il Ducato » commercianti http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » commercianti http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il chiosco in piazza per il concerto del 25 aprile divide i baristi del centro http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/il-chiosco-in-piazza-per-il-concerto-del-25-aprile-divide-i-baristi-del-centro/72831/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/il-chiosco-in-piazza-per-il-concerto-del-25-aprile-divide-i-baristi-del-centro/72831/#comments Wed, 29 Apr 2015 07:12:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72831 Pietro Dachille, titolare Deliziose Follie

Pietro Dachille, titolare Deliziose Follie

URBINO – Il banco provvisorio per la birra autorizzato per il concerto del 25 aprile scatena l’ira dei baristi del centro. Che lamentano un calo degli incassi e protestano: “Noi stiamo qui tutto l’anno e paghiamo le tasse, non è giusto che quando c’è un evento si autorizzi la vendita di birra in strada”. Senza considerare il fatto che l’autorizzazione all’installazione del bar provvisorio è stata data nell’unica sera in cui il comune ha concesso la deroga all’ordinanza che vieta gli alcoolici in strada. Una concessione straordinaria che i titolari delle attività “tartassati dai controlli” non hanno.

“Noi siamo qua tutto l’anno, paghiamo le tasse e lavoriamo per la città e per il turismo – dice Marco Sanchini, titolare del caffè Basili – poi si organizza una manifestazione e installano il banco della birra. Questo dispiace”. La ‘colpa’, per Sanchini, è “di chi dà l’autorizzazione”. Quindi del Comune.

“Abbiamo preso uno spazio esterno in piazza, su suolo pubblico, e lo paghiamo profumatamente. – afferma Pietro Dachille, del Deliziose Follie – Va bene fare una manifestazione, ma non si possono spillare birre. Noi lavoriamo di questo e quel giorno non ne abbiamo vendute, perché la gente si fermava davanti al banchetto del concerto”. Tra gli esercenti, poi, c’è chi preferisce restare anonimo ma spiega che: “non è solo una questione di 25 aprile. Il discorso vale anche per feste e fiere che durante l’anno si svolgono in centro”.

Altri hanno visto con favore la presenza dell’evento musicale nel giorno della Liberazione. “Bisogna comunque proporre qualcosa per attirare gente in città – dice Carmen Monteiro, titolare del Caffè degli Archi – Se non ci fosse stato il concerto, il centro si sarebbe svuotato. Gli organizzatori sarebbero stati scorretti se, ad esempio, si fossero messi a vendere bibite e panini davanti ai bar”. Piuttosto, “organizziamoci tra baristi, per mettere su un nostro concerto e attrarre clienti”. Controcorrente  Lorenzo Pierelli del locale I Dolci di Battista: “Non abbiamo risentito della presenza dell’evento in termini di incassi”.

Anche l’Associazione dei commercianti (Asscomm), pur chiarendo di non avere nulla in particolare contro gli organizzatori del concerto, sottolinea la disparità di trattamento tra chi ha un’attività fissa e chi organizza eventi. “Siamo tartassati dai controlli degli enti di vigilanza, dall’inquinamento acustico all’ordinanza anti-alcool – afferma Federica Marini, membro del direttivo Asscomm – Poi si concede una deroga a chi vende birra durante un concerto. I commercianti risentono della crisi e quando gli incassi scendono si arriva alla guerra tra poveri”. Per il prossimo anno, “si può pensare a una collaborazione tra noi e i ragazzi”. Meno critica è la posizione del presidente Asscomm, Marco Lazzari: “Il calo del fattuarato fa parte del gioco. Se non facessimo più manifestazioni, Urbino chiuderebbe i battenti”.

