il Ducato » Giorgio Zanchini http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Giorgio Zanchini http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Al festival della cultura si accendono le radio: pubbliche e private http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/al-festival-della-cultura-si-accendono-le-radio-pubbliche-e-private/72227/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/al-festival-della-cultura-si-accendono-le-radio-pubbliche-e-private/72227/#comments Sat, 25 Apr 2015 21:18:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72227 Festival giornalismo culturale 2015

“Dov’è la cultura oggi? La Radio”, conferenza della 3a edizione del festival del giornalismo culturale

FANO – In radio la cultura si fa. Di questo sono convinti tutti i partecipanti al terzo panel del Festival del Giornalismo Culturale di Urbino e Fano “Dov’è la cultura oggi? La Radio”. Molte voci però sono del servizio pubblico, e la sostenibilità del sistema è presto divenuto tema di dibattito. Ma riconosciuti gli indubbi meriti del mezzo – un medium antico ma moderno, leggero capace di arrivare ovunque anche dove le immagini non possono – rappresenta anche una cartina di tornasole della libertà di espressione di un paese.

‘In onda’ abbiamo Andrea Borgnino, Radio Rai, Daria Corrias, Rai Radio3 (intervistata dal Ducato), Pietro Del Soldà, Rai Radio3, Marina Lalovic, giornalista, Federica Manzitti, Radio Città Futura, Enrico Menduni, Università di Roma Tre, Lorenzo Pavolini, Rai Radio3, Igiaba Scego, scrittrice e Simone Spetia, Radio 24 (intervistato dal Ducato). A coordinare Giorgio Zanchini, giornalista Rai conduce Radio anch’io.

Crisi delle radio pubbliche.  In molti paesi europei il sistema della radio pubblica è in crisi. Ne parla Andrea Borgnino, Radio Rai, raccontando in particolare il caso di Radio France: 28 giorni di sciopero. Dopo quattro settimane la protesta si è estesa all’80% dell’organico. Radio France non ha dato notizie per quasi un mese, ha trasmesso solo musica 24 ore su 24, non ha ceduto neanche alle elezioni dei dipartimenti e alla caduta dell’aereo della Germanwings. Il governo ha dovuto cedere. Per Borgnino un modello di radio esclusivamente finanziato dallo stato (Radio France trasmette solo mezz’ora di pubblicità al giorno e di tipo istituzionale) non è più sostenibile. Un aumento degli spazi pubblicitari come è stato ipotizzato, per molti non è la soluzione anzi potrebbe causare la fine del mercato. Situazioni simili in Spagna, Portogallo e non resta fuori neppure l’Italia. La radio pubblica è in crisi. “Un modello di questo tipo – conclude Borgnino – è sostenibile solo in Inghilterra, dove se denunci chi non paga il canone paghi la metà”.

Elementi positivi però ci sono: “La radio è l’unico medium dove la vendita pubblicitaria è cresciuta: del 5% in Italia, addirittura del 7,2% in Inghilterra – continua Borgnini – gli investimenti positivi oggi riguardano solo la radio: in tv i prezzi sono in picchiata, così come per la carta stampata. Per i siti di informazione la situazione non è diversa. Questo giocattolo antico continua a piacere al pubblico”.

A fare “contestazione morbida” è Simone Spetia, giornalista di Radio24, che cita la professoressa di Oxford Mariana Mazzuccato: “Solo lo Stato può mettere in campo capitali pazienti perché vengano fatte innovazioni” al posto delle aziende: il dibattito rimane aperto. Ma dalla sua Spetia dice che anche le radio private, come Radio24, possono fare cultura. Lui stesso nel 2011 è stato protagonista di Gazzettino del Risorgimento, trasmissione creata per i 150 anni di Unità d’Italia. La storia da Garibaldi alla Breccia di Porta Pia versione giornale radio. Un programma possibile anche perché oggi sono cambiati i mezzi di riproduzione: il materiale non è stato raccolto da quattro ricercatori chiusi in biblioteca, ma dagli archivi di Google Plus. “Ormai si fanno servizi con gli smartphone – continua Spetia – in Rai si muovono in tre per fare qualsiasi cosa”.

