il Ducato » verdi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » verdi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Un anno di Gambini: il “non politico” promosso (in parte) dalle opposizioni http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/#comments Wed, 06 May 2015 15:51:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73172 PRESIDIO EXPO La Data apre il 20 maggio: ma senza marciapiede]]> Il sindaco Maurizio Gambini

Il sindaco Maurizio Gambini

URBINO – In campagna elettorale si è definito “uomo del fare prestato alla politica”. E in effetti Maurizio Gambini è orgoglioso delle sue origini, come ha ripetuto anche al Ducato durante un faccia a faccia con la redazione al completo. Viene da una famiglia di piccoli agricoltori: sei sorelle e un fratello.

Un “non politico” che però siede in Consiglio comunale dal 1999. Eletto con i Democratici di sinistra, dieci anni dopo ha detto addio al suo partito formando una sua lista civica “Liberi per cambiare”, appoggiata dalle forze che per anni sono state la sua opposizione: Forza Italia e Ncd, ma anche Verdi e Udc. Una rottura in favore dei cittadini, ha sempre detto, contro un Pd che “continua a governare per i suoi interessi”.

Un’indipendenza che lo ha portato l’estate scorsa a essere eletto primo cittadino, abbattendo una delle roccaforti della sinistra, inviolata per quasi settant’anni, dal secondo dopoguerra. Al Ducato aveva detto, ricordando Enrico Mattei, “se diventassi sindaco la mia priorità sarebbe quella di ridare dignità alle forze produttive: commercio, artigianato, agricoltura, giusto peso all’impresa privata”.

Il municipio di Urbino

Il municipio di Urbino

È passato quasi un anno dall’8 giugno, giorno in cui ha vinto il ballottaggio con Maria Clara Muci, candidata del centrosinistra, ed è diventato sindaco. Ora è tempo di primi bilanci.

alcolOrdinanza anti-alcol

Il divieto di bere in piazza è il provvedimento di questa Giunta che più sarà ricordato. È il 16 ottobre quando Gambini firma un’ordinanza, poi diventata regola a gennaio, con con cui si vieta il consumo di alcool in luoghi pubblici e al di fuori dei locali per tre metri. Un provvedimento contro le notti brave del giovedì, voluto per contenere la movida urbinate mal sopportata dagli abitanti del centro storico. Nello specifico: non è possibile far uso di sostanze alcoliche all’aperto e – dalle 20:30 alle 7 – è vietato anche detenerle e trasportarle, pena 100 euro di multa.

Una mossa che ha causato non poche polemiche soprattutto tra i giovani che si sono visti privare della loro libertà. Da subito gli studenti hanno chiesto un tavolo di confronto con la giunta, ma hanno aspettato fino al 4 maggio. La linea del sindaco però non è cambiata: l’ordinanza non si tocca.

Dall’altra parte abitanti e baristi, nonostante il calo delle vendite degli alcolici, si dicono soddisfatti: la città è pulita, anche i bagni pubblici, la notte non si rimane svegli fino all’alba e il venerdì mattina non tocca imbattersi in cocci di vetro e sporcizia.

Ma c’è chi, come M5S e Verdi, ai divieti vuole aggiungere educazione ambientale. Pur riconoscendo la validità dell’ordinanza credono che la sola proibizione non basti a riqualificare la piazza. Contro il degrado del giovedì sera propongono cassonetti per la differenziata che in cambio della bottiglia diano un contributo, ad esempio un buono da spendere nei negozi del centro. Un fare ripreso dai paesi del nord Europa che innesca meccanismi positivi: “Deve esserci un riconoscimento: bisogna capire che l’ecologia è economia”, dice Gianluca Carrabs dei Verdi.

Vittorio_SgarbiRilancio culturale

Vittorio Sgarbi è per molti la vera novità di questa giunta. Con il suo spirito travolgente e spesso irriverente, è riuscito a portare all’ombra dei Torricini mostre capaci di attrarre centinaia di visitatori. Leonardo, Tintoretto, Artemisia Gentileschi, Prospero Fontana sono solo alcuni dei nomi giunti nella città ducale in mostre ed esposizioni. Importante anche l’apertura di un nuovo spazio culturale: la Casa della poesia. Anche se molti urbinati ancora non la conoscono, l’ex museo della città non solo ospiterà iniziative culturali, ma anche un archivio sonoro per ascoltare le voci di 100 poeti.

Per molti cittadini l’assessore a Rivoluzione, cultura e agricoltura è riuscito a sdoganare l’immagine di città rinascimentale e rilanciare Urbino grazie alle attività culturali. “In un periodo morto come Natale, dove la città si svuota, quest’anno abbiamo registrato 26mila presenze: tutto merito della Bella Principessa a Palazzo Ducale”, ha detto Gianluca Carrabs, Verdi. E dopo il periodo natalizio il ciclo di mostre pasquali, con quattro mostre, tra cui i nudi di Mannelli, che hanno creato molte polemiche perché esposti a ridosso della festa cristiana, e quello di Cleopatra.

Anche per il Movimento 5 Stelle la giunta sta lavorando molto in questa direzione, positive le aperture domenicali e le tante mostre giunte in città, ma sono le modalità a essere criticate: “Sgarbi porta gente ma non ha un programma preciso. Cosa lascerà in eredità? Niente. Una scelta personalistica non paga per il futuro”. Una grave pecca, secondo qualcuno, sta nei mancati accordi con gli operatori turistici: brochure fantasma e poca pubblicità, così si erano lamentati al Ducato gli albergatori.

