il Ducato » raffaello http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » raffaello http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it A 40 anni dal “furto del secolo”, un libro ne ricostruisce la storia http://ifg.uniurb.it/2015/02/11/ducato-online/a-40-anni-dal-furto-del-secolo-un-libro-ne-ricostruisce-la-storia/65281/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/11/ducato-online/a-40-anni-dal-furto-del-secolo-un-libro-ne-ricostruisce-la-storia/65281/#comments Wed, 11 Feb 2015 10:05:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65281 Il ritrovamento delle opere

Il ritrovamento delle opere

URBINO – Locarno, Albergo Muralto, camera 116. Sono trascorsi 40 anni da quando nell’hotel della città svizzera furono ritrovate tre delle opere più importanti dell’arte rinascimentale: La muta di Raffaello, La Madonna di Senigallia e La flagellazione di Piero della Francesca, rubate nella notte fra il 5 e il 6 febbraio del 1975 dal Palazzo Ducale di Urbino.

Oggi Albergo Muralto, camera 116, pubblicato da Controvento Editrice, è anche il titolo del libro che ripercorre la vicenda. Scritto dal giornalista Vincenzo Oliveri,  è una ricostruzione romanzata delle indagini, condotte dall’allora neonato Dipartimento dei Carabinieri per la tutela del patrimonio artistico di Roma e dai Carabinieri di Urbino, che portarono alla soluzione di uno dei più clamorosi colpi realizzati in Italia.

A favorire il “furto del secolo” contribuì, come racconta Oliveri, un ritardo nell’installazione delle telecamere di sicurezza che permise ai ladri di impadronirsi indisturbati dei tre inestimabili dipinti. Un bottino talmente prezioso che, scoperto il furto, l’Istituto centrale del restauro lanciò loro un appello perché avessero cura delle tele: “Scongiuriamo i ladri di fare attenzione – scriveva il Resto del Carlino del 7 febbraio 1975 – evitando, per quanto possibile, di toccare la preziosa tavola della Flagellazione. Bisogna tenere i dipinti lontani da fonti di calore e stare attenti perché trasportare un quadro in quelle condizioni sarebbe come sottoporre a uno sforzo fisico un uomo senza un rene”.

I malviventi cercarono poi, maldestramente, di ottenere un riscatto miliardario, mettendosi in contatto con l’Accademia di belle arti e il Comune. “Uno dei ladri chiamò due mattine di seguito – ricorda oggi Luigi Balduini, all’epoca centralista dell’Accademia – le telefonate mi spaventarono, erano molto minacciose. Il tono dell’uomo era rude e perentorio: si capiva che non era un bluff e così diedi subito l’allarme”.

“La svolta arrivò grazie a un’intuizione del procuratore Gaetano Savoldelli Pedrocchi – racconta il colonnello Luigi Cortellessa, vicecomandante dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale – che chiese a Pietro Balena, un appassionato d’arte, di spacciarsi per un potenziale acquirente e accordarsi su una cifra pari a 100 milioni di lire”. Così il 22 marzo del 1976, dalla camera 116 dell’albergo Muralto a Locarno i tre dipinti fecero ritorno a Palazzo Ducale.

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Foligno, 50mila visitatori per la Madonna di Raffaello in una settimana http://ifg.uniurb.it/2014/01/27/ducato-online/foligno-50mila-visitatori-per-la-madonna-di-raffaello-in-una-settimana/55681/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/27/ducato-online/foligno-50mila-visitatori-per-la-madonna-di-raffaello-in-una-settimana/55681/#comments Mon, 27 Jan 2014 15:33:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55681 madonna di folignoURBINO – Era tornata ‘a casa sua’, anche se solo per sette giorni. Un’occasione da non perdere, un appuntamento che, in 50mila (più di 7.000 persone al giorno di media) non hanno voluto mancare con la Madonna di Foligno. Così hanno atteso pazientemente in fila il proprio turno per ammirarla. È stata una settimana intensa per la città umbra, dove, dopo quasi due secoli, il dipinto di Raffaello Sanzio è rimasto in mostra. Complice una inattesa giornata di sole, ieri gli ultimi visitatori si sono affrettati per guardare da vicino la pala d’altare, esposta in una grande teca illuminata posizionata a terra.

