il Ducato » urbino 2 http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » urbino 2 http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Un anno di Gambini: il “non politico” promosso (in parte) dalle opposizioni http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/#comments Wed, 06 May 2015 15:51:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73172 PRESIDIO EXPO La Data apre il 20 maggio: ma senza marciapiede]]> Il sindaco Maurizio Gambini

Il sindaco Maurizio Gambini

URBINO – In campagna elettorale si è definito “uomo del fare prestato alla politica”. E in effetti Maurizio Gambini è orgoglioso delle sue origini, come ha ripetuto anche al Ducato durante un faccia a faccia con la redazione al completo. Viene da una famiglia di piccoli agricoltori: sei sorelle e un fratello.

Un “non politico” che però siede in Consiglio comunale dal 1999. Eletto con i Democratici di sinistra, dieci anni dopo ha detto addio al suo partito formando una sua lista civica “Liberi per cambiare”, appoggiata dalle forze che per anni sono state la sua opposizione: Forza Italia e Ncd, ma anche Verdi e Udc. Una rottura in favore dei cittadini, ha sempre detto, contro un Pd che “continua a governare per i suoi interessi”.

Un’indipendenza che lo ha portato l’estate scorsa a essere eletto primo cittadino, abbattendo una delle roccaforti della sinistra, inviolata per quasi settant’anni, dal secondo dopoguerra. Al Ducato aveva detto, ricordando Enrico Mattei, “se diventassi sindaco la mia priorità sarebbe quella di ridare dignità alle forze produttive: commercio, artigianato, agricoltura, giusto peso all’impresa privata”.

Il municipio di Urbino

Il municipio di Urbino

È passato quasi un anno dall’8 giugno, giorno in cui ha vinto il ballottaggio con Maria Clara Muci, candidata del centrosinistra, ed è diventato sindaco. Ora è tempo di primi bilanci.

alcolOrdinanza anti-alcol

Il divieto di bere in piazza è il provvedimento di questa Giunta che più sarà ricordato. È il 16 ottobre quando Gambini firma un’ordinanza, poi diventata regola a gennaio, con con cui si vieta il consumo di alcool in luoghi pubblici e al di fuori dei locali per tre metri. Un provvedimento contro le notti brave del giovedì, voluto per contenere la movida urbinate mal sopportata dagli abitanti del centro storico. Nello specifico: non è possibile far uso di sostanze alcoliche all’aperto e – dalle 20:30 alle 7 – è vietato anche detenerle e trasportarle, pena 100 euro di multa.

Una mossa che ha causato non poche polemiche soprattutto tra i giovani che si sono visti privare della loro libertà. Da subito gli studenti hanno chiesto un tavolo di confronto con la giunta, ma hanno aspettato fino al 4 maggio. La linea del sindaco però non è cambiata: l’ordinanza non si tocca.

Dall’altra parte abitanti e baristi, nonostante il calo delle vendite degli alcolici, si dicono soddisfatti: la città è pulita, anche i bagni pubblici, la notte non si rimane svegli fino all’alba e il venerdì mattina non tocca imbattersi in cocci di vetro e sporcizia.

Ma c’è chi, come M5S e Verdi, ai divieti vuole aggiungere educazione ambientale. Pur riconoscendo la validità dell’ordinanza credono che la sola proibizione non basti a riqualificare la piazza. Contro il degrado del giovedì sera propongono cassonetti per la differenziata che in cambio della bottiglia diano un contributo, ad esempio un buono da spendere nei negozi del centro. Un fare ripreso dai paesi del nord Europa che innesca meccanismi positivi: “Deve esserci un riconoscimento: bisogna capire che l’ecologia è economia”, dice Gianluca Carrabs dei Verdi.

Vittorio_SgarbiRilancio culturale

Vittorio Sgarbi è per molti la vera novità di questa giunta. Con il suo spirito travolgente e spesso irriverente, è riuscito a portare all’ombra dei Torricini mostre capaci di attrarre centinaia di visitatori. Leonardo, Tintoretto, Artemisia Gentileschi, Prospero Fontana sono solo alcuni dei nomi giunti nella città ducale in mostre ed esposizioni. Importante anche l’apertura di un nuovo spazio culturale: la Casa della poesia. Anche se molti urbinati ancora non la conoscono, l’ex museo della città non solo ospiterà iniziative culturali, ma anche un archivio sonoro per ascoltare le voci di 100 poeti.

Per molti cittadini l’assessore a Rivoluzione, cultura e agricoltura è riuscito a sdoganare l’immagine di città rinascimentale e rilanciare Urbino grazie alle attività culturali. “In un periodo morto come Natale, dove la città si svuota, quest’anno abbiamo registrato 26mila presenze: tutto merito della Bella Principessa a Palazzo Ducale”, ha detto Gianluca Carrabs, Verdi. E dopo il periodo natalizio il ciclo di mostre pasquali, con quattro mostre, tra cui i nudi di Mannelli, che hanno creato molte polemiche perché esposti a ridosso della festa cristiana, e quello di Cleopatra.

Anche per il Movimento 5 Stelle la giunta sta lavorando molto in questa direzione, positive le aperture domenicali e le tante mostre giunte in città, ma sono le modalità a essere criticate: “Sgarbi porta gente ma non ha un programma preciso. Cosa lascerà in eredità? Niente. Una scelta personalistica non paga per il futuro”. Una grave pecca, secondo qualcuno, sta nei mancati accordi con gli operatori turistici: brochure fantasma e poca pubblicità, così si erano lamentati al Ducato gli albergatori.

Turisti in piazza Duomo

Turisti in piazza Duomo

Arriva la tassa di soggiorno

Il primo giugno entrerà in vigore la tassa di soggiorno. Sono più di 500 i Comuni che in tutta Italia hanno adottato l’imposta di pernottamento (o la tassa di sbarco).

Un punto su cui Gambini si è contraddetto, visto che aveva dedicato uno dei punti del suo programma elettorale a questo tema: “No alla tassa di soggiorno, che penalizzerebbe ulteriormente il già asfittico turismo urbinate!”.

Per alcuni la tassa è un peso per i turisti che vengono in città, soprattutto per Urbino che non vanta flotte di visitatori. “Non deve essere vista come una rapina, ma come una necessità”, ha detto l’assessore Sgarbi.

Non sono dello stesso parere però gli albergatori: “Positiva solo se il ricavato è investito nel turismo, non per tappare i buchi del bilancio”.

La Data di Urbino

La Data di Urbino

Data e spazi per studenti

L’aveva detto a febbraio al Ducato e così sarà. La Data riaprirà per Expo. Gambini l’aveva promesso anche prima di diventare sindaco: riaprire lo spazio e farlo diventare un luogo di cultura e arte, con l’esposizione di prodotti enogastronomici. Venticinque aziende del territorio venderanno in un “Bistrot” le loro prelibatezze, su modello Eataly.