A difendere la produzione pubblica ci pensa in primis Giorgio Zanchini, e gli altri interessati senza però negare le difficoltà

Mentre Pavolini si sfoga accusando la Siae, organo tutto italiano, di fagocitare molti contributi che andrebbero spesi per altro.

A metà strada tra pubblico e privato c’è Radio Città Futura rappresentata da Federica Manzitti. Una radio che non è pubblica ma prende anche finanziamenti dallo stato. “Vogliamo fare cultura in modo che non sia solo una chiacchierata telefonica che non restituisce fisicità e pensiero”, dice Manzitti, che parla con orgoglio di una stazione che ha sposato a pieno le potenzialità di linguaggi diversi da quello radiofonico: ha un canale digitale terrestre, YouTube e sito che riproducono le puntate anche in video, Twitter e Instagram poi sfruttano lo scritto e le immagini.

A portare lo “sguardo da dentro a fuori” come dice Zanchini, ci pensano due giornaliste multiculturali. Sono Marina Lalovic, serba, nata nell’ex Jugoslavia e trasferitasi in Italia nel 2000. Lei ha vissuto sulla sua pelle il monopolio di Stato, sotto il regime di Tito, nell’informazione e nella vita della gente: “Quando c’è una guerra non ci sono sfumature, la prima cosa che si fa è interrompere le comunicazioni – dice la Lalovic – la radio si poneva come contraddizione in termini: mentre facevamo la guerra l’unica finestra sul mondo erano le radio indipendenti, come b92, che esiste ancora oggi: una radio che in quel momento aveva il valore di un social media”.

I conduttori alzavano solo la cornetta, per dar voce alle persone, “affamate e vogliose di stare insieme”. E anche una Lalovic 16enne contribuiva chiamando e commentando, oggi è convinta di una cosa: “Se in Italia si ascoltasse la radio per un mese e poi per il mese successivo solo la televisione, sembrerebbe di stare in due paesi diversi”.

L’altra voce da fuori è Igiaba Scego scrittrice italosomala, che inizia ricordando il suo paese di origine, dove fino al 1974 le lingue per i documenti scritti erano solo l’italiano e l’arabo. “La radio dava la conoscenza anche quando mancava scolarizzazione”, dice pensando alla nonna analfabeta, “una delle persone più colte mai conosciute”. La Scego sposta il discorso su un problema che oggi non riguarda solo radio, ma tutti i media: “Nonostante l’Italia sia un paese multiculturale non accetta gli autori e le voci di autori stranieri”.

Come i figli di migranti, scrittori in lingua italiana definiti non come letteratura italiana, ma in base al loro paese di provenienza. La Scego cita Tutti stranieri un’esperienza multietnica: per un giorno i programmi di Radio3 li hanno condotti persone di origini non italiane: “Un esempio di cosa può essere la radio mischiando le persone”.

“Non è solo parlare di stranieri – aggiunge la Scego – ma creare una radio meticcia, cosa che in Italia manca”. Il rischio è però che rimanga un episodio isolato, concentrato in una sola giornata, un modo per sconfiggere gli sbagli dei media: come nella narrazione delle tragedie in mare non bastano e non reggono quanto accade. “Nella radio non si vede il colore della pelle. La radio unisce quello che l’immagine divide” conclude Menduni.