“Abbiamo concesso il permesso di consumare alcolici nell’area di svolgimento della manifestazione, con una deroga all’ordinanza anti-alcool, per mezza giornata – si difende il sindaco Maurizio Gambini,  – Non mi sembrava opportuno vietare una manifestazione che si richiama ai valori del 25 aprile”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/il-chiosco-in-piazza-per-il-concerto-del-25-aprile-divide-i-baristi-del-centro/72831/feed/ 0
Turismo: Urbino e Montefeltro si presentano a Modena http://ifg.uniurb.it/2015/01/19/ducato-notizie-informazione/turismo-urbino-e-montefeltro-si-presentano-a-modena/62926/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/19/ducato-notizie-informazione/turismo-urbino-e-montefeltro-si-presentano-a-modena/62926/#comments Mon, 19 Jan 2015 15:23:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=62926 [continua a leggere]]]> URBINO, 19 GEN – Urbino e Montefeltro si presentano agli operatori turistici modenesi con una manifestazione di promozione del territorio e degli eventi che si terrà domani alla sede dell’Iscom di Modena. L’obiettivo è quello di favorire la collaborazione e l’intesa tra gli operatori turistici. L’incontro si terrà alle 17.30, tra gli altri presenti Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio di Pesaro e Urbino, ed Egidio Cecchini, segretario di Confcommercio Urbino. L’iniziativa fa parte di una serie di appuntamenti previsti anche a Roma e Bologna ed organizzati dalla Camera di Commercio della provincia di Pesaro.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/01/19/ducato-notizie-informazione/turismo-urbino-e-montefeltro-si-presentano-a-modena/62926/feed/ 0
Comunali 2014, Urbino che vorrei: il sondaggio tra i cittadini http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/comunali-2014-urbino-che-vorrei-il-sondaggio-tra-i-cittadini/59167/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/comunali-2014-urbino-che-vorrei-il-sondaggio-tra-i-cittadini/59167/#comments Fri, 14 Mar 2014 13:20:57 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59167 Ducatoa 137 abitanti. I cittadini-elettori hanno detto la loro sulle questioni più importanti.Un 'vademecum' per il futuro primo cittadino Le interviste: Muci - Gambini - Crespini - Malerba - Sgarbi - De Santi - Demitri - Londei - Forti SFOGLIA E LEGGI Il nuovo numero de Il Ducato]]> città idealeURBINO – Piazza della Repubblica è affollata di giovani. Sono accorsi da tutta Europa, e oltre, per assistere alla Fiera internazionale dell’Arte contemporanea. L’evento è solo il primo di una lunga serie di iniziative promosse da Comune e università con la partecipazione attiva degli istituti d’arte urbinati. Ne parlano tutti e tutti vorrebbero essere qui, nella città ducale che per l’occasione ha implementato la rete di trasporti extraurbani. Per raggiungere piazza Raffaello,  trasformata in un grande museo all’aperto, si può lasciare l’automobile a porta Santa Lucia e da lì proseguire con le scale mobili o gli ascensori.

Questa è l’immagine utopica costruita interpretando i desideri di chi vive a Urbino, o almeno quelli di 67 donne e 70 uomini che hanno risposto alle domande del nostro questionario. I giovani.

Dalla “città ideale” alla città ducale, quella vera, dove i giovani sono più degli abitanti. Gli urbinati ne sono consapevoli tanto che il 92,7% di loro è convinto che senza gli universitari la città “morirebbe”. Paradossalmente quella che è la più grande risorsa di Urbino, diventa un problema quando gli stessi giovani, che pagano affitti e tasse universitarie, escono il giovedì sera per divertirsi. Gli abitanti del centro storico si lamentano per il chiasso e la sporcizia che il venerdì mattina trovano in piazza e nei vicoli. Come risolvere il problema? Per il 73% degli intervistati basterebbe creare nuovi luoghi di aggregazione, mentre il 26,5% pensa che la soluzione possa essere la chiusura dei locali a mezzanotte. «È un’assurdità – dice un settantenne – perché oggi i ragazzi non escono prima delle undici di sera. Mica come ai miei tempi quando i bar alle 21 erano già tutti pieni».

La città. Un borgo rinascimentale tanto bello quanto inaccessibile. Dentro le mura, salite che anche l’alpinista Reinhold Messner avrebbe qualche difficoltà a “scalare”. A complicare le cose si aggiunge la zona a traffico limitato (Ztl) che impedisce alle automobili di circolare nel centro storico, penalizzando, secondo il 66,4%, non solo i commercianti, ma anche cinema e teatro. Vero è che più della metà degli intervistati sostiene anche che la Ztl riesce a preservare la vivibilità della zona. Avere delle “buone gambe” a Urbino è fondamentale. Non solo perché non si può accedere al centro in automobile, ma anche perché non ci sono né scale mobili né ascensori gratuiti. Forse è per questo che l’86% desidererebbe avere questo tipo di facilitazioni.

Ma Urbino non è solo centro storico. Negli ultimi anni, i quartieri fuori le mura sono stati notevolmente ampliati. Come raggiungerli? Con i mezzi pubblici, che per il 50,4% degli intervistati sono efficienti e puntuali. Ma non per tutti: «Gli studenti – dichiara una giovane donna – sono costretti a vivere in centro, spendendo molto di più per l’affitto, perché i bus la sera non passano e non collegano tutte le zone della città». Situazione che non migliora quando si parla di collegamenti extraurbani: per il 68,6% è mal collegata con il resto d’Italia. Sarà anche per questo che i turisti non sono poi così tanti. Non è però tutta colpa dei trasporti. Il 76,6% del campione ritiene che le bellezze di Urbino siano poco pubblicizzate. La casa di Raffaello, le colline del Montefeltro, il Museo della città, i torricini di palazzo Ducale sono solo alcuni dei luoghi unici e magici della città. «Un castello così ce l’abbiamo solo noi e Walt Disney», dice Andrea, agente di commercio di giorno e dj di notte. È inoltre significativo che il 96,4% vorrebbe che Comune e università collaborassero di più per organizzare eventi culturali.