Turisti in piazza Duomo

Turisti in piazza Duomo

Arriva la tassa di soggiorno

Il primo giugno entrerà in vigore la tassa di soggiorno. Sono più di 500 i Comuni che in tutta Italia hanno adottato l’imposta di pernottamento (o la tassa di sbarco).

Un punto su cui Gambini si è contraddetto, visto che aveva dedicato uno dei punti del suo programma elettorale a questo tema: “No alla tassa di soggiorno, che penalizzerebbe ulteriormente il già asfittico turismo urbinate!”.

Per alcuni la tassa è un peso per i turisti che vengono in città, soprattutto per Urbino che non vanta flotte di visitatori. “Non deve essere vista come una rapina, ma come una necessità”, ha detto l’assessore Sgarbi.

Non sono dello stesso parere però gli albergatori: “Positiva solo se il ricavato è investito nel turismo, non per tappare i buchi del bilancio”.

La Data di Urbino

La Data di Urbino

Data e spazi per studenti

L’aveva detto a febbraio al Ducato e così sarà. La Data riaprirà per Expo. Gambini l’aveva promesso anche prima di diventare sindaco: riaprire lo spazio e farlo diventare un luogo di cultura e arte, con l’esposizione di prodotti enogastronomici. Venticinque aziende del territorio venderanno in un “Bistrot” le loro prelibatezze, su modello Eataly.

Alle ex scuderie del duca però potrebbe toccare anche un altro ruolo. Essere la risposta a un altro grande problema della città: spazi ricreativi per gli universitari. Gambini ha aperto uno spiraglio agli studenti che da anni chiedono alle giunte che si susseguono, luoghi adeguati per cultura, arte e divertimento.

Una grande mancanza per una città nota non solo per le sua bellezza rinascimentale, ma anche per essere città-campus. Entro l’estate sarà indetto un bando, Gambini lo ha definito un “concorso di idee”, indirizzato alle associazioni degli studenti.

Galleria della vecchia ferrovia

Galleria della vecchia ferrovia

Viabilità e isolamento

La superstrada Fano–Grosseto e la ferrovia Fano–Urbino, sono le due grandi opere incompiute che riguardano la città ducale e la isolano dal resto del territorio. La prima non è più prioritaria per il ministero delle Infrastrutture. La seconda, inattiva da quasi 30 anni, sarebbe completamente da rifare. Con costi enormi.

Il sindaco si è sempre detto favorevole al ripristino della ferrovia chiusa nel 1987: “E’ un’infrastruttura fondamentale per il territorio, il suo valore, al di là dei costi, non è calcolabile: servizi, lavoro e turismo sono solo alcuni dei vantaggi”. E anche in regione si preoccupano che la ferrovia non cada nel dimenticatoio. Il presidente Gian Mario Spacca ha chiesto al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio la revoca del decreto di dismissione.

Sull’aspetto parcheggi: dal primo giugno entrerà in vigore la nuova ordinanza sulla viabilità del centro storico. Nella riorganizzazione le possibilità di parcheggiare dentro le mura diminuiscono: la sosta massima sarà di un’ora – contro i 40 minuti di attuali – e solo negli stalli, cioè dove i parcheggi sono disegnati (esclusi residenti, invalidi, commercianti che godono di agevolazioni). “Il centro storico deve ritrovare il suo decoro, bisogna limitare traffico e parcheggio e utilizzare le strutture predisposte, come Mercatale e Santa Lucia”.

Compravendita con Marche Multiservizi

L’operazione di compravendita di azioni con Marche Multiservizi

Marche Multiservizi

Il 12 dicembre si è conclusa l’asta pubblica che ha portato alla vendita di azioni per  1 milione e 300mila euro di Marche Multiservizi. Una mossa che ha permesso di chiudere il bilancio con un disavanzo di 1 milione e 700mila euro, rispettando così il patto di stabilità. Per alcuni soldi facili che hanno permesso di chiudere in attivo, ma a scapito della vendita di beni comuni. Una modalità che, come quella della vendita di immobili già fatta in passato, non porta investimenti e prospettive future. C’è chi propone come il M5S di prendere la strada degli acquisti collettivi: un crowdfounding di quote da parte dei cittadini, che diventano azionisti.

Rimane irrisolto il futuro dell’ex rudere Megas: restituito a Marche Multiservizi da Hera. Nei piani del sindaco Maurizio Gambini c’è l’intenzione di vendere l’immobile a un acquirente privato e riqualificare l’area in un centro di servizi. Un’operazione da 750mila euro (in azioni) con cui si prevede anche di risistemare il confinante magazzino comunale inagibile dal nevone del 2012.

Marche Multiservizi – aveva detto il sindaco al Ducatoprenderà in affitto circa 600 mq dei locali con un canone annuo di 140mila euro, per un minimo di 12 anni. Si parla di un investimento da 3 milioni di euro. Con questa operazione risparmieremmo 350mila euro di affitti, evitando così anche ai cittadini il problema di spostarsi in diverse zone della città per recarsi nei vari uffici”.

Intanto qualcosa è stato fatto. Il magazzino comunale adiacente al rudere, danneggiato dal nevone 2012, è stato ristrutturato e messo in sicurezza; a breve gli uffici per i lavori pubblici si trasferiranno lì, con un risparmio di 18mila euro di affitto annuo pagati a un privato.

