il Ducato » inps http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » inps http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Urbino: maglia nera per la disoccupazione in provincia http://ifg.uniurb.it/2015/01/27/ducato-online/urbino-maglia-nera-per-la-disoccupazione-in-provincia/63619/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/27/ducato-online/urbino-maglia-nera-per-la-disoccupazione-in-provincia/63619/#comments Tue, 27 Jan 2015 15:44:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63619 URBINO – Crisi dell’occupazione: nella provincia di Pesaro-Urbino è l’entroterra a pagare il prezzo più alto. Sono i dati Ires Cgil (che confrontano il 2014 con il 2013), sulla base delle rilevazioni Inps sul numero delle indennità di disoccupazione (Aspi), a certificare un divario che continua a crescere. La suddivisione provinciale in quattro aree (Pesaro, Fano, Fossombrone – basso Metauro e Urbino – Montefeltro) fotografa una realtà in cui questo squilibrio è arrivato a toccare il suo picco più alto.

Domande di disoccupazione in aumento. Il dato più preoccupante riguarda proprio Urbino e il suo circondario dove si è registrato un aumento del 14,9% delle domande di disoccupazione definite – cioè quelle che hanno dato esito positivo o negativo – e dell’11,4% di quelle accolte. Nello specifico le 2.393 domande definite nel 2013 sono diventate 2.749 nel 2014 e quelle accolte sono passate da 1.650 a 1.838.

I dati dell’entroterra messi a confronto con quelli della realtà pesarese sono ancora più allarmanti: rispetto al 2013 l’aumento di domande di disoccupazione definite a Pesaro è cresciuto nel 2014 solo del 3,7%, ma soprattutto sono calate del 9,4% le richieste accolte. A Fano le domande di disoccupazione definite hanno segnato un +6,7% , ma le richieste accolte sono solo il 3,4% in più rispetto al 2013. Un’inezia se confrontata con il+11% del Montefeltro.

Allargando il confronto ai dati regionali la situazione dell’entroterra pesarese è ancora più critica. Le Marche vedono aumentare le domande di disoccupazione dell’8,2% mentre le richieste accolte del 2%, quasi dieci punti percentuali in meno rispetto al Montefeltro.

“Questi dati sono la conferma che il processo di deindustrializzazione dell’entroterra continua ad avanzare” si legge nella nota di Cgil.

I tre settori in difficoltà. Legno, metalmeccanico e tessile sono i settori in cui la crisi ha creato maggiori difficoltà. “Tutti i comparti sono in difficoltà” sottolinea Claudio Morganti, segretario confederale Cgil. “Non ci sarà alcuna ripresa nel breve periodo. L’unica impresa a reggere bene l’urto, nonostante alcune difficoltà è l’Imab Group (un mobilificio di Fermignano ndr). Nel settore del tessile, per quello che è rimasto, la manifattura è in enormi difficoltà, mentre va meglio la commercializzazione”.

Difficile anche la situazione degli ammortizzatori sociali: “Per il momento le risorse stanziate sono ferme a giugno 2014″ continua Morganti. “Per il 2015 stiamo facendo degli accordi di sospensione con l’Inps. Per i lavoratori che non possono usufruire della sospensione stiamo invece trattando per la cassa integrazione in deroga. Siamo estremamente preoccupati perché non ci sono risorse”.

Tempi duri anche per i giovani: “Speravamo molto su ‘Garanzia giovani’ con cui abbiamo attivato molti tirocini, ma anche qui le risorse sono finite e ne servirebbero altre per intervenire”.

Aumenta la cassa integrazione straordinaria. Stando ai dati Cgil Inps rielaborati da Ires Cgil Marche anche la cassa integrazione straordinaria (Cig) nell’intera provincia è in aumento rispetto al 2013. “Preoccupa – si legge sulla nota della Cgil – l’incremento della Cig nel mobile (+80,7%), nella meccanica (+30,7%) e nel settore chimico-plastica (da 115.000 a 408.000 ore)”. La cassa integrazione in deroga invece aumenta del 3,9%. Unica nota positiva il calo della cassa integrazione ordinaria: -45% rispetto al 2013.