Alle ex scuderie del duca però potrebbe toccare anche un altro ruolo. Essere la risposta a un altro grande problema della città: spazi ricreativi per gli universitari. Gambini ha aperto uno spiraglio agli studenti che da anni chiedono alle giunte che si susseguono, luoghi adeguati per cultura, arte e divertimento.

Una grande mancanza per una città nota non solo per le sua bellezza rinascimentale, ma anche per essere città-campus. Entro l’estate sarà indetto un bando, Gambini lo ha definito un “concorso di idee”, indirizzato alle associazioni degli studenti.

Galleria della vecchia ferrovia

Galleria della vecchia ferrovia

Viabilità e isolamento

La superstrada Fano–Grosseto e la ferrovia Fano–Urbino, sono le due grandi opere incompiute che riguardano la città ducale e la isolano dal resto del territorio. La prima non è più prioritaria per il ministero delle Infrastrutture. La seconda, inattiva da quasi 30 anni, sarebbe completamente da rifare. Con costi enormi.

Il sindaco si è sempre detto favorevole al ripristino della ferrovia chiusa nel 1987: “E’ un’infrastruttura fondamentale per il territorio, il suo valore, al di là dei costi, non è calcolabile: servizi, lavoro e turismo sono solo alcuni dei vantaggi”. E anche in regione si preoccupano che la ferrovia non cada nel dimenticatoio. Il presidente Gian Mario Spacca ha chiesto al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio la revoca del decreto di dismissione.

Sull’aspetto parcheggi: dal primo giugno entrerà in vigore la nuova ordinanza sulla viabilità del centro storico. Nella riorganizzazione le possibilità di parcheggiare dentro le mura diminuiscono: la sosta massima sarà di un’ora – contro i 40 minuti di attuali – e solo negli stalli, cioè dove i parcheggi sono disegnati (esclusi residenti, invalidi, commercianti che godono di agevolazioni). “Il centro storico deve ritrovare il suo decoro, bisogna limitare traffico e parcheggio e utilizzare le strutture predisposte, come Mercatale e Santa Lucia”.

Compravendita con Marche Multiservizi

L’operazione di compravendita di azioni con Marche Multiservizi

Marche Multiservizi

Il 12 dicembre si è conclusa l’asta pubblica che ha portato alla vendita di azioni per  1 milione e 300mila euro di Marche Multiservizi. Una mossa che ha permesso di chiudere il bilancio con un disavanzo di 1 milione e 700mila euro, rispettando così il patto di stabilità. Per alcuni soldi facili che hanno permesso di chiudere in attivo, ma a scapito della vendita di beni comuni. Una modalità che, come quella della vendita di immobili già fatta in passato, non porta investimenti e prospettive future. C’è chi propone come il M5S di prendere la strada degli acquisti collettivi: un crowdfounding di quote da parte dei cittadini, che diventano azionisti.

Rimane irrisolto il futuro dell’ex rudere Megas: restituito a Marche Multiservizi da Hera. Nei piani del sindaco Maurizio Gambini c’è l’intenzione di vendere l’immobile a un acquirente privato e riqualificare l’area in un centro di servizi. Un’operazione da 750mila euro (in azioni) con cui si prevede anche di risistemare il confinante magazzino comunale inagibile dal nevone del 2012.

Marche Multiservizi – aveva detto il sindaco al Ducatoprenderà in affitto circa 600 mq dei locali con un canone annuo di 140mila euro, per un minimo di 12 anni. Si parla di un investimento da 3 milioni di euro. Con questa operazione risparmieremmo 350mila euro di affitti, evitando così anche ai cittadini il problema di spostarsi in diverse zone della città per recarsi nei vari uffici”.

Intanto qualcosa è stato fatto. Il magazzino comunale adiacente al rudere, danneggiato dal nevone 2012, è stato ristrutturato e messo in sicurezza; a breve gli uffici per i lavori pubblici si trasferiranno lì, con un risparmio di 18mila euro di affitto annuo pagati a un privato.

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Urbino due

Ponte Armellina (noto a tutti come Urbino due) è un quartiere a poco più di 15 chilometri dal centro storico, e che da numerose giunte aspetta di essere riqualificato. Una zona isolata famosa tra gli urbinate per essere centro di delinquenza e spaccio, spesso ignorata, ma che vive nel disagio: case degradate, nessun esercizio commerciale o attività, manca anche il pulmino per i bambini delle elementari, costretti a fare un chilometro a piedi.

Ora il via ai cantieri dovrebbe esserci quest’estate. Con l’ok del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che ha assegnato quattro milioni di euro, l’amministrazione comunale si prepara a risolvere problemi urbanistici: illuminazione, fogne e marciapiedi. Il Comune con l’Erap ha anche deciso per l’acquisto di alcuni immobili, un prezzo tra 9mila e 10mila euro, considerato il loro valore sul mercato tra gli 8-15mila euro.

Il consiglio comunale di Urbino

Il consiglio comunale di Urbino

Le critiche dalle opposizioni

L’impegno di questa giunta è evidente per le altre forze politiche. A partire dalle piccole cose come l’arredo urbano, taglio dell’erba, strade, polizia. Manca però – secondo i consiglieri di opposizione in Consiglio – una strategia sul futuro della città, come il rilancio dell’occupazione, la ripopolamento del centro storico e l’incentivazione del commercio. Insomma: cose positive anche su turismo e cultura, ma manca “una visione integrata”, nelle parole di Federico Scaramucci, segretario del Pd di Urbino.

Una mancanza sottolineata  dal Movimento 5 Stelle è la gestione di Ca’ Lucio. Per il sindaco è importante mantenere la vigilanza e apprezza la conduzione della passata giunta. La discarica è strettamente collegata alla raccolta differenziata: “Il Comune ha interesse perché ci siano più rifiuti (perché in gestione a Marche Multi Servizi, ndr) e quindi non investe nella raccolta differenziata”.

Questo costa agli urbinati 14 euro in più per tonnellata in bolletta, denuncia Emilia Forti, capogruppo pentastellato, a causa del mancato raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, come previsto da legge nazionale. E sulla chiusura, uno degli obiettivi di Gambini è di dismetterla entro fine legislatura, le opposizioni sono scettiche: prima di sette anni non si può chiudere secondo quanto dice il sindaco.

Urbino, piazza Duomo

Urbino, piazza Duomo

In tema di rivalutazione del centro storico, da segnala la vicenda delle “residenze di qualità“, un progetto presentato ma che ha cambiato volto per mancanza di fondi. Il piano “Kit Urbino” doveva mettere a disposizione degli universitari alloggi e stanze decorosi a un prezzo ragionevole: adesso invece sarà dedicato ai turisti. Il progetto prevede il recupero e la ristrutturazione di alcuni appartamenti e stanze che si trovano al massimo a 200 metri dal centro storico della città.