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Urbino due

Ponte Armellina (noto a tutti come Urbino due) è un quartiere a poco più di 15 chilometri dal centro storico, e che da numerose giunte aspetta di essere riqualificato. Una zona isolata famosa tra gli urbinate per essere centro di delinquenza e spaccio, spesso ignorata, ma che vive nel disagio: case degradate, nessun esercizio commerciale o attività, manca anche il pulmino per i bambini delle elementari, costretti a fare un chilometro a piedi.

Ora il via ai cantieri dovrebbe esserci quest’estate. Con l’ok del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che ha assegnato quattro milioni di euro, l’amministrazione comunale si prepara a risolvere problemi urbanistici: illuminazione, fogne e marciapiedi. Il Comune con l’Erap ha anche deciso per l’acquisto di alcuni immobili, un prezzo tra 9mila e 10mila euro, considerato il loro valore sul mercato tra gli 8-15mila euro.

Il consiglio comunale di Urbino

Il consiglio comunale di Urbino

Le critiche dalle opposizioni

L’impegno di questa giunta è evidente per le altre forze politiche. A partire dalle piccole cose come l’arredo urbano, taglio dell’erba, strade, polizia. Manca però – secondo i consiglieri di opposizione in Consiglio – una strategia sul futuro della città, come il rilancio dell’occupazione, la ripopolamento del centro storico e l’incentivazione del commercio. Insomma: cose positive anche su turismo e cultura, ma manca “una visione integrata”, nelle parole di Federico Scaramucci, segretario del Pd di Urbino.

Una mancanza sottolineata  dal Movimento 5 Stelle è la gestione di Ca’ Lucio. Per il sindaco è importante mantenere la vigilanza e apprezza la conduzione della passata giunta. La discarica è strettamente collegata alla raccolta differenziata: “Il Comune ha interesse perché ci siano più rifiuti (perché in gestione a Marche Multi Servizi, ndr) e quindi non investe nella raccolta differenziata”.

Questo costa agli urbinati 14 euro in più per tonnellata in bolletta, denuncia Emilia Forti, capogruppo pentastellato, a causa del mancato raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, come previsto da legge nazionale. E sulla chiusura, uno degli obiettivi di Gambini è di dismetterla entro fine legislatura, le opposizioni sono scettiche: prima di sette anni non si può chiudere secondo quanto dice il sindaco.

Urbino, piazza Duomo

Urbino, piazza Duomo

In tema di rivalutazione del centro storico, da segnala la vicenda delle “residenze di qualità“, un progetto presentato ma che ha cambiato volto per mancanza di fondi. Il piano “Kit Urbino” doveva mettere a disposizione degli universitari alloggi e stanze decorosi a un prezzo ragionevole: adesso invece sarà dedicato ai turisti. Il progetto prevede il recupero e la ristrutturazione di alcuni appartamenti e stanze che si trovano al massimo a 200 metri dal centro storico della città.

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Gianluca Carrabs in corsa per le regionali: “Rappresenterò il territorio di Urbino” http://ifg.uniurb.it/2015/04/13/ducato-online/gianluca-carrabs-in-corsa-per-le-regionali-rappresentero-il-territorio-di-urbino/70516/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/13/ducato-online/gianluca-carrabs-in-corsa-per-le-regionali-rappresentero-il-territorio-di-urbino/70516/#comments Mon, 13 Apr 2015 16:39:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70516 Carrabs 1URBINO – Gianluca Carrabs torna in campo: il presidente onorario della Federazione dei Verdi delle Marche ha annunciato infatti la sua candidatura alle prossime elezioni regionali. “Mi candido perché nelle Marche non ci siano più territori di serie A e territori di serie B”, ha affermato l’ex assessore regionale che sarà capolista di “Uniti per le Marche”, gruppo nato dall’unione di Verdi, Idv, Psi e liste civiche a sostegno del candidato presidente Pd Luca Ceriscioli.

Secondo Carrabs, infatti, ci sono state evidenti disparità nel modo in cui gli attuali amministratori regionali hanno trattato le diverse zone delle Marche, privilegiando la costa rispetto all’interno e dividendo in due l’entroterra, con la creazione di un’Area pilota del “Basso Appennino pesarese e Alto Appennino anconetano”. Questa zona beneficia di una quota dei 625 milioni di euro stanziati per le Marche dal Fondo sociale europeo (Fse) e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e destinati a finanziare progetti a sportello per promuovere il rilancio economico. All’opposto, l’entroterra dell’alto pesarese, dal comune di Pergola al confine con l’Emilia-Romagna, resta tagliato fuori dalla possibilità di usufruire di questi fondi.

“La disparità di trattamento – afferma Carrabs – è dovuta all’assenza di un rappresentante di questo territorio in Consiglio regionale”. Tra gli obiettivi della sua candidatura c’è anche la riattivazione della ferrovia Fano-Urbino: “È un’operazione necessaria – dichiara l’ex assessore – e i prossimi amministratori dovranno tenere conto delle forti prese di posizione da parte dei sindaci che hanno approvato ordini del giorno in favore della riapertura della tratta”.

Nel programma del presidente onorario dei Verdi ci sono poi la manutenzione del territorio regionale, dalla costa all’interno, “l’unica grande opera pubblica da attuare”, secondo Carrabs, e la riconversione del modello di sviluppo della Regione. “Il modello delle piccole imprese è esaurito – conclude – dobbiamo puntare sulle nostre eccellenze e vocazioni naturali”.

