il Ducato » ponte armellina http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » ponte armellina http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Ponte Armellina: i bambini senza pulmino per arrivare alla scuola del Gallo http://ifg.uniurb.it/2015/03/27/ducato-online/ponte-armellina-i-bambini-senza-pulmino-per-arrivare-alla-scuola-del-gallo/69160/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/27/ducato-online/ponte-armellina-i-bambini-senza-pulmino-per-arrivare-alla-scuola-del-gallo/69160/#comments Fri, 27 Mar 2015 21:34:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69160 REPORTAGE Cinquecento vite, una sola voce
LEGGI Ponte Armellina, "lavori entro l'estate"]]>
Bambini durante doposcuola a Trasanni

Bambini durante doposcuola a Trasanni

URBINO – La distanza che separa i bambini di Ponte Armellina dalla scuola elementare di Gallo di Petriano è breve, appena un chilometro. Da qualche anno, però, il Comune di Petriano ha deciso di non mettere più a loro disposizione lo scuolabus. Una scelta che ha avuto un effetto domino su altre due scuole del territorio e su molte famiglie.

Nei primi anni 2000, infatti, nel pieno del flusso migratorio, era stato stipulato un accordo tra il Comune di Urbino, quello di Petriano e la scuola di Gallo, rinnovato di anno in anno. La città ducale finanziava l’aiuto linguistico per i bambini stranieri, Petriano si occupava del trasporto – che per competenza sarebbe spettato a Urbino – e la scuola dell’accoglienza. Ma nel 2013 l’accordo non è più stato rinnovato, nonostante la richiesta dell’istituto.

REPORTAGECinquecento vite, una sole voce: “All you need is love”

Ormai da un paio d’anni, i bambini di “Urbino 2” – quasi tutti di origine straniera – sono iscritti alla scuola elementare di Trasanni che si trova a più di 6 chilometri da casa loro. Da Ponte Armellina, ogni mattina, passa lo scuolabus del Comune di Urbino che porta gli alunni a Trasanni, come previsto dal regolamento per il trasporto scolastico. Nonostante la distanza sia superiore, per le famiglie è questa la soluzione migliore. Molti non riuscirebbero, altrimenti, ad accompagnare i bambini a scuola, sia per motivi di lavoro che per mancanza di mezzi autonomi. Alcuni genitori di bambini italiani, però, non hanno accettato la novità e hanno deciso d’iscrivere i loro figli nelle scuole del centro. Per loro, a Trasanni, i bambini stranieri sono diventati troppi.

Un problema dei grandi. “Hanno paura che i loro figli non si integrino bene – dicono le maestre – ma il problema è solo degli adulti e delle istituzioni. Questa è una questione politica. I bambini fra di loro non fanno queste distinzioni. Una nostra alunna pochi giorni fa ha scritto ‘questa scuola mi piace perché anche se veniamo da Paesi diversi non siamo nemici'”. Un insegnamento importante anche per i più grandi.

I numeri. Sono 56 i bambini che frequentano la scuola della piccola frazione e il prossimo anno diventeranno 73. Quattro bambini, che oggi si trovano in quinta elementare, usciranno e 21 entreranno in prima. Di questi solo 6 sono italiani. Attualmente i bambini di origine straniera sono poco più del 50%, in particolare provenienti da Trasanni e Ponte Armellina. Piero Fraternale, responsabile dell’ufficio dei Servizi educativi del Comune, conferma quanto detto dalle maestre: “I bambini che vanno a Urbino sono i figli degli italiani – dichiara al Ducato – a parte chi si reca in centro per motivi di lavoro e iscrive lì i figli per comodità o per la diversa offerta formativa, gli altri non li iscrivono a Trasanni perché lì ci sono bambini stranieri”.

Verso una scuola unica. Nel suo mandato quinquennale il comune di Urbino ha deciso di occuparsi di questa situazione. “Ancora siamo in una fase embrionale, ma si sta valutando l’ipotesi di creare una scuola unica – dice Fraternale – come punto di aggregazione di tutte le frazioni, sia per i bambini delle elementari che per quelli delle medie, per evitare di creare scuole-ghetto”. L’assessore alle Politiche educative Lucia Ciampi dice al Ducato: “Ci sono moltissime scuole nel territorio di Urbino e tutte necessitano interventi di manutenzione e ristrutturazione consistenti, un polo unico potrebbe essere una soluzione” ma precisa che si tratta solo di un’intenzione: “Prima sarà discussa con i cittadini. Comunque senza un finanziamento non ci sono le risorse necessarie per un progetto simile” e sulla scuola di Trasanni dichiara: “È inutile negare che lì ci sia un problema di densità insostenibile di bambini extracomunitari che non hanno la possibilità d’integrarsi”.

Ma le maestre non sono d’accordo: “I bambini non hanno alcun problema d’integrazione né qui né quando arrivano alle scuole medie. Non sono le percentuali di bambini stranieri quelle che contano, ma i progetti e le risorse. Servono spazi più ampi e insegnanti. A Trasanni il prossimo anno ci sarà una prima classe numerosa come non mai e quello che preoccupa non è il numero di bambini stranieri, ma la mancanza di spazi necessari a garantire un adeguato percorso educativo. La soluzione non è la creazione di un istituto unico. A Trasanni servono interventi di allargamento e, inoltre, alcuni bambini potrebbero andare alla scuola del Gallo, opzione che oggi è loro preclusa. I Comuni di Urbino e Petriano devono aprire una riflessione su questo e confrontarsi di nuovo”.

