il Ducato » Piero della Francesca http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Piero della Francesca http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it A 40 anni dal “furto del secolo”, un libro ne ricostruisce la storia http://ifg.uniurb.it/2015/02/11/ducato-online/a-40-anni-dal-furto-del-secolo-un-libro-ne-ricostruisce-la-storia/65281/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/11/ducato-online/a-40-anni-dal-furto-del-secolo-un-libro-ne-ricostruisce-la-storia/65281/#comments Wed, 11 Feb 2015 10:05:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65281 Il ritrovamento delle opere

Il ritrovamento delle opere

URBINO – Locarno, Albergo Muralto, camera 116. Sono trascorsi 40 anni da quando nell’hotel della città svizzera furono ritrovate tre delle opere più importanti dell’arte rinascimentale: La muta di Raffaello, La Madonna di Senigallia e La flagellazione di Piero della Francesca, rubate nella notte fra il 5 e il 6 febbraio del 1975 dal Palazzo Ducale di Urbino.

Oggi Albergo Muralto, camera 116, pubblicato da Controvento Editrice, è anche il titolo del libro che ripercorre la vicenda. Scritto dal giornalista Vincenzo Oliveri,  è una ricostruzione romanzata delle indagini, condotte dall’allora neonato Dipartimento dei Carabinieri per la tutela del patrimonio artistico di Roma e dai Carabinieri di Urbino, che portarono alla soluzione di uno dei più clamorosi colpi realizzati in Italia.

A favorire il “furto del secolo” contribuì, come racconta Oliveri, un ritardo nell’installazione delle telecamere di sicurezza che permise ai ladri di impadronirsi indisturbati dei tre inestimabili dipinti. Un bottino talmente prezioso che, scoperto il furto, l’Istituto centrale del restauro lanciò loro un appello perché avessero cura delle tele: “Scongiuriamo i ladri di fare attenzione – scriveva il Resto del Carlino del 7 febbraio 1975 – evitando, per quanto possibile, di toccare la preziosa tavola della Flagellazione. Bisogna tenere i dipinti lontani da fonti di calore e stare attenti perché trasportare un quadro in quelle condizioni sarebbe come sottoporre a uno sforzo fisico un uomo senza un rene”.

I malviventi cercarono poi, maldestramente, di ottenere un riscatto miliardario, mettendosi in contatto con l’Accademia di belle arti e il Comune. “Uno dei ladri chiamò due mattine di seguito – ricorda oggi Luigi Balduini, all’epoca centralista dell’Accademia – le telefonate mi spaventarono, erano molto minacciose. Il tono dell’uomo era rude e perentorio: si capiva che non era un bluff e così diedi subito l’allarme”.

“La svolta arrivò grazie a un’intuizione del procuratore Gaetano Savoldelli Pedrocchi – racconta il colonnello Luigi Cortellessa, vicecomandante dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale – che chiese a Pietro Balena, un appassionato d’arte, di spacciarsi per un potenziale acquirente e accordarsi su una cifra pari a 100 milioni di lire”. Così il 22 marzo del 1976, dalla camera 116 dell’albergo Muralto a Locarno i tre dipinti fecero ritorno a Palazzo Ducale.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/02/11/ducato-online/a-40-anni-dal-furto-del-secolo-un-libro-ne-ricostruisce-la-storia/65281/feed/ 0
Acqualagna, il tempietto ‘perduto’ di Bramante nel quadro della Vergine http://ifg.uniurb.it/2014/02/25/ducato-online/acqualagna-il-tempietto-perduto-di-bramante-nel-quadro-della-vergine/57713/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/25/ducato-online/acqualagna-il-tempietto-perduto-di-bramante-nel-quadro-della-vergine/57713/#comments Tue, 25 Feb 2014 18:23:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57713 Madonna del Rosario

Madonna del Rosario

URBINO – Era sotto gli occhi di tutti, ma per decenni è passata inosservata. Una rara testimonianza storico-artistica che riguarda una delle prime opere dell’architetto Donato Bramante. Ci troviamo nei luoghi di quello che era il Ducato di Urbino ai tempi del Rinascimento. Ad Acqualagna, al centro della Valle del Metauro.

