il Ducato » Paolo Cigliola http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Paolo Cigliola http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Tribunale di Urbino misure di sicurezza inesistenti – VIDEO http://ifg.uniurb.it/2015/05/02/ducato-online/tribunale-di-urbino-misure-di-sicurezza-inesistenti-video/73012/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/02/ducato-online/tribunale-di-urbino-misure-di-sicurezza-inesistenti-video/73012/#comments Sat, 02 May 2015 06:40:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73012 VIDEO Dopo la strage al tribunale di Milano, abbiamo passato una giornata al palazzo di giustizia di Urbino. Abbiamo intervistato il giudice Paolo Cigliola e l'avvocato Francesco Lamanna sulle carenti misure di vigilanza: assenti metal detector e guardie giurate a controllare l'ingresso LEGGI - La richiesta tre mesi fa, ma non ci sono fondi]]> URBINO – Dopo la tragica sparatoria al tribunale di Milano, siamo andati a verificare quali siano le misure di sicurezza al palazzo di giustizia di Urbino. All’entrata non c’è nessun tornello, metal detector o guardia giurata a vigilare. Tre mesi fa il tribunale aveva chiesto al Comune di mettere dei tornelli meccanici per permettere il passaggio di una persona per volta. Abbiamo intervistato il giudice di pace Paolo Cigliola e l’avvocato Francesco Lamanna.

Servizio di Ilenia Inguì e Michele Nardi


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Pagava la benzina con assegni scoperti, condannata per truffa dal Tribunale di Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/pagava-la-benzina-con-assegni-scoperti-condannata-per-truffa-dal-tribunale-di-urbino/72863/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/pagava-la-benzina-con-assegni-scoperti-condannata-per-truffa-dal-tribunale-di-urbino/72863/#comments Wed, 29 Apr 2015 16:17:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72863 URBINO – Pagava la benzina con assegni scoperti, staccati dal libretto di un’amica. Per questo Alessandra Procaccini, residente a Serra Sant’Abbondio, è stata condannata in primo grado per truffa a 8 mesi di reclusione e 150 euro di multa dal Tribunale di Urbino, nel processo conclusosi martedì 28 aprile. Giuseppina Votino, 60enne di Torrecuso, in provincia di Benevento, anche lei imputata in quanto intestataria del conto, è stata invece assolta.

Secondo la ricostruzione della pm Enrica Pederzoli, la donna condannata, “avvezza a delitti contro il patrimonio”, si era più volte rifornita di carburante in un distributore di Acqualagna gestito dalla fermignanese Loredana Passeri, parte offesa nel processo. Il pagamento avveniva con assegni di conti correnti postali riconducibili alle due imputate, poi risultati scoperti.

Il legale di Votino, l’avvocato Giuseppe Briganti, in aula ha spiegato che tra le famiglie delle due imputate c’era un rapporto di amicizia molto stretto. Durante una visita della donna campana ad Alessandra Procaccini, in provincia di Pesaro e Urbino, quest’ultima le propose di aprire un conto corrente postale e di farsi dare la delega. Convincendola a firmare il blocchetto degli assegni appena ritirato, perché “altrimenti non sarebbero stati validi” e offrendosi di custodirlo per evitare che si perdesse. Le ‘buone intenzioni’ della Procaccini erano motivate dal presunto aiuto nella gestione della pensione della 60enne che in quel modo “sarebbe stata più facile”, considerando i problemi di salute di cui soffre l’amica di Torrecuso. Il difensore di Votino ha proseguito spiegando che, a parte la firma, gli assegni sono stati compilati e datati da un’altra mano e che la donna non era consapevole dell’uso che veniva fatto del blocchetto. Versione accolta dal giudice Paolo Cigliola, che infatti ha assolto la donna con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Ubaldo Fiorucci, legale di Alessandra Procaccini, ha basato la strategia di difesa su più argomentazioni. Tra queste, la mancanza di “artifizi o raggiri” nel comportamento della donna previsti per il reato di truffa (art. 640 del Codice penale) e la mancanza di elementi che confermassero che Procaccini sapesse che gli assegni erano scoperti, “ammesso che sia stata lei ad averli spesi”.

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Insultò un Carabiniere, assolta Patrizia Gamba: “Aveva subito un’ingiustizia” http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/insulto-un-carabiniere-assolta-patrizia-gamba-aveva-subito-uningiustizia/71365/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/insulto-un-carabiniere-assolta-patrizia-gamba-aveva-subito-uningiustizia/71365/#comments Tue, 21 Apr 2015 16:37:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71365 URBINO – “Sono solo una donna che vuole giustizia”, ripeteva da più di cinque anni Patrizia Gamba. E con la sentenza d’appello emessa oggi dal tribunale di Urbino l’ha finalmente ottenuta, ponendo fine a un calvario che andava avanti da anni. Il giudice Paolo Cigliola l’ha assolta dall’accusa di minaccia a pubblico ufficiale basandosi sull’articolo 599 del codice penale, secondo cui “non è punibile chi commette ingiuria o diffamazione nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui”. Nel 2010 era stato infatti ritenuto illegittimo il Tso cui la donna era stata sottoposta.

