il Ducato » capitale della cultura 2019 http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » capitale della cultura 2019 http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it La cultura conviene, il racconto dell’ultima giornata del festival del giornalismo culturale http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-online/la-cultura-conviene-il-racconto-dellultima-giornata-del-festival-del-giornalismo-culturale/72608/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-online/la-cultura-conviene-il-racconto-dellultima-giornata-del-festival-del-giornalismo-culturale/72608/#comments Mon, 27 Apr 2015 18:33:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72608 NEWS-ITALIA Rapporto su italiani e informazione I PANEL Carta stampata | Il web | Radio | Tv STORIFY Ultimo giorno | Terzo giorno | Secondo giorno | Primo giorno - FOTOGALLERIE 1 - 2 TUTTI I SERVIZI DAL FESTIVAL]]> Stefano Paternoster dell'ufficio stampa del comune di Matera

Stefano Paternoster dell’ufficio stampa del comune di Matera

FANO –  Una tavola rotonda che vedeva seduti allo stesso tavolo giornalisti, amministratori, addetti stampa degli enti locali e professori universitari.  Ruoli diversi  ma tutti accomunati da un’unica idea: la promozione deve partire dal territorio per arrivare al mondo intero. “Promuovere la cultura conviene” è stato il  tema del panel conclusivo di domenica mattina alla Mediateca Montanari di Fano che ha chiuso i lavori del terzo Festival del giornalismo culturale.

“La cultura prodotta dal territorio deve essere mainstream e underground allo stesso tempo” cosi ha esordito Marco Ferrazzoli, capo ufficio stampa del Cnr e moderatore del tavolo  . L’Italia è un paese che può e deve sorreggersi sull’indotto economico e sociale che prende vita dal suo enorme patrimonio culturale. Lo stivale dei festival, dei beni archeologici e delle arti, deve intercettare un pubblico diversificato e stratificato. Non solo un “consumatore”  dal palato fino, ma anche chi dalla cultura vuole intrattenimento, o perlomeno un linguaggio attuale e figlio dei nostri tempi.

L’ esempio delle “best practice” guida molti degli interventi della mattina. Fresca di nomina come Capitale europea della cultura 2016, Matera ha puntato molto sulla dimensione europea, e allo stesso tempo sul coinvolgimento del cittadino.  Serafino Paternoster responsabile dell’ufficio stampa del comune Lucano ha raccontato ai presenti, come riuscire ad ottenere risultati nonostante la crisi. Il dossier di candidatura “Open Future” parla di un’idea di promozione che parte dal concetto di comunità che coinvolga anche il turista, e soprattutto di un orizzonte che non deve essere solo italiano ma europeo.

“La prima cosa che abbiamo fatto noi, è proprio andare a vedere come ha  lavorato Matera”, ha detto l’assessore alla cultura fanese Stefano Marchegiani. Nonostante la crisi e il taglio dei fondi pubblici, “la rivoluzione” deve partire dai comuni. L’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Massimo Seri punta al rilancio del patrimonio culturale della città della fortuna. A partire dal centro studi Vitruviano, fiore all’occhiello che negli ultimi mesi ha messo in piedi una mostra dedicata al geniale architetto romano con un forte uso della tecnologia (schermi interattivi, e prodotti multimediali) con un gran numero di visitatori. La necessità di fare sistema con le altre realtà, è un altro punto fondamentale dell’intervento.

Dalla periferia al mondo. Gli straordinari risultati di “Pordenone Legge” , festival letterario giunto ormai alla sua 14esima edizione, offrono una fotografia di come è possibile ottenere un risalto internazionale ed un conseguente ritorno economico, puntando alla valorizzazione intelligente e lungimirante della Cultura con la C maiuscola. “I dati parlano chiaro – racconta la giornalista Radio Rai Anna Longo – per ogni Euro investito, sette ne sono entrati in cassa, un indotto economico che giova anche ai gestori di parcheggi”.