Una volta arrivato nella città ducale, il turista avrà delle difficoltà a trovare qualche souvenir: sono sempre di più i locali chiusi o sfitti. Problema che per il 54% degli intervistati non deriva dall’apertura dei due centri commerciali – che sono comunque troppi per il 64,2% – ma dagli affitti troppo alti. Il degrado. «La differenziata non funziona perché non ci sono abbastanza controlli. Bisognerebbe fare una raccolta porta a porta, così chi non divide i rifiuti correttamente verrebbe multato». L’opinione espressa da una barista del centro storico non è condivisa da tutti gli intervistati. Infatti, se il 46,7% non è soddisfatto del modo in cui viene gestita la raccolta differenziata, il 38,7% non si lamenta. «Per migliorare il servizio – dichiara un commerciante di via Raffaello – basterebbe aggiungere un turno di raccolta in più, soprattutto nelle vie del centro, in tarda serata per evitare che la spazzatura rimanga fuori ai portoni fino al mattino seguente». Una volta ritirati i rifiuti finiscono a Montesoffio, nella discarica di Ca’ Lucio, da sempre al centro di forti polemiche che dividono la popolazione. Posizioni contrastanti che si riflettono anche nei dati raccolti: il 48,2% vuole che la discarica sia chiusa, l’altra metà degli intervistati si divide tra contrari e indecisi. «E pensare che vicino a San Bernardino c’è una discarica a cielo aperto – racconta la proprietaria di una libreria in via Bramante – in una casa abbandonata c’è una montagna di vetro».

Altro tasto dolente è il degrado in cui versa Urbino2, zona periferica che per il 60,6% è paragonabile a un “ghetto”. C’è poi un 33,6% che addirittura non sa cosa sia e chi ci vive. In vista delle elezioni comunali, questo sondaggio potrebbe essere una sorta di vademecum per il nuovo sindaco. Certo, è un po’ difficile che Urbino possa diventare la città ideale sognata dagli urbinati, ma secondo gli intervistati sarebbe opportuno muovere i primi passi in questa direzione. Sognano il cambiamento, qualcosa di nuovo che permetta alla città ducale di non restare chiusa in se stessa ma di aprirsi al mondo. E al nuovo sindaco alcuni consigliano: «Non si occupi solo di quelli già tutelati ma di tutti i cittadini del Comune e soprattutto migliori le comunicazioni».

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/comunali-2014-urbino-che-vorrei-il-sondaggio-tra-i-cittadini/59167/feed/ 0
Fermignano, l’ultimo videonoleggio rischia di chiudere http://ifg.uniurb.it/2014/01/22/ducato-online/fermignano-lultimo-videonoleggio-rischia-di-chiudere/55257/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/22/ducato-online/fermignano-lultimo-videonoleggio-rischia-di-chiudere/55257/#comments Wed, 22 Jan 2014 11:10:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55257 dvdFERMIGNANO – “Siamo destinati a chiudere, porto avanti l’attività perché altrimenti non saprei cosa fare”. Sembra aver perso le speranze Luciano Cecchini, proprietario di ‘Video Ciak’, l’ultimo negozio di videonoleggio rimasto aperto a Fermignano.

Vent’anni di lavoro che rischiano di andare in fumo a causa della pirateria, del digitale terrestre e delle pay tv. A tutto questo si aggiunge la crisi che ha portato i cittadini a fare delle rinunce sulle spese meno importanti. Magari preferendo lo streaming via internet, anche se di qualità molto più scadente. Motivi che hanno causato la chiusura della maggior parte dei videonoleggi in Italia. Anche le catene grosse come Blockbuster non hanno retto al crollo degli ultimi anni e hanno chiuso tutti i punti vendita italiani ma anche americani (gli ultimi 300 negozi hanno chiuso i battenti nel novembre del 2013).

“A Fermignano c’erano 3-4 videonoleggi e adesso sono rimasto solo io – dichiara Cecchini – riesco ad andare avanti solo grazie al fatto che sono proprietario del negozio e non devo pagare l’affitto”. Il calo drastico di clienti di ‘Video Ciak’ è iniziato sei anni fa e oggi vederne entrare uno è diventato quasi un miraggio.

Gli unici generi che ancora ogni tanto vengono richiesti sono i thriller, gli horror e qualche commedia italiana. Anche i colossal, che prima garantivano entrate costanti, stentano ad uscire dal negozio. “Col successo de La vita è bella le richieste erano tantissime, anche molto dopo l’uscita del film. Ora le persone i film li guardano in anteprima al cinema o sulle pay-tv”.