La chiesetta in questione è il santuario della Madonna del Pelingo, di quelle rustiche, piccole, con le panche di legno e i muri dipinti di bianco. Fra i quadri di quella chiesetta ce n’è uno particolare: la Madonna del Rosario, dipinto nel 1629 da Girolamo Cialdieri, artista urbinate allievo di Ridolfi. Lo scorcio di paesaggio ai piedi della Vergine col bambino è lo stesso che 150 anni prima faceva da sfondo al dittico di Piero della Francesca, il ritratto dei duchi.

Nel paesaggio, accanto alle vele delle navi del lago artificiale, compare anche l’ultima rappresentazione pittorica, da quella prospettiva, del tempietto “del Bramante”, una struttura ottagonale risalente al 1482 e posizionata alle porte di Urbania, tra lo scoglio e uno dei due archi del ponte del Riscatto, sul fiume Metauro. Quando Piero Della Francesca dipinse il dittico, il tempietto ancora non c’era. Danneggiato nella seconda guerra mondiale, è stato poi abbattuto e nonostante i tentativi di ricostruzione oggi ne restano solo alcuni frammenti.

“Inizialmente abbiamo esaminato il paesaggio sotto alla Madonna in quanto confermava la presenza di un lago artificiale nella Valle del Metauro, rilevato anche nel ritratto dei Duchi,” spiega Rosetta Borchia, pittrice, esperta di arte e autrice insieme alla professoressa Olivia Nesci de Il Codice P, uno studio che ha dimostrato come il paesaggio che fa da sfondo al dipinto più celebre di tutti i tempi, la Gioconda, è in realtà la Valmarecchia: “Abbiamo riconosciuto una delle cosiddette torrette dei barcaioli, una specie di palafitta sotto al quale si sistemavano le barche. Solo dopo ci siamo accorte che l’altra struttura era il tempietto del Bramante”.

Tempietto del Bramante prima del 1944

Tempietto del Bramante prima del 1944

Una scoperta recente che diventa quasi un omaggio all’architetto di Fermignano sia in occasione del cinquecentenario della sua morte, l’11 aprile 2014, sia perché  il tempietto sembra essere la prima opera dell’artista, secondo quanto riportato nelle memorie dei Duchi di Urbino.

“Ci sono pochissime rappresentazioni del tempietto oltre a questa, lo abbiamo come sfondo su un quadro di un anonimo nel 1500 e in qualche fotografia – continua Rosetta – e per questo è importante, come testimonianza di quello che era il territorio di Urbino 400 anni fa e a conferma della presenza di un lago totalmente artificiale, realizzato bloccando il flusso del Metauro con delle travi proprio sotto al ponte del Riscatto”.

Frammenti dell’impero artistico e paesaggistico di Urbino nel suo momento più florido e di maggior successo, il Rinascimento, quando le valli erano navigabili.

 

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2014/02/25/ducato-online/acqualagna-il-tempietto-perduto-di-bramante-nel-quadro-della-vergine/57713/feed/ 1
Il logo di Urbino 2019. In una spirale aurea l’armonia del Rinascimento http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/il-logo-di-urbino-2019-in-una-spirale-aurea-larmonia-del-rinascimento/47011/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/il-logo-di-urbino-2019-in-una-spirale-aurea-larmonia-del-rinascimento/47011/#comments Tue, 14 May 2013 10:58:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47011

La spirale aurea, logo di Urbino 2019

URBINO – Nella corsa a Capitale Europea della Cultura 2019, Urbino ha presentato venerdì 10 maggio il suo logo ufficiale. Una  spirale a sezione aurea realizzata, su commissione della regione Marche, da Omnia Comunicazione.

Un vortice contenente all’interno figure geometriche, triangoli che si intrecciano e sovrappongono in un progressivo aumento di dimensioni e scambio di colori. L’equazione alla base di questa spirale logaritmica è alla portata di pochi, a differenza dei suoi rimandi artistico-culturali alla città ducale.

“Si tratta di una simbologia immediatamente riferibile al Rinascimento – spiega Ivan Antoniozzi, progettista regionale che si dedica alla candidatura di Urbino – perché la sezione aurea è quella formula matematica che sottende ogni costruzione armonica, che sia pittorica o architettonica, di gran parte dell’arte rinascimentale”.

