il Ducato » pozzi artesiani http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » pozzi artesiani http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Gasolio nei pozzi: nuovi controlli per mappare l’inquinamento / VIDEO http://ifg.uniurb.it/2014/02/16/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-nuovi-controlli-per-mappare-linquinamento-video/57254/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/16/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-nuovi-controlli-per-mappare-linquinamento-video/57254/#comments Sun, 16 Feb 2014 19:38:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57254 VIDEO / I tecnici della Petroltecnica sono al lavoro per accertarsi che non ci siano tracce di gasolio nei pozzi della città. Le nostre telecamere hanno visitato uno dei pozzi inquinati e seguito il lavoro dei tecnici]]> URBINO – In questi giorni i tecnici della Petroltecnica sono al lavoro per accertarsi che non ci siano tracce di gasolio nei pozzi della città. Dopo lo sversamento di carburante partito dalla  cisterna della Curia nel gennaio 2013 sono stati trovati 3 pozzi contaminati:  due si trovano a palazzo Corboli e uno nel negozio di scarpe davanti al palazzo dell’Ersu.

I lavori di bonifica sono quasi ultimati, ma ora l’Ente regionale per il  diritto allo studio chiede alla curia 30.000 euro per coprire le spese. Per tracciare con sicurezza le  ‘vie del gasolio’ è stato immesso all’interno della cisterna della Curia  un colorante, la Fluorescina. Insieme ai nuovi controlli disposti dall’Arpam,  il sindaco Franco Corbucci ha prorogato l’ordinanza che proibisce di consumare l’acqua dei pozzi privati  per “per uso umano, animale e irriguo” in vista dei risultati del nuovo  monitoraggio.  Le nostre telecamere hanno visitato uno dei pozzi inquinati e seguito il lavoro dei tecnici.


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Ducato Tv n. 5 – 13 febbraio 2014 http://ifg.uniurb.it/2014/02/13/ducatotv/ducato-tv-n-5-13-febbraio-2014/57219/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/13/ducatotv/ducato-tv-n-5-13-febbraio-2014/57219/#comments Thu, 13 Feb 2014 08:46:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57219 [continua a leggere]]]> Il nostro magazine televisivo di approfondimento: in questo numero racconteremo  come i 4 candidati sindaci del Pd urbinate si avvicinano all’appuntamento delle primarie; poi ci sposteremo a Pesaro per la testimonianza di un esule istriano sfuggito al massacro delle foibe. Torneremo ancora sulla vicenda dei pozzi contaminati dal gasolio con delle importanti novità. A due anni dal nevone che ha messo in ginocchio Urbino, la madre di Nica, venuta al mondo durante la tempesta, ricorderà  insieme a noi quella notte.

Nella seconda parte ampio spazio alla cultura: girando fra i tesori artistici della città del Duca, chiederemo a studenti e professori quanto sia importante la storia dell’arte, insegnata in sempre meno scuole. Infine un giro al cinema, dentro le piccole sale del centro storico di Urbino, il Ducale e il Nuova Luce che, nonostante i pochi spettatori,  resistono alla crisi.

Conduce: Francesco Morrone

Caporedattore: Silvia Colangeli

Un caffè democratico

A due settimane dalle primarie, i 4 candidati del Pd di Urbino  si sono incontrati in un caffè del centro. Vediamo com’è andata.

(Servizio di Tommaso Cherici, Marta Cioncoloni, Francesco Morrone)

Giovanni racconta le foibe

La testimonianza di Giovanni Ritossa, uno dei primi esuli istriani fuggiti a Pesaro e salvato da padre Damiani.

(Servizio di Antonella Ferrara, Gabriella Lanza, Marta Manzo)

I pozzi verdi

C’è una vecchia storia ancora senza un finale. Quella dei pozzi di Urbino contaminati dal gasolio. Abbiamo fatto un sopralluogo con i tecnici. Vi diremo come stanno le cose.

(Servizio di Federico Capezza, Stefano Ciardi, Francesco Creazzo)

La figlia del nevone

Nica compie due anni. E’ nata la notte della tempesta che ha messo in ginocchio Urbino. La mamma ricorda con noi quella notte di gelo.