Gli effetti economici e sociali dell’investimento culturale, sono ben chiari all’assessore alla cultura e al bilancio della Regione Marche Pietro Marcolini secondo il quale “La cultura per avere il giusto equilibrio ha bisogno di un investimento che produca effetti nel tempo”, e aggiunge “il nesso ritorno economico e cultura dipende anche dai fondi europei”. Gli investimenti della regione, sono indirizzati al rilancio che passa anche dal sostegno economico per il film “Il giovane Favoloso” su Giacomo Leopardi, o il coinvolgimento di testimonial come Dustin Hoffman. 

Per quanto riguarda le istituzioni, e in particolare l’istituto della soprintendenza artistica, Giovanna Perini Folesani docente di Storia della critica d’arte dell’Università di Urbino non usa mezzi termini: “Prima era invidiata da tutti, ora è in mano ai contabili”. Senza dimenticare la perdita di quel ruolo fondamentale nella promozione, che era del servizio pubblico: “L’informazione culturale, e in particolare la Rai, dovrebbe cambiare approccio per promuovere la cultura.”

Valorizzazione che passa anche da una app, “Being Leonardo” permette di rivivere la vita del genio fiorentino tramite le potenzialità della tecnologia. La presentazione del progetto spetta a  Marisandra Lizzi, giornalista di Ipress. Insomma, la cultura conviene, e lo fa grazie alla politica, alla tecnologia e alla volontà di tutti, in particolare dei cittadini e degli enti locali

 

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Rai Storia dedica una puntata a Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-notizie-informazione/rai-storia-dedica-una-puntata-ad-urbino/67223/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-notizie-informazione/rai-storia-dedica-una-puntata-ad-urbino/67223/#comments Wed, 04 Mar 2015 09:51:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67223 [continua a leggere]]]> URBINO – Urbino protagonista su Rai Cultura in occasione della programmazione televisiva dedicata alle grandi signorie italiane del Rinascimento. La dinastia dei Montefeltro sarà al centro della puntata di lunedì 9 marzo in onda alle 21.30 su Rai Storia (canale televisivo numero 54 del digitale terrestre). Federico da Montefeltro divenne duca di Urbino dal 1474 fino alla sua morte nel 1482. Le eccellenze culturali e artistiche fanno della città ducale uno dei luoghi più importanti del Rinascimento italiano, dal 1998 il suo centro storico è diventato patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

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Urbino 2019, il Comune si difende: “Avevamo puntato sul Rinascimento” http://ifg.uniurb.it/2014/01/15/ducato-online/urbino-2019-capitale-cultura-europa-rinascimento-cemento/54648/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/15/ducato-online/urbino-2019-capitale-cultura-europa-rinascimento-cemento/54648/#comments Wed, 15 Jan 2014 12:23:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=54648 INTERVISTA A CORBUCCI - "Italia 2019 valorizzerà il nostro progetto"
LEGGI - I motivi dell'esclusione]]>
URBINO-2019URBINO – “Loro volevano il cemento, si aspettavano la costruzione di infrastrutture, mentre noi abbiamo puntato sul concetto di nuovo Rinascimento“: è un vero muro contro muro quello fra Comune di Urbino e i 13 giudici della commissione che hanno bocciato la candidatura della città ducale a capitale europea della Cultura 2019. Il dossier presentato da Urbino ha ricevuto dalla giuria due principali critiche: lo scarso coinvolgimento dei cittadini, sia urbinati che marchigiani, e l’eccessiva quantità di budget dedicata alle operazioni di marketing.

Per quanto riguarda il primo punto, il Comune ha risposto sottolineando che “da circa due anni i cittadini sono costantemente coinvolti nella ricerca delle soluzioni a tutti i problemi tramite tavoli condivisi e dal basso”. Un lavoro che, in una dimensione piccola come quella urbinate, “non aveva bisogno di essere replicato”.

