il Ducato » pergola http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » pergola http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Giornata della Memoria, in un libro la storia degli ebrei salvati di Pergola http://ifg.uniurb.it/2014/01/27/ducato-online/giornata-della-memoria-in-un-libro-la-storia-degli-ebrei-salvati-di-pergola/55645/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/27/ducato-online/giornata-della-memoria-in-un-libro-la-storia-degli-ebrei-salvati-di-pergola/55645/#comments Mon, 27 Jan 2014 14:15:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55645 GIORNATA DELLA MEMORIA - La maestra in pensione Anna Pia Ceccucci ha raccontato le vicende degli ebrei che riuscirono a sopravvivere alle persecuzioni grazie all'aiuto dei pergolesi. Quattro anni per raccogliere le testimonianze di quelle famiglie che hanno sconfitto con la solidarietà la follia delle leggi razziali
LEGGI - Giornata della Memoria, le iniziative e gli eventi a Urbino e a Fermignano]]>
La valle dei giusti e dei salvatiURBINO – Niente eroi né eroismi, solo persone comuni. Niente grandi autori, ma il lavoro certosino di una maestra in pensione: “La valle dei Giusti e dei salvati” è un libro nato per caso, quando Anna Pia Ceccucci, classe 1943, ha sentito che le storie sono diventate più grandi dei singoli nomi.

Era partita da uno “Yad Vashem”, voleva una stele con targhe e nomi per ricordare gli ebrei. “Quelli che si erano inseriti”, precisa scandendo l’autrice. Ma dalle lettere incise su un pilastro che doveva contenerli tutti è riuscita a raccontare di più. Dei Fraboni e dei Vagni, delle famiglie di Pergola che avevano nascosto i Camerini, gli Anav, i Tagliacozzo. Che erano riuscite a salvare gli ebrei dallo sterminio. Ci sono voluti quattro anni di interviste, di storie, di ricordi per tirare il filo e riportare alla luce un tesoro. Le vicende degli ebrei di Pergola, il piccolo centro al confine tra Marche e Umbria, si dipanano e raccontano di coloro che si salvarono grazie all’aiuto degli abitanti. Un luogo in cui la comunità ebrea c’è sempre stata e ha contribuito a creare quella zona di scambio che è ed è stata per molto tempo.

Qui la seconda guerra mondiale portò anche gli internati civili dei campi. “Ospiti”, corregge la Ceccucci, perché il termine è probabilmente troppo brutale. Dalla Calabria passano a Carpegna e arrivano a Pergola, dove ricevono la massima assistenza possibile. “Parliamo di lavoro – dice – davano loro lavoro per aiutarli a sopravvivere.”. Muratori e farmacisti, alcuni avevano chiesto di lavorare anche in raffineria. Ma in realtà venivano chiamati dove c’era bisogno, perfino per abbattere legna: “Ci sono state persone che hanno addirittura allungato i tempi di lavorazione per aiutarli”.

Il 30 novembre 1943 il regime nazi-fascista stabilisce l’ordine d’arresto per gli ebrei. Dagli uffici postali della piccola città si rifiutano di passare l’ordine ai carabinieri. Prendono tempo, li avvertono, li fanno scappare. Molti di loro rimarranno nascosti lì, altri nell’anconetano, dove a nasconderli saranno alcuni sacerdoti. Sarà compito loro metterli in luoghi sicuri, spostarli da una casa all’altra al minimo segnale di rischio.

Pergola diventa così il luogo in cui si uniscono tante persone che proteggono, indifferentemente da religione e credo politico. “Lo fanno esclusivamente per umanità, sono di ogni ceto sociale”, spiega la maestra. Sacerdoti, suore, impiegati, insegnanti, artigiani, agricoltori. Tutti. Le loro storie si intrecciano con quelli che vengono salvati. “Il contrario di quello che succede adesso – continua – allora c’era rispetto. E unità. In quel momento era necessario proteggere”.

Ci sono addirittura famiglie di giusti e salvati la cui amicizia dura tuttora. “Albert Alcalay” – racconta riferendosi all’artista astrattista di Boston internato durante la guerra – nel suo libro di memorie scrisse Pergola il paese della felicità. Qui aveva trovato solidarietà e affetto, una cosa impensabile nell’orrore della guerra”.

La storia di Pergola e dei suoi giusti è riuscita a stupire i pergolesi stessi e quei figli dei salvati all’oscuro di tutto. Nessuno si era mai vantato di quello che aveva fatto. Era stato naturale. E, dall’averne scritto, Anna Pia Ceccucci non vuole alcun ritorno economico. “Niente risarcimenti – dice – il ricavato deve andare interamente a beneficio del cimitero ebraico di Pergola”.

Sì, perché il prossimo passo dell’autrice, che è già iniziato ma che sottostà alle regole del tempo burocratico, è quello di riportare il luogo in cui riposano gli ebrei pergolesi da proprietà privata a luogo “di dignità, perché è un luogo sacro”. Senza nessuna polemica. E infine, di portare la storia nelle scuole. Il 1 febbraio parlerà proprio a Pergola, di fronte alle quarte e quinte del liceo scientifico Torelli. Per raccontare, per spiegare. “In passato, durante il mio lavoro – dice chiudendo – mi hanno rimproverata di usare un linguaggio troppo crudo. È chiaro che bisogna usare il giusto linguaggio per descrivere le cose, ma i mostri e l’orrore che abbiamo avuto li devono conoscere fin da piccoli”.