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Ponte Armellina: i bambini senza pulmino per arrivare alla scuola del Gallo http://ifg.uniurb.it/2015/03/27/ducato-online/ponte-armellina-i-bambini-senza-pulmino-per-arrivare-alla-scuola-del-gallo/69160/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/27/ducato-online/ponte-armellina-i-bambini-senza-pulmino-per-arrivare-alla-scuola-del-gallo/69160/#comments Fri, 27 Mar 2015 21:34:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69160 REPORTAGE Cinquecento vite, una sola voce
LEGGI Ponte Armellina, "lavori entro l'estate"]]>
Bambini durante doposcuola a Trasanni

Bambini durante doposcuola a Trasanni

URBINO – La distanza che separa i bambini di Ponte Armellina dalla scuola elementare di Gallo di Petriano è breve, appena un chilometro. Da qualche anno, però, il Comune di Petriano ha deciso di non mettere più a loro disposizione lo scuolabus. Una scelta che ha avuto un effetto domino su altre due scuole del territorio e su molte famiglie.

Nei primi anni 2000, infatti, nel pieno del flusso migratorio, era stato stipulato un accordo tra il Comune di Urbino, quello di Petriano e la scuola di Gallo, rinnovato di anno in anno. La città ducale finanziava l’aiuto linguistico per i bambini stranieri, Petriano si occupava del trasporto – che per competenza sarebbe spettato a Urbino – e la scuola dell’accoglienza. Ma nel 2013 l’accordo non è più stato rinnovato, nonostante la richiesta dell’istituto.

REPORTAGECinquecento vite, una sole voce: “All you need is love”

Ormai da un paio d’anni, i bambini di “Urbino 2” – quasi tutti di origine straniera – sono iscritti alla scuola elementare di Trasanni che si trova a più di 6 chilometri da casa loro. Da Ponte Armellina, ogni mattina, passa lo scuolabus del Comune di Urbino che porta gli alunni a Trasanni, come previsto dal regolamento per il trasporto scolastico. Nonostante la distanza sia superiore, per le famiglie è questa la soluzione migliore. Molti non riuscirebbero, altrimenti, ad accompagnare i bambini a scuola, sia per motivi di lavoro che per mancanza di mezzi autonomi. Alcuni genitori di bambini italiani, però, non hanno accettato la novità e hanno deciso d’iscrivere i loro figli nelle scuole del centro. Per loro, a Trasanni, i bambini stranieri sono diventati troppi.

Un problema dei grandi. “Hanno paura che i loro figli non si integrino bene – dicono le maestre – ma il problema è solo degli adulti e delle istituzioni. Questa è una questione politica. I bambini fra di loro non fanno queste distinzioni. Una nostra alunna pochi giorni fa ha scritto ‘questa scuola mi piace perché anche se veniamo da Paesi diversi non siamo nemici'”. Un insegnamento importante anche per i più grandi.

I numeri. Sono 56 i bambini che frequentano la scuola della piccola frazione e il prossimo anno diventeranno 73. Quattro bambini, che oggi si trovano in quinta elementare, usciranno e 21 entreranno in prima. Di questi solo 6 sono italiani. Attualmente i bambini di origine straniera sono poco più del 50%, in particolare provenienti da Trasanni e Ponte Armellina. Piero Fraternale, responsabile dell’ufficio dei Servizi educativi del Comune, conferma quanto detto dalle maestre: “I bambini che vanno a Urbino sono i figli degli italiani – dichiara al Ducato – a parte chi si reca in centro per motivi di lavoro e iscrive lì i figli per comodità o per la diversa offerta formativa, gli altri non li iscrivono a Trasanni perché lì ci sono bambini stranieri”.

Verso una scuola unica. Nel suo mandato quinquennale il comune di Urbino ha deciso di occuparsi di questa situazione. “Ancora siamo in una fase embrionale, ma si sta valutando l’ipotesi di creare una scuola unica – dice Fraternale – come punto di aggregazione di tutte le frazioni, sia per i bambini delle elementari che per quelli delle medie, per evitare di creare scuole-ghetto”. L’assessore alle Politiche educative Lucia Ciampi dice al Ducato: “Ci sono moltissime scuole nel territorio di Urbino e tutte necessitano interventi di manutenzione e ristrutturazione consistenti, un polo unico potrebbe essere una soluzione” ma precisa che si tratta solo di un’intenzione: “Prima sarà discussa con i cittadini. Comunque senza un finanziamento non ci sono le risorse necessarie per un progetto simile” e sulla scuola di Trasanni dichiara: “È inutile negare che lì ci sia un problema di densità insostenibile di bambini extracomunitari che non hanno la possibilità d’integrarsi”.

Ma le maestre non sono d’accordo: “I bambini non hanno alcun problema d’integrazione né qui né quando arrivano alle scuole medie. Non sono le percentuali di bambini stranieri quelle che contano, ma i progetti e le risorse. Servono spazi più ampi e insegnanti. A Trasanni il prossimo anno ci sarà una prima classe numerosa come non mai e quello che preoccupa non è il numero di bambini stranieri, ma la mancanza di spazi necessari a garantire un adeguato percorso educativo. La soluzione non è la creazione di un istituto unico. A Trasanni servono interventi di allargamento e, inoltre, alcuni bambini potrebbero andare alla scuola del Gallo, opzione che oggi è loro preclusa. I Comuni di Urbino e Petriano devono aprire una riflessione su questo e confrontarsi di nuovo”.

“L’integrazione è un’altra cosa”. Antonio Cipollini, presidente dell’Associazione Alveare, che da anni lavora nella scuola della piccola frazione aggiunge: “L’integrazione non passa semplicemente da una diversa allocazione dei bambini nelle scuole. Ciò che conta veramente sono le metodologie didattiche, i programmi e l’organizzazione della scuola nel suo complesso e della società”. I bambini trascorrono solo una parte della giornata tra i banchi, ma i momenti di socializzazione e le occasioni di confronto – che, soprattutto a quell’età, sono fondamentali per la crescita del singolo quanto del gruppo – sono anche altri e si svolgono durante il resto della giornata: con lo sport, i giochi al parco e le attività nei centri di aggregazione. Anche qualora tutti gli alunni fossero accolti nella medesima scuola, ciascuno, al suono della campanella, tornerebbe a casa sua, ovunque questa si trovi. Quelli stranieri, allora, prenderebbero la strada per i quartieri dimenticati di Urbino”, come Trasanni e Ponte Armellina, dove queste opportunità mancano per la carenza di strutture e politiche adeguate e lo scambio e il confronto avvengono tra bambini di molte culture diverse, ma non con gli italiani, che là non ci sono. “Anche il progetto di riqualificazione del quartiere di Ponte Armellina non mi sembra lungimirante – dice Cipollini – non basta sistemare una casa o mettere dei tombini, lì manca tutto, per grandi e piccoli. Non un negozio, non un bar, nessun centro di aggregazione”.

