il Ducato » tavoleto http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » tavoleto http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Marche Multiservizi punta il dito contro il Consorzio Vallefoglia: “La diga nel 2011 non andava aperta” http://ifg.uniurb.it/2015/02/08/ducato-online/marche-multiservizi-punta-il-dito-contro-il-consorzio-vallefoglia-la-diga-nel-2011-non-andava-aperta/64753/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/08/ducato-online/marche-multiservizi-punta-il-dito-contro-il-consorzio-vallefoglia-la-diga-nel-2011-non-andava-aperta/64753/#comments Sun, 08 Feb 2015 10:29:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64753

Lago di Mercatale

URBINO – “La diga non andava aperta”. I responsabili di Marche Multiservizi hanno ribadito le loro accuse al Consorzio Bonifica Vallefoglia, la società che gestisce la diga di Mercatale, per aver interrotto nel dicembre 2011 il servizio idrico a quattro comuni e aver causato una moria di pesci. È stata questa la testimonianza clou della terza giornata di udienza del processo in corso al tribunale di Urbino contro il direttore del consorzio, Ilario Giacomucci, accusato di danneggiamento e interruzione di servizio di pubblica necessità.

Giacomucci rischia per quei fatti da 6 mesi a 3 anni di reclusione. La vicenda è quella dei disagi del Natale 2011. Il consorzio e Marche Multiservizi collaborano per fornire acqua potabile alle aree dell’entro terra della provincia di Pesaro e Urbino. Ma quell’anno i lavori di manutenzione della diga hanno lasciato Tavoleto, Sassocorvaro, Montecalvo in Foglia e Auditore senz’acqua proprio sotto le feste.

Simona Francolini, al tempo dirigente di Marche Multiservizi, si è presentata in aula per testimoniare: “A ottobre scrissi una prima lettera a Giacomucci per chiedere il posticipo dei lavori di manutenzione. Quell’anno aveva piovuto pochissimo e aprire la diga era rischioso. Giunti a dicembre c’erano state pochissime precipitazioni, per questo continuai a scrivere al consorzio per chiedere un ulteriore posticipo dei lavori. Novemila persone avrebbero rischiato di rimanere senz’acqua e questo avrebbe danneggiato l’immagine e la credibilità dell’azienda che rappresento”.

“Manutenzioni obbligatorie” fu invece la risposta di Giacomucci alla Francolini quando la dirigente di Marche Multiservizi lo contattò per chiedere l’ennesimo rinvio dei lavori.

Aprendo le paratoie, l’acqua nel bacino della diga diminuì ancora di più e quando nella notte tra il 24 ed il 25 dicembre, con abbondati piogge in corso, il Consorzio cercò di chiudere la diga si rese conto di una rottura degli ingranaggi delle paratoie, che restarono bloccate.

Con la diga aperta l’acqua piovana non si è depositata nel bacino ma è scorsa lungo il letto del fiume Foglia che attraversa la diga del Metauro. Questo ha fatto sì che a valle la formazione del limo è stata tale da impedire ai pesci di respirare e alla popolazione di ricevere il servizio idrico nelle loro abitazioni.

Chiamato a testimoniare il biologo Luca Esposito, consulente della provincia di Pesaro e Urbino ha fatto una stima dei danni relativi alla morte della fauna ittica. “Sono morti circa 1.400 chilogrammi di pesce – ha detto Esposito – alcune specie del fiume Foglia vengono pescate e vendute. Moltiplicando il numero di pesci morti per il loro valore medio di vendita potrei dire che il danno economico si aggira sui 45.000 euro”.

Il giudice ha rinviato il processo: la prossima udienza è prevista nel giugno 2015.

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Fuma cannabis e provoca incidente: condannato imprenditore http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-notizie-informazione/fuma-cannabis-e-provoca-incidente-condannato-imprenditore/50632/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-notizie-informazione/fuma-cannabis-e-provoca-incidente-condannato-imprenditore/50632/#comments Tue, 11 Jun 2013 14:48:30 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50632 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ stato condannato per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti Giorgio Pala, un imprenditore di Tavoleto, titolare del caseificio “La Giunchiglia”. Pala è stato condannato dal giudice Paolo Cigliola a sette mesi di arresto e a un’ammenda di 1800 euro con pena sospesa. Gli verrà sequestrata, inoltre, la patente di guida per un anno e tre mesi.

Pala aveva avuto nel settembre 2011 un incidente in auto mentre svoltava su via dell’Industria a pochi metri dall’edificio in cui lavora e nel quale stava andando per riprendere il turno pomeridiano dopo la pausa pranzo. L’uomo era stato portato in ospedale ed era risultato positivo a un test nel quale si riscontrava una quantità di cannabis nel sangue superiore alla media consentita.

 

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Tavoleto, da azienda agricola a società per ripartire dopo il nevone http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/tavoleto-da-azienda-agricola-a-societa-per-ripartire-dopo-il-nevone/49754/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/tavoleto-da-azienda-agricola-a-societa-per-ripartire-dopo-il-nevone/49754/#comments Tue, 04 Jun 2013 15:48:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49754 URBINO – Trasformare un’azienda in società agricola, vendere quote di terreno a investitori per rilanciare l’attività produttiva dopo il nevone dell’anno scorso, condividendo alla pari gli utili, i rischi e i valori di un approccio etico e solidale.

L’azienda agricola Bio Pala di Tavoleto si è affidata al Gat, il Gruppo acquisto terreni, per riavviare le sue attività di produzione di formaggi, latticini e carni certificate.

“Un’idea maturata negli ultimi tempi – spiega Luca Pala, proprietario dell’azienda, acquistata dal padre nel 2003 – per la ripresa di un’impresa quasi ferma per i danni della neve. I contributi regionali ci sono stati assegnati, ma per usarli bisogna già aver ricostruito”.

Tramite internet Pala si è messo in contatto con il Gat per fondare una società a responsabilità limitata. Come funziona? Ogni investitore acquista da una a quattro quote al massimo, con il vantaggio di comprare in ‘capitale terreno’, come fosse un agricoltore. “Investe in un progetto – spiega Pala – perché sa da subito come verranno utilizzati i suoi soldi”.

Il finanziamento tramite quote societarie è conveniente, perché bypassa il sistema bancario e le difficoltà a farsi concedere finanziamenti. I soci sono alla pari, non ci sono prestiti e le quote coprono tutte le spese previste. Sono inoltre previste agevolazioni fiscali e i rischi legati al capitale sono molto bassi.

Per ora l’azienda conta quattro-cinque adesioni, tutte ancora da ufficializzare. “Contiamo di costituirla al più presto – ha concluso Pala – con il primo blocco di interessati, cioè con dieci o quindici soci, per avere un capitale utile al primo compromesso con l’azienda. Secondo il progetto dovremmo concludere la raccolta entro l’anno”.

 

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