A peggiorare la situazione dei piccoli commercianti si aggiunge la concorrenza delle grandi catene. “Non possiamo competere con negozi come l’Auchan – aggiunge il titolare di ‘Video ciak’ -, loro pagano il 4% di Iva e noi il 22%”. Inoltre ai grandi centri commerciali è consentito acquistare in “conto-vendita”.

Per acquistare un dvd Cecchini spende dai 40 euro in su per poi affittarli a tre euro (2,70 i film più vecchi). Ciò significa che per coprire il costo di un solo film, il dvd dovrebbe uscire dal negozio almeno 14 volte, un’impresa diventata quasi impossibile.

Per rimediare a questa situazione il titolare offre anche altri servizi: trasforma i video amatoriali da vhs a dvd (facendo pagare 4 euro per ogni ora di immagini), affitta televisori e videoproiettori. Ma queste attività non sembrano essere sufficienti.

A Urbino la situazione è ancora più critica. A luglio del 2013 infatti ha chiuso ‘Video time‘,  l’ultima videoteca della città ducale. La crisi e lo streaming hanno portato Carole Rice, proprietaria dell’attività inaugurata 7 anni fa,  alla decisione di chiudere. “Non riuscivamo più a coprire le spese dell’affitto – spiega Martina Vecchietti, figlia della titolare -, non abbiamo venduto l’attività perché speriamo di poter riaprire un giorno”.

Nella videoteca di via Bramante si potevano noleggiare e acquistare film, cd e videogiochi.  “I film più noleggiati negli ultimi anni sono stati Inseption e Shutter island – spiega la Vecchietti – mentre nella vendita andavano molto bene i film francesi e il cinema italiano degli anni 50″.

I mesi più drammatici da superare per la videoteca sono sempre stati quelli estivi, quando gli studenti tornano a casa e la città si svuota.  “Gli urbinati evidentemente non amano il cinema – aggiunge la figlia della proprietaria -, negli anni ci hanno aiutato molto gli studenti e i turisti che acquistavano film in lingua originale”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2014/01/22/ducato-online/fermignano-lultimo-videonoleggio-rischia-di-chiudere/55257/feed/ 0
Crisi del commercio, non c’è ripresa nelle vie di Urbino /FOTOGALLERIA http://ifg.uniurb.it/2013/12/15/ducato-online/crisi-del-commercio-non-ce-ripresa-nelle-vie-di-urbino-fotogalleria/53853/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/15/ducato-online/crisi-del-commercio-non-ce-ripresa-nelle-vie-di-urbino-fotogalleria/53853/#comments Sun, 15 Dec 2013 15:47:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53853 FOTOGALLERIA - In cammino per le strade del centro storico per capire, di negozio in negozio. Tra affitti alti, negozi che chiudono, locali abbandonati e divieti di chiusura, c'è anche chi riesce a sopravvivere
FERMIGNANO - "Ci pieghiamo ma non ci spezziamo" | L'INIZIATIVA - Botteghe artigiane nei negozi sfitti
INTERATTIVO - La mappa dei negozi | I DATI - Uno ne chiude, mezzo ne apre | LEGGI - Il Ducato in edicola]]>
liquidazioneURBINO – Un viaggio per le strade del centro storico di Urbino per vedere e capire.
Vedere i segni lasciati dalla crisi. Capire se ci sono segni di ripresa. Giorno dopo giorno, negozio dopo negozio, fino a contarne cento. E dei cento, trovarne chiusi e sfitti 25. Quattro stanno per chiudere. Gli altri sopravvivono, pochi contano su un bilancio in attivo.

Tiene duro “Extrabilia”, in via Battisti al civico 16.  Il frigorifero che un tempo ospitava prosciutti e formaggi, oggi è pieno di articoli di magia e maschere: “Prima avevo un piccolo alimentari – racconta il titolare, barba lunga e tshirt stampata, poi con la crisi del settore dovuta alla nascita delle grandi catene di supermercati, ho cambiato completamente genere. Ora vivo solo grazie agli studenti, senza i quali dovrei chiudere e per i quali ho scelto questa attività”.

L’INCHIESTA – I negozi del centro, uno ne chiude, mezzo ne apre
INTERATTIVO – La mappa dei negozi
LE STORIE – 
Addio al “Koala / L’orafo Marcucci chiude / Passo Passo, grazie agli studenti / L’iniziativa: botteghe artigiane nei locali sfitti /
FERMIGNANO:  “Ci pieghiamo ma non ci spezziamo”
LEGGI -  Il Ducato in edicola

Vivere di affitto
A pochi metri di distanza c’è  il “Bazar Di Paoli” sopravvive dal 1982 con i suoi scaffali zeppi di oggetti di ogni tipo: minutaglie e chincaglierie che vanno dall’idraulica ai piccoli elettrodomestici, dalle bombole del gas alle pentole.