Quella stessa arte che a Urbino, città natale di Raffaello, ha lasciato numerose tracce, di artisti come Francesco di Giorgio Martini, Piero della Francesca e Luca Pacioli. Il primo realizzò, su commissione del duca Federico, una rampa elicoidale, il secondo, nel suo celebre dipinto “La flagellazione”, fa uso della sezione aurea, mentre “Pacioli – sottolinea Antoniozzi – scrisse a Urbino il ‘De divina proportione’, che è un trattato tutto dedicato all’utilizzo e al significato allusivo della sezione aurea”.

Un tuffo nel Rinascimento, ma per fare un salto nel futuro. Non a caso la presentazione del logo sulla pagina facebook di Urbino 2019 è stata accompagnata dalla scritta “New Renaissance: the ideal shape to build up the future”. Nuovo Rinascimento: la forma ideale per costruire un futuro; è la forma della spirale aurea il cui fuoco, come spiega Antoniozzi, simboleggia “la città da cui parte una rivoluzione culturale che coinvolge tutto il territorio e tende anche all’Europa”.

Nel frattempo, il sito web dedicato alla candidatura di Urbino mostra un countdown: mancano 18 giorni all’effettiva apertura, in attesa della conferenza romana del 31 maggio in cui saranno presentati il sito, il comitato promotore e il programma culturale di Urbino 2019.


Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/il-logo-di-urbino-2019-in-una-spirale-aurea-larmonia-del-rinascimento/47011/feed/ 0
Eventi pasquali, cosa vedere e dove a Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/03/30/ducato-online/eventi-pasquali-cosa-vedere-e-dove-a-urbino/40556/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/30/ducato-online/eventi-pasquali-cosa-vedere-e-dove-a-urbino/40556/#comments Sat, 30 Mar 2013 09:20:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40556 I MUSEI Cosa visitare/ LA MAPPA]]> URBINO – Ecco i principali appuntamenti culturali della città durante la Pasqua.

Nei giorni 30 e 31 marzo e 1 aprile si svolgerà nel centro storico della città la manifestazione Pasqua con noi. Torna quindi la mostra mercato dell’artigianato artistico e dei prodotti alimentari, allestita in Piazza delle Erbe, nel primo tratto di via Raffaello, in Corso Garibaldi e nel primo tratto di via Veneto.

Spostandosi in Piazza della Repubblica i visitatori potranno esplorare i laboratori degli “antichi mestieri” aperti al pubblico per l’occasione. Si potranno seguire le tecniche di lavorazione del ferro battuto, la tessitura, l’intarsio del legno, l’intreccio dei cesti e la rilegatura dei libri.

Sabato 30 marzo alle 15 partirà da Piazza Duca Federico la passeggiata alla scoperta dei luoghi della Flagellazione di Piero della Francesca. La voce narrante di Andrea Aromatico guiderà i partecipanti alla scoperta dei luoghi che ispirarono il pittore e li coinvolgerà nella narrazione delle vicende che hanno condizionato le sorti del Montefeltro.
L’iniziativa è legata alle scoperte storiografiche di Andrea Aromatico pubblicate recentemente nel suo libro “La Flagellazione-Il romanzo, i codici, il mistero”.

Per gli amanti dell’arte la mostra “Il restauro per una didattica dell’arte” è aperta al pubblico nell’Oratorio della Grotta della Cattedrale.

Il Palazzo Ducale sarà aperto dal 29 marzo al 3 giugno con orario continuato dalle 8.30 alle 19.15. Qui sarà possibile ammirare anche il dipinto di Giovanni Santi “La Visitazione”, appena restaurato.

In vista della candidatura della città a Capitale della Cultura Europea 2019, dal 30 marzo al 10 aprile a Urbino verrà realizzata una mostra nelle sale del Castellare del Palazzo Ducale.  Nella prima stanza saranno allestite due proiezioni a grande scala: un percorso nella città e un percorso nel paesaggio delle Marche. Nella seconda e nella terza stanza saranno esposte opere di artisti che hanno interpretato il paesaggio marchigiano, in prestito dalla collezione di Salvi di Sassoferrato.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/03/30/ducato-online/eventi-pasquali-cosa-vedere-e-dove-a-urbino/40556/feed/ 0
Una passeggiata tra i luoghi della “Flagellazione”: Aromatico ci guida nel Rinascimento http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/una-passeggiata-tra-i-luoghi-della-flagellazione-aromatico-ci-guida-nel-rinascimento/40181/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/una-passeggiata-tra-i-luoghi-della-flagellazione-aromatico-ci-guida-nel-rinascimento/40181/#comments Mon, 25 Mar 2013 18:07:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40181 La locandina dell'iniziativaURBINO – Un tuffo nel rinascimento e nei luoghi di Urbino che ispirarono la “Flagellazione di Cristo” di Piero della Francesca. Questo lo scopo della passeggiata storica organizzata dal Comune di Urbino con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etno-antropologici delle Marche. L’appuntamento è per questo sabato alle 15 in piazza Duca Federico.