Il dipinto, normalmente conservato nei Musei vaticani a Roma, è un olio su tavola trasportato su tela ed è generalmente datato attorno al 1511, quando l’artista lavorava alla stanza di Eliodoro proprio negli stessi locali pontifici. Era stato commissionato al pittore da Sigismondo de’ Conti, segretario di papa Giulio II, come ex voto per aver avuto salva la casa dopo la caduta di un probabile fulmine o forse una meteora.

Fino al 1565 l’opera si trovava nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli. Poi fu trasferita nella chiesa di Sant’Anna di Foligno e nel 1797, durante l’occupazione francese, portata a Parigi. dove era stata trasportata su tela da Francois Toussaint Hacquin, che aveva già usato la stessa tecnica sulla Vergine delle Rocce di Leonardo. Dopo un accordo tra la Francia e lo Stato Pontificio il dipinto era quindi tornato in Italia, ma papa Pio VII aveva deciso di trattenerlo a Roma.

Nonostante le numerose richieste, il quadro è ritornato ai musei: impossibile prolungarne la presenza a Foligno.

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Al via le conferenze per le celebrazioni Raffaellesche 2013 http://ifg.uniurb.it/2013/04/09/ducato-notizie-informazione/al-via-le-conferenze-per-le-celebrazioni-raffaellesche-2013/41837/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/09/ducato-notizie-informazione/al-via-le-conferenze-per-le-celebrazioni-raffaellesche-2013/41837/#comments Tue, 09 Apr 2013 10:38:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41837 [continua a leggere]]]> URBINO – Inizierà giovedì 11 aprile alle 17.30 nella sala dei convegni “Serra d’inverno” di Palazzo Ducale,  il ciclo di conferenze per le Celebrazioni Raffaellesche 2013. In occasione del 530° anniversario della nascita di Raffaello Sanzio, l’Accademia Raffaello ha organizzato quattro incontri dove si parlerà di arte legata al territorio di Urbino.

Al centro del primo appuntamento la “Vista e linguaggio nel sapere rinascimentale” spiegata dal professor Fabrizio Scrivano, associato di letteratura italiana all’Università di Perugia.

Secondo appuntamento venerdì 12 aprile alle 17.30. Il dottor Marino Marini, funzionario storico dell’arte del Museo del Bargello di Firenze parlerà di “Fabulae picta. Miti e storie nelle maioliche del Rinascimento”. Al termine dell’incontro l’intervento del  professor Claudio Paolinelli dell’Università di Urbino “Devozione privata. Un capolavoro di Nicola da Urbino per la sua Città” in esposizione nella Casa natale di Raffaello.

Martedì 16 aprile ore 17.30 mostra a cura dell’architetto Klaus Huneke “Raffaello Sanzio pittore e architetto. Ricostruzione della chiesa di San Giovanni de’ Fiorentini a Roma” presentata dall’accademico Luigi Bravi nella Casa natale di Raffaello.

Il ciclo di conferenze si concluderà sabato 20 aprile alle ore 17.30 quando i soci dell’Accademia si riuniranno in assemblea generale per ascoltare la relazione del presidente e per la consegna di un diploma di speciale benemerenza intitolato alla memoria Massimo Vannucci ai suoi familiari.

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Buon compleanno, Raffaello http://ifg.uniurb.it/2013/03/26/ducato-online/buon-compleanno-raffaello/40303/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/26/ducato-online/buon-compleanno-raffaello/40303/#comments Tue, 26 Mar 2013 13:24:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40303 URBINO – Quest’anno Raffaello spegnerà 530 candeline. E la festa è proprio a casa sua. La organizza l’Accademia Raffaello che lo festeggia dal 1869, anno della fondazione, e ha sede proprio nella casa del pittore.

