il Ducato » digitalizzazione http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » digitalizzazione http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Hi-tech e clienti affezionati: ecco come resistono alla crisi i piccoli cinema / VIDEO http://ifg.uniurb.it/2014/02/15/ducato-online/hi-tech-e-clienti-affezionati-ecco-come-resistono-alla-crisi-i-piccoli-cinema-video/57279/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/15/ducato-online/hi-tech-e-clienti-affezionati-ecco-come-resistono-alla-crisi-i-piccoli-cinema-video/57279/#comments Sat, 15 Feb 2014 07:50:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57279 VIDEO / Per colpa della crisi economica il destino delle piccole sale cinematografiche sembra segnato: soccombere allo strapotere delle multisala. Ecco invece la ricetta vincente dei piccoli cinema della città ducale]]> URBINO – Cinema Ducale e cinema Nuova Luce: due sale che resistono nonostante la crisi e la mancanza di spettatori. Digitalizzare, mantenendo sempre la clientela affezionata, sembra essere la soluzione per sopravvivere in un momento in cui i piccoli cinema sono costretti a soccombere alle multisala.

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Palazzo Ducale in 3D: firmato l’accordo, ora si aspettano i soldi da Roma http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-online/palazzo-ducale-in-3d-firmato-laccordo-ora-si-aspettano-i-soldi-da-roma/52759/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-online/palazzo-ducale-in-3d-firmato-laccordo-ora-si-aspettano-i-soldi-da-roma/52759/#comments Mon, 02 Dec 2013 17:58:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52759 I Torricini

Palazzo Ducale

URBINO – La Città Ideale diventa social e tra qualche mese avrà un’app con la quale i visitatori potranno godersi il dipinto di Piero Della Francesca. È stato firmato oggi l’accordo tra le Università di Urbino, Bologna e Ancona e la Soprintendenza delle Marche per promuovere la digitalizzazione di Palazzo Ducale.

Per ora il progetto realizzato riguarda solo il famoso quadro rinascimentale ma anche tutte le stanze del Duca Federico potrebbero avere a breve un perfetto fac-simile in 3D grazie a degli speciali laser-scanner in grado di digitalizzare pareti, mobilie e opere d’arte.

L’uso del condizionale è d’obbligo perché il ministero per i Beni artistici e culturali dovrà prima dare l’ok alla richiesta di finanziamento del progetto.

“L’idea nasce per valorizzare uno dei patrimoni culturali più importanti della regione – dice Maria Rosaria Palazzi, Soprintendente ai beni storici e artistici delle Marche – e per riavvicinare i giovani ai musei, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie”.

L’applicazione realizzata grazie a Paolo Clini, docente dell’Università Politecnica delle Marche, permetterà di scoprire particolari e curiosità di Palazzo Ducale con un semplice tocco sullo schermo di un tablet.

“Tramite uno smartphone o un tablet – dice  Clini – chiunque potrà esplorare un quadro ad alta risoluzione e vedere dettagli nascosti che ad ‘occhio nudo’ non  si vedrebbero”. Il procedimento è molto semplice, una volta scaricata l’app basterà inquadrare con il cellulare i dipinti rinascimentali per scoprire storie e informazioni sulle opere d’arte.

“La strada da seguire è quella della digitalizzazione – afferma Stefano Pivato, rettore dell’Università di Urbino – l’accordo firmato oggi il frutto di una collaborazione tra le nostre università”.

Dello stesso parere il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi: “Occorre trovare un filo d’unione tra i giovani artisti rinascimentali e i giovani che oggi guardano quei quadri e non c’è modo migliore se non farlo attraverso i social network”.

“Benjamin oggi si sarebbe innamorato dei social network- dice Lella Mazzoli, direttrice del dipartimento di Comunicazione dell’università di Urbino – noi dobbiamo parlare ai giovani e dobbiamo farlo con il loro linguaggio”.

Il museo, insomma, deve essere un esperienza piacevole. E’ scritto anche sullo statuto dell’ICOM (International Concilium of Museum) dove viene citata come ultima parola enjoyment, divertimento. Da oggi, anche Palazzo Ducale fa un passo in più verso questa direzione.