“L’integrazione è un’altra cosa”. Antonio Cipollini, presidente dell’Associazione Alveare, che da anni lavora nella scuola della piccola frazione aggiunge: “L’integrazione non passa semplicemente da una diversa allocazione dei bambini nelle scuole. Ciò che conta veramente sono le metodologie didattiche, i programmi e l’organizzazione della scuola nel suo complesso e della società”. I bambini trascorrono solo una parte della giornata tra i banchi, ma i momenti di socializzazione e le occasioni di confronto – che, soprattutto a quell’età, sono fondamentali per la crescita del singolo quanto del gruppo – sono anche altri e si svolgono durante il resto della giornata: con lo sport, i giochi al parco e le attività nei centri di aggregazione. Anche qualora tutti gli alunni fossero accolti nella medesima scuola, ciascuno, al suono della campanella, tornerebbe a casa sua, ovunque questa si trovi. Quelli stranieri, allora, prenderebbero la strada per i quartieri dimenticati di Urbino”, come Trasanni e Ponte Armellina, dove queste opportunità mancano per la carenza di strutture e politiche adeguate e lo scambio e il confronto avvengono tra bambini di molte culture diverse, ma non con gli italiani, che là non ci sono. “Anche il progetto di riqualificazione del quartiere di Ponte Armellina non mi sembra lungimirante – dice Cipollini – non basta sistemare una casa o mettere dei tombini, lì manca tutto, per grandi e piccoli. Non un negozio, non un bar, nessun centro di aggregazione”.

Lo scuolabus: promesso, poi eliminato. Ma lo scuolabus di Petriano non è l’unico a creare problemi in questa vicenda. I bambini che da Trasanni vanno a scuola a Urbino prendono ogni mattina lo scuolabus, offerto come servizio aggiuntivo dal Comune. Secondo il regolamento di organizzazione del trasporto scolastico, però, l’area di Trasanni non rientra tra quelle di competenza delle scuole del centro città. Lo scuolabus è stato introdotto nel 2007 dalla precedente giunta comunale. Nel 2012, l’ex sindaco Corbucci ha deciso di limitare il servizio solo ai bambini iscritti a Urbino fino all’anno precedente. Per i nuovi iscritti il pulmino non era previsto. L’intenzione era quella di eliminare il servizio fuori competenza e, contemporaneamente, incrementare le iscrizioni alla scuola di Trasanni, all’epoca molto basse.

Quest’anno, però, dopo le insistenti richieste delle famiglie coinvolte, il sindaco Maurizio Gambini, come promesso in campagna elettorale, una volta eletto ha reintrodotto il servizio per tutti. Ma non per molto. “Si tratta di una misura eccezionale e temporanea – precisa Fraternale – e non riguarda solo Trasanni, ma anche i bambini che da Urbino vanno a Gadana e quelli che da Pallino vengono nel capoluogo”. Dall’anno prossimo infatti, il pulmino non passerà più. Anche se ancora non è stato emanato il nuovo regolamento per i trasporti scolastici, l’assessore Ciampi conferma: “I genitori sono già stati avvertiti. Non potranno fare affidamento su questo servizio per l’anno scolastico 2015-2016. I trasporti sono davvero caotici e bisogna mettere ordine rientrando nella competenza territoriale delle scuole anche per i trasporti comunali”.

 

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Ponte Armellina, Cioppi: “Cantieri al via entro l’estate per fognature e illuminazione” http://ifg.uniurb.it/2015/03/26/ducato-online/ponte-armellina-cioppi-cantieri-al-via-entro-lestate-per-fognature-e-illuminazione/69156/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/26/ducato-online/ponte-armellina-cioppi-cantieri-al-via-entro-lestate-per-fognature-e-illuminazione/69156/#comments Thu, 26 Mar 2015 15:30:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69156 L'INTERVISTALaquidara: "Non esiste una Urbino 2, ma solo una città con identità diverse"]]> URBINO – Tutto è pronto, o quasi. I cantieri a Ponte Armellina apriranno prima dell’estate, almeno quelli per gli interventi a fognature, illuminazione e marciapiede. Entro sei mesi invece, secondo l’assessore all’Urbanistica Roberto Cioppi, al il Comune prevede di perfezionare l’acquisto degli immobili. Mercoledì 25 marzo si è tenuto a Pesaro l’incontro tra Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica, e il Comune di Urbino, per definire alcuni dettagli tecnici del piano di riqualificazione, dopo il via libera da parte del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti.

Mappa catastale di Ponte Armellina

Ponte Armellina le due palazzine esterne interessate dalla ristrutturazione

Le ristrutturazioni. Finalmente si è fatta chiarezza sulle abitazioni interessate alla riqualificazione. Saranno, a macchia di leopardo, e interesseranno due delle quattro ‘stecche’ parallele. Il progetto di ristrutturazione riguarderà gli immobili, messi all’asta o di proprietà di privati, delle due palazzine esterne (particelle 119 e 222). Precedentemente si era parlato di ristrutturare soltanto il blocco centrale ma adesso è chiaro che la riqualificazione, come già anticipato dal Ducato, seguirà il criterio per corpi scala, ovvero a blocchi di appartamenti uniti dallo stesso ingresso. “Le cose potrebbero cambiare – spiega Cioppi – se dovessero esserci altri proprietari disposti a vendere le loro abitazioni”.

I tempi previsti per i lavori. La tabella di marcia verrà decisa dal Ministero dei Lavori pubblici e della Regione Marche. “Siamo a buon punto con la proceduta burocratica – spiega Sauro Vitaletti, il presidente regionale dell’Erap – non prevediamo tempi lunghi. Se non si generano ritardi, dovremmo concludere le operazioni di compravendita degli immobili entro sei mesi”

SPECIALE MULTIMEDIALE – Cinquecento vite nascoste da Urbino

VIDEOINTERVISTA – Andrea Laquidara, regista del documentario Fuori dalle mura

Dopo il via libera delle Regione, l’amministrazione comunale si è impegnata ad agire velocemente sui problemi di urbanistica urgente: illuminazione, fogne e marciapiedi. Cioppi spiega che “questi lavori sono di competenza comunale. Partiremo subito, sicuramente prima dell’estate”.