Il budget investito nella candidatura e la percentuale impiegata nella gestione del marketing aprono invece altre questioni. La critica ricevuta dai 13 giudici è il poco coinvolgimento dei privati nella raccolta dei fondi e nella programmazione delle iniziative: “La giuria si aspettava progetti di collaborazione tra il settore pubblico e quello privato, un po’ come sta accadendo per Nuova Porta Santa Lucia – ha spiegato il Comune – ma prima di scrivere il dossier abbiamo analizzato il rapporto Palmer, l’unico studio dedicato alla stesura dei dossier di candidatura a capitale europea della Cultura, e abbiamo visto che la presenza del settore pubblico in tutte le città vincenti era sempre stato tra il 70 e il 90 per cento: quindi Urbino sarebbe stata totalmente in linea”.

L’obiezione della giuria è chiara: la città ideale, quella che ha dato i natali a Raffaello e Bramante, è rimasta troppo ancorata alla sua essenza elitaria. Urbino ha proposto di diventare per il 2019 un crocevia di studiosi e intellettuali di fama mondiale, senza spiegare come concretizzare una tale idea. “I giudici si aspettavano che in città restasse qualcosa di concreto – afferma l’amministrazione comunale – che chiunque arriverà a Urbino dopo il 2019 potrà ancora vedere. Forse pensavano alle metropolitane, agli aeroporti costruiti in altre città”, senza pensare che a Urbino non c’è nemmeno la stazione.

Dopo il viaggio a Roma per la presentazione del Programma Italia 2019 – in cui si chiede che i progetti presentati dalle città candidate a capitale europea della Cultura siano portati avanti nonostante l’espulsione dalla corsa – il sindaco di Urbino Franco Corbucci ha ancora l’agenda ricca di appuntamenti dedicati a Urbino capitale della cultura. Ieri il Programma Italia 2019 è stato presentato in conferenza stampa e seguito da un incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, ma il primo cittadino della città ducale dovrà tornare a Roma almeno altre due volte in questo mese: il 24 gennaio per un incontro con il ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia e il 30 per un confronto con il ministro dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo Massimo Bray.

Anche Vittorio Sgarbi, in visita a Urbino il 14 gennaio al Teatro Sanzio, per la presentazione del suo nuovo libro, ha commentato l’esclusione di Urbino dal titolo di capitale europea della Cultura 2019 affermando che non era stata valutata la città ma soltanto il progetto.

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“Puntare sui cittadini”: Urbino e Sofia, candidate europee nel 2019 http://ifg.uniurb.it/2013/06/13/ducato-online/cultura/puntare-sui-cittadini-urbino-e-sofia-candidate-europee-nel-2019/51301/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/13/ducato-online/cultura/puntare-sui-cittadini-urbino-e-sofia-candidate-europee-nel-2019/51301/#comments Thu, 13 Jun 2013 16:51:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51301 LEGGI Urbino 2019, candidatura ufficiale ]]> URBINO – Una passeggiata tra le vie di Urbino, una tappa al Municipio per incontrare i giornalisti, poi un giro a Palazzo Ducale e di nuovo giù oltre via Veneto per visitare la casa natale di Raffaello. Questo l’itinerario dell’assessore alla cultura della città di Sofia, Malina Edreva, che stamattina insieme al sindaco di Urbino, Franco Corbucci, ha presentato il memorandum firmato ieri a Roma che contiene un programma di attività condivise da Urbino e Sofia, entrambe candidate a capitale europea della cultura nel 2019.

Bilanciamento di tradizione e innovazione, forte coinvolgimento della cittadinanza, apertura all’internazionalità: sono questi gli ingredienti base dei progetti delle due città, molto diverse eppure così vicine, da ieri in partenariato. “L’incontro di ieri a Roma – ha detto il sindaco Franco Corbucci – ha dimostrato come la città di Urbino sia appoggiata da uomini insigni, quali Umberto Eco, Corrado Augias, Ilvo Diamanti. Città, istituzioni e cittadini stanno rispondendo bene all’evento. È un fiorire di proposte per la nostra candidatura”.