Raffaello nacque al numero civico 57 della via che porta il suo nome, sopra alla bottega del padre Giovanni Santi. Era il venerdì santo del 1483. Ma che giorno precisamente? Ancora oggi, cercando la data di nascita di Raffaello si trova sia il 28 marzo sia il 6 aprile, giorno in cui sarebbe avvenuta anche la sua morte, nel 1520. “La confusione – afferma un funzionario della Casa natale di Raffaello – è stata generata dal fatto che si sapeva che fosse nato il giorno del venerdì santo ma non si era sicuri della data, essendo il giorno del venerdì santo ogni anno diverso. La data esatta – conferma – è il 28 marzo”.

A causa della festività pasquale, quest’anno le celebrazioni dell’anniversario della nascita di Raffaello slitteranno di qualche giorno. Dal 5 al 20 aprile, sei giorni di manifestazioni e convegni animeranno i luoghi più storici di Urbino alla ricerca dello spirito del pittore.

Si parte venerdì 5 aprile, alle ore 18.00, quando nella Sala “Luigi Vecchiotti” della Cappella Musicale si terrà il concerto di Lucia Lazzari, una giovane urbinate, che interpreterà celebri brani per chitarra.

Sabato 6 aprile, alle 11.00, le Autorità Accademiche e Cittadine omaggeranno il monumento di Raffaello a Pian del Monte deponendo sulla sua statua la tradizionale corona d’alloro. Lo stesso avverrà a Roma, dove un gruppo di Accademici e di Amici dell’Accademia, renderanno lo stesso onore alla sua tomba nel Pantheon.

Giovedì 11 e venerdì 12 aprile, invece, ci si sposterà nella Sala dei Convegni “Serra d’inverno” di Palazzo Ducale: il primo giorno si terrà la conferenza del prof. Fabrizio Scrivano, associato di letteratura italiana all’Università degli Studi di Perugia, sul tema “Vista e linguaggio nel sapere rinascimentale”; il giorno dopo parlerà il prof. Marino Marini, funzionario storico dell’arte del Museo del Bargello di Firenze a proposito delle “‘Fabulae pictae’. Miti e storie nelle maioliche del Rinascimento”. Concluderà l’incontro il prof. Claudio Paolinelli dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo che parlerà di “Devozione privata. Un capolavoro di Nicola da Urbino per la sua Città”. Il dipinto sarà in mostra nella sala “Giovanni Santi” della Casa natale di Raffaello.

Sempre nella Casa natale di Raffaello, il 16 aprile alle ore 17.30, l’Accademico Luigi Bravi presenterà la mostra “Raffaello Sanzio pittore e architetto. Ricostruzione della chiesa di San Giovanni de’Fiorentini a Roma” a cura dell’architetto Klaus Huneke. La manifestazione si concluderà sabato 20 aprile, quando si riunirà l’Assemblea Generale dei Soci.

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Dal 29 marzo al 3 giugno, il restauro de “La Visitazione” di Giovanni Santi in mostra a Palazzo Ducale http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-notizie-informazione/dal-29-marzo-al-3-giugno-il-restauro-de-la-visitazione-di-giovanni-santi-in-mostra-a-palazzo-ducale/40132/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-notizie-informazione/dal-29-marzo-al-3-giugno-il-restauro-de-la-visitazione-di-giovanni-santi-in-mostra-a-palazzo-ducale/40132/#comments Mon, 25 Mar 2013 15:35:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40132 [continua a leggere]]]> Uno dei più importanti dipinti di Giovanni Santi, “La Visitazione”, recentemente restaurato, sarà esposto nella Sala dei Banchetti di Palazzo Ducale, dal 29 marzo al 3 giugno 2013. L’inaugurazione dell’esposizione, invece, si terrà mercoledì 28 marzo alle ore 17.

Il restauro è stato realizzato a cura della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche e della facoltà di Scienze Ambientali dell’Università di Urbino. Tra le tecniche utilizzate, la riflettologia a infrarossi, usata per penetrare sotto lo strato pittorico e scoprire il disegno preparatorio dell’opera.