(Servizio di Giovanni Ruggiero)

Arte povera

Ci saranno davvero meno ore di Storia dell’arte nei licei? Mentre prosegue la polemica, abbiamo fatto un sondaggio nelle scuole e tra i mille tesori di Urbino.

(Servizio di Chiara Nardinocchi, Giovanna Olita, Valeria Strambi)

4 gatti al cinema

Chiudono in tutta Italia le piccole sale cinematografiche. A Urbino resistono il cinema Ducale e il Nuova Luce, ma anche loro devono fare i conti con la crisi

(Servizio di Giuseppina Avola, Federica Salvati, Teodora Stefanelli)

 

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Gasolio nei pozzi. Petroltecnica: “Nessuna segnalazione dai cittadini” http://ifg.uniurb.it/2014/02/05/ducato-notizie-informazione/gasolio-nei-pozzi-petroltecnica-nessuna-segnalazione-dai-cittadini/56530/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/05/ducato-notizie-informazione/gasolio-nei-pozzi-petroltecnica-nessuna-segnalazione-dai-cittadini/56530/#comments Wed, 05 Feb 2014 11:40:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56530 [continua a leggere]]]> URBINO – Non c’è ancora traccia di acqua colorata nei pozzi di Urbino dopo l’immissione di fluorescina, un tracciante atossico, nella cisterna della Curia da dove, un anno fa, era partita la perdita di gasolio da 1200 litri. L’ingegnere Domenico Bucci, project manager di Petroltecnica, ha assicurato che non sono giunte segnalazioni da parte dei proprietari dei 24 pozzi artesiani presenti dentro le mura del centro.
“Stiamo facendo dei controlli – ha aggiunto Bucci – ma finora non abbiamo trovato acqua con tracciante verde nei pozzi o in altre aree”.

Martedì erano stati immessi nel serbatoio della Curia tremila litri d’acqua contenenti fluorescina: lo scopo dell’esperimento è capire dove si infiltra l’acqua e con quali tempi, in modo da circoscrivere la zona di diffusione del gasolio. Oggi, il livello della cisterna è calato, come ci si aspettava, a causa della falla nel serbatoio.

I controlli andranno avanti ancora per due mesi. Nei prossimi giorni, si riunirà un tavolo tecnico che stabilirà le attività future del progetto di bonifica. Il Comune di Urbino ha prorogato il 31 gennaio il divieto, in vigore ormai da un anno, di utilizzo dell’acqua dei pozzi artesiani per uso umano, animale e irriguo.

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Pozzi contaminati, colorata l’acqua con fluorescina per tracciare il gasolio http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-online/pozzi-contaminati-colorata-lacqua-con-fluorescina-per-tracciare-il-gasolio/56440/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-online/pozzi-contaminati-colorata-lacqua-con-fluorescina-per-tracciare-il-gasolio/56440/#comments Tue, 04 Feb 2014 16:53:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56440 LEGGI Gasolio nei pozzi, 1200 litri ancora da recuperare]]> L'acqua contenente fluorescina nella cisterna della Curia

L’acqua contenente fluorescina nella cisterna della Curia

URBINO – I proprietari di pozzi nel centro storico tengano d’occhio la propria acqua, se ha un colore strano significa che potrebbe essere contaminata. È iniziata nella mattinata di martedì l’operazione “fluorescina”, il tracciante che aiuterà a capire fin dove può essersi infiltrato il gasolio uscito ormai un anno fa da una cisterna di proprietà della Curia. E quindi di individuare i pozzi eventualmente contaminati. Il colorante, una polvere rossa atossica, è stato sciolto in tre metri cubi d’acqua (3000 litri) immessi nel serbatoio incriminato dal personale di Petroltecnica, la ditta incaricata della bonifica.

L’esperimento scientifico, che durerà 72 ore, serve a monitorare i flussi di falda, ovvero a capire come scorre l’acqua nelle viscere del centro storico di Urbino e circoscrivere l’area di diffusione del gasolio. I proprietari dei 24 pozzi privati dentro le mura cittadine sono stati avvisati di segnalare l’eventuale presenza di acqua colorata: la fluorescina, rossa al momento dell’immissione, diventa verde a contatto con l’acqua. Per le segnalazioni, è stato attivato il numero verde della Petroltecnica 800.017.292.