Hanno espresso entusiasmo anche le parole della Edreva, interpretate da Costanza Ivanova, già direttore dell’Istituto Dante Alighieri di Sofia: “Per noi – ha affermato la Edreva – è un piacere e un onore avere un partenariato con la città e la regione Marche. La presentazione di ieri di Jack Lang, presidente del comitato promotore, ci ha dato molta forza ed energia per l’impegno che dovranno sostenere le nostre città”.

Anche l’assessore alla cultura bulgaro ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei cittadini all’iniziativa. “Già dalla scelta del logo – ha detto la Edreva – abbiamo dato spazio ai cittadini attraverso un concorso. C’è poi molta apertura nei confronti dei giovani e di tutti quelli che vogliono debuttare nell’arte e nella cultura in generale”.

I primi passi sono stati fatti ma la strada è ancora lunga. Tra settembre e ottobre di quest’anno una commissione selezionatrice opererà la prima scrematura tra le tante città candidate sia in Italia che in Bulgaria e stilerà una short list. Solo da quel momento, se accettate, l’impegno e la cooperazione tra Urbino e Sofia diventerà più concreta.

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Il logo di Urbino 2019. In una spirale aurea l’armonia del Rinascimento http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/il-logo-di-urbino-2019-in-una-spirale-aurea-larmonia-del-rinascimento/47011/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/il-logo-di-urbino-2019-in-una-spirale-aurea-larmonia-del-rinascimento/47011/#comments Tue, 14 May 2013 10:58:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47011

La spirale aurea, logo di Urbino 2019

URBINO – Nella corsa a Capitale Europea della Cultura 2019, Urbino ha presentato venerdì 10 maggio il suo logo ufficiale. Una  spirale a sezione aurea realizzata, su commissione della regione Marche, da Omnia Comunicazione.

Un vortice contenente all’interno figure geometriche, triangoli che si intrecciano e sovrappongono in un progressivo aumento di dimensioni e scambio di colori. L’equazione alla base di questa spirale logaritmica è alla portata di pochi, a differenza dei suoi rimandi artistico-culturali alla città ducale.

“Si tratta di una simbologia immediatamente riferibile al Rinascimento – spiega Ivan Antoniozzi, progettista regionale che si dedica alla candidatura di Urbino – perché la sezione aurea è quella formula matematica che sottende ogni costruzione armonica, che sia pittorica o architettonica, di gran parte dell’arte rinascimentale”.

Quella stessa arte che a Urbino, città natale di Raffaello, ha lasciato numerose tracce, di artisti come Francesco di Giorgio Martini, Piero della Francesca e Luca Pacioli. Il primo realizzò, su commissione del duca Federico, una rampa elicoidale, il secondo, nel suo celebre dipinto “La flagellazione”, fa uso della sezione aurea, mentre “Pacioli – sottolinea Antoniozzi – scrisse a Urbino il ‘De divina proportione’, che è un trattato tutto dedicato all’utilizzo e al significato allusivo della sezione aurea”.

Un tuffo nel Rinascimento, ma per fare un salto nel futuro. Non a caso la presentazione del logo sulla pagina facebook di Urbino 2019 è stata accompagnata dalla scritta “New Renaissance: the ideal shape to build up the future”. Nuovo Rinascimento: la forma ideale per costruire un futuro; è la forma della spirale aurea il cui fuoco, come spiega Antoniozzi, simboleggia “la città da cui parte una rivoluzione culturale che coinvolge tutto il territorio e tende anche all’Europa”.

Nel frattempo, il sito web dedicato alla candidatura di Urbino mostra un countdown: mancano 18 giorni all’effettiva apertura, in attesa della conferenza romana del 31 maggio in cui saranno presentati il sito, il comitato promotore e il programma culturale di Urbino 2019.


