che occorre sempre misurarsi sui risultati che si ottengono per la propria comunità e con lui ho imparato a sognare e non smetterò più”.

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Tagli al trasporto pubblico, scuole a rischio: tavola rotonda a palazzo Ducale http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-notizie-informazione/tagli-al-trasporto-pubblico-scuole-a-rischio-tavola-rotonda-a-palazzo-ducale/50525/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-notizie-informazione/tagli-al-trasporto-pubblico-scuole-a-rischio-tavola-rotonda-a-palazzo-ducale/50525/#comments Tue, 11 Jun 2013 11:16:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50525 [continua a leggere]]]> URBINO – I tagli ai finanziamenti del trasporto pubblico potrebbero avere ricadute sul sistema scolastico e sugli studenti universitari. Istituzioni e operatori del settore si incontreranno per discutere dei possibili scenari sabato 15 giugno alle 10.30 nella sala del Giardino d’inverno di palazzo Ducale 

Alla tavola rotonda interverranno Giorgio Londei, presidente dell’azienda Adriabus, il sindaco di Urbino Franco Corbucci, il presidente della Provincia Matteo Ricci, Vilberto Stocchi, prorettore allo sviluppo e alle relazioni esterne dell’Università di Urbino, Enzo Giancarli, presidente della quarta commissione consiliare Regione Marche e il sottosegretario all’istruzione Gian Luca Galletti.

Tra gli invitati anche gli onorevoli Marco Marchetti e Alessia Morani e la senatrice Camilla Fabbri.

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Tribunale di Urbino: slitta a fine giugno la decisione sulla soppressione http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-notizie-informazione/tribunale-di-urbino-slitta-a-fine-giugno-la-decisione-sulla-soppressione/50128/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-notizie-informazione/tribunale-di-urbino-slitta-a-fine-giugno-la-decisione-sulla-soppressione/50128/#comments Wed, 05 Jun 2013 16:25:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50128 [continua a leggere]]]> ROMA – Entro fine mese sarà forse più chiaro il destino del Tribunale di Urbino, a rischio cancellazione dopo il decreto del Governo del settembre 2012 e considerato uno dei casi più critici nella riforma della geografia giudiziaria. Il Ministro Anna Maria Cancellieri, al termine delle audizioni in Commissione giustizia, ha deciso di rimandare a fine giugno una decisione definitiva in merito al provvedimento. Questo tempo le servirà per valutare eventuali verifiche ed esaminare i casi più problematici.

“Il Ministro ha di fatto accolto la proposta del Partito democratico che non vuole prorogare la riforma ma correggere gli errori e tra questi eliminare Urbino tra i comuni soggetti alla soppressione del tribunale”  ha affermato Alessia Morani, membro Pd alla Commissione giustizia alla Camera.

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