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I sindaci del territorio di Urbino in rivolta: “No al piano di Area Vasta, cancella la sanità regionale” http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/i-sindaci-del-territorio-di-urbino-in-rivolta-no-al-piano-di-area-vasta-cancella-la-sanita-regionale/42080/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/i-sindaci-del-territorio-di-urbino-in-rivolta-no-al-piano-di-area-vasta-cancella-la-sanita-regionale/42080/#comments Wed, 10 Apr 2013 11:10:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42080 LEGGI Cancellati 1000 psicologi dal decreto di riordino. A Urbino uno solo è di ruolo]]>

Un momento dell’incontro di ieri tra i 46 sindaci

URBINO – Il piano di tagli previsto dalla sanità regionale per l’Area vasta 1 “sembra scritto da un bambino di 10 anni”. Parola di Patrizio Catena, sindaco di Cagli. Sono tutti infuriati. I sindaci dei quattro comuni della provincia che ospitano un piccolo ospedale criticano duramente il provvedimento. Fossombrone, Cagli, Sassocorvaro e Pergola, oltre ai rispettivi circondari, sarebbero gli ospedali più colpiti dai tagli orizzontali della Regione, obbligata a recepirli per via della spending review del governo Monti.

Ma è proprio sulle modalità di ricezione e sulle modalità con cui è stato stilato il piano che i sindaci contestano regione, azienda ospedaliera e tecnici. “È  evidente che chi l’ha progettato non si rende conto dell’orografia del territorio – prosegue Patrizio Catena – qui non siamo in pianura padana, le distanze contano molto di più. L’entroterra è stato gravemente penalizzato”.

Un punto, questo della difficoltà di spostamento, sul quale convengono i colleghi: in caso di ridimensionamento e declassamento degli ospedali, e di riconversione dei loro reparti, i pazienti in fase acuta o emergenziale dovrebbero spostarsi per chilometri prima di ricevere le cure adeguate.

Un’altra delle ragioni della “rivolta dei sindaci” è la presunta disparità di trattamento nella distribuzione dei tagli tra le varie province, specialmente per ciò che riguarda i posti letto in rapporto alla popolazione: se in provincia di Pesaro e Urbino questo rapporto è di 2,69 posti ogni mille abitanti, in provincia di Ancona il valore è di 4,68, a Macerata di 3,65 e ad Ascoli di 3,63. Il tutto a fronte di una legge nazionale che prevede un minimo di 3,7 posti letto ogni migliaio di residenti.

Una situazione che fa ulteriormente indignare i sindaci: “I tagli dovevano casomai interessare le province che hanno già dei posti letto sufficienti o addirittura in eccesso – spiega Francesco Baldelli, sindaco di Pergola – visto che la sanità della nostra provincia funziona già poco a causa proprio di questa carenza di posti”.

Concorda il primo cittadino di Sassocorvaro Antonio Alessandrini: “Si dovrebbe tagliare nelle province del sud delle Marche, invece di tagliare a noi che non abbiamo quasi nulla”.

I posti letto tagliati o rinconvertiti, secondo il piano di Area Vasta, verrebbero in qualche modo compensati aggiungendone 43 all’ospedale di Urbino. Una soluzione che non convince affatto gli amministratori. Per il sindaco di Pergola “la nostra struttura è centrale per 80-100.000 persone, il dirottamento dei posti letto a Urbino non sarebbe una soluzione perché dal centro del paese all’ospedale di Urbino c’è circa un’ora di strada, se il tempo è clemente”.

Sono le disparità che proprio non vanno giù ai sindaci dell’entroterra. Maurizio Pelagaggia, primo cittadino di Fossombrone oltre che medico del locale ospedale, nella riunione dei 46 sindaci dell’area vasta di ieri a Urbino era uno dei più attivi: “Questo piano è stato fatto male, i tagli andavano ragionati in maniera più equa. Nel comprensorio di Ancona ci sono gli ospedali di Senigallia, Jesi, Fabriano e Osimo, che peraltro è nuovo di zecca, in un palmo di mano. È penalizzante che si tagli a chi ha già poco e si lasci quasi invariata la situazione di chi ha di più”.

Dall’incontro di ieri sera è venuta fuori la volontà di convocare qui in provincia l’assessore regionale Almerino Mezzolani per un incontro e – per usare le parole del sindaco di Urbino Franco Corbucci, anch’egli contrario al piano -, “fargli presente i nostri problemi e i motivi della nostra contestazione”.

I sindaci però, oltre a protestare, possono fare poco: la competenza non è loro anche se c’è chi, come il primo cittadino di Pergola, promette battaglia. “Nel 2011 siamo scesi in piazza contro le decisioni  di politici e tecnici regionali lontani anni luce dai problemi del territorio. Abbiamo fatto ricorso alla magistratura amministrativa ottenendo di mantenere la qualifica di ospedale per pazienti in fase acuta. Convocheremo un tavolo tecnico tra noi, l’Asur e il direttore dell’Area Vasta, ma se dovesse fallire intraprenderemo nuove iniziative legali. Non arretreremo di un passo, difenderemo il diritto alla salute dei nostri cittadini”.

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Giornale Radio del 18/1/2012 – ore 17.30 http://ifg.uniurb.it/2012/01/18/radio-ducato/giornale-radio-del-1812012-ore-17-30/16424/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/18/radio-ducato/giornale-radio-del-1812012-ore-17-30/16424/#comments Wed, 18 Jan 2012 18:07:46 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=16424 Ascolta il Gr delle 17.30

conducono

Giulia Foschi e Stefania Bernardini


 

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