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La soprintendente Valazzi: “La conoscenza prima azione di tutela” http://ifg.uniurb.it/2013/04/13/ducato-online/intervista-a-maria-rosaria-valazzi-soprintendente-delle-marche-la-conoscenza-prima-azione-di-tutela/42585/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/13/ducato-online/intervista-a-maria-rosaria-valazzi-soprintendente-delle-marche-la-conoscenza-prima-azione-di-tutela/42585/#comments Sat, 13 Apr 2013 12:19:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42585

Complesso scultoreo Palazzo Ducale

URBINO – L’Italia è uno dei Paesi che investe meno in cultura (1,1% del Pil secondo gli ultimi dati Eurostat). Come si tutela l’immensa ricchezza del patrimonio italiano con i pochi fondi a disposizione? Lo abbiamo chiesto alla soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche, Maria Rosaria Valazzi, che ci ha concesso un’intervista in esclusiva per il nuovo numero del Ducato, tutto sulla cultura.

“Non ci occupiamo solo di patrimonio artistico, ma tocchiamo un campo culturale molto più vasto, che riguarda tutta l’immensa produzione del passato e del presente, in relazione alla catalogazione e alla valorizzazione. Per noi, tutela ha un significato specifico:ci interessa particolarmente l’aspetto della conservazione, che riguarda tutto il ciclo di vita dell’opera d’arte”.

Come Soprintendenza delle Marche, quali sono i vostri compiti?
“La prima azione di tutela è la conoscenza: ricerca, ispezione, territorio. I passi successivi sono il restauro, la manutenzione e la fruizione. La tutela dell’opera d’arte non deve essere concepita come un’azione sterile. E’un altissimo servizio che svolgiamo per conto della comunità, che può essere fatto attraverso canali più tradizionali o inaspettati”.

Quali sono le mostre attualmente in corso?
“Abbiamo restaurato con i nostri fondi la Visitazione di Giovanni Santi, padre di Raffaello, attualmente esposta a Fano: il lavoro è stato realizzato in collaborazione con le facoltà di Scienze Ambientali e di Restauro. E’ stata utilizzata una tipologia d’indagine scientifica non distruttiva, ovvero il rilevamento tramite riflettografia a raggi infrarossi che, superando il livello del colore, ha riportato alla luce uno dei pochissimi disegni preparatori di questo artista”.

Progetti futuri?
“Stiamo preparando un’esposizione sul Settecento marchigiano. Lo stesso Palazzo Ducale in questo momento è un cantiere aperto, sono previsti lavori per un costo di tre milioni. La conseguenza negativa di questa grande campagna di restauro sarà la chiusura di alcune parti dell’edificio, specialmente nella facciata dei Torricini. Non possiamo rinunciare all’agibilità del palazzo, per cui le parti più importanti rimarranno visibili e ospiteranno piccole esposizioni. Ma, prima della chiusura, dal 23 aprile fino al 5 maggio, sarà possibile visitare l’appartamento del duca, dove abbiamo appena terminato alcuni lavori preliminari. Già in questa prima fase sono venute alla luce opere bellissime. Il repertorio scultoreo del Palazzo Ducale credo sia il più ricco del Rinascimento italiano: nel giro di qualche anno realizzeremo un volume fotografico su questo tema”.

Come vi state preparando alla sfida per il titolo di capitale europea del 2019?
“Quello che abbiamo realizzato e quello che realizzeremo a breve è frutto dei fondi stanziati per la mostra su Lorenzo Lotto nelle Marche, alla Venaria Reale di Torino, ma possiamo dire che Palazzo Ducale sarà il fulcro artistico dei progetti che presenteremo per la competizione, da ultimare entro il 2015. Per quanto riguarda lo spazio museale avremo un ampliamento della Galleria Nazionale e una risistemazione del percorso espositivo. Inoltre integreremo le opere d’arte con contenuti multimediali e sistemi informatici all’avanguardia”.

Proprio in questo numero del Ducato abbiamo scoperto che gli oratori della città necessitano di essere restaurati
“Abbiamo previsto a breve un intervento sull’oratorio di San Giovanni. La dottoressa Vasano ha curato il monitoraggio degli affreschi dei Salimbeni. In questo caso sono le confraternite che devono far partire i lavori, noi svolgiamo funzione di controllo e abbiamo una deroga speciale per autorizzare casi urgenti di ristrutturazioni. Anche per San Bernardino sono previsti lavori, soprattutto di natura architettonica”.