La voce narrante di questo tour a ritroso nel tempo sarà quella di Andrea Aromatico, scrittore e giornalista (che vive e lavora a Urbino) autore del libro «La Flagellazione – Il romanzo, i codici, il mistero» presentato il 16 marzo a Palazzo Ducale e incentrato sulle ricostruzioni storico-urbanistiche e alle scoperte storiografiche dell’autore. Riprendendo gli aspetti trattati nella sua opera, Aromatico proporrà un itinerario teatrante, durante il quale alternerà alla mera descrizione dei luoghi di Urbino alcuni momenti di recitazione e di lettura del suo libro.

La passeggiata partirà dalla sacrestia del Duomo, dove nel 1839 il celebre dipinto di Piero, risalente alla metà del Quattrocento, fu rinvenuto da un pittore tedesco: là dove fu scoperta la “Flagellazione”, sabato sarà posizionata una copia del capolavoro di Piero della Francesca così da riprodurre l’esatta collocazione del dipinto.

Usciti dal Duomo, il tour si addentrerà nelle strade e nei vicoli del centro storico di Urbino e toccherà altri punti che secondo le interpretazioni di Aromatico contribuirono alla realizzazione: palazzo Odasi, Palazzo Passionei, la chiesa di San Domenico ed altri luoghi monumentali della città. Una camminata di circa due ore che si concluderà dentro Palazzo Ducale, dove è attualmente conservata la “Flagellazione”: la ricostruzione storica di Aromatico terminerà con l’ingresso nella Cappella del Perdono. Per partecipare all’iniziativa non c’è bisogno di biglietto né di prenotazioni.

La passeggiata nel rinascimento di Urbino è completamente gratuita e per sabato è già prevista un’affluenza di almeno cento persone.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/una-passeggiata-tra-i-luoghi-della-flagellazione-aromatico-ci-guida-nel-rinascimento/40181/feed/ 0
Alla scoperta dei luoghi della “Flagellazione”: passeggiata in centro il 30 marzo http://ifg.uniurb.it/2013/03/20/ducato-notizie-informazione/alla-scoperta-dei-luoghi-della-flagellazione-passeggiata-in-centro-il-30-marzo/39466/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/20/ducato-notizie-informazione/alla-scoperta-dei-luoghi-della-flagellazione-passeggiata-in-centro-il-30-marzo/39466/#comments Wed, 20 Mar 2013 11:00:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=39466 [continua a leggere]]]> URBINO – Il 30 marzo 2013 l’assessorato comunale al Turismo organizzerà una particolare passeggiata nel centro storico di Urbino. L’appuntamento sarà in piazza Duca Federico alle 15, per partire alla scoperta dei luoghi che ispirarono la “Flagellazione di Cristo” di Piero della Francesca.

L’opera, di datazione incerta, è non a caso custodita nella Galleria nazionale delle Marche, che ha sede nel Palazzo Ducale di Urbino in piazza Duca Federico. L’inizio di un percorso che il 30 marzo ci porterà a ritroso nei secoli, verso vicende e spazi che segnarono la storia dell’intero Montefeltro.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/03/20/ducato-notizie-informazione/alla-scoperta-dei-luoghi-della-flagellazione-passeggiata-in-centro-il-30-marzo/39466/feed/ 0
Flagellazione di Piero della Francesca, sabato 16 la presentazione del libro di Aromatico http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-notizie-informazione/flagellazione-sabato-16-la-presentazione-del-libro-di-aromatico/37589/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-notizie-informazione/flagellazione-sabato-16-la-presentazione-del-libro-di-aromatico/37589/#comments Wed, 06 Mar 2013 11:25:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37589 [continua a leggere]]]> URBINO – L’originale collocazione, i personaggi raffigurati e le tesi sui significati de “la Flagellazione” di Piero della Francesca saranno i temi al centro dell’incontro con l’autore Andrea Aromatico che presenterà il suo libro “La Flagellazione – Il romanzo, i codici, il mistero”. L’incontro si terrà sabato 16 marzo, alle ore 17.00 nella Sala Convegni Serra d’Inverno del Palazzo Ducale di Urbino. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Urbino insieme alla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici delle Marche.
L’evento sarà anche occasione per presentare l’appuntamento del 30 marzo organizzato dall’assessorato comunale al turismo: una passeggiata nel centro storico di Urbino alla scoperta dei luoghi della Flagellazione (si partirà alle 15:00 da Piazza Duca Federico).
Per maggiori informazioni:

