il Ducato » metauro http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » metauro http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Due anni dopo il nevone la Regione sblocca i fondi per i Comuni della provincia http://ifg.uniurb.it/2014/03/25/ducato-online/due-anni-dopo-il-nevone-la-regione-sblocca-i-fondi-per-i-comuni-della-provincia/60267/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/25/ducato-online/due-anni-dopo-il-nevone-la-regione-sblocca-i-fondi-per-i-comuni-della-provincia/60267/#comments Tue, 25 Mar 2014 14:20:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60267 L'ex lanificio di Fermignano, distrutto dalle nevicate del 2012

L’ex lanificio di Fermignano, distrutto dalle nevicate del 2012

ANCONA – Ci sono voluti due anni e un presidio dei sindaci sotto la Regione, ma alla fine i fondi previsti per i danni causati dalle nevicate del febbraio 2012 nella provincia di Pesaro Urbino sono stati sbloccati. Quasi 18 milioni in totale. Sette previsti per il 2013 che saranno assegnati entro la fine di aprile. Tre che arriveranno per il 2014 e i restanti sette nel 2015. Per sbloccare i fondi è stato decisivo il presidio organizzato questa mattina dai sindaci dei comuni del Metauro e del Montefeltro che sono stati ricevuti da alcuni rappresentanti della giunta regionale e dal direttore del dipartimento regionale infrastrutture e trasporti, Mario Pompei. Ora i fondi andranno ripartiti tra i vari centri che hanno già presentato il conto alla Regione: la sola Urbino ha chiesto 16 milioni.

“La riunione è andata bene e abbiamo trovato un accordo: il 60% dei fondi andrà alle infrastrutture – spiega Alceo Serafini, rappresentante della comunità Alto e Medio Metauro – i sette milioni previsti per il 2013 arriveranno a giorni e in gran parte serviranno a risistemare le strade dei comuni”. Ora si dovrà decidere la ripartizione dei fondi, che dovrebbero essere assegnati in proporzione alla grandezza dei territori e ai danni subiti. “Un comune grande come quello di Urbino – specifica Serafini – dovrebbe riceverne di più e prevediamo che l’assegnazione arrivi entro fine aprile”.

I comuni, intanto, hanno presentato le note relative ai danni subiti. Il comune di Urbino, secondo quanto riportato da Serafini, avrebbe presentato un ‘conto’ da 16 milioni di euro: “Di questi circa 800.000 riguardano le spese vive affrontate nell’immediato, le altre non sono state tutte affrontate perché spesso non c’erano i fondi disponibili”, continua il rappresentante dell’Alto e Medio Metauro.

Serafini conclude ribadendo che quella di oggi è stata una vittoria “politica, una vicenda che si è risolta positivamente”. Tra i sindaci presenti all’incontro avvenuto oggi in Regione c’era anche il sindaco di Urbino, Franco Corbucci. Non era presente invece Giorgio Cancellieri, primo cittadino di Fermignano. “Non sono potuto andare per impegni personali ma ho delegato i miei colleghi di altri comuni a rappresentare Fermignano – spiega il sindaco leghista – noi abbiamo trasmesso più volte i dati sui danni subiti, ora dovevano solo riconoscerli e non ci sarebbe dovuto essere bisogno dell’incontro di oggi, era un atto dovuto”.

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Ancora scosse nel distretto del Metauro. La più forte alle 4 con 3.2 gradi di magnitudo http://ifg.uniurb.it/2014/03/25/ducato-notizie-informazione/ancora-scosse-nel-distretto-del-metauro-la-piu-forte-alle-4-con-3-2-gradi-di-magnitudo/60247/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/25/ducato-notizie-informazione/ancora-scosse-nel-distretto-del-metauro-la-piu-forte-alle-4-con-3-2-gradi-di-magnitudo/60247/#comments Tue, 25 Mar 2014 10:57:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60247 [continua a leggere]]]> URBINO – Continua lo sciame sismico al confine tra Umbria e Marche dove la terra ha tremato tra le 3 e le 4 e poi ancora stamattina alle 8.  La scossa più forte è stata registrata alle 4 di notte quando sono stati raggiunti i 3.2 gradi di magnitudo.  La zona sismica interessata è quella del distretto del Metauro tra Città di Castello, in provincia di Perugia, e Apecchio, in provincia di Pesaro-Urbino.