L’operazione, coordinata da Petroltecnica, Curia, Arpam e Ufficio Tecnico del Comune di Urbino, proseguirà nei prossimi due mesi con controlli settimanali dell’acqua dei pozzi, sempre per verificare la presenza del tracciante. Contemporaneamente, il Comune ha affidato a Marche Multiservizi di monitorare l’impianto di depurazione Benelli, il Tvs, e i pozzetti della fognatura principale a Borgo Mercatale.

L’Arpam ha precisato che nel corso dell’ultimo anno sono stati fatti controlli periodici per verificare il livello di inquinamento da gasolio. Al momento, non ci sono tracce di contaminazione al di fuori dell’area già individuata a maggio, compresa tra il Duomo e Piazza della Repubblica, e solo tre pozzi presentano tracce del carburante. Uno di questi si trova all’interno di Palazzo Corboli, la sede dell’Ersu in via Veneto: proprio qui, un anno fa, era stata scoperta la perdita, costata una denuncia al rappresentante legale della Curia e al presidente dell’Ersu per omessa notifica alle autorità e mancata messa in sicurezza della cisterna.


Visualizza Perdita di gasolio a Urbino: l’area contaminata e la bonifica in una mappa di dimensioni maggiori

E da quasi un anno, ormai, a Urbino è vietato usare l’acqua dei pozzi artesiani. Il sindaco Franco Corbucci, il 31 gennaio, ha prorogato l’ordinanza che proibisce di consumare l’acqua delle cisterne “per uso umano, animale e irriguo” proprio in vista del monitoraggio.

Una volta rintracciato il percorso del gasolio, sarà possibile escludere i pozzi e le aree non contaminate, e concentrare le ultime operazioni di bonifica solo nella zona contaminata. Un tavolo tecnico si riunirà nei prossimi giorni per stabilire le attività future, compreso, se ce ne fosse bisogno, un nuovo esperimento con il tracciante. Un processo che la Curia segue da vicino, dal momento che deve farsi carico delle spese di bonifica: 30 mila euro solo per eliminare il gasolio dal pozzo di Palazzo Corboli, sede dell’Ersu, come risulta da una deliberazione del Cda dell’Ente per il diritto allo studio del 17 aprile 2013.


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Pozzi contaminati, Arpam: “Il gasolio non ha raggiunto edifici privati” http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-notizie-informazione/pozzi-contaminati-arpam-il-gasolio-non-ha-contaminato-edifici-privati/56371/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/04/ducato-notizie-informazione/pozzi-contaminati-arpam-il-gasolio-non-ha-contaminato-edifici-privati/56371/#comments Tue, 04 Feb 2014 10:54:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56371 [continua a leggere]]]> foto (2)URBINO – Da circa un’ora i tecnici della Petroltecnica stanno versando la fluorescina all’interno della cisterna della Curia di Urbino per stabilire il livello di contaminazione dei pozzi del centro storico. Alle operazioni assistono anche alcuni esponenti della Curia e dell’Arpam, l’agenzia regionale per la protezione ambientale.

La sostanza colorante, atossica e approvata dall’Asur, non consente di rintracciare il gasolio presente nella cisterna ma di individuare le dinamiche dello scorrimento dell’acqua. In questo modo i tecnici potranno capire se l’acqua proveniente dai pozzi della Curia – contaminata da una fuoriuscita di gasolio – si è riversata anche nei pozzi più a valle. Secondo i tecnici dell’Arpam, stando ai monitoraggi effettuati nel corso dell’anno, non ci sono evidenze che la contaminazione si sia estesa anche a edifici privati.

(aggiornato il 4 febbraio alle 13.37)

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Pozzi contaminati nel centro di Urbino: il colorante verrà versato domani http://ifg.uniurb.it/2014/02/03/ducato-notizie-informazione/pozzi-contaminati-nel-centro-di-urbino-il-colorante-verra-versato-domani/56330/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/03/ducato-notizie-informazione/pozzi-contaminati-nel-centro-di-urbino-il-colorante-verra-versato-domani/56330/#comments Mon, 03 Feb 2014 17:55:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56330 [continua a leggere]]]> URBINO – Dopo le operazioni preparatorie di oggi, domani martedì 4 febbraio la ditta Petroltecnica verserà la fluorescina nella cisterna della curia per stabilire il livello di contaminazione dei pozzi del centro storico, dove dall’anno scorso sono presenti tracce di gasolio.