info: 0722-309.222/602
mail: urbino.turismo@comune.urbino.ps.it

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-notizie-informazione/flagellazione-sabato-16-la-presentazione-del-libro-di-aromatico/37589/feed/ 0
La Galleria Nazionale compie un secolo, ma la promozione non è adeuguata http://ifg.uniurb.it/2012/03/15/ducato-online/i-100-anni-della-galleria-nazionale-delle-marche/28648/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/15/ducato-online/i-100-anni-della-galleria-nazionale-delle-marche/28648/#comments Thu, 15 Mar 2012 11:23:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28648 URBINO – Il Palazzo Ducale raccoglie i capolavori dell’arte marchigiana, da Piero della Francesca a Raffaello e suo padre Giovanni Santi. Nel giorno dell’anniversario dei suoi 100 anni, la Galleria ha registrato più di 400 visitatori ma i turisti negli ultimi anni sono sempre meno.

La comunicazione dell’evento è arrivata alla’agenzia Urbino Icoming solo due giorni prima, rendendo difficile un’adeguata promozione. Giulio Cecchini, segretario di Confcommercio Urbino: “La Galleria potrebbe essere una ricchezza per tutto il nostro territorio ma non è sufficientemente promossa”.

Il servizio di Martina Manfredi e Francesco Marinelli

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2012/03/15/ducato-online/i-100-anni-della-galleria-nazionale-delle-marche/28648/feed/ 0
Se tornassero i grandi Maestri http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/se-tornassero-i-grandi-maestri/14613/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/se-tornassero-i-grandi-maestri/14613/#comments Fri, 16 Dec 2011 17:49:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14613 MAPPA La diaspora dei capolavori]]> URBINO – Settanta carri partirono da Urbino alla volta di Firenze, erano talmente pesanti che forse gli urbinati possono sentire ancora il rumore delle loro ruote per le strade della città. Era il 1631 e da Palazzo Ducale venne portato via ogni bene trasportabile dei Duchi di Urbino: bronzi, astrolabi, statue, anelli, spade, sgabelli. Soprattutto vennero sottratte cinquantasette opere d’arte dei più grandi maestri che avevano già segnato la storia di Urbino come Raffaello, Pietro Della Francesca, Tiziano e Bronzino.

MAPPA La diaspora dei capolavori

Oggi tutti questi quadri sono a Firenze, tra gli Uffizi e Palazzo Pitti perché l’ultima discendente dei Duchi di Urbino, Vittoria della Rovere, lasciò Palazzo Ducale per andare in sposa a Ferdinando II de’ Medici. Vittoria era figlia di Federico Ubaldo della Rovere, l’ultimo Duca di Urbino che morì prima di avere un erede maschio che potesse garantire la linea di successione, così il Ducato passò allo Stato della Chiesa.

Tutti i beni “mobili” dei Montefeltro e dei Della Rovere passarono a Vittoria, che dopo la morte del padre fu affidata alla nonna Cristina di Lorena e alla zia Maria Maddalena, tutrici di Ferdinando de’ Medici, l’erede ancora minorenne del Granducato di Toscana che salì al trono nel 1628. Il fidanzamento tra Vittoria e Ferdinando fu assicurato, si sposarono nel 1634 e la casata Medicea entrò in possesso del cospicuo patrimonio di Vittoria.

Se Urbino è stata “derubata” del suo immenso patrimonio artistico è tutta colpa, dunque, di una “pacioccona timida e goffa”, scrive Paolo Volponi riferendosi a Vittoria della Rovere che “per lo scrupolo provinciale di compensare la scarsa avvenenza ed eleganza, quale dote degna di un principe di Firenze, si portò dietro tutto il patrimonio feltresco”.