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Riapre il cinema Nuova Luce: sì al digitale ma con meno posti http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-online/riapre-il-cinema-nuova-luce-si-al-digitale-ma-con-meno-posti/52001/ http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-online/riapre-il-cinema-nuova-luce-si-al-digitale-ma-con-meno-posti/52001/#comments Tue, 26 Nov 2013 17:18:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52001 URBINO – sala nuova luce 2Ci sono voluti sei mesi e 80.000 euro per riaprire il cinema Nuova Luce, che tornerà in attività entro dicembre. Il locale di via Veterani sarebbe dovuto essere pronto a giugno con la nuova tecnologia digitale e invece la programmazione non riprenderà prima del prossimo mese.

Ma cosa ha fatto ritardare tanto i lavori? Da oltre 10 anni il cinema è in causa con il proprietario della casa adiacente per i livelli di volume troppo elevati. Proprio nel mese di giugno scorso, quando il Nuova Luce era chiuso per il passaggio al digitale, è arrivata la prima sentenza che giudicava il titolare Marco Lazzari colpevole di inquinamento acustico. In seguito al verdetto sono cominciati i lavori di insonorizzazione. Per ottenere l’isolamento sonoro tutta la zona del palco è stata eliminata portando a una riduzione della sala di circa sei metri e alla perdita di 30 posti a sedere.

Come spiega Lazzari, “oltre al passaggio al digitale che ha richiesto più tempo del previsto, abbiamo anche dovuto insonorizzare la sala”. “I lavori – aggiunge Lazzari – dovevano iniziare a settembre ma sono slittati di oltre un mese perché l’ingegnere responsabile dell’ufficio tecnico della Curia, ente proprietario del cinema, era fuori per lavoro”. Ora per poter riaprire bisogna attendere solo le misurazioni acustiche che verranno fatte intorno al 3 dicembre.

Questi lavori sono costati oltre 80.000 euro, circa 60.000 per il passaggio al digitale (l’80% verrà recuperato tra i finanziamenti della Regione e gli aiuti dello stato) e 20.000 euro per l’isolamento acustico. Cifre ben più alte rispetto a quelle previste, ma il titolare si dice comunque soddisfatto di essere passato al digitale perché questa nuova tecnologia “mi permette di fare molte cose che l’analogico non mi consentiva come ad esempio attaccare videoproiettori per conferenze o proiettare mostre fotografiche senza dover noleggiare ulteriori apparecchiature”.

Il biglietto come dichiarato precedentemente costerà 6 euro – 50 centesimi in più – e verranno mantenute alcune offerte settimanali. Per adesso il 3D resta un miraggio perché ha dei costi troppo elevati: “una lente costa 17.000 euro e a questa cifra andrebbe aggiunto il costo degli occhiali monouso che sarebbero altri 2.000 euro”.

Rimane il ‘limite’ della zona ztl che “ci ha fatto diminuire l’afflusso di pubblico – sottolinea Lazzari che poi aggiunge- è come incentivare le persone che non abitano dentro le mura ad andare nei multisala dove possono arrivare comodamente in macchina”. Secondo il titolare – e non è l’unico a sostenerlo – l’ideale sarebbe consentire l’accesso nelle ore notturne per favorire anche le attività commerciali.

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Il cinema Nuova Luce riapre e passa al digitale: solo 50 cent in più sul biglietto http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-online/il-cinema-nuova-luce-riapre-e-passa-al-digitale-solo-50-cent-in-piu-sul-biglietto/47592/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-online/il-cinema-nuova-luce-riapre-e-passa-al-digitale-solo-50-cent-in-piu-sul-biglietto/47592/#comments Tue, 21 May 2013 09:25:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47592 LEGGI Il Cinema Ducale rischia di chiudere ]]> URBINO – Riaprirà entro i primi dieci giorni di giugno il cinema Nuova Luce, chiuso qualche settimana fa per sostituire l’impianto analogico con quello digitale. Il biglietto costerà un po’ di più, circa 50 centesimi, ma chi vorrà risparmiare potrà ancora farlo grazie alle promozioni.  “Le offerte, come il lunedì a 4 euro, rimarranno ed entro qualche anno metterò anche il 3D. Al momento non è possibile perché comporterebbe ulteriori costi troppo elevati”, spiega il prorietario del cinema, Marco Lazzari.