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Dipendenti pubblici, servizi sanitari a domicilio per i non autosufficienti http://ifg.uniurb.it/2013/04/23/ducato-online/dipendenti-pubblici-servizi-sanitari-a-domicilio-per-i-non-autosufficienti/44263/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/23/ducato-online/dipendenti-pubblici-servizi-sanitari-a-domicilio-per-i-non-autosufficienti/44263/#comments Tue, 23 Apr 2013 13:17:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44263 URBINO – Garantire un’assistenza domiciliare ai soggetti non autosufficienti del settore pubblico. È il cuore del progetto “Home care premium”, presentato oggi al comune di Urbino. Finanziato dall’Inps gestione dipendenti pubblici e destinato all’Ambito Territoriale sociale IV, racchiude e mette ‘in rete’ i comuni di Urbino, Urbania, Petriano, Montecalvo in Foglia, Fermignano, Peglio, Mercatello sul Metauro, S. Angelo in Vado e Borgopace, tutti insieme nell’affrontare – in tempo di crisi – le esigenze degli abitanti più fragili.

Il progetto, dal nome “Andiamo lontano“, gode di contributi per 360mila euro e consentirà per dodici mesi a 120 beneficiari tra dipendenti pubblici, pensionati pubblici e familiari fino a primo grado, di avere assistenza domiciliare personalizzata a seconda del bisogno e delle necessità quotidiane. I requisiti per richiedere il servizio sono il collegamento con il settore pubblico e la residenza nel comune di riferimento, ma anche la valutazione del reddito, secondo i parametri stabiliti dall’Inps.

“È un’iniziativa – ha spiegato Maria Clara Muci, assessore alle politiche sociali del comune di Urbino – che vuole andare al di là dei bilanci dei comuni, sempre più magri. Siamo sensibili alle categorie più fragili, soprattutto anziani e bambini, che hanno problematiche importanti. E che hanno bisogno di sostegno”.

Le domande possono essere presentate a partire dal 2 maggio, l’erogazione partirà  il 1 giugno di quest’anno e la durata del servizio è di 12 mesi. Oltre a un assegno mensile direttamente erogato dall’Inps – fino a 1300 euro – i servizi prevedono alcune prestazioni prevalenti, tra cui la possibilità di intervento direttamente da parte dell’amministrazione pubblica, del supporto di un familiare convivente o non, del volontariato o di un assistente familiare. Altri servizi sono di tipo integrativo, quelli che il comune può mettere a disposizione, nonché l’accesso ai centro diurni, servizio pasti a domicilio, terapia del sollievo, servizi di accompagnamento e trasporto.

Le esigenze dei singoli richiedenti saranno valutate direttamente da parte dei nove assistenti sociali che lavorano sul territorio dell’ambito. Saranno loro a visitare personalmente le persone selezionate e, di concerto con le loro famiglie, troveranno le migliori modalità di assistenza da mettere in atto nei dodici mesi previsti. “L’assistente sociale valuta caso per caso – spiega Enrico Tassone, dell’Ambito territoriale sociale IV – si parla di costruire un programma a lungo termine sui 12 mesi, in cui valutare le migliori possibilità di prendersi cura del paziente, valutando il bisogno e anche il tipo di servizio”.

Il serivizio di assistenza non è riferito esclusivamente alla popolazione anziana: si parla di “non autosufficienza”, dunque anche di minori. È questo il motivo per cui il progetto consente anche ai familiari di primo grado di accedere alle sovvenzioni. Limitate, per ora, ai dipendenti pubblici e che si vanno ad aggiungere ai servizi che il comune già eroga, come quello di assistenza domiciliare. “Ci auguriamo – ha detto Pietro Fraternale, coordinatore dell’Ats IV – che sia un modo per liberare altre risorse, da destinare ad altri soggetti. Il progetto per ora è annuale, ma confidiamo affinché continui nel tempo”.

Il servizio informativo sarà a cura dell’agenzia di comunicazione Segni e suoni che, capillarmente sul territorio lavorerà alla comunicazione, ma anche alla formazione, con affissione di poster nei vari comuni, spot radio televisivi e incontri diretti sul territorio, coinvolgendo anche categorie come medici e associazioni. “Chiediamo la collaborazione di tutti gli attori sociali del territorio – ha concluso Muci – per dare fondo a questo progetto nelle sue parti più semplici, ma anche in quelle più complesse”.