Il titolare Fabio Di Paoli  racconta che, come i suoi colleghi su quel lato di strada, è fortunato: “paghiamo un affitto ridotto, intorno ai 300 euro, all’associazione del “Legato Albani” che concede i locali dell’omonimo palazzo. In via Mazzini, ad esempio, i proprietari speculano e guadagnano sugli affitti delle  case e quindi non si fanno problemi a proporre locali di 35 metri quadrati a prezzi altissimi, come 800 o 900 euro al mese. È un costo immenso per i piccoli negozi di un centro cittadino quasi vuoto”.

In via Mazzini ci sono sette locali commerciali sfitti: a fine novembre ha chiuso un negozio di abbigliamento, qualche mese prima i due punti vendita di sigarette elettroniche (durati meno di un anno). Al civico 37, un cartello giallo annuncia: “Liquidazione totale per cessione attività”. In vetrina, profumi e  prodotti di makeup. Alle spalle non più di qualche anno di attività.

Ridateci i turisti
“Se continua così, l’anno prossimo saremo costretti a chiudere”. Paolo Foglietta ha aperto la sua gioielleria al civico 62 di via Veneto  nel 1995 e mentre parla guarda le mensole illuminate del negozio, traboccanti d’oro e argento. “I centri storici sono in crisi e con loro i negozi tradizionali: è arrivato il tempo di trovare il modo di incentivare i turisti a venire a Urbino, creare una vera  e propria cultura del turismo con gente preparate e capace”.

“È difficile riaprire il centro storico alle persone se i negozi si spostano tutti fuori dalle mura”, dice Francesca, titolare di  Trendy Casa in piazza della Repubblica. “Vedo la piazza svuotarsi pian piano – racconta mente addobba le vetrine per Natale – e aspetto che qualcuno faccia qualcosa. I turisti di cui tutti parlano, qui ci sono  solo d’estate. Per il resto dell’anno, non si fa quasi nulla”.

Il turismo sognato è quello degli americani che portavano i dollari, quello che c’era quando “promettendogli un cambio favorevole, riuscivo anche a vendergli qualche oggetto”: così Vittorio Marcucci, l’orafo di via Raffaello che ha deciso di chiudere a maggio del 2014 dopo 54 anni e che ancora spera di trovare qualcuno che rilevi la sua attività.

Divieto di chiudere
Giuseppe Ugoccioni, detto Jack, è un ex impiegato del Comune e non riesce a trattenersi: “Si stava meglio quando si stava peggio”  dice infervorandosi per la chiusura del “Koala”, a pochi passi dalla bottega dell’orafo Marcucci:  con la liquidazione dei suoi oggetti di modernariato vintage, ceramica locale e antiquariato, il proprietario Antenisco Bartolucci riprenderà a viaggiare.

Resta il paradosso di chi, invece, vorrebbe chiudere ma non ci riesce. Quasi un divieto : “Per chiudere dovrei vendere tutto quello che ho in magazzino e in negozio: cornici, legno, vernici. E se pure non lo vendessi, comunque dovrei versare l’Iva – spiega il titolare di Cornici Durante, al civico 99 di via Raffaello – A questo punto, mi sacrifico e tiro avanti. Anche se, senza lavoro, è dura”.

Antichità”, in piazza della Repubblica, è un negozio di antiquariato che da mesi espone il cartello “Affittasi locale”. “Stiamo cercando di cedere l’attività o di affittare il locale, ma non ci riusciamo”: Maria Catia De Angeli ha provato in tutti i modi a pubblicizzare la cessione del suo negozio, ma senza risultati.

LEGGI: Le botteghe di Fermignano si piegano ma non si spezzano

Il vecchio è nuovo
Le vie d’uscita, a questo punto sono due: puntare sulla vendita online consigliata da “Amicucci Bell Arti”, che da via Mazzini diffonde la sua merce in tutto il mondo oppure re-inventare di continuo anche i mestieri  più antichi. Come fa Waletr Paolucci, titolare della “Gelateria Romana” di piazza della Repubblica. Con il gelato caldo e i waffel e le crepes, alla Romana “il lavoro aumenta di anno in anno”.