Il Nuova Luce così si è adeguato, a differenza del cinema Ducale che ancora lavora in analogico, alle imposizioni dell’Unione Europea e delle case di produzione secondo le quali tutte le sale cinematografiche devono passare alla tecnologia digitale entro la fine dell’anno. I lavori, spiega il proprietario, sono costati 65 mila euro ma i contributi regionali hanno coperto circa l’80% delle spese.

Addio quindi alla storica pellicola, i film arriveranno con un hard disk da agganciare al digitale. Non ci saranno più i costi di realizzazione e assicurazione della pellicola anche se le case di produzione chiederanno qualcosa di più sulla distribuzione dei film. “Il passaggio l’ho voluto fare ora perché comunque era un lavoro da fare entro la fine dell’anno, credo  nella mia attività e penso che sarebbe stata una grossa perdita privare Urbino di un’importante attività culturale come il cinema”, ha concluso Lazzari.

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Diffusione stampa, ora conta anche il digitale: il Sole primo su tablet e pc http://ifg.uniurb.it/2013/03/14/ducato-online/diffusione-stampa-ora-conta-anche-il-digitale-il-sole-primo-su-tablet-e-pc/38379/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/14/ducato-online/diffusione-stampa-ora-conta-anche-il-digitale-il-sole-primo-su-tablet-e-pc/38379/#comments Thu, 14 Mar 2013 11:43:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=38379 Il digitale entra nel conteggio delle vendite e della diffusione dei giornali. E anche se non hanno ancora la forza di rivoluzionare la classifica, le copie acquistate via internet fanno comunque sentire il loro peso. Nelle statistiche sulla diffusione dei quotidiani nazionali, che vedono da sempre sul podio il Corriere della Sera, la Repubblica e l’edizione del lunedì della Gazzetta dello Sport, è Sole24Ore che stacca tutti per copie digitali diffuse su pc, smartphone e tablet.

Secondo i dati di Ads – Accertamento Diffusione Stampa – pubblicati ieri, a gennaio 2013 il Sole24Ore ha venuto più di 46.000 versioni digitali del proprio quotidiano, più del Corriere e Repubblica, che rimangono comunque in testa per diffusione totale (cartacea più digitale).

Il Sole, grazie alla tecnologia, scala quindi la classifica scavalcando la Gazzetta dello Sport e la Stampa. L’edizione digitale, secondo il nuovo regolamento di Ads del 20 dicembre 2012, è “una replica esatta e non riformattata dell’edizione cartacea in tutte le sue pagine, pubblicità inclusa” e deve essere “distribuita elettronicamente come unità inscindibile ed esclusiva”. Requisito per il conteggio è anche il prezzo: la copia di un’edizione digitale deve avere un costo non inferiore al 30% rispetto al prezzo della versione cartacea. L’Ads distingue inoltre la vendita di copie digitali singole, quelle “multiple” (offerte in stock) e quelle “abbinate”, cioè vendute insieme all’edizione cartacea. Il Corriere della Sera detiene il primato per quanto riguarda le copie digitali vendute in forma singola: 40.616. Subito sotto la Repubblica con 40.207. Più in basso, la Gazzetta dello Sport, con 14.525.