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“Brilliance and Grace”, il pittore urbinate Federico Barocci in mostra a Londra http://ifg.uniurb.it/2013/02/26/ducato-notizie-informazione/brilliance-and-grace-il-pittore-urbinate-federico-barocci-in-mostra-a-londra/36204/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/26/ducato-notizie-informazione/brilliance-and-grace-il-pittore-urbinate-federico-barocci-in-mostra-a-londra/36204/#comments Tue, 26 Feb 2013 16:35:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36204 [continua a leggere]]]> URBINO – Apre a Londra “Brilliance and Grace”, la mostra dedicata al pittore urbinate cinquecentesco Federico Barocci. I dipinti del maestro saranno visibili al pubblico dal 27 febbraio al 19 maggio alla National Gallery.

La produzione artistica di Barocci si è ispirata al lavoro di Raffaello (anch’esso nato a Urbino) e all’adesione alla controriforma. “Per le armonie di colori raffinati e originali, per le composizioni interessanti e vertiginose, Barocci non è mai stato superato” ha commentato il direttore della National Gallery Nicholas Penny. “Ha reso il sacro divinamente bello e irresistibilmente umano”.

Per maggiori informazioni sull’evento è possibile visitare la pagina dedicata all’esposizione su  www.nationalgallery.org.

 

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‘La Città Ideale’ e il Rinascimento: al via la mostra a Palazzo ducale http://ifg.uniurb.it/2012/04/06/ducato-online/la-citta-ideale-e-il-rinascimento-inaugurata-la-mostra-a-palazzo-ducale/30505/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/06/ducato-online/la-citta-ideale-e-il-rinascimento-inaugurata-la-mostra-a-palazzo-ducale/30505/#comments Fri, 06 Apr 2012 00:28:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30505 LEGGI Daverio: “La città ideale non esiste” ]]>

La Città Ideale di Urbino

URBINO – Il Rinascimento torna protagonista nella città ducale. Fino all’8 luglio la Galleria Nazionale della Marche, nelle sale di Palazzo ducale, ospita la mostra “La Città Ideale. L’utopia del Rinascimento tra Piero della Francesca e Raffaello”.

LEGGI Philippe Daverio: “La città ideale non esiste”

Un’occasione unica che, dopo vent’anni dall’ultima esposizione negli Stati Uniti, vede riunite la ‘Città Ideale’ di Urbino e quella di Baltimora (conservata nella Walter Art Gallery), due dei dipinti più enigmatici dell’Umanesimo. Non si conoscono né gli autori, né la funzione che avevano – forse ornamentale o forse un progetto di centro urbano da costruire – indiscusso, però, è il loro valore artistico. La fusione perfetta tra arte e scienza, realizzata attraverso la proporzione, le hanno rese opere simbolo del periodo tra il Quattrocento e il Cinquecento.

La Città Ideale di Baltimora

“Con questa mostra – ha annunciato Pietro Marcolini, assessore regionale alla Cultura, durante l’inaugurazione – Urbino fa un ulteriore passo avanti verso la sua candidatura a Capitale europea della cultura 2019. Questa città è la principessa delle Marche e avrà un rilievo particolare nella prossima esposizione a Roma sulle ‘perle’ della regione”.

L’ESPOSIZIONE – La mostra, curata da Lorenza Mochi Onori e Vittoria Garibaldi (ex soprintendenti per i beni storici e artistici di Urbino), ospita più di 50 opere, tra dipinti, sculture, tarsie, disegni, medaglie, codici miniati e trattati di architettura, divisi in varie sezioni. Tra questi anche creazioni di Domenico Veneziano, Mantegna, Perugino, Bramante e Raffaello, di cui è esposta la predella della Pala Oddi, concessa dai Musei Vaticani.

“L’allestimento a forma di stella è stato concepito per far dialogare le opere tra loro e con i due capolavori principali”, ha spiegato Alessandro Marchi, che si è occupato del progetto scientifico dell’esposizione. Grande assente la terza Città Ideale, quella di Berlino conservata nello Staaliche Museen Gemälde Galerie. Fino all’ultimo si è sperato di averla, ma non è stato possibile trasportarla a causa delle pessime condizione conservative in cui versa.

“Abbiamo voluto far rivivere – ha spiegato l’attuale soprintendente Maria Rosaria Valazzi – l’atmosfera di grande dinamismo culturale che si respirava alla corte del duca Federico. La mostra è il modo migliore per festeggiare il centenario della Galleria Nazionale delle Marche, che si è celebrato lo scorso 7 marzo”.