Nell’ordinanza del Comune emessa questa mattina e nel lancio precedente del Ducato era stato scritto che le operazioni sarebbero iniziate già oggi. Nel corso del tavolo tecnico che si è riunito nei giorni scorsi è stato deciso che a sostenere le spese per l’operazione di verifica sarà l’Arcidiocesi, proprietaria della cisterna da dove è partita la contaminazione.

Il Comune, che si dichiara parte danneggiata, ha dovuto prolungare il divieto di utilizzare l’acqua delle cisterne per uso umano, animale e irriguo. Entro la fine del mese è previsto un tavolo tecnico che stabilirà quando sarà possibile tornare a utilizzare le acque dei pozzi artesiani. Dall’ufficio tecnico di Urbino comunicano che nelle prossime ore  si procederà a 2 o 3 immissioni di fluorescina al giorno, distribuite fra mattina e sera.

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Gasolio nei pozzi, colorante per scovare contaminazioni. Prorogato divieto per i privati http://ifg.uniurb.it/2014/02/03/ducato-notizie-informazione/gasolio-nei-pozzi-colorante-per-scovare-contaminazioni-prorogato-divieto-per-i-privati/56169/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/03/ducato-notizie-informazione/gasolio-nei-pozzi-colorante-per-scovare-contaminazioni-prorogato-divieto-per-i-privati/56169/#comments Mon, 03 Feb 2014 11:33:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56169 [continua a leggere]]]> URBINO – I tecnici della ditta Petroltecnica questa mattina hanno versato una sostanza colorante nella cisterna dell’arcidiocesi per tracciare i percorsi sotterranei del gasolio, che nel marzo scorso aveva inquinato alcuni pozzi del centro storico. È stata usata la fluorescina, un agente atossico capace di attivarsi anche ad elevate diluizioni. La cisterna appartenente all’arcidiocesi era quella da cui aveva avuto origine la perdita di combustibile: il monitoraggio proseguirà per 72 ore e permetterà di capire quali canali sotterranei ha imboccato il gasolio e quindi quali pozzi sono stati contaminati. Il sindaco ha anche deciso di prorogare l’ordinanza con cui si vietava l’uso dell’ acqua dei pozzi privati del centro storico.  Il divieto si riferisce all’uso umano, animale e irriguo.

Insieme a questa operazione, il Comune richiederà a Marche  Multiservizi di monitorare l’impianto di depurazione Benelli, il Tvs, e i pozzetti della fognatura principale presenti a Borgo Mercatale.  Se uno dei proprietari dei  24 pozzi di Urbino dovesse trovare il colorante nell’acqua deve chiamare la ditta “Petroltecnica”, utilizzando il numero verde 800.017.292.

La ditta è contattabile dal lunedì al giovedì, dalle ore 15.00 alle 18.00.

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Gasolio nei pozzi del centro, 1200 litri ancora da recuperare /MAPPA http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-1200-litri-ancora-da-recuperare/47976/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/23/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-1200-litri-ancora-da-recuperare/47976/#comments Thu, 23 May 2013 15:27:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47976 MAPPA LEGGI I primi rilevamenti | GUARDA L'intervista a Maurizio Sisti, dipartimento di Biologia molecolare]]> ARTICOLO AGGIORNATO L’11 GIUGNO 2013

URBINO – Ci sono ancora 1200 litri di gasolio in circolo nell’acqua dei pozzi del centro storico. Sarebbero confinati in un’aera ben precisa che dalla Cattedrale si estende verso l’Ersu abbracciando i palazzi circostanti: palazzo Giusti, un negozio di abbigliamento e un edificio di proprietà del comune alle spalle dell’Ersu. E anche la falda acquifera sotto il duomo sarebbe a rischio inquinamento.

La mappa dell’area con i pozzi contaminati

È quanto emerge dalle indagini dei militari del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Ancona che stanno seguendo il caso dal 26 marzo scorso quando, in seguito a diverse segnalazioni anonime dei cittadini, fu scoperta una perdita di circa 1500 litri di gasolio da riscaldamento proveniente dalla cisterna della Cattedrale. 