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Chi sta con chi: le posizioni del centrosinistra urbinate sulle primarie regionali http://ifg.uniurb.it/2015/02/23/ducato-online/chi-sta-con-chi-le-posizioni-del-centrosinistra-urbinate-sulle-primarie-regionali/66060/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/23/ducato-online/chi-sta-con-chi-le-posizioni-del-centrosinistra-urbinate-sulle-primarie-regionali/66060/#comments Mon, 23 Feb 2015 17:19:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66060 primarie-pd

URBINO – Sarà una settimana di passione per il centrosinistra marchigiano che lunedì 2 marzo, dopo le primarie, avrà il suo candidato presidente per le elezioni regionali. E mentre i tre contendenti, Luca Ceriscioli, Pietro Marcolini e Ninel Donini, girano le Marche in cerca di voti, il Pd urbinate annuncia la propria neutralità.

A farlo è il segretario locale del partito, Federico Scaramucci: “Il Pd di Urbino non si schiererà ufficialmente con nessuno dei tre – ha detto – e si farà garante di questo percorso per ottenere la massima partecipazione. Le primarie sono un utile strumento di coinvolgimento ed è importante mantenere una posizione neutrale per assicurarne il regolare svolgimento”. Tuttavia all’interno del partito c’è chi si è schierato apertamente: “Ho chiesto io stesso agli urbinati di fare campagna elettorale per uno o per l’altro portando idee perché è positivo che in un gruppo ognuno contribuisca – ha continuato il segretario – ma, a primarie finite, sarà necessario che tutti tornino a collaborare per l’obiettivo comune”.

Scaramucci ha poi sottolineato le richieste fatte ai due candidati proposti dal Pd, Ceriscioli e Marcolini, nel corso degli incontri per la presentazione dei loro programmi organizzati a Urbino: “C’è un’esigenza di rappresentanza del territorio e ci sono temi prioritari come lavoro, sanità, viabilità e diritto allo studio che necessitano di essere trattati il prima possibile. Per questo dal 2 marzo cominceremo anche a ragionare su una candidatura per il Consiglio regionale che venga dalla zona del Montefeltro e dell’Alto Metauro”. Infine, in merito alla nota vicenda della tratta ferroviaria Fano – Urbino: “La priorità è quella di migliorare i collegamenti con tutto il territorio e qualsiasi strumento possa aiutarci a farlo è importante. Come ho già detto in Consiglio comunale, se i nuovi amministratori troveranno i finanziamenti e i progetti adeguati, ben venga il ripristino. Tuttavia, qualunque cosa accada, non accetteremo l’accantonamento della questione dopo le elezioni, perché questo sarebbe segno di una strumentalizzazione a scopo elettorale.

Si mantiene neutrale anche l’ex sindaco di Urbino, Giorgio Londei, che ha deciso di non schierarsi apertamente a favore di nessuno, mentre Piero Sestili, in corsa lo scorso anno alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco, si è dichiarato forte sostenitore di Ceriscioli: “Sono quello che si è esposto maggiormente – ha detto – e 20 giorni fa ho dato vita a un comitato elettorale per lui. Ho una stima per il lavoro che ha svolto come sindaco di Pesaro e penso che rappresenti la discontinuità nel partito. In un certo senso mi sembra di rivivere la mia esperienza politica guardando la sua”. Sestili ha anche paragonato l’attività di Ceriscioli a quella del premier Matteo Renzi: “Dieci anni come sindaco di una città come Pesaro sono una bella palestra e se Renzi, da sindaco di Firenze, è riuscito a diventare presidente del Consiglio penso che anche Luca potrebbe trasformarsi in un buon presidente della Regione”. Apprezzamento, infine, anche per il programma politico di Ceriscioli, definito “non dissimile da quello di Marcolini, ma con diversi spunti interessanti in più”.

Da Urbino arriva anche la voce di Gianluca Carrabs, presidente onorario della Federazione dei Verdi delle Marche, uno dei partiti della coalizione regionale di centrosinistra: “I Verdi ovviamente lasciano libertà di scelta a tutti i propri elettori. Io, però, ho avuto la possibilità di verificare personalmente come Marcolini lavora durante la mia esperienza in Regione e dico che con lui si parte correndo. Questa è la motivazione che mi spinge a sostenerlo”.

Secondo Sestili l’atmosfera in campagna elettorale per queste primarie di coalizione è più serena rispetto a quelle di un anno fa. “L’anno scorso c’era quasi un clima di sangue ma questa volta siamo tutti più tranquilli”.

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Ferrovia Fano-Urbino: sì del Consiglio alla proposta dei Verdi. “Progetto entro un anno” http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/ferrovia-fano-urbino-si-del-consiglio-alla-proposta-dei-verdi-progetto-entro-un-anno/65223/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/ferrovia-fano-urbino-si-del-consiglio-alla-proposta-dei-verdi-progetto-entro-un-anno/65223/#comments Tue, 10 Feb 2015 17:59:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65223 Galleria della vecchia ferrovia

Galleria della vecchia ferrovia

URBINO – Hanno vinto i Verdi e la ferrovia Fano-Urbino non è ancora morta. Questa mattina il Consiglio regionale ha approvato con 20 voti a favore e sette contrari la proposta di revoca del decreto di dismissione della tratta. Non solo, l’approvazione impegna la Regione a chiedere alle Ferrovie dello Stato il trasferimento a titolo gratuito il tratto ferroviario alla Regione stessa. I Verdi contano di ottenere i fondi europei destinati al miglioramento delle ferrovie. Dopo il successo di oggi, infatti, il prossimo obiettivo è quello di poter discutere su un progetto concreto entro un anno.