Foto di Libero Red Dolce

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Al via la terza edizione del Festival del giornalismo culturale – La diretta Twitter http://ifg.uniurb.it/2015/04/23/ducato-online/al-via-la-terza-edizione-del-festival-del-giornalismo-culturale/71660/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/23/ducato-online/al-via-la-terza-edizione-del-festival-del-giornalismo-culturale/71660/#comments Thu, 23 Apr 2015 12:52:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71660 Il Festival del giornalismo culturale di Urbino in diretta Twitter


Festival giornalismo culturaleURBINO – Al via la terza edizione del festival del giornalismo culturale, diretto dalla professoressa Lella Mazzoli (Università di Urbino) e Giorgio Zanchini (Radio 1) . È la prima volta che la manifestazione si divide tra due città, visto che si è sempre svolta a Urbino. Quest’anno la città ducale ospiterà la manifestazione il giovedì 23 e venerdì 24 aprile, sabato 25 e domenica 26 l’evento si sposterà a Fano.

Il tema principale sarà “promuovere la cultura conviene” e durante gli incontri si discuterà sulla presenza e la diffusione della cultura oggi, su chi la trasmette e la promuove e in che modo e dove. I temi del dibattito partono da tre punti fermi:

– la rivoluzione digitale sta ridefinendo il campo culturale

– non c’è più bisogno di dimostrare la correlazione tra cultura e benessere

– cambia ma forse conserva centralità chi è intermediario della cultura

La terza edizione offre un programma ricchissimo, tra conferenze, presentazioni di libri, concerti e film. 

Il Ducato seguirà interamente le quattro giornate, raccontando il festival con servizi video, interviste, dirette sui social network e articoli che saranno pubblicati sul nostro sito.

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Urbino, al via giovedì il Festival del giornalismo culturale http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/urbino-al-via-giovedi-il-festival-del-giornalismo-culturale/71333/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/urbino-al-via-giovedi-il-festival-del-giornalismo-culturale/71333/#comments Tue, 21 Apr 2015 14:27:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71333 [continua a leggere]]]> URBINO, 21 Apr – Giovedì 23 aprile avrà inizio a Urbino la terza edizione del Festival del giornalismo culturale. Ad aprire le danze sarà la presentazione del libro del giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi M. Una Metronovela, in programma alle 15:30 nel cortile antistante la Montefeltro Libri (Collegio Raffaello). Sempre nella prima giornata sarà presentata la ricerca dell’Osservatorio News-Italia su informazione e serialità, a cura dei direttori del festival Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini.

Il festival durerà quattro giorni – dal 23 al 27 aprile – e si svolgerà tra Urbino, che ospiterà gli eventi di giovedì e venerdì, e Fano, dove si chiuderà domenica mattina. Tema di questa edizione è “promuovere la cultura conviene”. Partendo dal presupposto che la rivoluzione digitale sta ridefinendo il campo culturale e che il ruolo dell’intermediario nella trasmissione della cultura, pur conservando forse la sua centralità, sta cambiando, gli ospiti dibatteranno su dove si trovi la cultura oggi e su chi e in che modo si occupi della sua trasmissione e promozione.

Prenderanno parte al festival numerosi giornalisti, scrittori, critici e accademici. Tra gli altri, interverranno l’assessore alla Cultura del Comune di Urbino Vittorio Sgarbi e il giornalista e critico letterario Piero Dorfles, che terrà la lectio di apertura della kermesse “Cultura divergente”.

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Festival del giornalismo culturale, da Urbino e Fano in diretta su Periscope http://ifg.uniurb.it/2015/04/13/ducato-online/festival-del-giornalismo-culturale-da-urbino-e-fano-in-diretta-su-periscope/70478/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/13/ducato-online/festival-del-giornalismo-culturale-da-urbino-e-fano-in-diretta-su-periscope/70478/#comments Mon, 13 Apr 2015 14:34:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70478 Leggi Dorfles: "La rete ha dei limiti"
Il programma completo]]>
festival_1URBINO – Il prossimo Festival del giornalismo culturale andrà in diretta su Periscope, l’app di Twitter che permette di trasmettere video live. Non sarà l’unica novità. La terza edizione dell’evento infatti si terrà in due sedi: Urbino, il 23 e 24 aprile e a Fano il 25 e il 26. “L’elemento più significativo di quest’anno – ha spiegato Giorgio Zanchini, direttore dell’evento, durante la conferenza stampa di presentazione del festival che si è tenuta sabato nella sede del rettorato dell’Università di Urbino – è la struttura bicefala, la scelta della doppia sede. È evidente il legame tra promozione della cultura e benessere del territorio e le Marche in questi anni stanno andando nella direzione corretta”.