Sia il comune che l’Erap ora aspettano un incontro con la regione Marche dove verrà presentato il progetto definitivo, riformulato con gli ultimi dettagli e con la lista delle compravendite, e per il via libera delle partnership tra gli enti coinvolti.

Il prezzo di acquisto scende. Il costo complessivo per la riqualificazione di Ponte Armellina è di 4.505.145,56 euro. Nell’incontro tra il Comune e l’Erap è stato deciso il prezzo d’acquisto per gli immobili dei privati interessati a vendere. Dal comune di Urbino fanno sapere che il prezzo di acquisto delle abitazioni oscillerà tra i 9.000 e i 10.000 euro, a seconda della metratura dell’immobile. “L’anno scorso era stata già firmata una lettera di intenti tra le parti. Ora verranno ricontattati – afferma Vitaletti – per iniziare le pratiche di compravendita degli immobili”. Il valore di mercato degli appartamenti è tra gli 8.000 e i 15.000 euro e molti privati non intendono scendere sotto questo prezzo. “Prima era stato prefissato un tetto di 15.000 euro, comprensivi di oneri notarili, ma adesso il prezzo sarà inferiore”.

L’assessore Cioppi, su questo punto, è convinto che i tempi della vendita degli immobili saranno brevissimi perché “il Comune è stato più volte sollecitato dai privati che hanno fretta di vendere”. L’Erap acquisterà i primi appartamenti nei prossimi mesi perché ha già a disposizione 400.000 euro di fondi stanziati.

I criteri per la partecipazione alla graduatoria. Stilare il bando per l’assegnazione degli appartamenti è uno dei prossimi obiettivi dell’amministrazione comunale di Urbino. I criteri per il bando, stabiliti con una norma regionale, lasciano ampia possibilità di movimento al Comune che inserirà tutti i filtri necessari per la partecipazione di famiglie italiane “così da assicurare l’integrazione ed evitare la ghettizzazione di Ponte Armellina. “Dobbiamo stare attenti – ammette Cioppi – ad attenerci ai criteri regionali. Non vogliamo introdurre delle linee di selezione possano sembrare discriminatorie”.

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“Esiste una sola Urbino”. Intervista ad Andrea Laquidara, regista del documentario su Ponte Armellina http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-online/esiste-una-sola-urbino-intervista-ad-andrea-laquidara-regista-del-documentario-su-ponte-armellina/69127/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-online/esiste-una-sola-urbino-intervista-ad-andrea-laquidara-regista-del-documentario-su-ponte-armellina/69127/#comments Wed, 25 Mar 2015 20:41:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69127 Fuori dalle mura documentario su Ponte Armellina. Il quartiere considerato da molti il "ghetto" della città ducale. Uno sguardo sulle vite dei suoi abitanti, dei bambini e di chi non conosce questa frazione 'eclissata'
SPECIALE MULTIMEDIALE Cinquecento vite nascoste da Urbino - LEGGI Via libera alla riqualificazione ]]>
URBINO – La pioggia batte sulle antenne che spuntano dal prato. Una nuvola nasconde il sole e per qualche minuto l’unico rumore è il vento che urla forte tra le finestre rotte dei palazzi. È la telecamera di Andrea Laquidara a dare luce al quartiere di Ponte Armellina, messo in ombra dai pregiudizi e dalle paure di chi non comprende, ha paura o semplicemente non conosce. Ponte Armellina viene da molti considerato il “ghetto” di Urbino. Qui le ombre della nostra cultura si allungano sulla vita dei suoi 500 abitanti.

Il documentario Fuori dalle mura del regista nato a Messina ma urbinate di adozione (prodotto dall’associazione La Ginestra) parla proprio di questa “eclissi”, la “città ideale” che nasconde il suo alter ego: il quartiere chiamato anche Urbino 2.

Intervistato dal Ducato, Laquidara racconta di aver scelto Ponte Armellina proprio per “toccare una zona d’ombra di Urbino, rimossa, importante perché è un luogo di incontro con l’altro”. Il regista la paragona alla città di Ilio, “l’assedio: cioè cercare di entrare in un posto da tanti punti di vista diversi per cercare di vedere la prospettiva in cui gli stessi abitanti si vedono”.

Il punto di vista più interessante, secondo il regista, è quello dei bambini, veri protagonisti del documentario. “Raccontano se stessi e nelle loro parole viene fuori il modo in cui loro vedono il luogo in cui vivono e Urbino”.

SPECIALE MULTIMEDIALE: Ponte Armellina, quelle cinquecento vite nascoste da Urbino

Il film è un cammino tra le case del quartiere. I vestiti colorati stesi sul filo, fuori dalle abitazioni, nascondono le vite degli abitanti. L’occhio della telecamera osserva con lentezza le palazzine in rovina, cercando di entrare nelle finestre aperte per catturare stralci di emozioni di chi ci vive dentro.

“Ho visto le condizioni concrete e pratiche molto difficili ma credo che il vero problema sia l’integrazione con le altre parti di Urbino”. Il distacco tra le due città diventa quasi un dolore fisico, come “un arto tagliato. Se isolato dal contesto, non ha più forza vitale”.