La proposta ha diviso la maggioranza. Infatti sei dei voti contrari erano quelli di consiglieri del Partito democratico. Il sostegno per l’approvazione è arrivato quindi dalla minoranza di centrodestra. “Era l’ultima mozione da votare – è il commento di Mirco Ricci (Pd) – se ne sono approfittati perché già molti consiglieri erano usciti dall’aula. Ma tra due mesi la giunta cambierà, e non dovrà per forza considerare il voto di oggi”.

“Abbiamo solo un consigliere in Regione, Adriano Cardogna, che è riuscito ad ottenere 20 voti favorevoli e sette contrari per l’approvazione della nostra proposta di ripristino della ferrovia”, esulta così Gianluca Carrabs dei Verdi della Regione Marche. Sostenitori di sinistra e di destra “per immaginare uno sviluppo diverso che colleghi Fano e Urbino” ha aggiunto.

Missione turismo Il progetto dei Verdi è quello di ricostruire un treno che percorra lo stesso tragitto del vecchio, eventuali cambiamenti saranno valutati al fine di valorizzare il paesaggio del Montefeltro. “Viaggiare verso Urbino sarà un piacere per la vista e per il gusto – ha spiegato Carrabs – abbiamo già parlato con Slow Food e hanno valutato con interesse il nostro progetto: vorremmo che ci fossero delle tappe durante le quali il treno si fermerà e permetterà ai visitatori di conoscere la cucina e le specialità dell’urbinate”.

La ferrovia era stata dismessa con un decreto ministeriale nel 2012, il voto di oggi rappresenta il desiderio del Consiglio Regionale di riattivare, in qualche modo, i 50 chilometri dismessi.

Un eventuale ripristino del servizio penalizzerebbe le società di trasporti su gomma: il monopolio di Adriabus. Ma i Verdi stanno preparando “un progetto per coordinare dei trasporti pubblici a livello regionale che coinvolga anche la società di trasporti pesarese”.

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Fano-Urbino, la Regione rinvia al 10 febbraio la decisione sulla vecchia ferrovia http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-online/fano-urbino-la-regione-rinvia-al-10-febbraio-la-decisione-sulla-vecchia-ferrovia/64384/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-online/fano-urbino-la-regione-rinvia-al-10-febbraio-la-decisione-sulla-vecchia-ferrovia/64384/#comments Tue, 03 Feb 2015 15:59:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64384 TIMELINE Ferrovia, una storia lunga cent'anni ]]> Il binario della vecchia ferrovia

Il binario della vecchia ferrovia

URBINO – Questa ferrovia non s’ha da votare. Con il rinvio del Consiglio regionale, previsto oggi, è slittato, per la seconda volta, il voto sul futuro del tratto Fano-Urbino, chiuso dal 1987. Ed è un voto che divide la stessa maggioranza in Consiglio.

TIMELINE: FERROVIA, UNA STORIA LUNGA CENT’ANNI

Un binario che può prendere tre direzioni, dato che si dovranno discutere due mozioni, ma bisognerà aspettare ancora una settimana (la seduta si terrà martedì 10 febbraio) per sapere quale verrà percorsa.

  • lasciare tutto inalterato, certificando, una volta di più, la morte della ferrovia.
  • votare a favore della mozione presentata dal gruppo dei Verdi, che chiedono la revoca della dismissione, stabilita dal decreto ministeriale 430 del 15/12/2011 con cui il governo Monti aveva chiuso ogni possibilità di riapertura della ferrovia. Verdi che inoltre hanno chiesto l’acquisizione gratuita della tratta da parte della Regione che potrebbe in seguito riattivarla grazie agli investimenti di privati o ai fondi europei. “Se Della Valle sponsorizza il Colosseo – commenta Laura Scalbi consigliere comunale di Urbino – perché qualcuno non potrebbe fare altrettanto con la ferrovia?”
  • accettare la contro-mozione presentata da Mirco Ricci, consigliere del Pd e dunque membro della stessa maggioranza di cui fanno parte i Verdi, che si è dichiarato favorevole alla revoca della dismissione, ma non ad una riattivazione della tratta ferroviaria. “Non sono contrario in assoluto al trasporto su rotaia – ha detto Ricci – ma credo che il tratto in questione non sia riattivabile. I costi sarebbero alti e i tempi molto lunghi. Ho fatto per anni l’assessore provinciale all’Urbanistica e per fare una rotatoria ci mettevamo due anni, per fare una ferrovia ne impiegheremmo venti. Nella mia mozione si punta di più su altri progetti come quello della pista ciclabile a valle e del bicitreno a monte”.

Le mozioni dovevano essere votate già la scorsa settimana, ma l’assenza di Adriano Cardogna, firmatario della proposta dei Verdi, aveva fatto slittare tutto ad oggi. La votazione è stata però posticipata ancora una volta vista l’assenza del vicepresidente del consiglio e membro di Forza Italia Giacomo Bugaro, a Roma per l’elezione del neo presidente della Repubblica. Sulla questione si è espresso sempre Mirco Ricci che ha commentato con tono polemico l’assenza del collega: “Dovevo andare a Roma anche io, ma sono rimasto qui per fare il mio dovere”.