Una falla che, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, nel giro di un mese ha portato all’inquinamento del pozzo artesiano dell’Ente per il diritto allo studio e di quelli delle abitazioni circostanti. Da allora sono stati recuperati circa 200-300 litri di gasolio ma il resto del carburante è ancora in circolo, con concentrazioni più elevate nei pozzi delle abitazioni in via Vittorio Veneto.

Meno probabile, invece, l’ipotesi che il gasolio abbia raggiunto i pozzi più a valle e questo grazie ad alcuni lavori di ristrutturazione avvenuti negli anni passati. Come spiegano gli inquirenti, infatti, il flusso di gasolio sarebbe stato interrotto dai depositi di detriti ritrovati nei pozzi delle case ristrutturate. Ma il rischio di una contaminazione non è escluso e per questo motivo il sindaco, Franco Corbucci, ha emanato nei giorni scorsi una nuova ordinanzache richiama la precedente del 28 marzo scorso, per vietare l’utilizzo dell’acqua dei pozzi privati.

Rischio inquinamento anche per la falda acquifera. Una quantità ancora imprecisata di gasolio sarebbe bloccata sotto la cisterna della Cattedrale, già completamente svuotata e ripulita, e, se così fosse, l’unica alternativa per impedire un’ulteriore penetrazione nel terreno sarebbe rimuovere completamente la cisterna. Oppure “inettizzarla”, inserendovi della schiuma che solidificandosi la renderebbe inutilizzabile. Decisione che verrà presa nella prossima convocazione comunale del 30 maggio insieme alla Soprintendenza ai Beni Archeologici.

Sempre nella stessa sede i militari del Noe esamineranno i risultati delle analisi sui campioni dell’acqua dei pozzi del centro storico, svolte finora da Arpam e Petroltecnica, ditta specializzata incaricata dalla Cattedrale. L’obiettivo è decidere come proseguire con il piano di caratterizzazione e di bonifica ambientale.

Attualmente, infatti, è in corso la fase iniziale dello screening in cui vengono analizzati i livelli di contaminazione dell’acqua e confrontati con i valori stabiliti dalla normativa nazionale. “Finora abbiamo appurato – spiega Lia Didero, geologa dell’Arpam – che il sito è potenzialmente contaminato perché i livelli di gasolio hanno superato le Csc (concentrazioni soglia di contaminazione). Andrà valutato poi con un’analisi di rischio sitospecifica, che contempla l’aspetto sanitario e quello ambientale, se le concentrazioni superano il valore oltre il quale scatta la soglia di rischio e diventa necessario proseguire con la bonifica”.

Un’eventualità che, invece, Giovanni Cappucini, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asur area vasta 1, sembra escludere: “Non c’è pericolo sanitario per la popolazione, perché sono decenni che i cittadini usano l’acquedotto comunale al posto dei pozzi privati. Noi l’acquedotto lo controlliamo regolarmente e non c’è pericolo di contaminazione”.

Stando a quello che dice l’Asur, dunque, anche se i livelli di concentrazione del gasolio superassero la soglia di rischio il problema non riguarderebbe l’acqua che scorre dai rubinetti delle case del centro, che è potabile proprio perché proveniente dall’acquedotto comunale, ma solo l’acqua dei pozzi che non potrebbe essere utilizzata nemmeno per irrigare piante e fiori.

Dell’intera vicenda risultano responsabili il presidente dell’Ersu, Giancarlo Sacchi, iscritto nel registro degli indagati per omessa denuncia e mancata messa in sicurezza dell’area, e il rappresentante legale della Cattedrale, don Sandro De Angeli accusato, invece, di gestione illecita di rifiuti e inquinamento dell’acqua.

 

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Prime analisi sui pozzi del centro, ‘a naso’ il gasolio si è fermato a monte http://ifg.uniurb.it/2013/04/04/ducato-online/pozzi-centro-storico-prime-analisi-inquinamento-fermo-a-mont/40820/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/04/ducato-online/pozzi-centro-storico-prime-analisi-inquinamento-fermo-a-mont/40820/#comments Thu, 04 Apr 2013 11:19:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40820 LEGGI Gasolio nei pozzi del centro storico]]> URBINO – “A naso” non c’è gasolio negli altri pozzi del centro storico. Sembra essersi fermato nella cisterna della Cattedrale, dove è partito l’inquinamento, e in quella dell’Ersu, poco più a valle, nella sede di Via Veneto, per la cui vicenda ci sono procedimenti giudiziari in corso e degli indagati per omessa notifica alle autorità del sospetto danno ambientale.

