Dopo un anno dalla perdita dalla cisterna della Curia è iniziata l’operazione “fluorescina”. Il colorante è in circolo nelle falde del centro storico. La polvere rossa atossica diventa verde a contatto con l’acqua così da circoscrivere l’area di diffusione. Il sindaco ha prorogato il divieto di utilizzo dell’acqua, l’Arpam esclude che anche i pozzi dei privati siano stati contaminati – LEGGI Gasolio nei pozzi, 1200 litri ancora da recuperare

URBINO – Da circa un’ora i tecnici della Petroltecnica stanno versando la fluorescina all’interno della cisterna della Curia di Urbino per stabilire il livello di contaminazione dei pozzi del centro storico. Alle operazioni assistono anche alcuni esponenti della Curia e dell’Arpam, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. La… [continua a leggere]

URBINO – “Urbino non rientra nelle zone a rischio inquinamento a seguito dell’incendio dello stabilimento Eco-Pfu di Sassofeltrio”. A dirlo è l’ingegnere Raffaele Pertosa del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Pesaro e Urbino. “I territori coinvolti – continua Pertosa – potrebbero essere quelli in… [continua a leggere]

Si tratta di immobili ad uso pubblico ma l’Azienda sanitaria regionale non fornisce i dati relativi ai siti con amianto friabile: “Sono dati coperti dalla privacy”. Così i cittadini non hanno diritto a sapere se entrano in uno dei palazzi potenzialmente pericolosi. Altri 22 sono nella seconda classe di rischio, ma i dati del censimento del 2007 potrebbero essere sottostimati. Nella nostra zona non c’è ancora emergenza sanitaria per i mesoteliomi, gli esperti però spiegano: “Ci vogliono trent’anni per l’insorgenza”

Per risolvere il problema dell’inquinamento dei pozzi la Petroltecnica, società incaricata dalla Cattedrale, dovrà stabilire se rimuovere cisterna del duomo o versare un liquido per seguire le tracce della perdita di gasolio

Tutto il carburante residuo è fuoriuscito dalla cisterna della cattedrale. Concentrazioni al di sopra dei livelli di contaminazione che rimane circoscritta tra Ersu e duomo. Si attende il 30 maggio per conoscere i risultati di Arpam e Petroltecnica per decidere se procedere con il piano di bonifica ambientale – MAPPA
LEGGI I primi rilevamenti | GUARDA L’intervista a Maurizio Sisti, dipartimento di Biologia molecolare

I cittadini aprono le porte ai tecnici dell’Arpam per evitare il rischio di inquinamento anche alle altre cisterne, dopo la perdita di quella della cattedrale. “I problemi sono legati alla tossicità del gasolio che forma una patina sull’acqua e ne impedisce l’ossigenazione”, spiegano gli esperti

Dai primi prelievi effettuati da Arpa e Petroltecnica nel centro storico, ‘a naso’ pare non ci sia stata contaminazione al di là della cisterna della Cattedrale, da cui tutto è partito, e di quella dell’Ersu. Nei prossimi giorni sarà portato a termine il campionamento. Solo i risultati delle analisi potranno dare risposte certe
LEGGI Gasolio nei pozzi del centro storico

Da diversi giorni, dalle tubature (decisamente malandate) esce un liquido marrone e il fetore, da qualche mese, è insopportabile. La struttura, secondo l’Arpam dovrebbe trattare “acque reflue urbane domestiche e di ditte”. Secondo la Marche Multiservizi “non liquami aziendali”. Un via vai di camion