Diffusione cartacea Copie digitali singole Copie digitali multiple+ abbinate Totale copie digitali Diffusione cartacea+ digitale
Corriere della sera 411.400 40.612 5.004 45.616 457.016
Repubblica 360.522 40.207 5.789 45.996 406.519
Gazzetta dello sport (lunedì) 261.872 14.525 1.024 15.549 277.420
La Stampa 234.856 6.920 0 6.920 241.776
Sole 24 Ore 233.997 9.621 36.569 46.190 280.187

Il Sole24Ore vende meno di 10.000 copie singole, ma con le oltre 36.000 copie in abbinamento con il cartaceo e in offerta che guadagna il primato e diventa il primo quotidiano a diffusione digitale. Seconda la Repubblica e terzo il Corriere. La Stampa vende meno di 7.000 copie digitali singole, e nessuna multipla o in abbinamento. Stampa e Gazzetta scendono così anche nella classifica della diffusione totale: se in quella cartacea (che considera vendite, abbonamenti e omaggi) erano in quarta e terza posizione, con il conteggio del digitale si ritrovano più in basso di un posto. Nella lista completa dei 65 quotidiani, sono solo cinque quelli che non vendono nessuna edizione digitale: Avvenire, il Giornale, Italia Oggi, la Gazzetta di Parma e l’edizione del sabato del Quotidiano di Sicilia (che però, nell’edizione normale, si distingue per la vendita di 1 copia digitale).

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Il digitale conquista l’università di Urbino, ma la carta non scompare http://ifg.uniurb.it/2013/02/19/centro-2/il-digitale-conquista-luniversita-di-urbino-ma-la-carta-non-scompare/35177/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/19/centro-2/il-digitale-conquista-luniversita-di-urbino-ma-la-carta-non-scompare/35177/#comments Tue, 19 Feb 2013 18:22:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35177 URBINO – L’università “Carlo Bo” continua a muovere i suoi passi verso il digitale, ma i docenti più anziani faticano a tenere il passo. Da gennaio gli esami di tutti i corsi di Ateneo sono gestiti quasi esclusivamente in formato elettronico, come annunciato nella conferenza “La dematerializzazione dei verbali d’esame” di questa mattina, martedì 19 febbraio. Ma la carta resiste. Lo statino, quel libretto che ha accompagnato le carriere di molti studenti, non è ancora scomparso dai corridoi universitari, e in ogni dipartimento la verbalizzazione è sempre doppia (digitale e scritta).

“Aggiorniamo tutte le carriere degli studenti online – ha dichiarato Giuseppe Bontà, dalla presidenza della facoltà di Economia –  e il cartaceo è solo un proforma”. Lo stesso accade nel dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell’Ambiente, il cui coordinatore didattico Corrado Saltarelli ha apostrofato l’invecchiato libretto come “reliquia”. Nella facoltà di Sociologia, totalmente informatizzata dalla sessione estiva dello scorso anno, il riscontro cartaceo mantiene la sua importanza, “soprattutto per quei docenti che non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie”, come dichiarato dalla responsabile Enrica Cimarelli. Da maggio 2011 la facoltà di Farmacia ha verbalizzato online, in quindici giorni, tutti i corsi di laurea, mentre la facoltà di Giurisprudenza riuscirà a completare questo processo solo nella prossima sessione estiva. Ognuno, con i suoi tempi, apre le porte alla digitalizzazione.

“La novità è che i dati nascono già digitali – spiega Alessandro Bogliolo (docente del dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti) – quindi quando il docente attribuisce un voto lo inserisce direttamente nella carriera dello studente”. Il grande vantaggio è che mentre prima bisognava attendere l’arrivo dei verbali cartacei nelle varie segreterie e il caricamento dei voti su internet, oggi gli studenti possono controllare il loro voto online pochi giorni dopo la verbalizzazione.

“La vera innovazione – come dichiarato da Bogliolo – non consisterà tanto nell’eliminare la carta trasformandola in digitale, ma nel non produrla, facendo in modo che i dati abbiano valore documentale”.

 

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Tipografi ‘di nicchia': due storie per battere la crisi http://ifg.uniurb.it/2013/02/19/ducato-online/tipografi-di-nicchia-due-storie-per-battere-la-crisi/34962/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/19/ducato-online/tipografi-di-nicchia-due-storie-per-battere-la-crisi/34962/#comments Tue, 19 Feb 2013 08:00:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=34962 Con l’incedere del web, la carta stampata è sempre più in crisi. Ma non è sempre vero, non per tutti. A volte un’azienda, con lungimiranza e attenzione, riesce a ritagliarsi un po’ di spazio. Questo sono riuscite a fare due aziende marchigiane: la Rotopress di Loreto e l’Age di Urbino.