L’iniziativa vede anche la collaborazione dell’Università ‘Carlo Bo’, capofila di un progetto di analisi più approfondita sulle due tavole, con l’obiettivo di ottenere maggiori informazioni sull’attibuzione delle opere, sul loro significato e la loro funzione.

ORARI – Dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 19.15 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì dalle 8.30 alle 14 (la biglietteria chiude alle 13). Biglietti: intero 9 euro, ridotto 7 euro. Per maggiori informazioni visita il sito della mostra.

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La Galleria Nazionale compie un secolo, ma la promozione non è adeuguata http://ifg.uniurb.it/2012/03/15/ducato-online/i-100-anni-della-galleria-nazionale-delle-marche/28648/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/15/ducato-online/i-100-anni-della-galleria-nazionale-delle-marche/28648/#comments Thu, 15 Mar 2012 11:23:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28648 URBINO – Il Palazzo Ducale raccoglie i capolavori dell’arte marchigiana, da Piero della Francesca a Raffaello e suo padre Giovanni Santi. Nel giorno dell’anniversario dei suoi 100 anni, la Galleria ha registrato più di 400 visitatori ma i turisti negli ultimi anni sono sempre meno.

La comunicazione dell’evento è arrivata alla’agenzia Urbino Icoming solo due giorni prima, rendendo difficile un’adeguata promozione. Giulio Cecchini, segretario di Confcommercio Urbino: “La Galleria potrebbe essere una ricchezza per tutto il nostro territorio ma non è sufficientemente promossa”.

Il servizio di Martina Manfredi e Francesco Marinelli

Clicca qui per vedere il video incorporato.

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Neve, palazzi storici sotto controllo. Pericolo infiltrazioni e neve sui tetti http://ifg.uniurb.it/2012/02/10/ducato-online/neve-palazzi-storici-sotto-controllo-pericolo-infiltrazioni-e-neve-sui-tetti/22334/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/10/ducato-online/neve-palazzi-storici-sotto-controllo-pericolo-infiltrazioni-e-neve-sui-tetti/22334/#comments Fri, 10 Feb 2012 19:57:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=22334 di Alberto Sofia

URBINO - Le nuove nevicate tornano a far temere per la resistenza di diversi palazzi storici e opere d’arte di Urbino. Al momento attuale, però, le ricchezze artistiche della città ducale, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, sembrano reggere l’emergenza. Resta comunque alta l’allerta per il rischio di infiltrazioni d’acqua, mentre si procede alla verifica della stabilità dei tetti, sotto osservazione a causa dei pesanti cumuli di ghiaccio e neve.

“Teniamo sotto controllo lo stato delle strutture di nostra competenza”, ha dichiarato l’architetto Biagio De Martinis, della Soprintendenza per i beni architettonici delle Marche.

Il Palazzo Ducale è stato oggetto di alcuni interventi di monitoraggio : “Abbiamo tolto le stalattiti che si erano formate lungo i cornicioni. Certo, i disagi per la neve sono evidenti, ma la struttura risponde in modo sufficiente”, ha affermato De Martinis.

Già lo scorso anno la Soprintendenza aveva effettuato degli interventi per eliminare delle infiltrazioni presenti in alcune sale del Palazzo Ducale. Ma sono previsti nuovi lavori : “Stiamo già restaurando cornici e  portali, mentre entro metà anno partiranno gli interventi sulle coperture scoperte tra i due Torricini”, ha concluso.

Lavori di manutenzione anche alle finestre dell’Orto dell’abbondanza, la struttura presente ai piedi dei Torricini del Palazzo Ducale, adiacente a Borgo Mercatale. Intanto un’equipe di tecnici del comune di Urbino sta controllando in queste ore la stabilità di diversi tetti del centro storico: venti segnalazioni sono arrivate al Com (centro operativo municipale) per gli edifici a rischio crollo, ma altre richieste sono in arrivo.

Preoccupa invece la condizione di alcune chiese e oratori, di proprietà di privati e confraternite. Tra queste l’Oratorio della Morte, della confraternita omonima, dove è conservata la “Crocifissione con dolenti e Maddalena” di Federico Barocci, importante tela dipinta tra il 1597 e il 1603.