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/12/15/ducato-online/crisi-del-commercio-non-ce-ripresa-nelle-vie-di-urbino-fotogalleria/53853/feed/ 0
Crisi, i commercianti di Fermignano: “Ci pieghiamo ma non ci spezziamo” http://ifg.uniurb.it/2013/12/13/ducato-online/le-botteghe-di-fermignano-si-piegano-ma-non-si-spezzano/54041/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/13/ducato-online/le-botteghe-di-fermignano-si-piegano-ma-non-si-spezzano/54041/#comments Fri, 13 Dec 2013 11:08:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=54041 [continua a leggere]]]> gianluca artista fermignano

Gianluca, artista di Fermignano

FERMIGNANO – “C’è la crostata oggi? Mio figlio mi ha chiesto la crostata” chiede una signora appena entrata nella bottega. “Oggi è finita Franca, per chi è? Per Matteo?” risponde da dietro il bancone la signora Anna, da 25 anni nella sua bottega nel corso principale di Fermignano. Si sente di una razza in estinzione la signora Anna. Lavora in una di quelle botteghe alimentari dove i clienti sono facce amiche, conosce i loro nomi e quelli dei figli: “Dieci anni fa – dice la signora Anna – c’erano quasi 20 botteghe come la mia, oggi siamo in sei e conviviamo con ben quattro supermercati”.

L’INCHIESTA – A spasso in mezzo alla crisi: non si vede ripresa per le vie di Urbino / I negozi del centro, uno ne chiude, mezzo ne apre
INTERATTIVO – La mappa dei negozi
LE STORIE – 
Addio al “Koala / L’orafo Marcucci chiude / Passo Passo, grazie agli studenti / L’iniziativa: botteghe artigiane nei locali sfitti /
LEGGI -  Il Ducato in edicola

La grande distribuzione, di anno in anno, ha risucchiato la clientela della bottega di Anna, soprattutto giovani coppie e studenti: “Il piccolo negozio alimentari è comodo per gli anziani – dice Anna – Resistiamo grazie a chi vive intorno a noi, i giovani sono sempre meno e preferiscono supermercati e discount”.

Il Natale sembra ormai un periodo come un altro: “Pacchi e cesti regalo sono obsoleti – dice Anna mentre sorride guardando i panettoni con i salami e lo spumante – Siamo qui mani in tasca ad aspettare che le cose migliorino: di certo ci pieghiamo a questa crisi, ma non ci spezziamo”.

Nella piazza del Comune c’è chi resiste da 50 anni passando l’attività di generazione in generazione. Dentro Corbucci 1954 c’è una signora anziana entrata solo per salutare, ma poco prima una famiglia è uscita con alcune buste piene di biancheria intima e un pigiama per bambini. La porta del negozio resta chiusa per poco tempo, il movimento c’è, anzi: “Rispetto allo scorso Natale – dice la titolare, nipote di chi ha fondato l’attività – siamo ripartiti col piede giusto, novembre è stato tremendo con le tasse da pagare e l’aumento dell’Iva”. Anche qui la clientela ha sempre più spesso una certa età: “I giovani non mancano, ma sono le mamme che entrano e comprano per l’intera famiglia”. Il clima tende all’ottimismo, rimanendo con i piedi per terra: “Lo scorso anno la crisi si è fatta davvero sentire e la chiusura delle aziende della zona non ha facilitato le cose: quest’anno siamo tornati a respirare e speriamo che le feste portino buone notizie”.

L’INCHIESTA: Crisi del commercio, non c’è ripresa nelle vie di Urbino

La torre medievale in fondo al corso principale, che parte dalla piazza, è in penombra, gli addobi di Natale non vanno oltre un grande abete davanti alla sede del Comune. Tra un barbiere, una saracinesca abbassata, un fotografo e un negozio di scarpe, c’è un locale pieno di colori: “A metà tra una galleria e un negozio” racconta Gianluca, il titolare oltre che autore di buona parte dei quadri appesi alle pareti: “Il corso si sta spopolando e le prospettive non mi sembrano buone, se non fossi proprietario del mio locale, per me sarebbe stato impossibile pagare anche l’affitto e rimanere aperto”. Nel suo locale Gianluca dipinge, crea prodotti di artigianato artistico e propone gli oggetti di design fatti da altri che più lo incuriosiscono: “Mi sono diplomato all’Accademia di Urbino, ho cominciato con una manciata di miei quadri, ma con il tempo mi sono allargato: oggi sono convinto che bisogna vendere anche su internet, ma non voglio passare ore davanti a uno schermo”.

Trovare un regalo di Natale originale da Gianluca non è difficile, ma lui al periodo delle spese per eccellenza crede sempre meno: “Da cinque anni non vedo variazioni e non mi aspetto sorprese: sono già felice di fare il lavoro che mi piace, ma non mi sento fortunato perché se resisto lo devo alla convinzione delle scelte che ho preso”

LEGGI: il Ducato in edicola

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/12/13/ducato-online/le-botteghe-di-fermignano-si-piegano-ma-non-si-spezzano/54041/feed/ 0
Irlanda in Festa, l’associazione Orfeo: “Evento contro la crisi. Aperto a nuovi partner” http://ifg.uniurb.it/2013/03/08/ducato-online/irlanda-in-festa-lassociazione-orfeo-evento-contro-la-crisi-aperto-a-nuovi-partner/37843/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/08/ducato-online/irlanda-in-festa-lassociazione-orfeo-evento-contro-la-crisi-aperto-a-nuovi-partner/37843/#comments Fri, 08 Mar 2013 18:20:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37843 LEGGI E' festa ma non per tutti]]> URBINO – Porte aperte a nuovi partner commerciali per l’Irlanda in Festa a Urbino. L’associazione Orfeo che organizza l’evento risponde così alle critiche raccolte dal Ducato Online da parte di alcuni commercianti, vittime, a loro dire, di una concorrenza inattesa o di eccessiva lontananza da Borgo Mercatale, dove per dieci giorni verranno serviti piatti della cucina tipica irlandese accompagnati dall’immancabile birra.