Se oggi si percorrono i vicoli del centro storico della città ducale si incontreranno negozi di souvenir che espongono il Dittico di Piero della Francesca, i ritratti dei profili del Duca Federico da Montefeltro e di sua moglie Battista Sforza. Un turista poco informato si aspetterebbe di trovarlo a Palazzo Ducale, invece è agli Uffizi di Firenze.

Stessa sorte per il ritratto di Guidobaldo della Rovere e per quello di Elisabetta Gonzaga e Guidobaldo da Montefeltro, dipinti dall’illustre Raffaello durante un breve rientro nella natia Urbino. Sono arrivati agli Uffizi con l’eredità di Vittoria anche i ritratti di Francesco Maria della Rovere e di Eleonora Gonzaga di Tiziano, insieme alla sua Venere di Urbino, nuda, adagiata in una posa sensuale sui cuscini di un letto, commissionata da Guidobaldo della Rovere per “istruire” sua moglie, Giulia Varano. Tiziano venne accolto alla corte di Urbino quando, estinta la dinastia Montefeltro, divenne Duca Francesco Maria della Rovere.

In quel periodo Urbino era un centro artistico florido, con menti brillanti e mai sazie che  affollavano a Palazzo Ducale. In quel tempo il potere politico si misurava anche con la ricchezza culturale. Se Raffaello non visse quasi mai a Urbino e i quadri posseduti dai Duchi erano pochi e risalenti al breve periodo in cui tornò, diverso è il discorso per Federico Barocci che trascorse nella città ideale la maggior parte della sua vita. Di lui, Vittoria  portò a Firenze cinque quadri.

Di questa esperienza fece tesoro Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima erede della dinastia del Granducato di Toscana che lasciò il posto alla casata dei Lorena. Per impedire lo stesso “obbrobrio accaduto a Urbino” Anna Maria Luisa stipulò il Patto di Famiglia, un atto notarile in cui l’ultima erede dichiarò che le cose accumulate dai Medici “attraverso tre secoli e otto generazioni” sarebbero dovute rimanere per sempre a Firenze. Senza la lungimiranza dell’ultima Medici e l’esperienza di Vittoria della Rovere, la maggior parte delle opere oggi a Firenze sarebbe a Vienna, dove regnarono sull’Impero Austro Ungarico gli Asburgo-Lorena.

Le opere conservate in tutti i musei del mondo che hanno come scenario i territori del Montefeltro sono molti, dal Louvre, dove grazie alla gentile mano di Napoleone si trovano molti dipinti italiani, fra cui La Circoncisione di Cristo di Barocci e alcuni Raffaello, come San Michele e il drago e il ritratto di Baldassarre Castiglione, all’Ermitage di San Pietroburgo, alla National Gallery o al Prado di Madrid. Troviamo frammenti di Urbino anche a New York, Budapest, Vienna e all’Hampton Court di Enrico VIII.

La storia dopo i Montefeltro e i Della Rovere ha portato via molto alla città ducale ma a tentare un rimpatrio delle opere perdute ci sta pensando il sindaco Franco Corbucci: “Vogliamo capire quali delle opere che provengono da Urbino possano essere oggetto di una richiesta che abbia un minimo di fondamento a livello giuridico. Sul patrimonio dei Montefeltro e dei Della Rovere non si può far nulla,  si tratta di una legittima eredità. Si può far qualcosa sulla Pala Montefeltro”, dipinta da Piero della Francesca che si trova alla Pinacoteca Brera di Milano.  Nel capoluogo lombardo la Pala Montefeltro è finita mentre viaggiava verso Parigi, insieme ad altre opere razziate da Napoleone.