Lo scuolabus: promesso, poi eliminato. Ma lo scuolabus di Petriano non è l’unico a creare problemi in questa vicenda. I bambini che da Trasanni vanno a scuola a Urbino prendono ogni mattina lo scuolabus, offerto come servizio aggiuntivo dal Comune. Secondo il regolamento di organizzazione del trasporto scolastico, però, l’area di Trasanni non rientra tra quelle di competenza delle scuole del centro città. Lo scuolabus è stato introdotto nel 2007 dalla precedente giunta comunale. Nel 2012, l’ex sindaco Corbucci ha deciso di limitare il servizio solo ai bambini iscritti a Urbino fino all’anno precedente. Per i nuovi iscritti il pulmino non era previsto. L’intenzione era quella di eliminare il servizio fuori competenza e, contemporaneamente, incrementare le iscrizioni alla scuola di Trasanni, all’epoca molto basse.

Quest’anno, però, dopo le insistenti richieste delle famiglie coinvolte, il sindaco Maurizio Gambini, come promesso in campagna elettorale, una volta eletto ha reintrodotto il servizio per tutti. Ma non per molto. “Si tratta di una misura eccezionale e temporanea – precisa Fraternale – e non riguarda solo Trasanni, ma anche i bambini che da Urbino vanno a Gadana e quelli che da Pallino vengono nel capoluogo”. Dall’anno prossimo infatti, il pulmino non passerà più. Anche se ancora non è stato emanato il nuovo regolamento per i trasporti scolastici, l’assessore Ciampi conferma: “I genitori sono già stati avvertiti. Non potranno fare affidamento su questo servizio per l’anno scolastico 2015-2016. I trasporti sono davvero caotici e bisogna mettere ordine rientrando nella competenza territoriale delle scuole anche per i trasporti comunali”.

 

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Ponte Armellina, Cioppi: “Cantieri al via entro l’estate per fognature e illuminazione” http://ifg.uniurb.it/2015/03/26/ducato-online/ponte-armellina-cioppi-cantieri-al-via-entro-lestate-per-fognature-e-illuminazione/69156/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/26/ducato-online/ponte-armellina-cioppi-cantieri-al-via-entro-lestate-per-fognature-e-illuminazione/69156/#comments Thu, 26 Mar 2015 15:30:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69156 L'INTERVISTALaquidara: "Non esiste una Urbino 2, ma solo una città con identità diverse"]]> URBINO – Tutto è pronto, o quasi. I cantieri a Ponte Armellina apriranno prima dell’estate, almeno quelli per gli interventi a fognature, illuminazione e marciapiede. Entro sei mesi invece, secondo l’assessore all’Urbanistica Roberto Cioppi, al il Comune prevede di perfezionare l’acquisto degli immobili. Mercoledì 25 marzo si è tenuto a Pesaro l’incontro tra Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica, e il Comune di Urbino, per definire alcuni dettagli tecnici del piano di riqualificazione, dopo il via libera da parte del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti.

Mappa catastale di Ponte Armellina

Ponte Armellina le due palazzine esterne interessate dalla ristrutturazione

Le ristrutturazioni. Finalmente si è fatta chiarezza sulle abitazioni interessate alla riqualificazione. Saranno, a macchia di leopardo, e interesseranno due delle quattro ‘stecche’ parallele. Il progetto di ristrutturazione riguarderà gli immobili, messi all’asta o di proprietà di privati, delle due palazzine esterne (particelle 119 e 222). Precedentemente si era parlato di ristrutturare soltanto il blocco centrale ma adesso è chiaro che la riqualificazione, come già anticipato dal Ducato, seguirà il criterio per corpi scala, ovvero a blocchi di appartamenti uniti dallo stesso ingresso. “Le cose potrebbero cambiare – spiega Cioppi – se dovessero esserci altri proprietari disposti a vendere le loro abitazioni”.

I tempi previsti per i lavori. La tabella di marcia verrà decisa dal Ministero dei Lavori pubblici e della Regione Marche. “Siamo a buon punto con la proceduta burocratica – spiega Sauro Vitaletti, il presidente regionale dell’Erap – non prevediamo tempi lunghi. Se non si generano ritardi, dovremmo concludere le operazioni di compravendita degli immobili entro sei mesi”

SPECIALE MULTIMEDIALE – Cinquecento vite nascoste da Urbino

VIDEOINTERVISTA – Andrea Laquidara, regista del documentario Fuori dalle mura

Dopo il via libera delle Regione, l’amministrazione comunale si è impegnata ad agire velocemente sui problemi di urbanistica urgente: illuminazione, fogne e marciapiedi. Cioppi spiega che “questi lavori sono di competenza comunale. Partiremo subito, sicuramente prima dell’estate”.

Sia il comune che l’Erap ora aspettano un incontro con la regione Marche dove verrà presentato il progetto definitivo, riformulato con gli ultimi dettagli e con la lista delle compravendite, e per il via libera delle partnership tra gli enti coinvolti.

Il prezzo di acquisto scende. Il costo complessivo per la riqualificazione di Ponte Armellina è di 4.505.145,56 euro. Nell’incontro tra il Comune e l’Erap è stato deciso il prezzo d’acquisto per gli immobili dei privati interessati a vendere. Dal comune di Urbino fanno sapere che il prezzo di acquisto delle abitazioni oscillerà tra i 9.000 e i 10.000 euro, a seconda della metratura dell’immobile. “L’anno scorso era stata già firmata una lettera di intenti tra le parti. Ora verranno ricontattati – afferma Vitaletti – per iniziare le pratiche di compravendita degli immobili”. Il valore di mercato degli appartamenti è tra gli 8.000 e i 15.000 euro e molti privati non intendono scendere sotto questo prezzo. “Prima era stato prefissato un tetto di 15.000 euro, comprensivi di oneri notarili, ma adesso il prezzo sarà inferiore”.

L’assessore Cioppi, su questo punto, è convinto che i tempi della vendita degli immobili saranno brevissimi perché “il Comune è stato più volte sollecitato dai privati che hanno fretta di vendere”. L’Erap acquisterà i primi appartamenti nei prossimi mesi perché ha già a disposizione 400.000 euro di fondi stanziati.

I criteri per la partecipazione alla graduatoria. Stilare il bando per l’assegnazione degli appartamenti è uno dei prossimi obiettivi dell’amministrazione comunale di Urbino. I criteri per il bando, stabiliti con una norma regionale, lasciano ampia possibilità di movimento al Comune che inserirà tutti i filtri necessari per la partecipazione di famiglie italiane “così da assicurare l’integrazione ed evitare la ghettizzazione di Ponte Armellina. “Dobbiamo stare attenti – ammette Cioppi – ad attenerci ai criteri regionali. Non vogliamo introdurre delle linee di selezione possano sembrare discriminatorie”.