Gli organizzatori difendono l’utilità della manifestazione per l’intero movimento turistico urbinate soprattutto in un periodo “grigio come quello di marzo” dicono in una nota nella quale citano i dati dell’Osservatorio turistico della Regione Marche che tra il 2011 e il 2012 proprio a marzo segnava tremila presenze in più.

Secondo il principio di un maggior coinvolgimento per un maggior ritorno per tutti, l’associazione Orfeo ricorda che 20 esercizi commerciali hanno voluto essere partner dell’evento e tutte le associazioni di categoria hanno aderito all’edizione 2013 dell’Irlanda in Festa, come la Confcommercio, Confesercenti e ASSCOm Commercianti Urbino: ”E’ comprensibile la preoccupazione degli operatori, soprattutto quelli poco lontani da Borgo Mercatale – aggiungono gli organizzatori – ma non si può più pensare che a fronte di 1 euro investito c’è un immediato ritorno di 2 euro… Occorre dare continuità alle manifestazioni, che una volta possono essere a Borgo Mercatale ed un’altra alla Fortezza, o da altre parti”.

L’occupazione per dieci giorni di una buona parte dell’area a parcheggio di Borgo Mercatale è stata un’altra critica sollevata da alcuni ristoratori. Una durata necessaria, spiegano i promotori dell’iniziativa: “Per ammortizzare i costi, essendo un evento totalmente finanziato da operatori privati” con un investimento previsto, secondo il sito ufficiale della manifestazione, di circa 130.000 euro.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/03/08/ducato-online/irlanda-in-festa-lassociazione-orfeo-evento-contro-la-crisi-aperto-a-nuovi-partner/37843/feed/ 0
Irlanda in festa, protestano bar e ristoranti lontani dal Mercatale http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-online/irlanda-in-festa-protestano-bar-e-ristoranti-lontani-dal-mercatale/37677/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-online/irlanda-in-festa-protestano-bar-e-ristoranti-lontani-dal-mercatale/37677/#comments Wed, 06 Mar 2013 17:56:46 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37677 LEGGI In aumento i controlli delle forze dell'ordine - Birra a fiumi e atmosfere celtiche]]>

Un’immagine dell’edizione 2012 di “Irlanda in festa”

Mentre a Borgo Mercatale comincia la seconda edizione di “Irlanda in festa”, Urbino si divide a metà: da una parte ci sono i fanatici che, anelando una pinta, stanno già tirando fuori dai bauli bandiere irlandesi e maglioni color smeraldo; dall’altra i titolari di bar e ristoranti preoccupati di ritrovare nei prossimi giorni le loro casse un po’ più vuote.

Per tastare gli umori di bar, paninerie e ristoranti della città basta risalire via Mazzini e allontanarsi dai luoghi in cui si svolgerà il festival.

“L’anno scorso ho dovuto cacciar via la gente – dice sorridendo Stafano Versace, proprietario del ristorante ‘Guanabana’a due passi da Borgo Mercatale – non mi aspettavo una cosa simile”.

Tra i tavoli della pizzeria ‘Noi e Voi’, su via Mazzini, c’è clima di attesa. “A Urbino non c’è mai niente e ogni evento non può che essere un’opportunità- sottolinea la titolare Danila Friuli, che accenna un sorriso carico di entusiasmo- la manifestazione porterà gente in città: più gente c’è e più possibilità abbiamo di riempire i locali”.

Ma non tutti la pensano allo stesso modo. E se nella zona più vicina a Borgo Mercatale si respira un clima di attesa ed entusiasmo una volta passato il confine, l’atmosfera cambia. “Non sono contro l’evento ma, se oltre alla musica offrono anche cibo e bevande, ci tolgono la possibilità di vendere” dice in un momento di sfogo Graziella che insieme al marito gestisce la pizzeria “Il Ghiottone”.

Ciò che lascia perplessi i due proprietari è la scelta di concentrare tutti gli eventi a Borgo Mercatale: il rischio è quello di danneggiare economicamente tutte le attività che si trovano in altre zone della città. “Se la manifestazione si fosse svolta in centro storico -continua- anche noi avremmo potuto avere dei vantaggi ma così rischiamo di perdere clienti ”.