“Per riportare a Palazzo Ducale le opere che hanno visto luce qui a Urbino – ha detto il sindaco Corbucci – stiamo mettendo insieme un comitato che ragioni sul problema. Per il prossimo anno, in occasione della mostra sulle Città Ideali, stiamo pensando a un convegno che abbia come tema quello del rientro delle opere nei luoghi in cui sono state concepite. Non riguarda solo Urbino,  è un problema di molte città patrimonio dell’Unesco”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/se-tornassero-i-grandi-maestri/14613/feed/ 1
Crescia, “casciotta” e zuppa, la tavola urbinate fa impazzire gli americani http://ifg.uniurb.it/2011/03/30/ducato-online/crescia-casciotta-e-zuppa-la-tavola-urbinate-fa-impazzire-gli-americani/6937/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/30/ducato-online/crescia-casciotta-e-zuppa-la-tavola-urbinate-fa-impazzire-gli-americani/6937/#comments Wed, 30 Mar 2011 15:11:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=6937 “Wonderful”, fantastico, dice Max Gross del New York Post mentre addenta una fetta di crescia ripiena di “casciotta’” filante appena servita a tavola. Lo imitano gli altri cinque giornalisti statunitensi seduti al tavolo nella sala del Collegio Raffaello, trasformata per una notte in ristorante.

La cena era iniziata con la “zuppa di Michelangelo”, una minestra di farro e cipolla che prende il nome dal cuoco rinascimentale che la ideò nel 1530. Un piatto semplice, impreziosito da cubetti di “Casciotta di Urbino”, che conquista il palato degli ospiti. Nessuno esita a chiederne la ricetta allo chef. Crostini con coppa di testa e pancetta e vino completano un menù che gli invitati  mostrano di gradire chiedendo il bis di ogni portata.

La delegazione di giornalisti e ristoratori statunitensi è arrivata nelle Marche lunedì per un tour enogastronomico alla scoperta dei sapori della tradizione regionale. Dopo aver mangiato in un agriturismo di Pieve del Colle ed essere stati a Carpegna per degustare il famoso prosciutto, “uno dei migliori che abbia mai assaggiato, meglio anche di quello di Parma” secondo Anthony Dias Blue, giornalista di radio WCBS di Los Angeles, ieri è stata la volta di Urbino.

Mentre gli viene versato un bicchiere di Bianchello del Metauro David Lyon, che scrive di cibo e viaggi sul blog ‘Hungry Travelers’, racconta di essere rimasto affascinato dalla città e dalla sua architettura. E dallo stile di vita, aggiunge Gross lì a fianco: “Stare seduto al bar a prendere un caffè per due ore è bellissimo. A New York è impossibile farlo”.
I sapori “semplici e naturali” della cucina marchigiana sono piaciuti molto anche ai ristoratori presenti, titolari dei migliori ristoranti di cucina italiana sparsi negli Usa, in gran parte italo-americani. Più italiani che americani. Lo si capisce non dal fatto che parlano un ottimo italiano, ma dal loro entusiasmo, dalla loro vivacità e dal chiaro piacere che provano nel mangiare insieme in allegria.

Tra di loro Tony May, pioniere della ristorazione italiana negli Stati Uniti e proprietario di un ristorante di fronte al Madison Square Park di New York; Tomaso Maggiore, proprietario di ristoranti in Arizona e in California e Filippo Frattaroli, proprietario di un ristorante a Boston.

La cena, offerta da presidente del Consorzio di Tutela della Casciotta d’Urbino, Gianluigi Draghi, si è conclusa con lo scambio dei biglietti da visita e con la speranza che piatti assaggiati possano essere inseriti nei menù  americani e si possa, quindi, dar vita a un rapporto commerciale stabile.

Alla serata erano presenti anche l’assessore comunale alle attività produttive Maria Francesca Crispini, il sommelier Giuseppe Cristini e l’assessore provinciale ai lavori pubblici Massimo Galuzzi che ha dato un’anticipazione: nel 2012 saranno riuniti a Urbino per la prima volta in una mostra i tre quadri delle città ideali attribuiti a Piero della Francesca. Solo uno è oggi esposto al palazzo ducale della città, mentre gli altri si trovano a Berlino e Baltimora.
Un commento più che positivo dell’evento dall’assessore Crispini: “Queste serate sono un’ottima occasione per diffondere la cultura Urbinate nel mondo e per creare e mantenere importanti contatti anche dal punto di vista economico”.

Fino a domenica la delegazione americana proseguirà il suo tour enogastronomico, che ogni anno il GRI (Gruppo Ristoratori Italiano) organizza in una regione diversa, alla scoperta del tartufo di Acqualagna, del pesce di Fano e dell’olio di Cartoceto.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2011/03/30/ducato-online/crescia-casciotta-e-zuppa-la-tavola-urbinate-fa-impazzire-gli-americani/6937/feed/ 0