LEGGI  Dorfles: “La rete ha dei limiti” – Il programma completo

A teatro, lo spettatore partecipante. Il Sanzio e il teatro della Fortuna ospiteranno le quattro sessioni di studio sul rapporto tra cultura e media. Venerdì 23 i protagonisti saranno la carta stampata e il web, mentre sabato 24 si esamineranno la radio e la televisione. “Analizzeremo le nuove forme di trasmissione della cultura nell’era della rivoluzione digitale – ha sottolineato Lella Mazzoli, direttrice del festival – e lo faremo in due cornici eccezionali: il teatro Raffaello Sanzio a Urbino e il teatro della Fortuna di Fano”. Secondo i direttori dell’evento, dall’anno scorso, quando le porte del teatro si sono aperte per ospitare alcuni eventi del festival, è cambiata anche la forma di partecipazione da parte del pubblico e gli incontri si sono trasformati in quello che viene definito “un dialogo continuo” con i relatori. E per chi non potrà essere presente agli eventi ci sarà la possibilità di seguirli in streaming. “Un esperimento importante che sottolinea la potenzialità dei nuovi strumenti nell’era dei social” secondo la direttrice.

La ricerca. Il 23 aprile, inoltre, sarà presentata in anteprima la ricerca dell’Osservatorio News-Italia su: informazione e serialità. “Un’indagine sull’uso e sulle relazioni fra media digitali, tradizionali e mainstream – ha spiegato la direttrice Mazzoli – nel loro utilizzo collegato alla serialità, analizza le modalità e le pratiche con le quali diversi pubblici seguono le serie televisive e sul web. Assicuro che i risultati sono stati sorprendenti”.

Registri e linguaggi diversi. “Con questa edizione – ha aggiunto Zanchini – vogliamo intrecciare i linguaggi dei soggetti coinvolti: ricercatori dell’università, giornalisti e ragazzi delle scuole e dei corsi di laurea”. Ogni sessione, infatti, sarà introdotta da un giovane studioso dell’università o un praticante giornalista che farà il punto sullo stato dell’arte in ciascun media. Cinema, musica e arte saranno coprotagoniste dell’evento con la partecipazione dei ragazzi dell’Istituto Superiore per le industrie Artistiche, degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, dei giovani del conservatorio di Pesaro. La serata del 25 aprile sarà dedicata al cinema e alle nuove forme di narrazione sul grande schermo.

Espansione territoriale e benessere. Anche Vilberto Stocchi, rettore dell’Università plaude alla scelta dell’espansione del festival: “Il festival fa parte delle iniziative di alto livello che l’ateneo vuole proporre, espandendosi in tutto il territorio e non solo nella città ducale. Con il coinvolgimento di Fano abbiamo rafforzato questo aspetto”. Il tema di questa edizione è “promuovere la cultura conviene” e la giornata del 26 aprile sarà interamente dedicata a questo argomento. “Le risorse del nostro territorio sono molte – dicono il sindaco di Urbino Maurizio Gambini e l’Assessore alla Cultura del Comune di Fano, Stefano Marchegiani – e la promozione culturale è fondamentale. Bisogna rafforzare i legami e gli scambi”.

