il Ducato » trasparenza http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » trasparenza http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Ospedali trasparenti: le Marche ancora indietro http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/ospedali-trasparenti-le-marche-ancora-indietro/56734/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-online/ospedali-trasparenti-le-marche-ancora-indietro/56734/#comments Mon, 10 Feb 2014 15:11:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56734 ospedalilibera

I punteggi di trasparenza per ogni regione d’Italia, secondo l’inchiesta di Libera e del Gruppo Abele

URBINO – I termini sono già scaduti e le Marche restano terzultime in Italia per quanto riguarda l’adempimento delle norme anticorruzione nelle aziende sanitarie pubbliche. Secondo la campagna “Riparte il futuro” di Libera e del Gruppo Abele – che tiene costantemente aggiornati i risultati dell’osservatorio, lanciato nel dicembre 2013 –  nella nostra regione il punteggio medio di trasparenza ospedaliera ha raggiunto solo il 60 per cento. La classifica viene calcolata sulla base delle informazioni presenti sui siti web delle strutture sanitarie: secondo la legge 190 del 2012, infatti, tutti gli enti pubblici dovevano dotarsi entro il 31 gennaio 2014 di strumenti per contrastare la corruzione e agevolare la trasparenza, pubblicando sul proprio sito web il piano anticorruzione e i dati relativi ai vertici dell’azienda.

In particolare l’Azienda sanitaria unica regionale, di cui fa parte l’Ospedale di Urbino, è al 50 per cento degli adempimenti. I peggiori della regione sono gli Ospedali riuniti Marche nord di Pesaro, con un punteggio del 23 per cento, mentre l’Azienda ospedaliera universitaria Ospedali riuniti di Ancona è al 68 per cento. L’unica struttura marchigiana che ha completato l’adeguamento alla legge 190/12 è l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Ancona.

“Stiamo facendo un gran lavoro – ha assicurato Alberto Lanari, nominato responsabile anti-corruzione dell’Asur Marche – e il portale per la trasparenza è in costante implementazione”. Le stesse parole svettano nella home page della sezione “Amministrazione trasparente”, il nuovo link apparso da qualche settimana sul sito web dell’Asur. Per districarsi in questo nuovo portale, l’indice a 64 voci non è molto chiaro, ma cliccando qua e là si riescono a trovare gli atti di nomina dei vertici dell’azienda, i compensi, il curriculum vitae di Lanari e i suoi contatti.

Nessuna traccia, però, del piano anticorruzione, dei curriculum vitae dei vertici dell’azienda e dei compensi del responsabile dell’anticorruzione. “Il piano è già stato scritto – ha spiegato Lanari – ma prima di pubblicarlo deve essere firmato dai direttori amministrativi, sanitari e generali dell’Asur”. Le tre figure sono in fase di rinnovamento e ad oggi mancherebbe solo la firma del direttore amministrativo, che verrà nominato nei prossimi giorni. “La legge non prevede un termine preciso per la messa online degli strumenti anticorruzione – ha precisato Lanari – quindi, da parte nostra, cercheremo di farlo il prima possibile. Farò in modo inoltre che ogni modifica necessaria venga effettuata al massimo entro una settimana”.

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Massachusetts, tribunali aperti anche ai citizen-journalist http://ifg.uniurb.it/2012/03/05/ducato-online/massachusetts-tribunali-aperti-anche-ai-citizen-journalist/27352/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/05/ducato-online/massachusetts-tribunali-aperti-anche-ai-citizen-journalist/27352/#comments Mon, 05 Mar 2012 15:40:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27352

La Corte Suprema dello stato del Massachusetts

URBINO – Il 2 marzo nei tribunali dello stato del Massachusetts i citizen-journalist (quei giornalisti, come i blogger, che non sono legati ad una testata tradizionale) avranno, durante le udienze, gli stessi diritti dei giornalisti ufficiali. Lo ha deciso la Corte Suprema dello stato con la New rule 1:19 On Electronics acces to courts, un emendamento che va a modificare il vecchio regolamento dei tribunali.

La nuova regola è in realtà una riforma di tutto il rapporto tra tribunali e media.  Grazie alla New rule i giornalisti potranno usare laptop e smartphone durante le udienze, trasmettendo le notizie in diretta.

Si tratta di un grosso cambiamento. Ma più ancora del “cosa” potranno fare i giornalisti, è importante il “chi” lo potrà fare: questi nuovi diritti verranno estesi anche ai giornalisti che non appartengono alle testate tradizionali. Per avere accesso alle aule di tribunali con le proprie strumentazioni sarà sufficiente “essere regolarmente impegnati nella diffusione di notizie e pubblicazioni su materie di interesse pubblico”. Questa definizione include blogger, autori di siti internet locali e giornalisti, diremmo all’italiana, non professionisti.

Per poter partecipare come giornalisti ad un udienza sarà sufficiente soddisfare questi requisiti, iscriversi al registro Pubblica informazione della Corte Suprema del Massachusetts oppure ottenere direttamente dal giudice il permesso di assistere all’udienza.

“La nuova norma ha lo scopo di adattare il regolamento ai cambiamenti che ci sono stati in materia di giornalismo e tecnologia da quando il regolamento venne originariamente promulgato”, hanno scritto i giudici della Corte Suprema.  Il nuovo regolamento entrerà in vigore dal primo luglio 2012.