Silvia Argalia direttrice dell’AGE

“Il mercato può sopravvivere se facciamo cose diverse, se ognuno si prende una nicchia – sostiene Silvia Argalìa, direttrice della Arti Grafiche Editoriali di Urbino – con la competizione ci massacriamo l’un l’altro”.

Silvia Argalìa da vent’anni dirige l’Age, azienda specializzata nella stampa editoriale (per la trasparenza: è anche la tipografia dove viene stampato Il Ducato cartaceo). Un’attività avviata dal nonno negli anni ‘30 quando, arrivando da Fabriano, decise di trasferire la sua passione per il libro in una città dalla grande tradizione culturale.

Quello editoriale è il settore della stampa che si occupa della stampa in bianco e nero (libri, etc), mentre quello della stampa a colori è rivolto a quotidiani, periodici, dépliant e pubblicità. La crisi iniziata nel 2008 ha colpito fortemente un settore delicato come quello dell’editoria. Ma se il mercato del bianco e nero è tornato nell’ultimo anno a salire di un debole 0,3%, quello della stampa a colori stenta a riprendersi dall’urto; basti pensare che dal 2008 al 2012 la vendita dei quotidiani è scesa più del 12%.

“La crisi che ha colpito il settore della stampa a colori ha assunto proporzioni drammatiche, per sopravvivere occorre iniziativa, per questo abbiamo deciso di diversificare i prodotti” racconta Pierpaolo De Sanctis, direttore generale della Rotopress International .

La Rotopress è una stamperia con sede a Loreto nata nel 2002 che stampa quotidiani come il Corriere Adriatico e il Resto del Carlino. Per fronteggiare la crisi ha deciso di diversificare la produzione allargandola a riviste, cataloghi e volantini pubblicitari. L’intuizione è stata quella di realizzare entrambe le tipologie di prodotti utilizzando la stessa macchina offset.

Pierpaolo De Sanctis nel deposito carta della Rotopress

La rotativa offset che prima veniva attivata soltanto nelle ore notturne per la stampa dei quotidiani, è stata convertita in rotativa ibrida in grado di stampare le riviste su carta patinata durante il giorno. Un espediente che consente di avere una qualità alta per i giornali e comunque media per le riviste.

Accortezza e spregiudicatezza” dice Silvia Argalìa, sono le parole chiave di chi voglia fronteggiare la crisi. Già in passato l’Age aveva fatto di queste parole il proprio cavallo di battaglia “Siamo nel mondo del digitale da 13 anni – ha aggiunto – e nel 2006 siamo stati i primi a sperimentare la stampa inkjet adattata al mercato del libro, mentre prima era applicata solo al mercato del modulo continuo”.

La stampa digitale permette di stampare volumi minori di prodotti, evitando così la costosissima piaga delle giacenze. Sempre più manager sostituiscono i vecchi macchinari offset con quelli digitali: dal 2009 al 2011 il fatturato dei primi è sceso del 41,6%, mentre quello delle macchine digitali è in costante crescita (intorno al 14% annuo).

Ma insieme ai pregi, quello della stampa digitale ha i suoi difetti. “ Il futuro va verso il digitale – spiega De Sanctis – ma abbandonare l’offset per gli strumenti di ultima generazione implicherebbe prima di tutto un cambiamento di mentalità. La digitalizzazione ridurrebbe gli sprechi iniziali di carta ed eviterebbe l’accumulo di copie di scarto, però i costi dei macchinari e soprattutto quelli di manutenzione sarebbero molto pesanti. Gli impiegati che lavorano per la Rotopress oggi sono 68, se venisse avviato il passaggio al digitale sarebbe difficile convertirli tutti al nuovo metodo. Solo due o tre di loro sarebbero pronti ad affrontare questo mondo”.

Il mercato del digitale costringe gli stampatori a una corsa verso la novità, perché, se è vero che in affari bisogna essere prudenti, la spinta verso l’innovazione tecnologica è una gara in cui spesso vince chi arriva per primo. Un deterrente del mondo della nuova stampa è inoltre la qualità del prodotto che, sebbene sia alta, non riesce ancora a eguagliare la qualità della stampa ‘vecchio stile’.