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Acqualagna, il tempietto ‘perduto’ di Bramante nel quadro della Vergine http://ifg.uniurb.it/2014/02/25/ducato-online/acqualagna-il-tempietto-perduto-di-bramante-nel-quadro-della-vergine/57713/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/25/ducato-online/acqualagna-il-tempietto-perduto-di-bramante-nel-quadro-della-vergine/57713/#comments Tue, 25 Feb 2014 18:23:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57713 Madonna del Rosario

Madonna del Rosario

URBINO – Era sotto gli occhi di tutti, ma per decenni è passata inosservata. Una rara testimonianza storico-artistica che riguarda una delle prime opere dell’architetto Donato Bramante. Ci troviamo nei luoghi di quello che era il Ducato di Urbino ai tempi del Rinascimento. Ad Acqualagna, al centro della Valle del Metauro.

La chiesetta in questione è il santuario della Madonna del Pelingo, di quelle rustiche, piccole, con le panche di legno e i muri dipinti di bianco. Fra i quadri di quella chiesetta ce n’è uno particolare: la Madonna del Rosario, dipinto nel 1629 da Girolamo Cialdieri, artista urbinate allievo di Ridolfi. Lo scorcio di paesaggio ai piedi della Vergine col bambino è lo stesso che 150 anni prima faceva da sfondo al dittico di Piero della Francesca, il ritratto dei duchi.

Nel paesaggio, accanto alle vele delle navi del lago artificiale, compare anche l’ultima rappresentazione pittorica, da quella prospettiva, del tempietto “del Bramante”, una struttura ottagonale risalente al 1482 e posizionata alle porte di Urbania, tra lo scoglio e uno dei due archi del ponte del Riscatto, sul fiume Metauro. Quando Piero Della Francesca dipinse il dittico, il tempietto ancora non c’era. Danneggiato nella seconda guerra mondiale, è stato poi abbattuto e nonostante i tentativi di ricostruzione oggi ne restano solo alcuni frammenti.

“Inizialmente abbiamo esaminato il paesaggio sotto alla Madonna in quanto confermava la presenza di un lago artificiale nella Valle del Metauro, rilevato anche nel ritratto dei Duchi,” spiega Rosetta Borchia, pittrice, esperta di arte e autrice insieme alla professoressa Olivia Nesci de Il Codice P, uno studio che ha dimostrato come il paesaggio che fa da sfondo al dipinto più celebre di tutti i tempi, la Gioconda, è in realtà la Valmarecchia: “Abbiamo riconosciuto una delle cosiddette torrette dei barcaioli, una specie di palafitta sotto al quale si sistemavano le barche. Solo dopo ci siamo accorte che l’altra struttura era il tempietto del Bramante”.

Tempietto del Bramante prima del 1944

Tempietto del Bramante prima del 1944

Una scoperta recente che diventa quasi un omaggio all’architetto di Fermignano sia in occasione del cinquecentenario della sua morte, l’11 aprile 2014, sia perché  il tempietto sembra essere la prima opera dell’artista, secondo quanto riportato nelle memorie dei Duchi di Urbino.

“Ci sono pochissime rappresentazioni del tempietto oltre a questa, lo abbiamo come sfondo su un quadro di un anonimo nel 1500 e in qualche fotografia – continua Rosetta – e per questo è importante, come testimonianza di quello che era il territorio di Urbino 400 anni fa e a conferma della presenza di un lago totalmente artificiale, realizzato bloccando il flusso del Metauro con delle travi proprio sotto al ponte del Riscatto”.

Frammenti dell’impero artistico e paesaggistico di Urbino nel suo momento più florido e di maggior successo, il Rinascimento, quando le valli erano navigabili.

