il Ducato » forconi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » forconi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Cig in deroga, Giovanni, operaio urbinate: “L’Inps non paga da cinque mesi” / VIDEO http://ifg.uniurb.it/2013/12/15/ducato-online/cassintegrato-inps-stipendio/53943/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/15/ducato-online/cassintegrato-inps-stipendio/53943/#comments Sun, 15 Dec 2013 08:46:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53943 VIDEO - Cassintegrato da tre anni: "Non ce la faccio più". Anche lui ha aderito alla protesta organizzata dal movimento del 9 dicembre. "Da un anno e mezzo non riesco a pagare l'affitto. Ho una figlia di 11 anni. Quest’anno non so con quali soldi farle il regalo di Natale"
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URBINO – “Sono in cassa integrazione in deroga da tre anni. Non ne posso più”. Giovanni, 48 anni, ha iniziato a lavorare nel cantiere navale di Fano quando era un ragazzo.  Una vita passata a rivestire di resina gli yacht, a costruire barche. Ogni mattina partiva da Urbino e tornava la sera da sua moglie e sua figlia. Fino al 2011, quando il cantiere entra in crisi e mette tutti i suoi 180 dipendenti in cassa integrazione in deroga. Per Giovanni e la sua famiglia significa ridimensionare le spese, rinunciare alla pizza il sabato sera, alla vacanza di Ferragosto. Tutto sommato un sacrificio accettabile. L’importante è avere ancora un lavoro, si ripete Giovanni.

Poi, a gennaio 2013 la situazione peggiora: a lui e a tutti i suoi colleghi viene fatto un contratto di solidarietà,  metà stipendio lo paga l’azienda in base alle ore effettive di lavoro e l’altra metà l’Inps. Peccato però che l’Istituto nazionale di previdenza sociale di soldi non ne ha più e Giovanni e la sua famiglia si ritrovano a vivere con 400 euro al mese. “E’ da luglio che facciamo questa vita. Ormai mi chiamano per lavorare solo 10 giorni al mese”, racconta Giovanni. “Trascorro le mie giornate a casa, non posso neanche trovare un altro posto di lavoro. Trovare un impiego per uno della mia età e nelle mie condizioni è quasi impossibile. Mia moglie fino a qualche tempo fa faceva la pizzaiola in un locale vicino ad Urbino, ma è stata licenziata”, continua Giovanni.

“Ormai è da un anno e mezzo che non possiamo più pagare l’affitto di casa”, afferma con amarezza. “Mia figlia ha 11 anni, capisce la situazione in cui ci troviamo ma è sempre difficile dirle che non ci sono i soldi per il corso di pattinaggio o per la cena con le amichette. Quest’anno non so con quali soldi farle il regalo di Natale”.

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E’ arrabbiato Giovanni quando racconta la sua storia di cassa integrato in deroga: “A questi politici, a questa classe dirigente, io non chiedo più nulla. Dopo quasi tre anni di rinunce e sacrifici, ora pretendo che qualcosa cambi”. Per questo ha aderito alla protesta: insieme ad altri disoccupati e a giovani precari è sceso in piazza a Urbino per far sentire la sua voce. Hanno piantato due stand e appeso uno striscione “Non ci rappresentate più. Basta”. Giovanni e tutti gli altri non si rassegnano anche se di promesse e di slogan prima delle elezioni e poi subito dimenticati, ne hanno sentiti tanti.

“E’ difficile conservare la speranza. Per ora la nostra azienda ci ha detto che anche nel 2014 resteremo in cantiere, ma la paura di essere licenziati, di perdere quei pochi soldi che ci danno al mese c’è e non posso nasconderla. Non immagino il mio futuro: so che se le cose non migliorano, io e la mia famiglia non avremo un domani” – dice Giovanni- “Quello che mi manca di più non sono le cose materiali. Di quelle posso fare a meno. Ciò che fa più male è la sensazione di aver perso un po’ della mia dignità. Passo i giorni davanti al computer, a guardare la televisione e aspetto quei dieci giorni al mese in cui torno ad essere una persona normale, un lavoratore come lo ero qualche anno fa. Nessuno dovrebbe vivere così”.