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Cassa integrazione, boom a febbraio in provincia di Pesaro Urbino http://ifg.uniurb.it/2012/03/13/ducato-notizie-informazione/cassa-integrazione-boom-a-febbraio-in-provincia-di-pesaro-urbino/28456/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/13/ducato-notizie-informazione/cassa-integrazione-boom-a-febbraio-in-provincia-di-pesaro-urbino/28456/#comments Tue, 13 Mar 2012 17:15:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28456 [continua a leggere]]]> Aumentano, nel mese di febbraio, le ore di cassa integrazione richieste ed autorizzate nella provincia di Pesaro Urbino. La crescita è stata del 68,3 per cento rispetto al gennaio del 2012 e dell’11,6 per cento rispetto al febbraio dello scorso anno.  Dai dati resi noti dall’Inps ed elaborati dall’Ires, un istituto di ricerca della Cgil, risulta che sono 452 mila le ore complessive erogate dall’Inps a lavoratori sospesi dall’obbligo della prestazione lavorativa. Boom della cassa integrazione in deroga (+ 900 per cento), concessa in caso di esaurimento degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge ordinaria. Colpiti, in particolare, i settori del legno e dell’abbigliamento.

In tutta la regione Marche, l’aumento di febbraio è stato del 36 per cento sia rispetto allo stesso mese dell’anno scorso sia rispetto al gennaio del 2012. Si tratta di un’inversione di tendenza: per alcuni mesi, infatti, il dato tendenziale sulle ore di cassa integrazione era in discesa.

“Da questo dato risulta chiaramente che la crisi continua ad abbattersi pesantemente su tutto il nostro territorio – ha affermato Loredana Longhin, segretaria provinciale della Cgil – serve crescita e coesione sociale, per questo è necessario estendere gli ammortizzatori sociali.”

 

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Unioncamere: rimandare scadenza Inail e Inps per imprese marchigiane http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/unioncamere-rimandare-scadenza-inail-e-inps-per-imprese-marchigiane/24988/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/unioncamere-rimandare-scadenza-inail-e-inps-per-imprese-marchigiane/24988/#comments Wed, 15 Feb 2012 15:31:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=24988 [continua a leggere]]]> URBINO – I presidenti Unioncamere e Unioncamere Marche hanno chiesto di prorogare i termini per il pagamento dei contributi Inps e Inail. “L’eccezionale ondata di maltempo”, si dice nella lettera  indirizzata al presidenti di Equitalia Attilio Befera, ha reso impossibile per le imprese marchigiane “far fronte alle imminenti scadenze”. La Regione Marche ha chiesto un provvedimento simile al governo.

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Pensioni, la cura dimagrante di Monti http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/pensioni-la-cura-dimagrante-imposta-da-monti-anche-a-urbino/14654/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/pensioni-la-cura-dimagrante-imposta-da-monti-anche-a-urbino/14654/#comments Fri, 16 Dec 2011 18:04:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14654 TABELLA I numeri della previdenza ]]> URBINO – Immaginate di aver già prenotato la crociera dei vostri sogni. Immaginate che i vostri amici abbiano già preparato la festa a sorpresa con tanto di statuetta di pensionato dell’anno. Immaginate ancora di aver presentato la richiesta di uscita dal lavoro all’Inps dieci mesi fa e di trovare sotto l’albero l’amara sorpresa: in crociera ci andrete tra sei anni. C’è grande preoccupazione tra i vecchi lavoratori urbinati che subiranno, come tutti gli italiani, i provvedimenti annunciati dalla manovra Monti; manovra che è in corso d’opera e che dovrebbe essere approvata in via definitiva entro l’anno. A Urbino il 54% delle pensioni sono di anzianità, quelle più colpite dalla riforma Salva Italia.

Non saranno più sufficienti 40 anni di contributi: dal 2012 salirà a 42 anni e un mese per gli uomini e 41 anni e un mese per le donne, il contributo necessario per chi vuole lasciare il lavoro. I più penalizzati nel Montefeltro saranno i lavoratori dipendenti, coloro che hanno studiato e chi ha fatto tardi il proprio ingresso nel mondo del lavoro. La loro pensione “rischia di ritardare minimo di cinque anni” secondo Silvia Cascioli, responsabile ufficio Inca (Cgil).