L'Oratorio della Morte

Negli scorsi giorni, Luigi Bravi, rettore della confraternita,  ha liberato l’accesso (da via Porta Maia) alla Chiesa, sommerso dalle nevicate. Ora però teme per la tenuta della struttura: “Per fortuna l’Oratorio non ha ancora riportato danni, ma siamo in apprensione per il peso della neve sul tetto e per i rischi di infiltrazioni d’acqua”. Secondo la legge (decreto Urbani del 2004) spetta ai proprietari, sia pubblici che privati, il compito di provvedere alla conservazione delle strutture.

Bravi auspica però un interessamento da parte della Regione Marche per aiutare la tutela degli edifici storici urbinati e dei tesori custoditi dalle confraternite : “Le spese a nostro carico sono ingenti: lanciamo un appello affinché le istituzioni ci sostengano nell’attività di manutenzione del patrimonio artistico ducale”.

Altre chiese della città restano sotto osservazione, come quelle di San Giovanni e San Giuseppe, vicino alla Fortezza Albornoz. Questi oratori, che conservano gli affreschi dei Fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni (1400) e di Carlo Roncalli (1700), potrebbero risentire per la propria posizione, essendo maggiormente esposti alle nevicate.

Statua di Alessandro VIII

Situazione delicata anche per Palazzo Albani, di proprietà dell’Università “Carlo Bo”. Già in passato studenti e docenti avevano denunciato crepe e infiltrazioni nella struttura, eredità del terremoto che nel 1997 ha colpito l’Umbria e le Marche. In attesa dei lavori di messa in sicurezza del tetto, lo stato delle coperture potrebbe peggiorare per l’emergenza neve.

Nessun pericolo infine per le statue di Raffaello e Alessandro VIII (in largo Clemente XI), così come per i busti di Piazzale Roma.

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Se tornassero i grandi Maestri http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/se-tornassero-i-grandi-maestri/14613/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/se-tornassero-i-grandi-maestri/14613/#comments Fri, 16 Dec 2011 17:49:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14613 MAPPA La diaspora dei capolavori]]> URBINO – Settanta carri partirono da Urbino alla volta di Firenze, erano talmente pesanti che forse gli urbinati possono sentire ancora il rumore delle loro ruote per le strade della città. Era il 1631 e da Palazzo Ducale venne portato via ogni bene trasportabile dei Duchi di Urbino: bronzi, astrolabi, statue, anelli, spade, sgabelli. Soprattutto vennero sottratte cinquantasette opere d’arte dei più grandi maestri che avevano già segnato la storia di Urbino come Raffaello, Pietro Della Francesca, Tiziano e Bronzino.

MAPPA La diaspora dei capolavori

Oggi tutti questi quadri sono a Firenze, tra gli Uffizi e Palazzo Pitti perché l’ultima discendente dei Duchi di Urbino, Vittoria della Rovere, lasciò Palazzo Ducale per andare in sposa a Ferdinando II de’ Medici. Vittoria era figlia di Federico Ubaldo della Rovere, l’ultimo Duca di Urbino che morì prima di avere un erede maschio che potesse garantire la linea di successione, così il Ducato passò allo Stato della Chiesa.

Tutti i beni “mobili” dei Montefeltro e dei Della Rovere passarono a Vittoria, che dopo la morte del padre fu affidata alla nonna Cristina di Lorena e alla zia Maria Maddalena, tutrici di Ferdinando de’ Medici, l’erede ancora minorenne del Granducato di Toscana che salì al trono nel 1628. Il fidanzamento tra Vittoria e Ferdinando fu assicurato, si sposarono nel 1634 e la casata Medicea entrò in possesso del cospicuo patrimonio di Vittoria.

Se Urbino è stata “derubata” del suo immenso patrimonio artistico è tutta colpa, dunque, di una “pacioccona timida e goffa”, scrive Paolo Volponi riferendosi a Vittoria della Rovere che “per lo scrupolo provinciale di compensare la scarsa avvenenza ed eleganza, quale dote degna di un principe di Firenze, si portò dietro tutto il patrimonio feltresco”.