La questione rimane dunque aperta visto che un eventuale voto favorevole alla revoca sarebbe solo il primo passo per una seconda vita della tratta. D’altronde la storia della ferrovia è costellata da tentativi di ripristino e altrettanti stop. Nel 1989 l’ingegnere urbinate Raffaello Cioppi ipotizzò una linea diretta da Roma a Venezia passando per Urbino. Un’idea che non raccolse particolari consensi. Nel 1991 Giancarlo De Carlo ideò una metropolitana di superficie, ma non si trovarono le risorse economiche per sviluppare la proposta dell’architetto.

 

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Rimandato voto su mozione Verdi per riapertura Fano-Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/01/27/ducato-notizie-informazione/rimandato-voto-su-mozione-verdi-per-riapertura-fano-urbino/63797/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/27/ducato-notizie-informazione/rimandato-voto-su-mozione-verdi-per-riapertura-fano-urbino/63797/#comments Tue, 27 Jan 2015 09:44:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63797 [continua a leggere]]]> URBINO, 27 GEN – Rimandata a martedì 3 febbraio il voto sulla mozione per la riapertura della tratta ferroviaria Fano-Urbino, presentata inizialmente dai Verdi in Consiglio regionale nella seduta del 27 gennaio. L’assemblea ha deciso di posticipare il voto di una settimana a causa dell’assenza per malattia di Adriano Cardogna, presidente del gruppo dei Verdi in consiglio e primo firmatario della mozione.

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Tutti con la Muci: accordo vicino con Sel, Rifondazione e Socialisti http://ifg.uniurb.it/2014/03/26/ducato-online/tutti-con-la-muci-accordo-vicino-con-sel-rifondazione-e-socialisti/60414/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/26/ducato-online/tutti-con-la-muci-accordo-vicino-con-sel-rifondazione-e-socialisti/60414/#comments Wed, 26 Mar 2014 15:57:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60414 LEGGI Londei 'torna' col Pd]]> Fedrigucci segretario pdURBINO – “C’è una volontà positiva da parte di Sel, Socialisti e Rifondazione comunista di appoggiare la Muci”. A dirlo è Gianfranco Fedrigucci, segretario del Pd di Urbino. Ieri il direttivo democratico ha incontrato i vertici locali di Sel e Rifondazione mentre la settimana scorsa c’è stato un incontro altrettanto “positivo” con i socialisti. Dal partito di Nichi Vendola non smentiscono l’avvicinamento, ma siamo ancora lontani dall’annuncio di un appoggio ufficiale.

Nessuna comunicazione ufficiale neppure dai socialisti, che però si dicono praticamente certi di sostenere la Muci. Più lontana, invece, sembra l’ipotesi di una lista unica con Sel e Rifondazione a sostegno della candidata. “Riconosciamo la Muci come candidato sindaco anche se non è ancora un appoggio ufficiale” spiega Sandro Ambrogiani dei socialisti. L’esponente del Psi, invece, si dice scettico sull’ipotesi di una lista unica a sinistra del Pd: “Abbiamo ottimi rapporti con Sel e Rifondazione, ma ci sono delle dinamiche nazionali, come la comune appartenenza di socialisti e democratici al Partito socialista europeo, che ci farebbero propendere al momento per una nostra lista unica in appoggio al candidato del Pd”, ha spiegato Ambrogiani.

Insomma tutto è ancora da definire, ma le diverse anime della sinistra di Urbino sembrano intenzionate a ricompattarsi sotto il nome di Maricla Muci.

Intanto proseguono anche i contatti tra Pd e Verdi. Venerdì è previsto un incontro tra i dirigenti dei due partiti. “Noi gli chiederemo di rientrare in coalizione perché vorremmo riproporre la squadra che ha vinto nella scorsa legislatura, anche se sembrano intenzionati a correre da soli”, spiega Fedrigucci.

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Comunali 2014, i Verdi: “Sgarbi nostro candidato sindaco”. Salta alleanza e primarie con Gambini http://ifg.uniurb.it/2014/03/20/ducato-online/comunali-2014-i-verdi-sgarbi-nostro-candidato-sindaco-salta-lalleanza-con-gambini/59982/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/20/ducato-online/comunali-2014-i-verdi-sgarbi-nostro-candidato-sindaco-salta-lalleanza-con-gambini/59982/#comments Thu, 20 Mar 2014 20:58:30 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59982 LEGGI SIndaco sì, forse, anzi no - Gambini, ultimatum ai Verdi - Tregua nel Pd, Muci: "Mi fido di Londei" ]]> Vittorio Sgarbi, candidato sindaco dei Verdi

Vittorio Sgarbi, candidato sindaco dei Verdi

URBINO – “Vittorio Sgarbi è il candidato sindaco per il partito dei Verdi, noi andiamo avanti con lui”. Con queste parole l’esponente dei Verdi di Urbino Lorenzo Tempesta chiude la porta all’intesa o a un eventuale ‘ticket’ con Maurizio Gambini. Il partito non ha dunque accettato le primarie proposte dal candidato della lista civica appoggiata anche dal centrodestra, “Liberi per Cambiare”. Tra le dichiarazioni ondivaghe di ieri, il critico d’arte si era spinto a dire che avrebbe potuto anche mettersi a disposizione per ricoprire il ruolo di assessore di una giunta Gambini. Rimettendosi però comunque alle decisioni del partito, che alla fine ha spazzato via qualsiasi ipotesi in questo senso.