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I forconi di Urbino: “Qui regna l’omertà, come al Sud” http://ifg.uniurb.it/2013/12/10/ducato-online/i-forconi-di-urbino-qui-regna-lomerta-come-al-sud/53752/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/10/ducato-online/i-forconi-di-urbino-qui-regna-lomerta-come-al-sud/53752/#comments Tue, 10 Dec 2013 12:34:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53752 LEGGI - La protesta dei forconi]]> Forconi 2URBINO – Non si è interrotta neanche stanotte la protesta del movimento dei Forconi urbinati, ancora in Piazza della Repubblica “contro la casta ladrona”. Due di loro hanno dormito qui, in un camion, e continuano a manifestare il loro dissenso nei confronti della politica, esponendo altri striscioni. Questa mattina le accuse sono rivolte in particolare alle istituzioni locali.

“Non c’è stata nessuna risposta da parte delle autorità e dei politici – denuncia Marco Dini, portavoce del movimento che qui raccoglie soprattutto commercianti e artigiani – nessuno dei nostri amministratori si è preoccupato della chiusura recente di oltre 30 attività commerciali, come la pizzeria l’Aquilone e l’ottico in via Raffaello. Hanno paura che a livello politico ci siano ripercussioni come all’epoca feudale dove imperava il silenzio omertoso. Per questo Urbino è già Sud”.

Dopo le agitazioni  che hanno interessato molte città italiane, anche il gruppo dei Forconi di Urbino si sta organizzando per la grande manifestazione nazionale prevista a Roma nei prossimi giorni. “Decidendo di protestare anziché di lavorare in questi giorni stiamo perdendo una media di 30/35 euro l’ora” conclude Dini.

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I Forconi pacifici in piazza a Urbino contro la Casta / VIDEO http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/i-forconi-pacifici-in-piazza-a-urbino-contro-la-casta-video/53576/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/i-forconi-pacifici-in-piazza-a-urbino-contro-la-casta-video/53576/#comments Mon, 09 Dec 2013 16:02:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53576 Forconi 2URBINO – Nessun blocco del traffico e nessun disordine oggi durante la protesta dei forconi a Piazza della Repubblica. Anche perché si trattava di appena una decina di commercianti e artigiani. Sotto gli striscioni contro la classe dirigente appesi sul colonnato i manifestanti hanno assicurato che tutto si sarebbe svolto in modo pacifico e che nessun appartenente alla classe degli autotrasportatori ha aderito alla manifestazione urbinate. E così è stato.

“Siamo un gruppo di cittadini che scendono in piazza come a Kiev – dice Giovanni, uno dei volontari che distribuisce volantini, facendo riferimento alle proteste antigovernative che si stanno svolgendo in Ucraina – tra di noi non ci sono sigle politiche, siamo dei commercianti e artigiani strozzati da un fisco iniquo”. I manifestanti seppur ammettendo di non avere delle risposte ai problemi che pongono, sono tutti concordi con il fatto che servano persone diverse alla guida del Paese. Nel mirino anche l’Europa “che prende ordini” dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e che secondo loro impone al nostro governo scelte che non servono ai cittadini, ma solo ai gruppi di pressione e alle banche.

Sempre Giovanni sostiene che l’Italia sia il Paese in Europa che ha sofferto di più dalla crisi e che a livello locale sia un disastro: i commercianti faticano a tenere i negozi aperti e l’esclusione dalla corsa a capitale europea della cultura è stata una battuta d’arresto importante per l’economia. Secondo i manifestanti “Tutto il comune deve dimettersi: la città sta in piedi a livello economico e culturale grazie agli studenti, se non fosse per loro la nostra città sarebbe morta”.

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