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Troppi documenti segreti: la Fnsi per la libertà di conoscere http://ifg.uniurb.it/2010/01/26/ducato-online/troppi-documenti-segreti-la-fnsi-per-la-liberta-di-conoscere/903/ http://ifg.uniurb.it/2010/01/26/ducato-online/troppi-documenti-segreti-la-fnsi-per-la-liberta-di-conoscere/903/#comments Tue, 26 Jan 2010 12:13:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=903

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Libertà di informare, possibilità di conoscere. Conoscere i documenti ufficiali, conoscere i dati. Negli Stati Uniti d’America c’è una legge che lo consente. Si chiama Freedom of Information Act (Foia), è comparso per la prima volta in Svezia e Finlandia dopo la seconda guerra mondiale ed è stato emanato il 4 luglio 1966 dal presidente americano Lyndon Baines Johnson. Si tratta di una legge fondamentale anche per l’attività giornalistica, perché consente l’accesso totale o parziale ai documenti della pubblica amministrazione, permettendo a chiunque di sapere come operano governo, regioni, comune, asl e scuole, solo per fare degli esempi.

In Italia una legge del genere non esiste, ma qualcosa inizia a smuoversi. Il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Roberto Natale ha annunciato al Ducato Online che il sindacato dei giornalisti ha dato il via a un gruppo di lavoro con l’obiettivo di promuovere un’iniziativa pubblica su questo tema.

“C’è un problema di segretezza eccessiva nell’informazione italiana – ha evidenziato Natale – un uso del segreto di stato eccessivo e di tutte le barriere che le amministrazioni frappongono tra il lavoro del cronista e il diritto dei cittadini a essere informati”. “Vogliamo usare l’esempio del Foia da un lato come leva per permettere a noi giornalisti di fare meglio il nostro lavoro, dall’altro come strumento per rendere più interessanti i nostri prodotti per i lettori, dato che in Italia c’è un problema di scarso appeal dei giornali”, ha continuato il presidente.

Secondo Natale è ancora presto per dire se ci sarà bisogno di un intervento di tipo legislativo. In primo luogo, il gruppo di lavoro della Fnsi valuterà la normativa vigente e tenterà di farla applicare con maggiore incisività e sistematicità. Solo in un secondo momento si prenderà in considerazione “la possibilità di chiedere che qualche legge cambi”.

Il principio alla base del Foia è la trasparenza: i cittadini devono essere messi nelle condizioni di conoscere gli atti dell’amministrazione pubblica, di modo da giudicare il suo operato sulla base della verità dei fatti. Il caso più noto di ricorso a questo strumento negli Usa è quello che ha consentito, con l’autorizzazione del presidente Barack Obama, la pubblicazione dei Memorandum governativi sui metodi duri di interrogatorio di sospetti terroristi da parte di agenti della Cia.

Il 10 gennaio scorso, i siti Giornalismo e Democrazia e Lsdi hanno pubblicato la traduzione integrale del Memorandum, poco nota nel nostro paese. Questa è stata l’occasione per parlare del Foia, illustrare le sue potenzialità e avanzare la proposta di introdurlo in Italia.

Lo spunto del dibattito è partito da una tesi di laurea intitolata “Freedom of Information Act (Foia), l’accesso ai documenti del governo federale statunitense alla portata di tutti”, scritta dal giovane ricercatore dell’Università di Padova Fabio Friso.  Lo studioso ha proposto di aprire le porte degli archivi governativi a chiunque sia interessato ad avere conoscenza del modo di operare del governo e di tutte le istituzioni pubbliche. Proposta che è stata subito raccolta e salutata con entusiasmo dalla redazione di Lsdi. Proposta dedicata a tutti quei cittadini che vogliono costruirsi una propria opinione su ciò che accade nel paese.

Per offrire una prima base di discussione in proposito il Ducato Online ha raccolto in un servizio speciale documentazione ed opinioni: la situazione in Italia, negli Stati Uniti e nel resto del mondo, una raccolta di opinioni e una dettagliata guida alla Rete. Basta cliccare sul menu in alto.

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Il servizio è stato curato dalla Redazione del Ducato Online:

Coordinamento redazionale: Francesco Ciaraffo, Fabio Gobbi, Giorgio Mottola

Coordinamento iconografico: Simone Celli, Luca Fabbri, Matteo Finco, Federico Maselli

Informazioni Italia: Claudia Banchelli, Ernesto Pagano, Silvia Saccomanno, Giulia Torbidoni, Veronica Ulivieri

Informazioni Usa: Giulia Agostinelli, Federico Dell’Aquila, Daniele Ferro, Ylenia Mariani

Informazioni resto del mondo: Chiara Battaglia, Alice Cason, Brunella Di Martino, Michele Mastrangelo, Emiliana Pontecorvo, Luca Rossi, Chiara Zappalà

Quarant’anni di inchieste: Lorenzo Allegrini, Giorgio Bernardini, Giovanni Pasimeni, Andrea Tempestini

Interviste: Giorgio Bernardini, Annalice Furfari, Luca Rossi, Silvia Saccomanno

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