Lo spettatore viene coinvolto dalle storie raccontate nel documentario e ‘costretto’ a confrontare le immagini di Ponte Armellina e Urbino: culture diverse si abbracciano e si allontano in 11 chilometri, separate solo da un cartello stradale e da un numero. “Rinominare Ponte Armellina ‘Urbino 2′ crea già distanza dalla città ducale – aggiunge Laquidara – ho sentito addirittura parlare anche di Urbino 3, luogo defilato, oltre Petriano”.

Il messaggio finale del documentario è chiaro per il regista: “Non esiste nessuna copia della città ma solo Urbino e le sue identità multiple”.

Servizio a cura di Rita Rapisardi e Riccardo Marchetti

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Ponte Armellina, via libera del Ministero ai fondi per la riqualificazione http://ifg.uniurb.it/2015/03/24/ducato-online/ponte-armellina-via-libera-del-ministero-ai-fondi-per-la-riqualificazione/69046/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/24/ducato-online/ponte-armellina-via-libera-del-ministero-ai-fondi-per-la-riqualificazione/69046/#comments Tue, 24 Mar 2015 21:08:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69046 LEGGI - Ma i fondi sono dimezzati / SPECIALE MULTIMEDIALE Quelle cinquecento vite nascoste da Urbino]]> Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

URBINO – Il ministero per le Infrastrutture e i Trasporti e la Regione hanno dato il via libera al progetto che prevede l’assegnazione di 4 milioni e mezzo di euro per la riqualificazione di Ponte Armellina. Ad annunciarlo, assieme al progetto, durante una conferenza stampa martedì 24 marzo, l’assessore all’Urbanistica Roberto Cioppi e Lucia Ciampi, assessore alle Politiche sociali. “Tempestivamente” partiranno i lavori per i servizi come fogne e marciapiedi. Poi la riqualificazione per nuovi 26 alloggi.

SPECIALE MULTIMEDIALE – Ponte Armellina, quelle cinquecento vite nascoste da Urbino

Il progetto prevede la rimodulazione di un piano già presentato nel 2011, per un costo complessivo di 4.505.145,56 euro, come già anticipato dal Ducato. Mercoledì 25 ci sarà l’incontro tra il comune di Urbino e Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica che gestisce gli alloggi di edilizia sovvenzionata per decidere i criteri della graduatoria di assegnazione e il prezzo di acquisto degli immobili interessati. La regione Marche, adesso, potrà attivare le partnership con l’Erap, la Provincia di Pesaro-Urbino e i comuni di Urbino e Petriano.

Evidente la soddisfazione dell’assessore Cioppi per aver “portato a termine un progetto che veniva rimandato da anni”.

Tuttavia, non sono ancora chiare né le modalità né i tempi della riqualificazione. L’assessore Ciampi non ha dubbi che “i tempi saranno brevissimi”. E rimprovera il collega Cioppi che fa notare a lei e al sindaco di Petriano Davide Fabbrizioli che i tempi probabilmente si allungheranno a causa dell’Expo: “Non gli darò pace. Per queste cose non c’è Expo che tenga”.

Le abitazioni interessate alla ristrutturazione. Il complesso di Ponte Armellina è composto da cinque palazzine lunghe e strette. Quattro parallele e una perpendicolare in testa a tutte le altre.  Se nel progetto precedente si parlava di un intervento sulla prima e sulla quarta palazzina, l’assessore Cioppi ha spiegato che il progetto di riqualificazione riguarderà invece il blocco centrale perpendicolare, ovvero una sola struttura. Non si parla più, quindi, di una ristrutturazione a macchia di leopardo per corpi scala, come era stato spiegato solo dieci giorni fa.

La riqualificazione del quartiere avrà due obiettivi. Dopo le segnalazioni degli abitanti di Ponte Armellina, si interverrà ‘tempestivamente’ sulle criticità urbanistiche più urgenti: marciapiedi, fogne, illuminazione. Inoltre verrà creato un percorso pedonale che collega il quartiere con il centro di Petriano e del Gallo, strutture sportive e ricreative. La seconda riqualificazione, già annunciata, riguarderà invece le abitazioni: i proprietari di complessivi 56 alloggi avrebbero infatti dato la disponibilità a vendere. “Il nostro obiettivo – conferma Cioppi – è costituire 26 alloggi, abbastanza grandi da poter essere abitati da famiglie numerose”. L’assessore Ciampi si mostra ottimista:“Per noi è un grande successo. Sappiamo bene che non è un progetto risolutivo ma poco è meglio che niente.”

Luana Alessandrini, architetto responsabile del progetto, ha ridisegnato una “riqualificazione che tenga conto delle necessità degli abitanti di Ponte Armellina. Non vogliamo ulteriormente cementificare perciò abbiamo previsto nuove zone sportive e ricreative, dotate di diverse attrezzature”. Tutto questo dovrebbe incentivare i compratori degli appartamenti che si otterranno dall’accorpamento delle unità immobiliari esistenti. Gli immobili interessati sono quelle abitazioni sottoposte a procedura esecutiva o di proprietà di privati intenzionati a vendere.

Non è chiaro a quale prezzo il Comune, in accordo con l’Erap, comprerà questi immobili. Il valore di mercato degli immobili è tra gli 8.000 e i 15.000 euro e molti privati non intendono scendere sotto questo prezzo.

“Per Ponte Armellina, in venti anni, ci sono stati troppi progetti e pochi risultati – ha dichiarato il sindaco di Petriano Fabbrizioli – ma ammetto che adesso ci si sta muovendo velocemente. Abbiamo ancora alcune perplessità sull’iniziativa come ad esempio la possibilità di inserire famiglie italiane nel quartiere. L’importante è non ghettizzare nuovamente Urbino 2”.