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“Esiste una sola Urbino”. Intervista ad Andrea Laquidara, regista del documentario su Ponte Armellina http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-online/esiste-una-sola-urbino-intervista-ad-andrea-laquidara-regista-del-documentario-su-ponte-armellina/69127/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-online/esiste-una-sola-urbino-intervista-ad-andrea-laquidara-regista-del-documentario-su-ponte-armellina/69127/#comments Wed, 25 Mar 2015 20:41:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69127 Fuori dalle mura documentario su Ponte Armellina. Il quartiere considerato da molti il "ghetto" della città ducale. Uno sguardo sulle vite dei suoi abitanti, dei bambini e di chi non conosce questa frazione 'eclissata'
SPECIALE MULTIMEDIALE Cinquecento vite nascoste da Urbino - LEGGI Via libera alla riqualificazione ]]>
URBINO – La pioggia batte sulle antenne che spuntano dal prato. Una nuvola nasconde il sole e per qualche minuto l’unico rumore è il vento che urla forte tra le finestre rotte dei palazzi. È la telecamera di Andrea Laquidara a dare luce al quartiere di Ponte Armellina, messo in ombra dai pregiudizi e dalle paure di chi non comprende, ha paura o semplicemente non conosce. Ponte Armellina viene da molti considerato il “ghetto” di Urbino. Qui le ombre della nostra cultura si allungano sulla vita dei suoi 500 abitanti.

Il documentario Fuori dalle mura del regista nato a Messina ma urbinate di adozione (prodotto dall’associazione La Ginestra) parla proprio di questa “eclissi”, la “città ideale” che nasconde il suo alter ego: il quartiere chiamato anche Urbino 2.

Intervistato dal Ducato, Laquidara racconta di aver scelto Ponte Armellina proprio per “toccare una zona d’ombra di Urbino, rimossa, importante perché è un luogo di incontro con l’altro”. Il regista la paragona alla città di Ilio, “l’assedio: cioè cercare di entrare in un posto da tanti punti di vista diversi per cercare di vedere la prospettiva in cui gli stessi abitanti si vedono”.

Il punto di vista più interessante, secondo il regista, è quello dei bambini, veri protagonisti del documentario. “Raccontano se stessi e nelle loro parole viene fuori il modo in cui loro vedono il luogo in cui vivono e Urbino”.

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Il film è un cammino tra le case del quartiere. I vestiti colorati stesi sul filo, fuori dalle abitazioni, nascondono le vite degli abitanti. L’occhio della telecamera osserva con lentezza le palazzine in rovina, cercando di entrare nelle finestre aperte per catturare stralci di emozioni di chi ci vive dentro.

“Ho visto le condizioni concrete e pratiche molto difficili ma credo che il vero problema sia l’integrazione con le altre parti di Urbino”. Il distacco tra le due città diventa quasi un dolore fisico, come “un arto tagliato. Se isolato dal contesto, non ha più forza vitale”.

Lo spettatore viene coinvolto dalle storie raccontate nel documentario e ‘costretto’ a confrontare le immagini di Ponte Armellina e Urbino: culture diverse si abbracciano e si allontano in 11 chilometri, separate solo da un cartello stradale e da un numero. “Rinominare Ponte Armellina ‘Urbino 2′ crea già distanza dalla città ducale – aggiunge Laquidara – ho sentito addirittura parlare anche di Urbino 3, luogo defilato, oltre Petriano”.

Il messaggio finale del documentario è chiaro per il regista: “Non esiste nessuna copia della città ma solo Urbino e le sue identità multiple”.

Servizio a cura di Rita Rapisardi e Riccardo Marchetti

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Ponte Armellina, via libera del Ministero ai fondi per la riqualificazione http://ifg.uniurb.it/2015/03/24/ducato-online/ponte-armellina-via-libera-del-ministero-ai-fondi-per-la-riqualificazione/69046/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/24/ducato-online/ponte-armellina-via-libera-del-ministero-ai-fondi-per-la-riqualificazione/69046/#comments Tue, 24 Mar 2015 21:08:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69046 LEGGI - Ma i fondi sono dimezzati / SPECIALE MULTIMEDIALE Quelle cinquecento vite nascoste da Urbino]]> Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

URBINO – Il ministero per le Infrastrutture e i Trasporti e la Regione hanno dato il via libera al progetto che prevede l’assegnazione di 4 milioni e mezzo di euro per la riqualificazione di Ponte Armellina. Ad annunciarlo, assieme al progetto, durante una conferenza stampa martedì 24 marzo, l’assessore all’Urbanistica Roberto Cioppi e Lucia Ciampi, assessore alle Politiche sociali. “Tempestivamente” partiranno i lavori per i servizi come fogne e marciapiedi. Poi la riqualificazione per nuovi 26 alloggi.

SPECIALE MULTIMEDIALE – Ponte Armellina, quelle cinquecento vite nascoste da Urbino

Il progetto prevede la rimodulazione di un piano già presentato nel 2011, per un costo complessivo di 4.505.145,56 euro, come già anticipato dal Ducato. Mercoledì 25 ci sarà l’incontro tra il comune di Urbino e Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica che gestisce gli alloggi di edilizia sovvenzionata per decidere i criteri della graduatoria di assegnazione e il prezzo di acquisto degli immobili interessati. La regione Marche, adesso, potrà attivare le partnership con l’Erap, la Provincia di Pesaro-Urbino e i comuni di Urbino e Petriano.

Evidente la soddisfazione dell’assessore Cioppi per aver “portato a termine un progetto che veniva rimandato da anni”.

Tuttavia, non sono ancora chiare né le modalità né i tempi della riqualificazione. L’assessore Ciampi non ha dubbi che “i tempi saranno brevissimi”. E rimprovera il collega Cioppi che fa notare a lei e al sindaco di Petriano Davide Fabbrizioli che i tempi probabilmente si allungheranno a causa dell’Expo: “Non gli darò pace. Per queste cose non c’è Expo che tenga”.

Le abitazioni interessate alla ristrutturazione. Il complesso di Ponte Armellina è composto da cinque palazzine lunghe e strette. Quattro parallele e una perpendicolare in testa a tutte le altre.  Se nel progetto precedente si parlava di un intervento sulla prima e sulla quarta palazzina, l’assessore Cioppi ha spiegato che il progetto di riqualificazione riguarderà invece il blocco centrale perpendicolare, ovvero una sola struttura. Non si parla più, quindi, di una ristrutturazione a macchia di leopardo per corpi scala, come era stato spiegato solo dieci giorni fa.