La vicenda. Nel maggio del 2009, subito dopo un alterco nella piazza centrale di Cantiano, dove si era da poco trasferita, fu trasportata in ambulanza a Urbino, sottoposta a Tso (trattamento sanitario obbligatorio) e poi rinchiusa nel reparto di Psichiatria dell’Ospedale. Il referto medico parlava di “esaurimento mentale e scompenso psichico”, ma per la diretta interessata, intervistata dal Ducato all’uscita del tribunale, la verità era un’altra: “Sono stata vittima di un sequestro di persona”.

Uscita dall’ospedale, l’ex assistente dell’Università di Urbino ha iniziato la battaglia per il riconoscimento dei suoi diritti contro i trattamenti psichiatrici obbligatori a cui è stata sottoposta. “Voglio denunciare pubblicamente quanto mi è successo”, ha ammesso senza esitazioni. Come? Pubblicando su Youtube una video-intervista in cui ripercorreva le tappe principali della vicenda, quella di “una donna che non ha paura”; partecipando a seminari in giro per l’Italia o semplicemente raccontando la sua storia a chiunque incontrasse mentre passeggiava con i suoi adorati cani. Al suo fianco si sono schierati gli studenti, soprattutto quelli riuniti nel collettivo dell’università Carlo Bo di Urbino, e poche altre persone.

La prima sentenza. Una prima, importante vittoria Patrizia Gamba l’ha ottenuta un anno dopo il ricovero. È stato infatti il Tribunale di Urbino a restituire la verità dei fatti, annullando il Tso a cui era stata sottoposta in quanto “l’alterazione psichica è stata desunta da informazioni e non direttamente constatata”, si legge nel verbale. “Pensai che con il decreto – racconta Patrizia – l’incubo fosse finito. La mia sete di giustizia voleva sanzioni per tutti i prepotenti ignoranti coinvolti nel sequestro, ma soprattutto maturavo la convinzione di una azione collettiva alla Corte di Strasburgo perché a nessun altro potesse accadere quello che era capitato a me”.

La seconda sentenza. Ma la sua vicenda giudiziaria non finisce qui. La donna nel 2012 incontra per strada il maresciallo Contini, uno dei responsabili – a suo modo di vedere – del ricovero in Psichiatria, aggredendolo verbalmente. “Sequestratore”, “calunniatore”, queste le parole che hanno spinto il Carabiniere a denunciare la signora, condannata in primo grado dal giudice di pace di Urbino. La sentenza è stata poi ribaltata in secondo grado.

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Nuovi magistrati e presidente per il Tribunale. Cigliola: “Entro maggio si torna alla normalità” http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-online/nuovi-magistrati-e-presidente-per-il-tribunale-cigliola-entro-maggio-si-torna-alla-normalita/51984/ http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-online/nuovi-magistrati-e-presidente-per-il-tribunale-cigliola-entro-maggio-si-torna-alla-normalita/51984/#comments Tue, 26 Nov 2013 14:49:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51984 tribunale-300x217URBINO – Ci sono due posti vacanti da magistrato al tribunale di Urbino e, per ora, una sola domanda, arrivata da Rimini. Due posizioni aperte per rimpolpare l’organico e porre fine alle lunghe sequenze di rinvii è il magistrato Andrea Piersantelli. “Si tratta di un collega molto bravo e stimato che, a questo punto quasi sicuramente,  andrà ad affiancare gli altri   magistrati  che già ci sono, sia i togati che gli onorari”. A riferirlo è il presidente facente funzioni del tribunale,  Paolo Cigliola, che,  dopo la sentenza favorevole della Corte Costituzionale che ha dato a Urbino la dignità di capoluogo di provincia al pari di Pesaro, aspetta adesso che tutto torni alla normalità. Sulla unica candidatura arrivata finora, si attende il parere del Consiglio superiore della magistratura: “Si tratta di una decisione che sarà presa quasi sicuramente nel giro di qualche mese e quindi  speriamo di essere fuori da questa situazione, ancora critica, per aprile/maggio”.

La nomina del nuovo presidente del Tribunale invece sembra più vicina: “Il Csm ha deliberato anche la copertura del posto e quindi siamo in attesa dell’arrivo del nuovo.  Non sappiamo ancora chi sia, ma sappiamo che sono arrivate alcune domande e  una di queste è stata presentata dal  magistrato Francesco Nitri del tribunale di Pesaro. Anche in questo caso si tratta di un magistrato esperto e molto conosciuto”.