“Adesso che il mercato digitale ha virato verso la stampa inkjet – racconta ancora l’Argalìa – abbiamo deciso di andare ancora una volta in controtendenza. A marzo sarà installato un motore di stampa digitale toner a bobina con una qualità da 1200 dpi. Andare verso l’altissima qualità, e quindi precludersi una fetta di mercato, non significa fare un passo indietro, ma costruirsi una nicchia di consumatori”.

De Sanctis e Argalìa rappresentano le due facce della stampa in tempo di crisi, ed entrambi hanno deciso di andare controcorrente. Il primo decidendo di non cedere il passo al digitale e di differenziare la produzione, l’altra puntando sull’altissima qualità in un momento e in un settore, quello del bianco e nero, che cerca di allargare sempre più il suo raggio d’azione.

Da tempo si discute sul se e sul quando la carta stampata soccomberà all’invasione del web, della crisi e della tendenza globale alla digitalizzazione. Ma forse alcune scelte mirate degli imprenditori del settore e le nuove tecnologie sviluppate per l’analogico, riusciranno a dare una nuova spinta alla cara, vecchia carta stampata.

SCHEDA: LE TECNICHE DI STAMPA PIÚ USATE

Stampa Offset Processo di stampa indiretto che si basa sul fenomeno di repulsione tra acqua e inchiostri. Anziché stampare il foglio a contatto diretto con la lastra di alluminio, la stampa avviene attraverso l’impiego di tre cilindri a contatto tra loro
Stampa digitale Sistema di stampa dove la forma da stampare viene generata attraverso processi elettronici e impressa direttamente sul supporto da stampare. Dato l’elevato costo di queste macchine i principali utilizzatori sono le medie e grosse tipografie che affiancano questo nuovo concetto di stampa alle macchine già presenti, per far fronte alla domanda di prodotti stampati in bassissime tirature antieconomiche sulle classiche macchine offset
Stampa Inkjet Metodo di stampa digitale. Le macchine a getto di inchiostro utilizzano una testina che muovendosi sulla superficie da stampare rilascia l’inchiostro liquido direttamente, attingendolo da appositi serbatoi. La risoluzione e la qualità di stampa di queste testine raggiunge livelli paragonabili alla fotografia tradizionale, ma solamente utilizzando carta la cui superficie sia stata opportunamente trattata per ricevere l’inchiostro. Il problema più grave di questa tecnica è l’essiccamento dell’inchiostro nelle testine, che è frequente causa di malfunzionamenti. Un altro svantaggio è dato dall’elevato costo per copia stampata se confrontato con le altre tecnologie
Stampa inkjet a modulo continuo La stampa su modulo continuo è un servizio richiesto soprattutto per quanto concerne gli adempimenti di carattere fiscale. Questo tipo di stampa consente, infatti, di stampare su fogli uniti tra loro.
Stampa tipografica E’ la tecnologia per produrre testi stampati usando matrici in rilievo (rilievografia) composte di caratteri mobili o di clichès inchiostrati

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Il Ducato 2 – 27 gennaio 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/01/30/ducato/ducato-2-27-gennaio-2012/17259/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/30/ducato/ducato-2-27-gennaio-2012/17259/#comments Mon, 30 Jan 2012 03:49:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17259 [continua a leggere]]]> Sfoglia il quindicinale della scuola di giornalismo di Urbino

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Il Comune invaso dai bit http://ifg.uniurb.it/2012/01/27/ducato-online/il-comune-invaso-dai-bit/17340/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/27/ducato-online/il-comune-invaso-dai-bit/17340/#comments Fri, 27 Jan 2012 17:37:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17340 URBINO – Come nella migliore tradizione accademica urbinate, anche per quanto riguarda l’informatizzazione del Comune vige un principio fondamentale: si badi alla sostanza più che alla forma.Negli ultimi anni l’amministrazione  di Urbino ha avviato politiche di digitalizzazione per riformare la macchina pubblica con l’obiettivo di risparmiare sui costi e migliorare i servizi per i cittadini.

