il Ducato » crollo mercato immobiliare http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » crollo mercato immobiliare http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Sale il prezzo delle case a Urbino, ma il mercato è ancora fermo http://ifg.uniurb.it/2015/02/17/ducato-online/sale-il-prezzo-delle-case-a-urbino-ma-il-mercato-e-ancora-fermo/65661/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/17/ducato-online/sale-il-prezzo-delle-case-a-urbino-ma-il-mercato-e-ancora-fermo/65661/#comments Tue, 17 Feb 2015 17:46:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65661 URBINO – Il valore degli immobili del comune di Urbino è in lenta ripresa. I dati del sito web immobiliare.it di gennaio 2015 mostrano che il valore medio al metro quadro delle abitazioni è di 1.511 euro, in aumento del 6% rispetto ai dati di dicembre 2014 e del 10,5% rispetto a quelli di novembre. È un segnale di risalita rispetto alla crisi iniziata a giugno del 2014, una flessione di oltre il 20% che ha portato il valore medio da 1.734 euro al metro quadro fino a toccare i 1.353 euro a novembre del 2014, il prezzo più basso degli ultimi due anni. Il picco massimo è stato toccato a ottobre del 2013, quando le abitazioni hanno raggiunto un valore medio di 1.841 euro al metro quadro.

Dati Immobiliare.it | Case in vendita a Urbino

I prezzi zona per zona. I prezzi all’interno del comune variano molto e si abbassano mano a mano che ci si allontana dai torricini. Secondo il sito web borsinoimmobiliare.it la zona in cui troviamo le abitazioni più costose è il centro storico (2167 euro al metro quadro), seguito dall’area subito fuori dalla mura che comprende il Sasso, Piantata, San Donato, Mazzaferro e Piansevero (1437 euro al metro quadro). In questo gruppo ci sono anche le frazioni di Gadana e Canavaccio. Allontanandoci dalla città troviamo zona Ca’ Mazzasette (1198 euro al metro quadro), Coldelce (1186 euro al metro quadro), Cavallino e Trasanni (1180 euro al metro quadro). Il costo degli immobili cala considerevolmente a Pieve di Cagna, Ponte Armellina, Schieti e Torre San Tommaso (657 euro al metro quadro).

Il mercato immobiliare. Oltre al valore delle abitazioni, c’è la questione della compravendita degli immobili. Dall’inizio della crisi nel 2008, il mercato a Urbino ha subito una forte frenata, specialmente nelle zone periferiche. Non ci sono dati precisi, ma una stima fatta “a occhio” dalle agenzie immobiliari, stabilisce in tutto il comune un calo delle vendite di circa il 20%. È cambiato anche il tipo di mercato: è raro che l’immobile che viene acquistato sia una prima casa. In molti casi si tratta di una seconda abitazione utilizzata per le vacanze o di un investimento. Sono molti infatti gli appartamenti che vengono comprati per essere affittati agli universitari fuori sede che si trasferiscono ad Urbino ed è proprio per questo che il valore immobiliare nel centro storico è rimasto tendenzialmente invariato rispetto al 2008.

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Crolla il mercato immobiliare, a Urbino -50% di case vendute negli ultimi due anni http://ifg.uniurb.it/2013/05/16/ducato-online/crolla-il-mercato-immobiliare-a-urbino-50-di-case-vendute-negli-ultimi-due-anni/47210/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/16/ducato-online/crolla-il-mercato-immobiliare-a-urbino-50-di-case-vendute-negli-ultimi-due-anni/47210/#comments Thu, 16 May 2013 10:06:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47210 URBINO – “Due anni fa solo a Urbino sono state vendute 95 case, nel 2011 le transazioni sono scese a 73 e l’anno scorso a 57. Oggi le case in vendita si contano sulle dita di una mano”. A parlare è il notaio Marco Paladini. Il suo è l’unico studio notarile di Urbino, in qualche modo un ‘osservatorio privilegiato sulla situazione della compravendita di immobili’. Commentando i dati negativi sul crollo del mercato immobiliare nazionale, spiega come anche nel Montefeltro la situazione non sia affatto diversa. “Dal 2010 al 2012 il calo delle compravendite immobiliari è stato del 50%“. Se, invece, si prendono in considerazione i primi mesi del 2013, da gennaio a maggio, la diminuzione raggiunge il 30-35% rispetto allo stesso periodo del l’anno precedente.