La riqualificazione del quartiere avrà due obiettivi. Dopo le segnalazioni degli abitanti di Ponte Armellina, si interverrà ‘tempestivamente’ sulle criticità urbanistiche più urgenti: marciapiedi, fogne, illuminazione. Inoltre verrà creato un percorso pedonale che collega il quartiere con il centro di Petriano e del Gallo, strutture sportive e ricreative. La seconda riqualificazione, già annunciata, riguarderà invece le abitazioni: i proprietari di complessivi 56 alloggi avrebbero infatti dato la disponibilità a vendere. “Il nostro obiettivo – conferma Cioppi – è costituire 26 alloggi, abbastanza grandi da poter essere abitati da famiglie numerose”. L’assessore Ciampi si mostra ottimista:“Per noi è un grande successo. Sappiamo bene che non è un progetto risolutivo ma poco è meglio che niente.”

Luana Alessandrini, architetto responsabile del progetto, ha ridisegnato una “riqualificazione che tenga conto delle necessità degli abitanti di Ponte Armellina. Non vogliamo ulteriormente cementificare perciò abbiamo previsto nuove zone sportive e ricreative, dotate di diverse attrezzature”. Tutto questo dovrebbe incentivare i compratori degli appartamenti che si otterranno dall’accorpamento delle unità immobiliari esistenti. Gli immobili interessati sono quelle abitazioni sottoposte a procedura esecutiva o di proprietà di privati intenzionati a vendere.

Non è chiaro a quale prezzo il Comune, in accordo con l’Erap, comprerà questi immobili. Il valore di mercato degli immobili è tra gli 8.000 e i 15.000 euro e molti privati non intendono scendere sotto questo prezzo.

“Per Ponte Armellina, in venti anni, ci sono stati troppi progetti e pochi risultati – ha dichiarato il sindaco di Petriano Fabbrizioli – ma ammetto che adesso ci si sta muovendo velocemente. Abbiamo ancora alcune perplessità sull’iniziativa come ad esempio la possibilità di inserire famiglie italiane nel quartiere. L’importante è non ghettizzare nuovamente Urbino 2”.

Su questo punto, l’assessore Cioppi non ha dubbi: verranno elaborate nuove linee per il bando di partecipazione alla graduatoria. “Puntiamo all’integrazione delle famiglie italiane con quelle extracomunitarie. Abbiamo anche parlato con la Prefettura e la nostra riqualificazione vuole riportare il quartiere ad avere condizioni di vita accettabile. Non vogliamo solo realizzare nuove abitazioni ma vogliamo creare opportunità sociali, magari installando telecamere di sicurezza per scongiurare atti malavitosi e assicurare un clima di tranquillità agli abitanti”.

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Ponte Armellina, cinquecento vite, una sola voce: “All you need is love” http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato-online/ponte-armellina-cinquecento-vite-una-sola-voce-all-you-need-is-love/68835/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato-online/ponte-armellina-cinquecento-vite-una-sola-voce-all-you-need-is-love/68835/#comments Fri, 20 Mar 2015 17:04:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68835 LE STORIE - TIMELINE - VIDEOREPORTAGE - SFOGLIA IL NUOVO NUMERO DEL MAGAZINE]]> URBINO – Di Urbino 2 si è parlato molto e male, ma poco è stato detto delle storie, ognuna diversa, delle tante persone che sono lì. Nel 2011 la speranza di un intervento istituzionale tramite il piano di riqualificazione voluto dalla Regione, che avrebbe dovuto trasformalo in quartiere “normale”. Il progetto però si è incagliato più volte: i privati si ritirano e i fondi per intervenire sono dimezzati. Ma come recuperare il quartiere alla città resta affidato alla speranza di “un interessamento dei privati”. Si vedrà quale imprenditore vorrà impegnare il suo capitale in un quartiere dove l’aria puzza di truciolato incenerito per riscaldarsi e le case sono sfitte o vanno invendute alle aste giudiziarie a prezzo ribassato. Intanto, però, cinquecento persone continuano a vivere a pochi chilometri dalla “Urbino bene”. Questa è la loro voce.

REPORTAGE – Ponte Armellina, Cinquecento vite, una sola voce: “All you need is love”

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Urbino 2, ok alla riqualificazione ma i fondi sono dimezzati http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/urbino-2-ok-alla-riqualificazione-ma-i-fondi-sono-dimezzati/68111/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/urbino-2-ok-alla-riqualificazione-ma-i-fondi-sono-dimezzati/68111/#comments Wed, 11 Mar 2015 22:50:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68111 FOTO - Confermato lo stanziamento per la riqualificazione di Ponte Armellina, ma l'intervento riguarderà solo 26 appartamenti. Si attende l’accordo tra Comune e Regione per il via libera al progetto ma nel frattempo alcuni dei proprietari degli alloggi hanno cambiato idea e potrebbero non essere più disposti a vendere / LEGGI - Il quartiere dimenticato]]> URBINO – “I fondi ci sono, tra qualche tempo si potranno avviare i lavori previsti”. Dopo tante false partenze, stavolta tocca al vicepresidente della Regione con delega all’Edilizia pubblica Antonio Canzian annunciare il possibile inizio dei lavori di riqualificazione per il quartiere Ponte Armellina a Urbino. La questione è stata riproposta all’attenzione dell’attuale amministrazione della città con un’interrogazione del consigliere 5 stelle Emilia Forti, che in accordo con Sinistra Per Urbino, ha richiesto chiarimenti su tempi e modi d’intervento a Urbino 2, nonché sull’effettiva praticabilità di un intervento con le cifre attuali. Il progetto è infatti fermo da quasi tre anni. Il piano odierno, però, è una rimodulazione, al ribasso, di un piano del 2011, che prevedeva un intervento complessivo di otto milioni di euro. Adesso la cifra si è ridotta a quattro milioni e mezzo,  tra contributi nazionali e regionali, a causa del ritiro della cooperativa “Villaggio dell’Amicizia” che avrebbe dovuto cofinanziare con una quota pari a 2.376.000 euro. Con i fondi disponibili, una volta siglato l’accordo tra Regione e Comune di Urbino che darà il via libera al progetto, si dovrà procedere all’acquisto e alla ristrutturazione di 26 appartamenti contro i 46 previsti inizialmente, per poi riassegnarli nelle graduatorie comunali degli alloggi a canone sociale.

Una serie di passaggi che non sembrano preoccupare l’assessore comunale all’Urbanistica Roberto Cioppi: “Si tratta di un intervento articolato – spiega – ma le basi sono poste. Creeremo un passaggio pedonale per Petriano e faremo gli interventi di urbanistica urgenti: marciapiedi, fogne, illuminazione”. Allo stesso tempo, però, bisognerà convincere i privati a vendere. “La trattativa con i proprietari è stata messa in piedi un anno fa – continua Cioppi – abbiamo ricevuto adesioni sufficienti per procedere agli accorpamenti e ricavare i 26 nuovi alloggi previsti dal piano abitativo aggiornato”. Eppure la negoziazione potrebbe riservare più di un ostacolo.