Non faranno più ore di lavoro gli operai che “hanno cominciato a lavorare prima” e che hanno raggiunto il traguardo della pensione ben prima dei 60.

Sotto i torricini le pensioni basse, soprattutto di artigiani e operai sono la regola con più del 50% di ex lavoratori che percepiscono 467 euro mensili. Sia in Cgil che all’Inps, i lavoratori prossimi al ritiro hanno cercato informazioni. “Non c’è ancora una corsa alla pensione – ha detto Fabio Marchionni, responsabile Inps Urbino – per il momento non c’è stato un maggior afflusso, dare notizie certe è ancora prematuro”.

Principale vittima del provvedimento, se verrà approvato nella versione attuale,  sarà il gentil sesso urbinate: “Le donne sono le più svantaggiate, hanno una carriera meno continua e meno contributi” ha detto Silvia Cascioli. Di conseguenza poca possibilità di raggiungere i 40 anni richiesti dal decreto legge.

Altra nota dolente della manovra sarà l’aumento dell’età minima in cui si potranno abbandonare gli attrezzi del mestiere: se fino a quest’anno raggiunti i 60 anni si poteva salutare la propria professione, dal 2012 gli uomini dovranno aspettare di spegnere 66 candeline, mentre le donne 62. Il lavoratore che decide di abbandonare il lavoro con l’anzianità, prima dei 62 anni previsti, avrà inoltre una penalizzazione del 2% per tutti gli anni che lo separano dal termine stabilito per legge. Invece di mettersi in tasca i suoi 1000 euro il pensionato, con le nuove regole, potrebbe trovarsi con 200 euro in meno. Duro il commento della Cgil: “E’ assurdo, un ammanco di 200 euro per le famiglie è troppo”.

Danneggerà i lavoratori prossimi alla pensione anche l’introduzione del contributivo per tutti.“Le pensioni saranno ancora più basse perché il nuovo calcolo terrà conto di quanto effettivamente il lavoratore ha versato, non si baserà più sugli ultimi stipendi. Inoltre non ci sarà più l’integrazione statale sulle pensioni minime”, è il commento del responsabile dell’Inps. Una notizia negativa soprattutto per i giovani dato che “l’impatto sarà più lieve per chi è prossimo alla pensione, mentre più si è vicini al ritiro e meno si sarà penalizzati”, come ci ha confermato la Cascioli.
Se la manovra non cambierà, la classe d’età più svantaggiata sarà quella del 1952 che attendeva proprio per l’anno che viene il primo assegno pensionistico, e che invece dovrà contribuire alla propria pensione ancora per qualche anno.

Con le quote abolite, e i criteri di anzianità e vecchiaia modificati, un lavoratore che fino a ieri assolveva i requisiti di tutte le categorie, oggi si trova nella posizione di Maria, dipendente pubblica urbinate che da anni rincorre il traguardo della pensione. “Nel 2012 compierò 60 anni e raggiungerò 40 anni di contributi, stavo per andare all’Inps a fare la richiesta e invece dovrò attendere ancora del tempo prima del meritato riposo”, ha affermato la signora Maria. “E’ un’iniquità soprattutto per la questione anagrafica, noi del ’52 ritarderemo il nostro ritiro per pochi mesi, siamo i più penalizzati”.

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I numeri della previdenza http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/i-numeri-della-previdenza/14663/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/i-numeri-della-previdenza/14663/#comments Fri, 16 Dec 2011 17:25:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14663 [continua a leggere]]]> 15.626
Popolazione della città di Urbino

23,2 %
Over 65

215
Pensioni di anzianità

186
Pensioni di vecchiaia

17
Pensionandi

La previdenza a Urbino

Pensioni elargite Importi medi lordi
Lavoratori dipendenti 53728 725,31 euro
Lavoratori autonomi 45498 660,12 euro

Dati Inps 2011

I numeri dei lavoratori dipendenti

Importo pensione Percentuale pensionati
<499 32,40%
500-1000 32%
1000-1500 18%
1500-3000 14,70%
<3000 2,90%

Elaborazione Spi-Cgil su dati Inps

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