Gambini ha definito il comportamento dei Verdi “un po’ strano”: “Alle cinque di pomeriggio io ero il candidato sindaco e avevo l’appoggio di Sgarbi nella lista – spiega il candidato di “Liberi per Cambiare” – ma alle otto ho ricevuto una chiamata e ho saputo che i Verdi avevano cambiato idea”.

La lista appoggiata dal centrodestra, dunque, va avanti: “Abbiamo fatto ciò che potevamo per raccogliere una coalizione il più larga possibile, anche Sgarbi aveva dato massima disponibilità – spiega Gambini – ma io a questo punto rimango sicuramente candidato sindaco e non accetterò un eventuale ripensamento per le primarie”. Gambini sottolinea ancora: “Questa sera abbiamo chiuso con questa possibilità, si è persa una grande opportunità”.

Questo, però, non vuol dire che i Verdi andranno da soli alle elezioni, come spiega Tempesta: “Sgarbi apre a chiunque voglia sostenere il suo progetto”, ma le primarie proposte da Gambini sono state bocciate perché, continua il vice-sindaco, “le elezioni sono imminenti e i tempi sarebbero troppo lunghi”. Negli scorsi giorni Sgarbi aveva annunciato di rimettersi alle decisioni dei Verdi – che lo hanno scelto con delle ‘miniprimarie’ – sulla sua candidatura a sindaco o meno.

La volontà di Sgarbi è però ancora un’incognita: dopo aver paventato, qualche giorno fa, l’ipotesi di candidarsi sindaco anche nel comune di Asolo (i provincia di Treviso), non ha ancora manifestato con chiarezza le proprie intenzioni. Lorenzo Tempesta però crede che “rinuncerà alla candidatura ad Asolo, essendo Urbino la sua priorità”.

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Comunali 2014, Sgarbi: “Muci? Non so chi sia. Mi candido ma niente simboli di partito” http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-online/comunali-2014-sgarbi-muci-non-so-chi-sia-mi-candido-ma-niente-simboli-di-partito/59494/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-online/comunali-2014-sgarbi-muci-non-so-chi-sia-mi-candido-ma-niente-simboli-di-partito/59494/#comments Mon, 17 Mar 2014 17:57:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59494 vittorio sgarbiURBINO – Nel giorno dopo il ballottaggio del Pd cominciano a disegnarsi le alleanze e anche per i Verdi, che hanno deciso di puntare su Vittorio Sgarbi, si apre un nuovo scenario: la possibile alleanza con la lista civica “Adesso governiamoci” (appoggiata da Forza Italia e Ncd) di Maurizio Gambini. “Non è una lista di centrodestra – prova a specificare Sgarbi – Gambini viene dai Democratici di sinistra e ha fatto una lista civica. Per quello che mi riguarda, ho detto che qualunque alleanza con lui la faccio senza i simboli del centrodestra. Io non sono né verde, né di centrodestra, né di centrosinistra. Io sono Sgarbi, quindi chi vuole stare con me, sta con me. Io non mi alleo con nessuno”.

Com’è nato il progetto con Maurizio Gambini?

Lui è venuto a tutte le manifestazioni che ho fatto (io alle sue non sono mai andato) ed è da almeno quattro settimane che si parla di fare un’alleanza. L’unica condizione che ho posto è che non ci siano sigle di partito. Il Pd va per conto suo, ma non ci sono nemmeno Forza Italia o altre formule grottesche di movimenti che si definiscono di centrodestra. Quindi se è una lista civica l’elettore voterà per chi gli pare, ma non voterà per FI o altro. I Verdi sono in questo caso una lista di partito (che per altro a livello nazionale non esiste più) che ha un significato di ordine culturale e ambientale e che volendo si potrebbe chiamare anche “Articolo 9” come io dico da tempo, le categorie a me non interessano.

Quali sono le personalità che confluiranno in questa alleanza?

Questo bisogna chiederlo a loro. Per quanto riguarda me, i miei alleati si chiamano Petrini, Farinetti, Paolucci, Oliviero Toscani. Urbino è un nome nel mondo, il mondo conosce Urbino e magari qualcuno conosce il mio nome, ma di certo non conoscono i nomi dei candidati del centrosinistra, non sono niente. Io non sono interessato a fare una lista per un piccolo paesino delle Marche, evidentemente parlo di una dimensione diversa.

Lei dice di correre per vincere, mentre Gambini chiede le primarie per scegliere il candidato sindaco. Cosa ne pensa?

Non lo so, mi sembra che le primarie siano una cosa tipica della sinistra, infatti Gambini è di sinistra non è di centrodestra.

Si tirerebbe indietro in caso di primarie?

Non lo so, ne devo discutere con Gambini.

Gambini non vuole rinunciare a priori alla sua candidatura, in tal caso lei cosa farà?

Rinuncerà a posteriori, invece che a priori.

E se non rinunciasse?

Rinuncerò io. Se Gambini vuole fare il sindaco di Urbino lo faccia lui, io spero di non fare niente, farò il sindaco di Montefiore Conca.

Senza di lei i verdi entrerebbero in coalizione con lui?

Se non ci sono io i Verdi non entrano in coalizione con lui di sicuro.

Sceglierebbe di mantenere la lista con i Verdi e correre da solo?