Gli impegni di vendita non vincolanti sottoscritti con i proprietari di Ponte Armellina, infatti, sono scaduti e tra quelli che erano disponibili a cedere le loro proprietà al Comune, alcuni hanno cambiato idea. “Io sono sempre interessato a vendere – afferma Maurizio Guidi, che nel quartiere possiede più di un alloggio – ma altri proprietari, stufi di aspettare, hanno messo in vendita i loro appartamenti che, in alcuni casi, sono stati acquistati da famiglie di extracomunitari”. Difficile, dunque, che chi compra casa per abitarci, accetti di rivendere nell’arco di breve periodo. Tanto più che la valutazione degli immobili fatta da Comune ed Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica che gestisce gli alloggi di edilizia sovvenzionata, oscilla tra gli ottomila e i quindicimila euro per abitazioni di circa 35 metri quadri, una cifra che difficilmente permetterebbe di acquistare un altro appartamento altrove. “Diversi invece – ha aggiunto Guidi – stanno ancora aspettando di vedere la nuova offerta del Comune, ma non staranno fermi in eterno. Se arriverà qualcuno che vuole comprare a un prezzo simile al pubblico alla fine cederanno. Aspettiamo da troppo, li capisco”.

Il tempo, in effetti, è la variabile fondamentale di questa vicenda. Il finanziamento è fermo da due anni e i fondi da impiegare, nel frattempo, sono stati ridotti. Ora, infatti, non è più previsto un intervento complessivo su due delle cinque stecche di appartamenti, ma si parla di una ristrutturazione a macchia di leopardo per corpi scala, ciascuno dei quali comprende sei monolocali e due bilocali che dovranno passare per intero in mano all’Erap per poter essere rinnovati. Chi sta nel quartiere, però, è pronto a scommettere che non si troveranno abbastanza “blocchi” da acquisire per arrivare a 26 alloggi.

“Un intervento del genere non serve a nessuno”, si sfoga più stufo che arrabbiato El Hasane Jmouhi, proprietario e residente a Ponte Armellina. “Se anche riuscissero a ristrutturare le case che dicono – spiega – tutt’intorno la situazione del quartiere rimarrebbe uguale e gli appartamenti rifatti si deprezzerebbero nel giro di pochissimo tempo. Se trovassi qualcuno disposto a vendere alle quotazioni del Comune, preferirei comprare e rinnovare casa io stesso. L’unica soluzione è un intervento complessivo, che rivalorizzi il quartiere. Senza, si sprecano soldi per riverniciare la facciata”.

Dal Comune però la linea è un’altra, più “pragmatica” dicono. Per l’assessore ai servizi sociali Lucia Ciampi non si può sprecare l’occasione di questo finanziamento: “Si tratta di fare quel che si può con i soldi disponibili  oppure lasciar perdere tutto”. Opinione che trova una sponda anche nel consigliere comunale Maricla Muci del Pd, predecessore di Ciampi ai servizi sociali, convinta della bontà del percorso avviato durante il suo mandato.

L’idea che sta dietro il progetto è dunque di avviare un circolo virtuoso, stimolando con questo primo intervento l’interesse per la zona da parte di investitori privati. Eppure nessuno sembra venire a Urbino 2 per scelta. Gli scarichi fognari non vengono puliti e ogni volta che piove il contenuto finisce per strada. La sera manca l’illuminazione e i caseggiati non sono collegati al resto della città. Ma non basta: per scaldare le case molti bruciano il truciolato, il cui odore asprigno impregna l’aria. “Fa male, provoca tumori – spiega Abdul, che abita nel quartiere da 15 anni- ma il freddo ti uccide prima. Davvero qualcuno pensa che mettere qualche lampione, un marciapiede e rifare qualche appartamento invoglierà la gente a vivere qui. Ci sono mai stati a Urbino 2?”.

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Urbino: reati in calo nel 2014, meno furti e rapine. Più controlli e telecamere in centro http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/urbino-reati-in-calo-nel-2014-meno-furti-e-rapine-piu-controlli-e-telecamere-in-centro/65857/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/20/ducato-online/urbino-reati-in-calo-nel-2014-meno-furti-e-rapine-piu-controlli-e-telecamere-in-centro/65857/#comments Thu, 19 Feb 2015 22:54:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65857 Il sindaco Maurizio Gambini insieme al prefetto Luigi Pizzi, i vertici  provinciali  delle forze di polizia e la Giunta comunale durante la seduta  del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

Il sindaco Maurizio Gambini insieme al prefetto Luigi Pizzi, i vertici provinciali delle forze di polizia e la Giunta comunale durante la seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

URBINO – Nel 2014 sono diminuiti i reati nel comune di Urbino rispetto all’anno precedente, in particolare furti, furti in appartamento e rapine.Quelli cioè definiti come “reati predatori più gravi”. Risultato di maggiori controlli, che saranno intensificati anche grazie al sistema di telecamere di sorveglianza in centro che presto sarà attivato e collegato con la centrale di Polizia. I dati sono stati analizzati durante il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto il 19 febbraio proprio a Urbino e che ha affrontato anche i temi dell’integrazione, pattugliamento e giovedì sera dopo l’ordinanza antialcol emanata dal sindaco Gambini. Alla seduta hanno partecipato il prefetto Luigi Pizzi, i vertici  provinciali  delle forze di polizia, il  sindaco di Urbino Maurizio Gambini e la Giunta comunale.

I numeri Secondo i dati diffusi dal comunicato della Prefettura, nell’ultimo anno i furti sono diminuiti del 14%, passando da 492 a 422, si è verificata una rapina mentre l’anno precedente erano tre. I furti in abitazione hanno avuto un calo pari al 32%, passando da 74 a 50. “La situazione globale dell’ordine e della sicurezza pubblica – si legge nelle osservazioni ai numeri – si ritiene tale da non destare particolare allarme”.

Il giovedì sera Vie più pulite e sicurezza nelle strade sono poi i primi effetti dell’ordinanza comunale che vieta la somministrazione di alcolici all’esterno dei locali pubblici, assieme all’aumento dei controlli e dei pattugliamenti del Commissariato di Urbino.

Ponte Armellina Intensificati anche i controlli a “Urbino 2″, il quartiere alla periferia della città, abitato quasi esclusivamente da residenti di nazionalità straniera “da anni caratterizzato da una situazione di incuria e di degrado delle strutture”.  Il sindaco Gambini e l’assessore ai Servizi sociali hanno annunciato il progetto per porre un freno all’emarginazione: un polo scolastico della scuola primaria in una sede diversa per favorire l’integrazione dei bambini nella vita della città.

Il sindaco ha, inoltre, confermato che saranno presto predisposti dei dispositivi di videosorveglianza nel centro storico, telecamere collegate con le centrali operative della Polizia, per assicurare un maggiore livello di vigilanza. Previsto anche l’aumento di punti luce nelle zone più a rischio delle città e delle frazioni.