Forme e modi sono stabiliti dal CAD (il Codice dell’Amministrazione Digitale) attivo dal 2010. Il fine è quello di “de-materializzare” l’ammontare cartaceo, ripulendo e svuotando i vecchi archivi di documenti e pratiche.Una delle prime iniziative del Comune è stata la “Carta Raffaello” una scheda magnetica con la quale si può comunicare con gli uffici pubblici tramite il sistema Pec (la posta elettronica certificata).

Ma come per tutte le novità 2.0 il riscontro è stato basso e lento.  Se ne trovano nei portafogli dei cittadini non più di duecento. E’ attivo poi il sistema “Paleo”, addio a timbri e fogli protocollati. Anche per questo però scarseggia la fiducia degli urbinati nonostante la certezza non solo della presa visione del documento, ma anche sulla sicurezza del contenuto con valore di firma digitale.

Protagonisti delle novità digitali sono poi i consiglieri comunali: tutti in tiro dopo che si è deciso di riprendere le sedute e caricarle sul sito. “Anche per il settore delle attività produttive – afferma Angelo Brincivalli dirigente agli affari finanziari – ogni pratica d’avvio di attività economica avviene tramite il sito.”Girando per gli uffici non si vedono più i tubi catodici dei computer, né si sentono i rumori da catena di montaggio delle vecchie fotocopiatrici.

Risparmiare digitalizzandosi significa anche ridurre l’uso di strumenti hardware, investendo in poche ed efficienti apparecchiature. “Abbiamo eliminato le vecchie fotocopiatrici e acquistato altre di ultima generazione – afferma Brincivalli – per cui paghiamo dieci mila euro l’anno. Spendiamo poi 11 mila euro per la gestione di tutti i software”.

Si contano, tra tutti gli uffici pubblici 120 postazioni e tra pc e monitor la spesa è di 17 mila euro. L’ammontare dei costi per l’informatizzazione è stato nel 2011 di 128 mila euro, l’anno scorso erano 117 mila. “Il budget a nostra disposizione – dice Marco Diotallevi dell’ufficio informatica -varia poco da un anno all’altro. Cambia invece come si decide di distribuire le somme tra una voce e l’altra.

Quest’anno ad esempio abbiamo privilegiato il settore hardware, rinnovandolo”. Attualmente i dipendenti della PA  lavorano in un’area riservata informatizzata anche per il recupero e la gestione dei documenti. Un archivio digitale contiene tutte le delibere dal 1995. Per loro è stata creata inoltre la sezione “TimeWeb” dove sono comunicati e segnati i permessi e le assenze .

Negli ultimi tempi ci sono state però delle polemiche riguardo le pagine web del Comune. “Non tanto per i contenuti distribuiti in più di mille pagine – sostiene il consigliere Federico Scaramucci - quanto per lo stile grafico considerato poco intuitivo e poco facile all’uso”. Sulla stessa linea anche il consigliere Lucia Ciampi: “A livello di comunicazione interna l’amministrazione ha fatto dei passi avanti. Devono però essere aumentati e migliorati i servizi al cittadino”.

Va però sottolineato che proprio all’interno del Consiglio Comunale aleggia ancora uno spirito rinascimentale, forse eccessivo, dato che alcuni consiglieri non si sono ancora dotati di un indirizzo di posta elettronica. Per quanto riguarda i progetti in cantiere, c’è la volontà di standardizzare e diffondere i nuovi metodi di pagamento on line. Sarà però necessario avviare politiche informative e formative dato che la realtà di Urbino tende, a livello demografico, verso una fascia d’età elevata. “La comunicazione digitale per essere efficace – sostiene Brincivalli – deve viaggiare in entrambi i sensi del rapporto cittadini – amministrazione.”

Nota per i lettori – Rispetto al Ducato distribuito nelle edicole è stata aggiunta una voce (Gestione server) nel conteggio totale dei costi dell’amministrazione per l’informatizzazione degli uffici pubblici

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