Gli operatori dell’Arpa per il centro storico di Urbino

Per ora i cittadini di Urbino possono stare tranquilli, perché al di là dell’ordinanza cautelativa del 28 marzo scorso che prevede “il divieto di utilizzare l’acqua dei pozzi e cisterne” del centro storico  per 30 giorni, la prima impressione è che il gasolio si sia fermato a monte.

Ma questa sensazione “a naso” dovrà essere confermata dall’esito delle analisi. Proprio ieri pomeriggio sono cominciati i controlli di Petroltecnica (chiamata dalla Curia per le ispezioni sulle acque delle cisterne) e dell’Arpa di Pesaro, al servizio della magistratura e del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Ancona da cui sono partite le indagini in seguito alle lamentele e alle denunce dei cittadini. “Siamo nella fase della caratterizzazione” ha spiegato il comandante del Noe Vincenzo Marzo, “si cerca di capire qual è la fonte di inquinamento, elemento per altro già accertato, e si verificano l’estensione e la quantità della contaminazione”.

La signora Felici e Massimo Mariani dell’Arpa

Pozzo per pozzo, cartina alla mano e strumenti per il lavoro in spalla,  Massimo Mariani dell’Arpa, un’ altra operatrice, Paolo Marchesani, vigile urbano e il consulente tecnico d’ufficio (Ctu) del giudice a cui fanno capo le indagini, ripercorrono la strada che dovrebbe aver fatto il gasolio da un pozzo all’altro. “Cerchiamo pozzi che siano in discesa rispetto a quello da cui è partito l’inquinamento” ci spiega Mariani dell’Arpa. E sì, perché quasi tutte le cisterne urbinati si trovano dentro le case della gente, in proprietà private. Cisterne che un tempo erano l’unica fonte di approvvigionamento delle famiglie della città ducale.

Via Piola San Bartolo 51. Primo pozzo. Stessa via, numero civico 67, secondo pozzo. I signori Felici guidano dentro gli operatori che si mettono a lavoro, fanno i prelievi necessari, il Ctu prende appunti. Pare non ci sia nessun motivo di sospettare che il gasolio sia arrivato fin lì.

Via Budassi e via Valerio sulla carta sono disseminate di pozzi, ma quasi nessuno è accessibile, perché cementato come quello all’entrata del Museo della Città. Ce n’è, ad esempio, uno al Bosom, proprio dentro il pub. Pare sia davvero molto grande e sopra, in linea d’aria, c’è quello inquinato dell’Ersu. Ma alle cinque del pomeriggio è ancora chiuso. Un altro cementato è in via Foro Posterula. Un altro ancora accanto al Centro linguistico dell’Ateneo.

Cisterna del Cinema Ducale

Anche al Cinema Ducale, da cartina, è stata individuata una cisterna. La proprietaria fa strada fino al giardino che dà sul retro dello stabile. Lo spettacolo, pozzi a parte, non è dei migliori. Erbacce, sterpaglie ammonticchiate. Bottiglie, tegole, mattoni e, come nota Massimo Mariani dell’Arpa, anche qualche pezzo di fabbricato in amianto. In fondo c’è la cisterna. Ma è impossibile aprirla perché ben serrata e arrugginita.

Altra strada altro pozzo. Via Pozzo Nuovo, piazzetta sotto la mensa universitaria. Mentre vengono effettuati i prelievi, un anziano mostra dov’è il suo pozzo, poco distante in Via del Fiancale. Entriamo nella sua taverna, che sa di casa e di vino e gli addetti ai lavori si mettono all’opera. Probabilmente, sempre “a naso”, anche il pozzo di Isidoro è salvo dal gasolio.