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Ponte Armellina, l’Urbino dimenticata dalle istituzioni http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-online/ponte-armellina-lurbino-dimenticata-dalle-istituzioni/58790/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-online/ponte-armellina-lurbino-dimenticata-dalle-istituzioni/58790/#comments Wed, 05 Mar 2014 18:21:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58790 LEGGI Spacciavano agli studenti: 12 arresti
IL QUARTIERE Ponte Armellina: sogno mai realizzato
IL FOTORACCONTO]]>
Immagine-008URBINO – “Viviamo a 15 minuti di macchina da Urbino, ma ci sentiamo come se fossimo distanti 200 chilometri”. Abdul è uno dei 470 abitanti di Urbino 2, il quartiere-ghetto dove ieri mattina all’alba è scattata l’operazione “Martedì Grasso”, che ha portato all’arresto di 12 persone per spaccio di hashish e cocaina. Per i carabinieri Urbino 2 era il centro dello smercio di droga non solo nella città ducale ma anche nelle località vicine. Qui si incontravano corrieri, pusher e clienti, soprattutto studenti universitari. Per chi ci vive da anni, però, Ponte Armellina non è un capoluogo dello spaccio, ma solo il centro del degrado e della povertà nel Montefeltro. Una situazione che i residenti vivono con un disagio sempre più grande. Tanto che, a sentir loro, la droga sembra essere l’ultimo dei problemi.

“Qui si spaccia per necessità – racconta un residente – perché molti hanno perso il lavoro e non sanno come mantenere la famiglia. Le scelte sono due: o si ruba, o si vende fumo. Non c’è una rete organizzata di distribuzione della droga.  Non ci sono sentinelle che avvisano quando arriva la polizia. Non siamo a Scampia”. Sarà, ma ieri mattina i carabinieri di Urbino hanno usato tutte le precauzioni per evitare che i loro obiettivi potessero scappare: il quartiere è stato circondato da uomini in uniforme che, divisi in squadre da tre dotate di visori notturni, hanno setacciato la zona.

PONTE ARMELLINA: SOGNO MAI REALIZZATO

E in effetti l’estraneo che arriva nel quartiere si rende subito conto che non è facile entrare qui e non farsi notare:  gli uomini si fermano a fissare da lontano i nuovi arrivati per cercare di capire chi sono e cosa stanno cercando, le donne si affacciano dai balconi un po’ curiose e un po’ impaurite. Le forze dell’ordine arrivano ogni tanto per fare capolino oltre i confini invisibili di quell’angolo di Urbino dimenticato: “Ieri mattina – commenta un abitante marocchino – i carabinieri sono stati molto discreti. Si sono mossi sapendo già chi andare a cercare. Praticamente non ce ne siamo accorti. Altre volte, le forze dell’ordine hanno agito in maniera esagerata, bussando a tutte le porte e svegliando le famiglie che ancora dormivano. La sicurezza? Io sarei felice se qui ci fosse una caserma: almeno ci sentiremmo protetti e presi in considerazione”.

A Urbino 2 si vive male: stipati in case dai muri scrostati e pieni di crepe, spesso con i portoni divelti, gli abitanti di Ponte Armellina cercano di arrangiarsi. C’è chi si ripara da solo la caldaia, chi va a fare la spesa nel piccolo alimentari, chi semplicemente fuma una sigaretta all’angolo della strada. Tutto intorno ci sono macchine ammaccate, pezzi di paraurti, un tubo di scarico appoggiato all’ingresso di una palazzina e immondizia. La sensazione è di trovarsi lontani anni luce dai fasti rinascimentali dei palazzi di Urbino. “Ci sentiamo più cittadini di Petriano: è li che i nostri bambini vanno a scuola e le nostre mogli vanno a fare la spesa. Per gli amministratori di Urbino noi non esistiamo: abbiamo chiamato il Comune per far riparare cinque lampioni, ma ci hanno risposto che avevano guasti più importanti da riparare in città”, spiega un residente.

Gli abitanti di Urbino 2 sono marocchini, macedoni, nigeriani e albanesi. Gli italiani sono solo un paio. Poche persone quindi hanno diritto di voto. E forse è per questo che il destino del quartiere-ghetto non sembra essere in cima ai pensieri dei candidati alle elezioni comunali. A maggio la città ducale avrà un nuovo sindaco e gli abitanti di Ponte Armellina sperano che non vengano fatti gli errori del passato: “Al futuro primo cittadino chiediamo una cosa sola – dice Abdul – si ricordi che Ponte Armellina esiste e fa parte di Urbino”.

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A Urbino 2 Cisl apre il primo sportello sindacale http://ifg.uniurb.it/2013/12/11/ducato-online/a-urbino-2-cisl-apre-il-primo-sportello-sindacale/53988/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/11/ducato-online/a-urbino-2-cisl-apre-il-primo-sportello-sindacale/53988/#comments Wed, 11 Dec 2013 11:19:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53988 URBINO – Aprirà, presto, nel gennaio 2014, il primo sportello di un sindacato nel quartiere di Urbino 2. Un quartiere spesso considerato come “ghetto”, abitato in maggioranza da popolazione migrante, avrà presto uno sportello Cisl dedicato non soltanto alla tutela contrattuale dei numerosi lavoratori di falegnameria ed edilizia presenti nella zona, ma anche al disbrigo di pratiche burocratiche come quelle per ottenere il permesso di soggiorno o l’assegno familiare.

A spiegare il progetto al Ducato è stato il responsabile per Cisl Marche dell’area sindacale territoriale Urbino Leonardo Piccinno: “La priorità andrà naturalmente alle risposte contrattuali ai lavoratori: molti di essi lavorano il legno o nel settore dell’edilizia e ci chiedono una presenza forte sul territorio per aiutarli ad affrontare i problemi che li preoccupano di più”.

“Urbino 2 è un quartiere con una situazione di bisogno – ha proseguito Piccinno – un disagio che spesso il sistema pubblico non riesce a gestire, garantendo i servizi con efficacia, quindi associazioni e forze sociali devono sostituirsi per rendere la vita più facile ai cittadini.E’ per questo che non ci poniamo limiti: forniremo qualsiasi servizio della nostra sfera di competenza in raccordo anche con i servizi sociali del Comune di Urbino”.

“L’obiettivo che ci poniamo è ampio – ha concluso Piccinno – non escludiamo anche spazi di aggregazione: quali sono reali necessità lo scopriremo con la gente del posto e moduleremo la nostra opera di conseguenza. Io ci credo molto personalmente, laddove ci sono disagi e bisogni deve esserci il sindacato.  C’è un certo qualunquismo nel Paese rispetto alle forze sociali, noi sul territorio cerchiamo di contraddire questa tendenza generale.  Sono fermamente convinto che questa alla fine si rivelerà la scelta giusta”.

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