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Festival del giornalismo culturale, la presentazione sabato 11 al Rettorato http://ifg.uniurb.it/2015/04/08/ducato-notizie-informazione/festival-del-giornalismo-culturale-la-presentazione-sabato-11-al-rettorato/70007/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/08/ducato-notizie-informazione/festival-del-giornalismo-culturale-la-presentazione-sabato-11-al-rettorato/70007/#comments Wed, 08 Apr 2015 10:07:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70007 [continua a leggere]]]> URBINO, 9 APR – Il Festival del giornalismo culturale è alle porte: sabato 11 aprile si terrà la conferenza stampa di presentazione della 3° edizione, alle ore 12 nell’aula magna del Rettorato dell’Università di Urbino. Saranno presenti il Rettore Vilberto Stocchi,i direttori del Festival Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini e il sindaco di Fano Massimo Seri.  Quest’anno il festival non si terrà  solo a Urbino, si sposterà infatti a Fano nelle due giornate conclusive, sabato 25 e domenica 26 aprile.

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Il Festival del giornalismo culturale si espande: non solo Urbino, ma anche Fano http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/il-festival-del-giornalismo-culturale-si-espande-non-solo-urbino-ma-anche-fano/66989/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/il-festival-del-giornalismo-culturale-si-espande-non-solo-urbino-ma-anche-fano/66989/#comments Tue, 03 Mar 2015 10:50:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66989 Da sinistra: la prof. Lella Mazzoli, insieme al sindaco di Fano Massimo Seri e al vice sindaco Stefano Marchegiani

Da sinistra: la prof. Lella Mazzoli, insieme al sindaco di Fano Massimo Seri e al vice sindaco Stefano Marchegiani durante la conferenza stampa

URBINO – Seminari e dibattiti, ma anche musica, cinema e teatro. Il Festival del giornalismo culturale si arricchisce di iniziative e rafforza il rapporto con il territorio. Quest’anno infatti la rassegna non sarà soltanto a Urbino – dove è nato – ma coinvolgerà anche Fano. La terza edizione, che inizierà il 23 aprile e finirà il 26, si occuperà di tre questioni: farà il punto su come la cultura viene raccontata su ciascun mezzo di comunicazione (carta stampata, web, radio e televisione), esplorerà le nuove tecnologie della narrazione e analizzerà i modi più efficaci di fare promozione culturale.

Il festival si espande. “Il coinvolgimento di Fano non è una perdita – spiega Lella Mazzoli, organizzatrice del festival e direttrice del dipartimento di scienze della comunicazione dell’Università di Urbino, durante la conferenza stampa al Palazzo civico di Fano – ma un’opportunità per estendere il festival sul territorio. Vorremmo che durasse più dei 4 giorni previsti, prevedendo una serie di eventi sul territorio durante l’anno e già per questa edizione estenderemo gli appuntamenti sul giornalismo culturale sia prima che dopo la manifestazione”. Il 6 marzo è infatti in programma la presentazione di Istruzioni per rendersi felici, l’ultimo libro di Armando Massarenti, responsabile del supplemento culturale Domenica de Il Sole 24 Ore, presso la biblioteca San Giovanni di Pesaro.

Prima del festival ci sarà anche un appuntamento – durante il quale si parlerà di Dante, Divina Commedia e filosofia – in collaborazione con la Columbia University di New York, mentre dopo il 26 aprile è in programma un incontro con Vincenzo Trione, curatore del padiglione Italia della Biennale di Venezia del 2015.

Le conseguenze della rivoluzione digitale. “Nella prima edizione – spiega Giorgio Zanchini, organizzatore del festival e giornalista di Radio Rai – abbiamo indagato sulla salute del giornalismo culturale, mentre nella scorsa ci siamo chiesti ‘con la cultura si mangia?’. Quest’anno invece vogliamo concentrarci sulla rivoluzione digitale, che ha modificato a 360 gradi le nostre vite e ha anche introdotto delle novità nel giornalismo culturale. Le nostre domande saranno: dov’è la cultura? E in quale medium la troviamo?”.

Al festival è stata invitata la città di Matera, capitale europea della cultura 2019.