 

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Maltempo, Ricci: “Chiediamo stato di emergenza”. La situazione dei ponti /FOTO http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/maltempo-ricci-chiediamo-stato-di-emergenza-la-situazione-dei-ponti-foto/40188/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/maltempo-ricci-chiediamo-stato-di-emergenza-la-situazione-dei-ponti-foto/40188/#comments Mon, 25 Mar 2013 18:40:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40188 FERMIGNANO – Continua a piovere, il maltempo persisterà anche nei prossimi giorni sulle Marche settentrionali. Il presidente della Provincia Matteo Ricci, insieme al sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli, ha chiesto alla Regione l’attivazione dello stato di emergenza per rischio idrogeologico in tutto il territorio provinciale.

Il geologo Pierpaolo Tiberi, della Tecno Gea, ma impegnato anche con la protezione civile, rassicura: “Secondo me non ci sono le condizioni per autorizzare la richiesta. Ma spesso può servire per un rimborso economico dei danni o per velocizzare le autorizzazioni per qualche lavoro.”

In attesa della risposta dal Governo, abbiamo verificato la situazione dei ponti nel comune di Fermignano ostruiti da tronchi e rami durante la piena della settimana scorsa insieme ad Alessandro Cappucci, vice-responsabile della Protezione civile. “Le aste fluviali sono il principale strumento per l’allerta meteo controllato dalla regione, con cui siamo in costante contatto. In questa zona bisogna tenere presente le aste fluviali di Fossombrone e S. Angelo in Vado. Se qui il livello supera i tre metri è obbligatorio allertare le autorità per richiedere lo stato di emergenza, quello infatti è il segnale entro tre ore a Fermignano strariperà il fiume”.

Il nostro percorso parte dal ponte della Petrella: rispetto alla settimana scorsa la situazione è peggiorata, il letto del fiume è pieno di detriti e tronchi trasportati dalla corrente. Il livello delle acque si è alzato ma, prosegue Cappucci “non c’è rischio di esondazioni a queste condizioni”. Un contadino che abita vicino al ponte teme per la sua casa e si chiede “Perché non intervengono a rimuovere i detriti dal fiume, sarebbe un lavoro di due ore”. Secondo il geologo Tiberi “i rami prima si tolgono e meglio è. Comunque lo stesso privato cittadino può farsi autorizzare a tagliare la legna per togliere i detriti dal fiume”.

La nostra verifica prosegue : il livello delle acque sotto il ponte Romagnoli sembra rientrare perfettamente nei parametri della stagione invernale. “Qualche anno fa qui le acque hanno scavalcato il ponte, danneggiando la parte vecchia della struttura, rinforzata due anni fa.” Racconta Cappucci.

Tutto regolare anche nei pressi del ponte Romano e in località Zaccagna. Al nostro arrivo il proprietario dell’abitazione più vicina all’argine guarda il livello del fiume: “Per ora tutto ok – ci mostra le strisce per misurare il livello dell’acqua- ma con l’argine subito dopo il cancello di casa mia la situazione è sempre rischiosa.”

Secondo il piano di rischio idrogeologico della Provincia di Pesaro-Urbino, questi sono i comuni nel bacino del Metauro ad alto rischio di frane e dissesti:
Urbino, per alcuni edifici in località Fonte spino e Cappuccini;
Fermignano, nei tratti della ex S.S. Flaminia corrispondenti alle località “Rifugio del Furlo“, “Diga del Furlo“ e C. Peci, per il pericolo di caduta massi. A rischio anche alcune case nei pressi dell’imbocco della galleria del Furlo lato Est;
• Acqualagna;
• Sant’Ippolito;
• Cartoceto.

Le zone ad alto rischio di alluvione, comprendono invece:
Urbino, in particolare l’abitato di Gallo, per l’eventuale esondazione del torrente Apsa. Potrebbero venire danneggiate delle industrie e una strada provinciale. Secondo il piano, sarebbero coinvolte quattro persone in modo diretto, e 20 in modo indiretto;
• Petriano;
• Montecalvo in Foglia;
• Mondolfo;
• Cantiano;
• Acqualagna.

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