Se oggi si percorrono i vicoli del centro storico della città ducale si incontreranno negozi di souvenir che espongono il Dittico di Piero della Francesca, i ritratti dei profili del Duca Federico da Montefeltro e di sua moglie Battista Sforza. Un turista poco informato si aspetterebbe di trovarlo a Palazzo Ducale, invece è agli Uffizi di Firenze.

Stessa sorte per il ritratto di Guidobaldo della Rovere e per quello di Elisabetta Gonzaga e Guidobaldo da Montefeltro, dipinti dall’illustre Raffaello durante un breve rientro nella natia Urbino. Sono arrivati agli Uffizi con l’eredità di Vittoria anche i ritratti di Francesco Maria della Rovere e di Eleonora Gonzaga di Tiziano, insieme alla sua Venere di Urbino, nuda, adagiata in una posa sensuale sui cuscini di un letto, commissionata da Guidobaldo della Rovere per “istruire” sua moglie, Giulia Varano. Tiziano venne accolto alla corte di Urbino quando, estinta la dinastia Montefeltro, divenne Duca Francesco Maria della Rovere.

In quel periodo Urbino era un centro artistico florido, con menti brillanti e mai sazie che  affollavano a Palazzo Ducale. In quel tempo il potere politico si misurava anche con la ricchezza culturale. Se Raffaello non visse quasi mai a Urbino e i quadri posseduti dai Duchi erano pochi e risalenti al breve periodo in cui tornò, diverso è il discorso per Federico Barocci che trascorse nella città ideale la maggior parte della sua vita. Di lui, Vittoria  portò a Firenze cinque quadri.

Di questa esperienza fece tesoro Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima erede della dinastia del Granducato di Toscana che lasciò il posto alla casata dei Lorena. Per impedire lo stesso “obbrobrio accaduto a Urbino” Anna Maria Luisa stipulò il Patto di Famiglia, un atto notarile in cui l’ultima erede dichiarò che le cose accumulate dai Medici “attraverso tre secoli e otto generazioni” sarebbero dovute rimanere per sempre a Firenze. Senza la lungimiranza dell’ultima Medici e l’esperienza di Vittoria della Rovere, la maggior parte delle opere oggi a Firenze sarebbe a Vienna, dove regnarono sull’Impero Austro Ungarico gli Asburgo-Lorena.

Le opere conservate in tutti i musei del mondo che hanno come scenario i territori del Montefeltro sono molti, dal Louvre, dove grazie alla gentile mano di Napoleone si trovano molti dipinti italiani, fra cui La Circoncisione di Cristo di Barocci e alcuni Raffaello, come San Michele e il drago e il ritratto di Baldassarre Castiglione, all’Ermitage di San Pietroburgo, alla National Gallery o al Prado di Madrid. Troviamo frammenti di Urbino anche a New York, Budapest, Vienna e all’Hampton Court di Enrico VIII.

La storia dopo i Montefeltro e i Della Rovere ha portato via molto alla città ducale ma a tentare un rimpatrio delle opere perdute ci sta pensando il sindaco Franco Corbucci: “Vogliamo capire quali delle opere che provengono da Urbino possano essere oggetto di una richiesta che abbia un minimo di fondamento a livello giuridico. Sul patrimonio dei Montefeltro e dei Della Rovere non si può far nulla,  si tratta di una legittima eredità. Si può far qualcosa sulla Pala Montefeltro”, dipinta da Piero della Francesca che si trova alla Pinacoteca Brera di Milano.  Nel capoluogo lombardo la Pala Montefeltro è finita mentre viaggiava verso Parigi, insieme ad altre opere razziate da Napoleone.

“Per riportare a Palazzo Ducale le opere che hanno visto luce qui a Urbino – ha detto il sindaco Corbucci – stiamo mettendo insieme un comitato che ragioni sul problema. Per il prossimo anno, in occasione della mostra sulle Città Ideali, stiamo pensando a un convegno che abbia come tema quello del rientro delle opere nei luoghi in cui sono state concepite. Non riguarda solo Urbino,  è un problema di molte città patrimonio dell’Unesco”.

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