Servizio di Andrea Perini, Anna Saccoccio, Jacopo Salvadori, Antonella Scarcella, Valentina Ruggiu, Rita Rapisardi, Martina Nasso

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Urbino, Festival del giornalismo culturale 2014 – Le immagini http://ifg.uniurb.it/2014/04/27/ducato-online/urbino-festival-del-giornalismo-culturale-2014-le-immagini/62141/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/27/ducato-online/urbino-festival-del-giornalismo-culturale-2014-le-immagini/62141/#comments Sun, 27 Apr 2014 13:06:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=62141 [continua a leggere]]]> URBINO – I volti dei protagonisti, degli organizzatori e degli ‘uomini macchina’ che hanno dato vita alla seconda edizione del Festival del giornalismo culturale di Urbino. Due giorni di dibattito tra intellettuali, editori e giornalisti per capire in che direzione sta andando quella che una volta si chiamava “terza pagina”. Tra gli interrogativi sul futuro di una professione o un settore che deve ripensare sé stesso, anche spazio per godere della cultura della musica, lirica e popolare, e del cibo

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La cultura? Gli italiani la cercano in tv e si informano soprattutto su viaggi, cibo e turismo http://ifg.uniurb.it/2014/04/25/ducato-online/la-cultura-gli-italiani-la-cercano-in-tv-e-si-informano-soprattutto-su-viaggi-cibo-e-turismo/61869/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/25/ducato-online/la-cultura-gli-italiani-la-cercano-in-tv-e-si-informano-soprattutto-su-viaggi-cibo-e-turismo/61869/#comments Fri, 25 Apr 2014 17:17:57 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61869 L'informazione culturale sul web - Dati News Italia 2014URBINO – L’informazione culturale? Gli italiani la cercano ancora nei media tradizionali. È  questo il risultato dell’indagine News Italia del dipartimento di Scienze della comunicazione dell’Università di Urbino.

Lo studio, condotto telefonicamente su un campione di 1013 persone, ha indagato le abitudini di consumo dell’informazione degli italiani, soprattutto nel passaggio dai media tradizionali a quelli digitali.

Secondo i dati presentati nel Salone del Trono di palazzo Ducale durante il Festival del giornalismo culturale, nonostante negli ultimi quattro anni sia aumentata la presenza degli italiani sul web, la cultura passa ancora per tv e programmi di approfondimento dedicati sul piccolo schermo. Internet, invece, si colloca soltanto al terzo posto.

Negli ultimi quattro anni, mostrano infatti i dati dell’indagine, per quanto riguarda l’informazione generalista si è assistito a un crollo per i quotidiani nazionali e locali, con un aumento consistente, invece, per quanto riguarda il numero di italiani che usa il web per cercare notizie: dal 2011 al 2014 sono passati dal 51% al 62%. Tra le fonti online è aumentato l’utilizzo degli aggregatori (portali che riportano le notizie da svariate fonti) e vengono sempre più consultati anche i siti internet dei singoli blogger. Stabile, tutto sommato, l’uso della tv. Anche il mezzo radiofonico non ha subìto modificazioni significative rispetto all’anno scorso.

Nonostante ciò nel nostro Paese la cultura sembra “appartenere” ancora alla tv. “Questo potrebbe suggerire agli editori – ha commentato Lella Mazzoli, direttrice del festival – qualche nuova strategia per porre attenzione e inserire la cultura anche nei contenitori generici, perché è proprio lì che gli italiani vanno a cercare”.

La rete rimane però fonte privilegiata per l’informazione: i siti dei quotidiani nazionali e locali sono infatti al primo posto, seguiti dai siti specializzati. È aumentato nel tempo anche l’uso dei social network, ma non c’è gran spazio per la cultura. “Mi ha colpito – ha quindi concluso Mazzoli – che una piattaforma come Twitter non sia utilizzata per cercare la cultura”.