Una cessione di posto, dunque? “No – spiega Cigliola – non si tratta di questo. In quanto giudice più anziano ero semplicemente il facente funzioni  in un periodo di criticità, durante il quale non si potevano fare progetti  per il futuro. Ora che la Corte costituzionale ha riconosciuto al Ministero della Giustizia l’eccesso di delega nel caso di Urbino, siamo pronti a ripartire a pieno ritmo, a pieno organico e, se posso dirlo, con grande orgoglio”.

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Raccontava una storia fasulla per ottenere le offerte: condannato http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/raccontava-una-storia-fasulla-per-ottenere-le-offerte-condannato/46107/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/raccontava-una-storia-fasulla-per-ottenere-le-offerte-condannato/46107/#comments Tue, 07 May 2013 21:18:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46107 URBINO – Condannato dal tribunale di Urbino per abuso di credulità popolare: Csiiki Joszef, 26 anni romeno, dovrà pagare 600 euro di ammenda per aver chiesto l’elemosina nella piazza di Cantiano, “turbando l’ordine pubblico” e facendo leva sulla pietà dei passanti con una storia fasulla. La sentenza, però, va oltre il tentativo di ricevere soldi focalizzandosi soprattutto sull’inganno escogitato. L’uomo è stato fermato, infatti, con pochi spiccioli in tasca.

Nell’era delle false notizie, degli appelli sui social network e delle mail truffaldine, il pubblico ministero Enrica Pederzoli ha contestato il reato previsto dall’articolo 661 del codice penale: Joszef ha fatto credere alle persone che le loro offerte servissero a salvare la vita al piccolo Carlo, un bambino “nato con un solo polmone” di cui il giovane non ha saputo fornire alcuna informazione ai carabinieri. Come corpo del reato sono stati sequestrati almeno 170 bigliettini, usati per convincere i passanti.

“L’ho visto una mattina mentre avvicinava una signora anziana in piazza – ha testimoniato un appuntato dei Carabinieri di Cantiano - le ha dato il bigliettino e lo ha ripreso quando la donna ha evidentemente detto di non essere interessata, insistendo affinché facesse un’offerta”.

Il giovane è stato perciò portato in caserma per il riconoscimento e, interrogato, non ha saputo fornire nessuna indicazione sul bambino malato. Ha solo indicato la sua compagna come complice. Per questi motivi e nonostante la accorata arringa dell’avvocato difensore, che ha fatto riferimento al diffuso fenomeno della povertà, all’abrogazione (1999) del reato di elemosina, e al disinteresse di chi fa un offerta a sapere se la storia sia vera o meno, il giovane rumeno sarà costretto a pagare per la sua “bufala reale”, come deciso dal giudice Paolo Cigliola.

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Lo dichiara suo dipendente per regolarizzarlo: ottantenne condannato per falso http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/lo-dichiara-suo-dipendente-per-regolarizzarlo-ottantenne-condannato-per-falso/46058/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/lo-dichiara-suo-dipendente-per-regolarizzarlo-ottantenne-condannato-per-falso/46058/#comments Tue, 07 May 2013 17:08:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46058 URBINO – Lo aveva indicato all’ufficio immigrazione come suo dipendente, per aiutarlo a ottenere il permesso di soggiorno. Il presunto lavoratore stava invece scontando tre mesi di reclusione nel carcere di Matera.  Un ottantenne di Urbino, Oddo Galluzzi è stato condannato dal giudice monocratico Paolo Cigliola del tribunale di Urbino. Una “vicenda surreale”, un “falso innocuo” privo di “risultati utili” secondo la linea della difesa ma che è costato al suo assistito sei mesi di carcere.

Galluzzi, nel settembre del 2009 aveva inoltrato all’ufficio immigrazione della città la richiesta per regolarizzare la posizione di Aziz Aioubi, originario del Marocco. Nella domanda aveva dichiarato di averlo avuto alle sue dipendenze da marzo a giugno dello stesso anno.

Quando la polizia di Urbino ha però svolto gli accertamenti  per redigere il fascicolo, si è accorta che era stato detenuto nella casa circondariale di Matera dal 23 febbraio al 22 maggio del 2009, con obbligo di firma rispettato fino al 21 luglio, e che quindi non poteva trovarsi al lavoro, come dichiarato dall’ottantenne.

Per la difesa, Galluzzi non aveva “nessun altro scopo se non quello di fare un favore a quell’uomo”. Una tesi che non ha convinto il magistrato che ha accolto in parte (l’accusa aveva chiesto sette mesi) le richieste del pubblico ministero Enrica Pederzoli.

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