Così finisce il giro. Almeno per ora. Nei giorni a venire sarà la volta di via Garibaldi e di tutte le zone individuate dagli esperti. I passaggi successivi: “Presentare il piano di caratterizzazione, che prevede ulteriori indagini, a Comune, Provincia e Regione che dovranno approvarlo”, spiega il dottor Mariani. Questo il procedimento amministrativo, mentre le indagini giudiziarie continueranno autonomamente pur servendosi dei rilievi effettuati dall’Arpa.

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Gasolio nei pozzi del centro storico, l’Ersu: “Ma l’acqua delle case è pulita” http://ifg.uniurb.it/2013/03/26/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-storico-lersu-ma-lacqua-delle-case-e-pulita/40320/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/26/ducato-online/gasolio-nei-pozzi-del-centro-storico-lersu-ma-lacqua-delle-case-e-pulita/40320/#comments Tue, 26 Mar 2013 17:32:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40320 URBINO – Diverse centinaia di litri di gasolio da riscaldamento sono stati ritrovati nel pozzo artesiano dell’Ersu e in altri pozzi del centro storico di Urbino. Le indagini dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Ancona, che hanno portato alla denuncia del rappresentante legale della Cattedrale, don Sandro De Angeli, e del presidente dell’Ersu, Giancarlo Sacchi, per omessa notifica alle autorità, sono cominciate ieri sera dopo numerose segnalazioni anonime ai carabinieri da parte degli abitanti.

Secondo le prime ricostruzioni, l’inquinamento della falda acquifera è partito a gennaio scorso da una cisterna interrata della Cattedrale, che può contenere dai 500 ai 2.000 litri di gasolio, e nel giro di un mese si è esteso anche ai pozzi dell’Ersu.

Mentre dalla Cattedrale non c’è stata nessuna segnalazione del problema, l’Ersu ha avvisato subito il Comune, ma non ha attivato la regolare procedura di notifica che, di norma, deve essere inviata entro 24 ore dalla scoperta a Carabinieri, Arpam, Prefettura, Procura, Regione e Provincia. Così come non ha provveduto alla messa in sicurezza dell’area. Una procedura che viene effettuata da ditte specializzate e consiste, come spiega il Noe, “nell’anemizzare le fonti di inquinamento attraverso l’utilizzo di palline assorbenti che vengono gettate nei pozzi e assorbono solo il gasolio”.

La Cattedrale e l’Ersu si sono giustificate, afferma il Noe, parlando di una scarsa conoscenza delle leggi del settore ambientale e si sono resi disponibili a collaborare agli accertamenti. L’Ersu, prosegue il Noe,“si è già rivolta ad una ditta specializzata per predisporre un piano di ricognizione dell’andamento dei rifiuti”. Piano che verrà esaminato giovedì dal Noe insieme ai tecnici del Comune.

L’ingegner Lazzaro Spadoni, dell’ufficio tecnico del Comune, spiega che i pozzi artesiani, naturali fuoriuscite di acqua dal terreno, sono presenti in molti degli edifici situati nel centro storico, all’interno dei quali sono state costruite delle cisterne per la raccolta e l’utilizzo delle acque. Spadoni precisa che, in alcuni casi, l’inquinamento dei pozzi avviene quando sistemi di riscaldamento obsoleti, a causa di perdite anche scarse, riversano accidentalmente i loro liquidi nei pozzi, che si trovano sotto gli edifici.

Il primo pozzo contaminato dal gasolio si trova in via Veneto, nei pressi della Banca delle Marche, proprio fra la cattedrale e l’Ersu. Al Comune non si pronunciano sulla contaminazione di altre parti della città. Ma l’ingegnere precisa che il sistema dei pozzi è antico, precedente alla costruzione dell’acquedotto da cui viene l’acqua corrente che arriva nelle case, mentre “oggi le acque dei pozzi sono utilizzate per gli scarichi”.

L’Arcidiocesi si limita a commentare: “Ci stiamo domandando anche noi che cosa sia successo”. Dall’Ersu Lorenzo Ciaffoncini pone la questione in termini diversi: “È il metano e non il gasolio che alimenta i nostri riscaldamenti. Noi siamo parte lesa, non abbiamo inquinato alcun pozzo e chiederemo il rimborso dei danni subiti”. Inoltre, ha aggiunto, “è necessario rassicurare i cittadini: l’acqua che arriva nelle loro case è pulita”.

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