Riguardo ai temi di informazione culturale gli italiani sono interessati soprattutto a viaggi, cibo e turismo. Una sfera di interesse molto “pratica” che stuzzica soprattutto la fascia più giovane della popolazione (18-29 anni)

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Urbino, Piero Dorfles presenta il suo libro: “La lettura trasforma un elemento scritto in un universo di fantasia” http://ifg.uniurb.it/2014/04/24/ducato-online/urbino-piero-dorfles-presenta-il-suo-libro-la-lettura-trasforma-un-elemento-scritto-in-un-universo-di-fantasia/61840/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/24/ducato-online/urbino-piero-dorfles-presenta-il-suo-libro-la-lettura-trasforma-un-elemento-scritto-in-un-universo-di-fantasia/61840/#comments Thu, 24 Apr 2014 20:29:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61840 I cento libri che rendono più ricca la nostra vita. Opere che sono entrate nell'immaginario collettivo "e che è bene leggere. Perché una nazione che legge poco è una nazione senza fantasia". L'evento ha aperto il festival del giornalismo culturale]]> URBINO – “La lettura è il più raffinato e formidabile esercizio di astrazione che gli uomini possono fare: trasformare un elemento scritto in un intero universo di fantasia”. Piero Dorfles, giornalista e critico letterario, non potrebbe farne a meno e lo ha spiegato durante la presentazione del suo ultimo lavoro, I cento libri che rendono più ricca la nostra vita, alla libreria Montefeltro. Evento che ha aperto il Festival di giornalismo culturale di Urbino, organizzato e diretto dalla professoressa Lella Mazzoli e dal giornalista Rai Giorgio Zanchini.

Dorfles ama la lettura e i romanzi, e ha scelto di selezionarne alcuni, quelli che definisce “un patrimonio comune ineludibile”, per farne un libro. Sono cento e uno, per la precisione. E quell’uno in coda è un racconto: La metamorfosi di Kafka. Sono opere “che è bene aver letto perché sono entrate a far parte dell’immaginario letterario collettivo – scrive Dorfles nella prefazione – quei libri che potete sentir citare in un discorso, in un saggio, in una chiacchiera da bar”.

Nel suo saggio l’autore fa riferimento a titoli e autori importanti come Márquez, Svevo, Dickens, Conrad, Roth, Tolstoj. Una lista di nomi prestigiosi e generalmente apprezzati. Il lettore abituale però, come ha sottolineato il professor Giovanni Bogliolo, ex rettore dell’università “Carlo Bo”, leggendo questo elenco “è portato a cercare più le assenze che le presenze. Si lamenta che certi libri che ama o che ha amato non ci siano”. Dorfles ha poi precisato: “Con estremo dolore ho dovuto ‘togliere’. Non ho citato libri che amo, come Senilità di Italo Svevo. Ho invece incluso alcuni romanzi che non amo perché li considero imperdibili, utili”.


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Aspettando il Festival di giornalismo: domani a Fano “Quale cultura è possibile?” http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-notizie-informazione/aspettando-il-festival-di-giornalismo-domani-a-fano-quale-cultura-e-possibile/61438/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-notizie-informazione/aspettando-il-festival-di-giornalismo-domani-a-fano-quale-cultura-e-possibile/61438/#comments Mon, 14 Apr 2014 09:33:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61438 [continua a leggere]]]> URBINO – Quale cultura è possibile, di fronte alle trasformazioni della società moderna? E’ questa la domanda attorno a cui ruoterà il prossimo appuntamento di “Aspettando il Festival”, che si terrà domani, 15 aprile, alla Mediateca Montanari di Fano a partire dalle ore 21.

Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini, i direttori del Festival di giornalismo culturale di Urbino (che si terrà dal 25 al 27 aprile), cercheranno di rispondere all’interrogativo con l’aiuto di Luca Fabbri, vicepresidente della Pro loco di Fano, Odino Zacchilli, vicepresidente del Centro studi vitruviani di Fano e Sara Bracci, segretaria dell’associazione “Ambasciatore territoriale dell’enogastronomia” per la promozione dei prodotti locali.

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http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-notizie-informazione/aspettando-il-festival-di-giornalismo-domani-a-fano-quale-cultura-e-possibile/61438/feed/ 0