Su questo punto, l’assessore Cioppi non ha dubbi: verranno elaborate nuove linee per il bando di partecipazione alla graduatoria. “Puntiamo all’integrazione delle famiglie italiane con quelle extracomunitarie. Abbiamo anche parlato con la Prefettura e la nostra riqualificazione vuole riportare il quartiere ad avere condizioni di vita accettabile. Non vogliamo solo realizzare nuove abitazioni ma vogliamo creare opportunità sociali, magari installando telecamere di sicurezza per scongiurare atti malavitosi e assicurare un clima di tranquillità agli abitanti”.

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Ponte Armellina, cinquecento vite, una sola voce: “All you need is love” http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato-online/ponte-armellina-cinquecento-vite-una-sola-voce-all-you-need-is-love/68835/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato-online/ponte-armellina-cinquecento-vite-una-sola-voce-all-you-need-is-love/68835/#comments Fri, 20 Mar 2015 17:04:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68835 LE STORIE - TIMELINE - VIDEOREPORTAGE - SFOGLIA IL NUOVO NUMERO DEL MAGAZINE]]> URBINO – Di Urbino 2 si è parlato molto e male, ma poco è stato detto delle storie, ognuna diversa, delle tante persone che sono lì. Nel 2011 la speranza di un intervento istituzionale tramite il piano di riqualificazione voluto dalla Regione, che avrebbe dovuto trasformalo in quartiere “normale”. Il progetto però si è incagliato più volte: i privati si ritirano e i fondi per intervenire sono dimezzati. Ma come recuperare il quartiere alla città resta affidato alla speranza di “un interessamento dei privati”. Si vedrà quale imprenditore vorrà impegnare il suo capitale in un quartiere dove l’aria puzza di truciolato incenerito per riscaldarsi e le case sono sfitte o vanno invendute alle aste giudiziarie a prezzo ribassato. Intanto, però, cinquecento persone continuano a vivere a pochi chilometri dalla “Urbino bene”. Questa è la loro voce.

REPORTAGE – Ponte Armellina, Cinquecento vite, una sola voce: “All you need is love”

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Urbino 2, ok alla riqualificazione ma i fondi sono dimezzati http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/urbino-2-ok-alla-riqualificazione-ma-i-fondi-sono-dimezzati/68111/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/urbino-2-ok-alla-riqualificazione-ma-i-fondi-sono-dimezzati/68111/#comments Wed, 11 Mar 2015 22:50:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68111 FOTO - Confermato lo stanziamento per la riqualificazione di Ponte Armellina, ma l'intervento riguarderà solo 26 appartamenti. Si attende l’accordo tra Comune e Regione per il via libera al progetto ma nel frattempo alcuni dei proprietari degli alloggi hanno cambiato idea e potrebbero non essere più disposti a vendere / LEGGI - Il quartiere dimenticato]]> URBINO – “I fondi ci sono, tra qualche tempo si potranno avviare i lavori previsti”. Dopo tante false partenze, stavolta tocca al vicepresidente della Regione con delega all’Edilizia pubblica Antonio Canzian annunciare il possibile inizio dei lavori di riqualificazione per il quartiere Ponte Armellina a Urbino. La questione è stata riproposta all’attenzione dell’attuale amministrazione della città con un’interrogazione del consigliere 5 stelle Emilia Forti, che in accordo con Sinistra Per Urbino, ha richiesto chiarimenti su tempi e modi d’intervento a Urbino 2, nonché sull’effettiva praticabilità di un intervento con le cifre attuali. Il progetto è infatti fermo da quasi tre anni. Il piano odierno, però, è una rimodulazione, al ribasso, di un piano del 2011, che prevedeva un intervento complessivo di otto milioni di euro. Adesso la cifra si è ridotta a quattro milioni e mezzo,  tra contributi nazionali e regionali, a causa del ritiro della cooperativa “Villaggio dell’Amicizia” che avrebbe dovuto cofinanziare con una quota pari a 2.376.000 euro. Con i fondi disponibili, una volta siglato l’accordo tra Regione e Comune di Urbino che darà il via libera al progetto, si dovrà procedere all’acquisto e alla ristrutturazione di 26 appartamenti contro i 46 previsti inizialmente, per poi riassegnarli nelle graduatorie comunali degli alloggi a canone sociale.

Una serie di passaggi che non sembrano preoccupare l’assessore comunale all’Urbanistica Roberto Cioppi: “Si tratta di un intervento articolato – spiega – ma le basi sono poste. Creeremo un passaggio pedonale per Petriano e faremo gli interventi di urbanistica urgenti: marciapiedi, fogne, illuminazione”. Allo stesso tempo, però, bisognerà convincere i privati a vendere. “La trattativa con i proprietari è stata messa in piedi un anno fa – continua Cioppi – abbiamo ricevuto adesioni sufficienti per procedere agli accorpamenti e ricavare i 26 nuovi alloggi previsti dal piano abitativo aggiornato”. Eppure la negoziazione potrebbe riservare più di un ostacolo.

Gli impegni di vendita non vincolanti sottoscritti con i proprietari di Ponte Armellina, infatti, sono scaduti e tra quelli che erano disponibili a cedere le loro proprietà al Comune, alcuni hanno cambiato idea. “Io sono sempre interessato a vendere – afferma Maurizio Guidi, che nel quartiere possiede più di un alloggio – ma altri proprietari, stufi di aspettare, hanno messo in vendita i loro appartamenti che, in alcuni casi, sono stati acquistati da famiglie di extracomunitari”. Difficile, dunque, che chi compra casa per abitarci, accetti di rivendere nell’arco di breve periodo. Tanto più che la valutazione degli immobili fatta da Comune ed Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica che gestisce gli alloggi di edilizia sovvenzionata, oscilla tra gli ottomila e i quindicimila euro per abitazioni di circa 35 metri quadri, una cifra che difficilmente permetterebbe di acquistare un altro appartamento altrove. “Diversi invece – ha aggiunto Guidi – stanno ancora aspettando di vedere la nuova offerta del Comune, ma non staranno fermi in eterno. Se arriverà qualcuno che vuole comprare a un prezzo simile al pubblico alla fine cederanno. Aspettiamo da troppo, li capisco”.