Le sembra che si sia fatto abbastanza per valorizzare il patrimonio della città ducale?
“E’ un problema di giusta promozione. Per tanto tempo Urbino non si è resa conto, o meglio, ci si è accorti tardi del patrimonio che si aveva fra le mani. Fino a dieci, quindici anni fa, non si riteneva che il Palazzo Ducale fosse una delle risorse più importanti della città. Sulla cultura s’investe veramente poco e la crisi ha fatto il resto: nel nostro territorio, per esempio, hanno chiuso molte ditte di restauro con cui abbiamo lavorato per anni. D’altra parte, Urbino, che a livello istituzionale sta ricevendo più attenzione rispetto a qualche anno fa, sembra alla ricerca di un modo per riemergere. Un’altra mia impressione è che la città sia più considerata all’estero che in Italia”.

A testimoniarlo è anche il successo della mostra di Barocci alla National Gallery di Londra
“Da quando è partita, i musei di tutto il mondo sembrano molto interessati ad ospitare l’esposizione, ma per il momento dobbiamo fermarci per mancanza di fondi”.

 

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Eventi pasquali, cosa vedere e dove a Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/03/30/ducato-online/eventi-pasquali-cosa-vedere-e-dove-a-urbino/40556/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/30/ducato-online/eventi-pasquali-cosa-vedere-e-dove-a-urbino/40556/#comments Sat, 30 Mar 2013 09:20:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40556 I MUSEI Cosa visitare/ LA MAPPA]]> URBINO – Ecco i principali appuntamenti culturali della città durante la Pasqua.

Nei giorni 30 e 31 marzo e 1 aprile si svolgerà nel centro storico della città la manifestazione Pasqua con noi. Torna quindi la mostra mercato dell’artigianato artistico e dei prodotti alimentari, allestita in Piazza delle Erbe, nel primo tratto di via Raffaello, in Corso Garibaldi e nel primo tratto di via Veneto.

Spostandosi in Piazza della Repubblica i visitatori potranno esplorare i laboratori degli “antichi mestieri” aperti al pubblico per l’occasione. Si potranno seguire le tecniche di lavorazione del ferro battuto, la tessitura, l’intarsio del legno, l’intreccio dei cesti e la rilegatura dei libri.

Sabato 30 marzo alle 15 partirà da Piazza Duca Federico la passeggiata alla scoperta dei luoghi della Flagellazione di Piero della Francesca. La voce narrante di Andrea Aromatico guiderà i partecipanti alla scoperta dei luoghi che ispirarono il pittore e li coinvolgerà nella narrazione delle vicende che hanno condizionato le sorti del Montefeltro.
L’iniziativa è legata alle scoperte storiografiche di Andrea Aromatico pubblicate recentemente nel suo libro “La Flagellazione-Il romanzo, i codici, il mistero”.

Per gli amanti dell’arte la mostra “Il restauro per una didattica dell’arte” è aperta al pubblico nell’Oratorio della Grotta della Cattedrale.

Il Palazzo Ducale sarà aperto dal 29 marzo al 3 giugno con orario continuato dalle 8.30 alle 19.15. Qui sarà possibile ammirare anche il dipinto di Giovanni Santi “La Visitazione”, appena restaurato.

In vista della candidatura della città a Capitale della Cultura Europea 2019, dal 30 marzo al 10 aprile a Urbino verrà realizzata una mostra nelle sale del Castellare del Palazzo Ducale.  Nella prima stanza saranno allestite due proiezioni a grande scala: un percorso nella città e un percorso nel paesaggio delle Marche. Nella seconda e nella terza stanza saranno esposte opere di artisti che hanno interpretato il paesaggio marchigiano, in prestito dalla collezione di Salvi di Sassoferrato.

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