Sorpresa e delusione si disegnano invece nei volti dei proprietari di quei ristoranti che, nascosti tra le più piccole vie della città ducale, non sono stati informati dell’evento e hanno appreso la notizia casualmente su internet.

Sgrana gli occhi e guarda incredula il marito Alfredo Curci la proprietaria della “Locanda del Blasone”, in via Nuova, quando scopre che nel programma di “Irlanda in festa” è prevista anche la degustazione di cibi tipici e di birre celtiche. “Se nei capannoni c’è anche da bere e da mangiare, allora noi possiamo andare in ferie”, esclama. “Non siamo contro l’evento in sé…ma facessero lavorare anche noi!”. L’inverno dei ristoratori urbinati, denuncia la coppia di titolari, è stato duro, tra freddo e mancanza di clientela.  “Negli ultimi mesi tra la neve e l’interruzione delle lezioni all’Università non abbiamo lavorato molto. Ci mancava solo l’arrivo dei cuochi irlandesi”.

Il “G.bar” si trova in cima a via Raffaello: qui delle cornamuse non si sentirà neppure l’eco. “La durata dell’evento è esagerata- dice Lorenzo Carraro, proprietario del locale- ed è un paradosso se paragonata ai 4 giorni della festa del Duca, che è la vera festa della città.”
Anche qui si teme che “Irlanda in festa” più che un’opportunità possa sottrarre clienti a pub e ristoranti. “Sicuramente una parte dei ragazzi che di solito vengono nel mio locale, incuriositi dagli alcolici irlandesi, preferiranno andare al Mercatale- continua Lorenzo- per il prossimo anno mi auguro che gli organizzatori coinvolgano commercianti e ristoratori del centro e non solo gente che viene da fuori”.

Altra nota dolente, sottolineata da alcuni proprietari di bar e ristoranti, è il blocco fino al 18 marzo dei parcheggi di Borgo Mercatale: il disservizio potrebbe disincentivare i consumatori a recarsi nei negozi e nei ristoranti di quella zona e avere delle ripercussioni sull’attività dei commercianti.

Mentre all’ombra dei torricini si intrecciano entusiasmi e preoccupazioni, ai piedi di Palazzo Ducale tutto è pronto: la birra è arrivata e gli odori del ristorante, subito dopo il crepuscolo, cominceranno a diffondersi per le vie della città.

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-online/irlanda-in-festa-protestano-bar-e-ristoranti-lontani-dal-mercatale/37677/feed/ 0
Il Ducato 5 – 9 marzo 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato/il-ducato-5-9-marzo-2012/28020/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato/il-ducato-5-9-marzo-2012/28020/#comments Fri, 09 Mar 2012 15:10:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28020 Sfoglia il quindicinale della Scuola di Giornalismo di Urbino

Ducato 9-3

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato/il-ducato-5-9-marzo-2012/28020/feed/ 0
Blocco Tir, problemi anche a Urbino per frutta e verdura http://ifg.uniurb.it/2012/01/23/ducato-notizie-informazione/blocco-tir-problemi-anche-a-urbino-per-frutta-e-verdura/16767/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/23/ducato-notizie-informazione/blocco-tir-problemi-anche-a-urbino-per-frutta-e-verdura/16767/#comments Mon, 23 Jan 2012 18:19:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=16767 [continua a leggere]]]> URBINO – Lo sciopero degli autotrasportatori blocca anche frutta e verdura per gli alimentari e le botteghe del Montefeltro. Dopo la Sicilia, la protesta dei Tir si è estesa in tutta Italia, fino a bloccare i caselli dell’A14, creando ingorghi al traffico e problemi nelle forniture di beni di prima necessità.

A Urbino e zone limitrofe la maggior parte dei prodotti alimentari si faranno attendere e alcuni commercianti già cominciano a lamentarsi. “Noi andiamo di persona a prendere i nostri prodotti a Rimini o a Fano – dice Rita di Verde mela, negozio ortofrutticolo di Urbino – lì abbiamo trovato molte cose, ma ne mancavano altre, prodotti come zucchine, melanzane e pomodori. I tir sono fermi e circolano voci sul fatto che durante la settimana aumenteranno i prezzi e molte cose non arriveranno”. “Domani non arriverà la fornitura da Verona, forse neanche venerdì – fa sapere Lucia Alessandrini dell’Agri Bio Market della città ducale – era quella principale e ora mi mancheranno un po’ di cose, dall’ortofrutta ai biscotti confezionati”. Tutto ciò che non viene prodotto localmente non arriverà.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2012/01/23/ducato-notizie-informazione/blocco-tir-problemi-anche-a-urbino-per-frutta-e-verdura/16767/feed/ 0