Il tempo, in effetti, è la variabile fondamentale di questa vicenda. Il finanziamento è fermo da due anni e i fondi da impiegare, nel frattempo, sono stati ridotti. Ora, infatti, non è più previsto un intervento complessivo su due delle cinque stecche di appartamenti, ma si parla di una ristrutturazione a macchia di leopardo per corpi scala, ciascuno dei quali comprende sei monolocali e due bilocali che dovranno passare per intero in mano all’Erap per poter essere rinnovati. Chi sta nel quartiere, però, è pronto a scommettere che non si troveranno abbastanza “blocchi” da acquisire per arrivare a 26 alloggi.

“Un intervento del genere non serve a nessuno”, si sfoga più stufo che arrabbiato El Hasane Jmouhi, proprietario e residente a Ponte Armellina. “Se anche riuscissero a ristrutturare le case che dicono – spiega – tutt’intorno la situazione del quartiere rimarrebbe uguale e gli appartamenti rifatti si deprezzerebbero nel giro di pochissimo tempo. Se trovassi qualcuno disposto a vendere alle quotazioni del Comune, preferirei comprare e rinnovare casa io stesso. L’unica soluzione è un intervento complessivo, che rivalorizzi il quartiere. Senza, si sprecano soldi per riverniciare la facciata”.

Dal Comune però la linea è un’altra, più “pragmatica” dicono. Per l’assessore ai servizi sociali Lucia Ciampi non si può sprecare l’occasione di questo finanziamento: “Si tratta di fare quel che si può con i soldi disponibili  oppure lasciar perdere tutto”. Opinione che trova una sponda anche nel consigliere comunale Maricla Muci del Pd, predecessore di Ciampi ai servizi sociali, convinta della bontà del percorso avviato durante il suo mandato.

L’idea che sta dietro il progetto è dunque di avviare un circolo virtuoso, stimolando con questo primo intervento l’interesse per la zona da parte di investitori privati. Eppure nessuno sembra venire a Urbino 2 per scelta. Gli scarichi fognari non vengono puliti e ogni volta che piove il contenuto finisce per strada. La sera manca l’illuminazione e i caseggiati non sono collegati al resto della città. Ma non basta: per scaldare le case molti bruciano il truciolato, il cui odore asprigno impregna l’aria. “Fa male, provoca tumori – spiega Abdul, che abita nel quartiere da 15 anni- ma il freddo ti uccide prima. Davvero qualcuno pensa che mettere qualche lampione, un marciapiede e rifare qualche appartamento invoglierà la gente a vivere qui. Ci sono mai stati a Urbino 2?”.

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Incidenti: esce di strada a Ponte Armellina e abbatte recinzione di una casa http://ifg.uniurb.it/2015/01/20/ducato-notizie-informazione/incidenti-esce-di-strada-a-ponte-armellina-e-abbatte-recinzione-di-una-casa/63095/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/20/ducato-notizie-informazione/incidenti-esce-di-strada-a-ponte-armellina-e-abbatte-recinzione-di-una-casa/63095/#comments Tue, 20 Jan 2015 17:01:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63095 [continua a leggere]]]> URBINO, 20 GEN – Incidente stradale a Ponte Armellina, frazione di Urbino. Oggi pomeriggio, intorno alle 14.20, un’auto è uscita di strada, travolgendo e abbattendo parte della recinzione di una casa, per un tratto di circa 20 metri. Alla guida una donna di 50 anni, I.T: ha perso il controllo della sua Fiat Punto. È stata portata in ospedale, al pronto soccorso di Urbino: per lei una prognosi di 7-10 giorni.

La recinzione abbattuta

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Bruno Malerba, il “Don Chisciotte” che sfida il Pd http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/bruno-malerba-il-don-chisciotte-che-sfida-il-pd/59108/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/bruno-malerba-il-don-chisciotte-che-sfida-il-pd/59108/#comments Fri, 14 Mar 2014 10:25:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59108 [continua a leggere]]]> malerba brunoURBINO – “Sono il Don Chisciotte della politica urbinate”. Si definisce così Bruno Malerba, 70 anni, candidato con la lista civica Agorà. Lui è la vera novità di queste elezioni. “Scendo in campo per senso del dovere”- dice – Sono fuori da qualsiasi gioco politico”. Ora è in pensione, ma per anni è stato consulente finanziario e dirigente in una azienda agricola. Vive a Cavallino, anche se la sua infanzia l’ha trascorsa tra i vicoli di Urbino: “Sono nato di fronte al Duomo, Paolo Volponi era un mio caro amico. Conosco questa città e grazie a me cambierà”.