Un trend che rispecchia il nuovo record negativo registrato in Italia che, con un salto indietro nel tempo di ben 28 anni, ha riportato il mercato immobiliare ai livelli del 1985. Allora le case comprate e vendute furono circa 430 mila, oggi sono appena 448 mila. Significa 150 mila transazioni in meno rispetto al 2011.

Maglia nera per Marche ed Emilia Romagna. Stando al “Rapporto immobiliare 2013”,  redatto dall’Agenzia delle entrate in collaborazione con l’Abi, sono le regioni che presentano maggiori criticità con una diminuzione del 30% nella vendita di immobili rispetto al 2011. E nella provincia di Pesaro e Urbino la situazione non sembra essere migliore con una flessione negativa del 54% negli ultimi cinque anni.

“La ragione principale è una sola: la mancanza di fiducia degli acquirenti”, spiega Emanuele Fiori presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip). “L’incertezza di una stabilità lavorativa rende più difficile l’accesso al credito bancario e la maggiore pressione fiscale, dovuta alle nuove tasse sugli immobili, prima fra tutte l’Imu, genera anche una pressione psicologica”.

Infatti, un altro dato rilevante, legato in modo imprescindibile alla crisi del mercato immobiliare, è proprio la diminuzione delle richieste di mutui da parte dei cittadini. Marco Trombetta lavora come dipendente della Banca credito cooperativo delle Marche da cinque anni: “Se prima della crisi economica in un mese venivano richiesti e concessi anche 10 mutui per acquisti immobiliari, oggi se ne richiedono 10 in un anno. C’era più competitività e i tassi di interesse sui mutui, intorno all’1,75%, erano più concorrenziali. Oggi invece i tassi di interesse sono aumentati anche di 2 o 3 punti percentuali, cioè quasi il doppio. In pratica se cinque anni fa la rata di un muto era di 400 euro oggi si aggira intorno ai 600 euro”. Dati confermati anche dalla Banca delle Marche che, negli ultimi due anni, ha registrato una diminuzione del 30% delle richieste di mutui per gli acquisti immobiliari.

Prima della crisi, tra il 2007 e il 2008, – continua il notaio Paladini – le banche pompavano soldi finanziando il 110% dei mutui, non solo finalizzati all’acquisto di abitazioni ma anche per altri beni. I privati acquistavano le case direttamente dalle ditte di costruzione che poi restituivano i soldi alle banche. Da quando gli istituti di credito hanno iniziato a finanziare solo il 66% dei mutui, lasciando il 44% ai richiedenti, è iniziato il calo delle richieste”.

Oggi domanda e offerta non si incrociano più. “I proprietari non vogliono vendere a prezzi ribassati rispetto al valore reale dell’immobile, i compratori invece, approfittando della crisi economica, tendono a tirare i prezzi cercando l’affare”. Spiega Linda Cangiano, agente immobiliare a Urbino.

Dal “Borsino immobiliare del 2012”, redatto dalla Fiaip emerge che negli ultimi quattro anni è stata registrata una diminuzione del prezzo degli immobili del 12%, attestatosi intorno ai 3.000 euro al metro quadro. Ma aggiunge la Cangino: “Bisogna fare una netta distinzione tra il centro storico, dove i prezzi sono comunque forti grazie al mercato degli affitti per gli studenti, e le zone limitrofe, come Ca’ Gallo e Borgo Massano fino alla Valle del Foglia, dove negli ultimi quattro o cinque anni si è registrato un calo dei prezzi pari al 25%”.

A Urbino però il mercato della compravendita immobiliare ha subito un rallentamento anche a causa di maggiori pressioni e controlli per la regolamentazione degli affitti. “Prima c’erano anche molti investitori da fuori regione, dall’Emilia dall’Umbria ma anche Sicilia e Sardegna – conclude Paladini – compravano le case per i figli studenti universitari per poi rivenderle dopo la laurea a nuovi studenti. Così come gli investitori esteri. Fino al 2009, c’erano molti compratori inglesi e tedeschi che investivano nel immobile comprando case vacanza e villette. Oggi questa fetta di compratori è sparita, basta sfogliare un giornale di annunci immobiliari per capire quante siano le villette in vendita”.

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