Il nuovo che avanza. “Ho scelto di candidarmi ad agosto 2013 ma non ho avuto molta attenzione mediatica – racconta- Malerba. “Forse perché non mi propongo per senso di protagonismo, né voglio modificare il mio status. Sono solo un uomo che ha visto la sua città guastata da dentro. Hanno abbandonato un patrimonio dell’Unesco a ragazzotti di paese che non hanno alcun amore per Urbino. Io potevo rimanere indifferente o affrontare questa sfida e così ho fatto. Per gli altri, alla mia età dovrei stare al bar a giocare a carte, invece ho disubbido a tutte le convenzioni. Mi devo scontrare contro l’armata del Pd che alle primarie ha raccolto 3.500 voti, ma non mi tiro indietro. Il centrosinistra ha svuotato l’essenza stessa di questa città: hanno costruito un parcheggio davanti a Santa Lucia, oscurando una porta storica”. Così, Malerba ha deciso di fondare una lista civica: “il nostro è un movimento d’opinione che va al di là delle appartenenze politiche”

Tutto quello che serve. Malerba ne è convinto: Urbino ha tutto per diventare una grande città. “A Palazzo Ducale in dieci anni sono state fatte solo 3 mostre che non hanno avuto nessun eco nel resto d’Italia. Perché a Ferrara o a Mantova si riescono ad organizzare eventi internazionali e qui no?”, si domanda. Altro tema caldo per il candidato della lista Agorà è il “giovedì” : “Non è giusto che il divertimento degli studenti vada a discapito dei cittadini. Questi ragazzi vomitano, defecano e urlano in piazza ma si devono ricordare che sono degli ospiti. Le lezioni all’università dovrebbero essere obbligatorie e iniziare alle 8 di mattina, così magari la notte non stanno fuori fino a tardi”. Malerba è però consapevole che senza studenti Urbino morirebbe: “l’università è la prima economia della città”. Sulla discarica di Ca’ Lucio, poi afferma: “Va chiusa immediatamente”. Mentre su Ponte Armellina non ha dubbi: “Questo quartiere è stato voluto dall’ex sindaco Londei che l’ha costruito sui terreni di famiglia. Servirebbero 9 milioni di euro per renderlo realmente vivibile. I bambini degli extracomunitari vanno tutti a scuola a Trasanni e in alcune classi loro sono la maggioranza. Hanno creato una integrazione alla rovescia”.

Se diventassi sindaco. “Prima di tutto bisognerebbe chiudere totalmente il centro storico alle automobili: 4000 targhe possono ancora circolare liberamente. La nostra città è diventata un paesetto. Ormai l’unica cosa che la rappresenta è la sagra della casciotta”. Poi, lancia un appello ai cittadini: Per una volta uscite dalle finte logiche delle appartenenze politiche. Ribellatevi ai voti di scambio. Urbino deve tornare ad essere una città normale. Basterebbe questo: la normalità”.

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Ponte Armellina, l’Urbino dimenticata dalle istituzioni http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-online/ponte-armellina-lurbino-dimenticata-dalle-istituzioni/58790/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-online/ponte-armellina-lurbino-dimenticata-dalle-istituzioni/58790/#comments Wed, 05 Mar 2014 18:21:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58790 LEGGI Spacciavano agli studenti: 12 arresti
IL QUARTIERE Ponte Armellina: sogno mai realizzato
IL FOTORACCONTO]]>
Immagine-008URBINO – “Viviamo a 15 minuti di macchina da Urbino, ma ci sentiamo come se fossimo distanti 200 chilometri”. Abdul è uno dei 470 abitanti di Urbino 2, il quartiere-ghetto dove ieri mattina all’alba è scattata l’operazione “Martedì Grasso”, che ha portato all’arresto di 12 persone per spaccio di hashish e cocaina. Per i carabinieri Urbino 2 era il centro dello smercio di droga non solo nella città ducale ma anche nelle località vicine. Qui si incontravano corrieri, pusher e clienti, soprattutto studenti universitari. Per chi ci vive da anni, però, Ponte Armellina non è un capoluogo dello spaccio, ma solo il centro del degrado e della povertà nel Montefeltro. Una situazione che i residenti vivono con un disagio sempre più grande. Tanto che, a sentir loro, la droga sembra essere l’ultimo dei problemi.

“Qui si spaccia per necessità – racconta un residente – perché molti hanno perso il lavoro e non sanno come mantenere la famiglia. Le scelte sono due: o si ruba, o si vende fumo. Non c’è una rete organizzata di distribuzione della droga.  Non ci sono sentinelle che avvisano quando arriva la polizia. Non siamo a Scampia”. Sarà, ma ieri mattina i carabinieri di Urbino hanno usato tutte le precauzioni per evitare che i loro obiettivi potessero scappare: il quartiere è stato circondato da uomini in uniforme che, divisi in squadre da tre dotate di visori notturni, hanno setacciato la zona.

PONTE ARMELLINA: SOGNO MAI REALIZZATO

E in effetti l’estraneo che arriva nel quartiere si rende subito conto che non è facile entrare qui e non farsi notare:  gli uomini si fermano a fissare da lontano i nuovi arrivati per cercare di capire chi sono e cosa stanno cercando, le donne si affacciano dai balconi un po’ curiose e un po’ impaurite. Le forze dell’ordine arrivano ogni tanto per fare capolino oltre i confini invisibili di quell’angolo di Urbino dimenticato: “Ieri mattina – commenta un abitante marocchino – i carabinieri sono stati molto discreti. Si sono mossi sapendo già chi andare a cercare. Praticamente non ce ne siamo accorti. Altre volte, le forze dell’ordine hanno agito in maniera esagerata, bussando a tutte le porte e svegliando le famiglie che ancora dormivano. La sicurezza? Io sarei felice se qui ci fosse una caserma: almeno ci sentiremmo protetti e presi in considerazione”.

A Urbino 2 si vive male: stipati in case dai muri scrostati e pieni di crepe, spesso con i portoni divelti, gli abitanti di Ponte Armellina cercano di arrangiarsi. C’è chi si ripara da solo la caldaia, chi va a fare la spesa nel piccolo alimentari, chi semplicemente fuma una sigaretta all’angolo della strada. Tutto intorno ci sono macchine ammaccate, pezzi di paraurti, un tubo di scarico appoggiato all’ingresso di una palazzina e immondizia. La sensazione è di trovarsi lontani anni luce dai fasti rinascimentali dei palazzi di Urbino. “Ci sentiamo più cittadini di Petriano: è li che i nostri bambini vanno a scuola e le nostre mogli vanno a fare la spesa. Per gli amministratori di Urbino noi non esistiamo: abbiamo chiamato il Comune per far riparare cinque lampioni, ma ci hanno risposto che avevano guasti più importanti da riparare in città”, spiega un residente.

Gli abitanti di Urbino 2 sono marocchini, macedoni, nigeriani e albanesi. Gli italiani sono solo un paio. Poche persone quindi hanno diritto di voto. E forse è per questo che il destino del quartiere-ghetto non sembra essere in cima ai pensieri dei candidati alle elezioni comunali. A maggio la città ducale avrà un nuovo sindaco e gli abitanti di Ponte Armellina sperano che non vengano fatti gli errori del passato: “Al futuro primo cittadino chiediamo una cosa sola – dice Abdul – si ricordi che Ponte Armellina esiste e fa parte di Urbino”.

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Vendevano coca e hashish agli studenti di Urbino: dodici arresti http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/58742/58742/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/58742/58742/#comments Tue, 04 Mar 2014 18:32:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58742 URBINO – Hanno circondato il quartiere dormitorio di Ponte Armellina all’alba, chiudendo nella rete sedici spacciatori che rifornivano soprattutto gli studenti universitari.  Una cinquantina di carabinieri della stazione di Urbino e del Nucleo operativo hanno fatto scattare alle 05.30 di stamattina l’operazione “Martedì Grasso”, che ha coinvolto in tutto 14 marocchini e due italiani. Sette persone sono finite in carcere, cinque agli arresti domiciliari, mentre altre quattro (tra cui i due italiani) hanno l’obbligo di firma. Gli inquirenti non hanno diffuso i nomi dei sedici raggiunti dall’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Urbino Egidio De Leone su richiesta del pm Simonetta Catani. I marocchini, tutti in regola con il permesso di sogcarabinieri_conferenza_urbinogiorno, sono quasi tutti residenti a Urbino e hanno tra i 22 e i 42 anni. I 2 italiani, invece, hanno entrambi 36 anni, uno, è nato a Pesaro e vive a Colbordolo, l’altro è nato a Milano e vive a Pesaro

Oltre a essere la residenza di alcuni degli arrestati, Ponte Armellina era anche il punto di incontro tra spacciatori e clienti, ma la droga veniva venduta anche nel centro storico di Urbino, a Fossombrone, Fermignano, Montecalvo in Foglia, Tavullia e Pesaro. Nel corso delle indagini, iniziate nel 2012, sono stati identificati più di 100 consumatori, soprattutto studenti universitari e liceali, alcuni dei quali minorenni. “Abbiamo dato un segnale duro e importante – ha dichiarato il tenente Francesca Baldacci, comandante della compagnia di Urbino – per tranquillizzare i genitori che con tanti sacrifici hanno mandato i propri figli a studiare qui”.

Gli spacciatori arrestati si muovevano in modo tutt’altro che dilettantistico, tanto che il quartiere era controllato da “sentinelle” che avrebbero dovuto avvisare in caso di arrivo delle forze dell’ordine. E proprio per neutralizzare le difese degli spacciatori il blitz a Urbino 2 è stato condotto con particolari precauzioni. Per evitare fughe, i carabinieri hanno circondato l’area e, divisi in squadre di tre uomini dotati anche di visori notturni, hanno perlustrato l’intero quartiere condominio per condominio.  Nel corso delle perquisizioni, sono stati sequestrati 10 grammi di hashish e 8 grammi di marijuana, oltre a 1250 euro in contanti,che secondo gli investigatori frutto dell’attività di spaccio. Uno degli arrestati aveva nascosto 850 euro nascosti in un portafoto in camera da letto.

Gli inquirenti hanno spiegato che gli spacciatori non facevano parte di una banda: si trattava di un network diviso su tre livelli ma senza legami organici. Il primo livello era quello dei fornitori, tutti marocchini, che si procuravano lo stupefacente da importatori connazionali con sede in Lombardia, nelle province di Milano e Como: alcuni arrestati si sono trasferiti nel Montefeltro dal nord e sono stati intercettati mentre si vantavano con i loro contatti lombardi di trovarsi “in una zona buona e tranquilla”, consigliando addirittura di trasferirsi qui. Ogni fornitore era indipendente e viaggiava spesso tra Marche e Lombardia per trasportare lo stupefacente.

I distributori rappresentavano il secondo livello: spesso divisi da lotte intestine, si procuravano la droga dai fornitori di propria fiducia, per poi cederla al terzo livello, quello degli “spacciatori e formica”, che operavano nelle piazze dello spaccio. La più remunerativa era quella del centro storico di Urbino, dove i pusher si servivano del passaparola che avveniva anche in alcuni locali, soprattutto ristoranti kebab, per contattare i clienti. Cocaina e hashish, però, non venivano mai vendute all’interno dei locali. La droga veniva venduta invece negli appartamenti a Ponte Armellina, in monolocali in precarie condizioni igienico-sanitarie.

L’operazione arriva al culmine di un’attività di indagine iniziata a maggio 2012 e che ha portato finora all’arresto in flagranza di 15 persone (italiani e magrebini), 3 esecuzioni di custodia cautelare, un fermo tramutato in carcere e il deferimento di 12 persone. Sequestrati 2 kg di hashish e 200 grammi di cocaina, oltre a 3000 euro in contanti.

 

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