Se può essere utile ai Verdi, posso fare una lista senza essere candidato a sindaco sostenendo loro. Una “lista Sgarbi” che appoggi i Verdi, questo lo posso fare. Si può arrivare anche alla conclusione di candidare Tempesta e fare una “lista Sgarbi” che lo sostenga. Il progetto dei Verdi nasce nel 2010 con il vicesindaco. Lui voleva che io mi candidassi alle primarie del Pd. Ma non mi hanno voluto perché il Pd è un partito fascista.

Sta valutando di candidarsi ad Asolo (provincia di Treviso, n.d.r.)?

No. Sono loro che valutano me, io non valuto niente. Vado a presentare il mio libro il 19 e vedrò cosa mi chiedono, che per altro è quello che mi hanno chiesto anche altre città come Pachino, Rosolini e Chianciano. Asolo è una delle città più belle d’Italia ed è la più importante insieme a Urbino tra quelle che meritano di essere indicate come luoghi dell’umanità, è un sito Unesco, per questo Asolo ha un’identità che merita attenzione.

Quando sceglierà in quale Comune correre?

Io non corro da nessuna parte, in realtà non ho molto interesse a fare il sindaco, potrei fare il Duca di Urbino, ma non il sindaco (ride, n.d.r.). Può anche darsi che mi candidi a Firenze alla fine. Comunque mi sembra ci sia ancora un po’ di tempo e sceglierò a seconda delle condizioni.

Al ballottaggio delle primarie Pd, ha vinto Muci. Urbino avrà il suo primo sindaco donna?

Escludo che possa vincere.

Le dispiace che non abbia vinto Londei?

Io non so neanche chi sia Londei. È stato il mio successore all’Accademia, gli ho parlato due volte, non me lo ricordo neanche. Non me ne frega niente di Londei.

E di Muci?

Non l’ho mai sentita nominare. La prima volta che ho sentito il suo nome è stato quando ho fatto le mie auto-primarie, ho visto che c’era una candidata donna e che si chiamava Muci. Mi pare abbastanza significativo che sia candidata a Urbino una persona di cui non si ha notizia. Sarà bravissima a livello locale, ma io che sono un uomo abbastanza curioso non sapevo che esistesse. Se poi Urbino deve avere un sindaco totalmente sconosciuto è un buon modo per nascondersi. Potrebbe anche chiamarsi Orbino d’ora in poi.

Pare che i verdi siano andati a votare per Muci. Qual è la loro strategia?

Della strategia complicata dei Verdi a Urbino non so niente. Da quando è stato sconfessato Tempesta credo che loro siano in una tempesta di diverse posizioni per cui possono anche fare operazioni strategiche a cui non sono interessato. Io voglio essere votato in quanto sono Sgarbi del resto non m’importa nulla. È chiaro che ho affinità da sempre con i verdi, ho fatto molte battaglie per difendere il paesaggio. Tutto quello che ho fatto è nello spirito originario dei Verdi. Se poi loro vogliono allearsi con Ingroia o con altri a me non interessa, non mi occupo delle questioni di partito. Il principio dei Verdi, che è al di sopra delle parti politiche, è quello di difendere le bellezze dell’Italia. Se fosse per me eviterei di candidarmi da qualunque parte, è troppo una bega di cortile, non mi interessa, mi annoia, però se dobbiamo fare una cosa che abbia un significato simbolico per l’Italia, sia Urbino, sia battere il Pd fascista, sia difendere la bellezza, queste cose richiedono il sacrificio di mettersi in mezzo a tutta questa roba. L’importante è non essere etichettato con le sigle dei partiti tradizionali.

 

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Sgarbi: “Urbino come Oxford: sarò un nuovo Carlo Bo” http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/sgarbi-urbino-come-oxford-saro-un-nuovo-carlo-bo/59118/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/sgarbi-urbino-come-oxford-saro-un-nuovo-carlo-bo/59118/#comments Fri, 14 Mar 2014 10:27:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59118 [continua a leggere]]]> URBINO – Eccentrico, poliedrico e sempre fuori dalle righe. E’ Vittorio Sgarbi, il critico d’arte, presentatore tv e uomo politico che nel bene e nel male riesce sempre a far parlare di sé. La sua candidatura a sindaco di Urbino con i Verdi ha provocato un vero terremoto politico. E d’altronde Sgarbi il mestiere di primo cittadino lo conosce bene: la prima volta che prova a ricoprire questo ruolo è nel 1990, quando con il Pci si candida a sindaco di Pesaro. Non ci riesce ma ci riprova due anni dopo e questa volta viene eletto a San Severino Marche con il partito socialista. Nel 2008 guida il comune di Salemi sostenuto da Udc e dalla Nuova Dc. La giunta viene, però, sciolta nel 2012 per infiltrazioni mafiose. Difficile definire la sua militanza politica: eletto deputato con Forza Italia, ha avuto collaborazioni con il partito liberale, con l’Msi e con  la Dc. Oggi, non ha dubbi: “Urbino grazie a me risorgerà”.

La resistenza secondo Sgarbi. All’una di notte di ritorno da una delle tante trasmissioni televisive in cui è ospite, ci racconta come è nata la sua candidatura: “Me l’ha proposta il vicesindaco Tempesta. Avevo accettato a condizione di partecipare alle primarie del centrosinistra, ma una parte del Pd ha voluto escludermi. Sono dei fascisti. Hanno paura: è gente il cui nome non è mai uscito dalle mura di Urbino. Io non so neanche chi sia Corbucci”, afferma. Con Vittorio Sgarbi nulla però è certo e la sua candidatura è ancora in forse.“Mi candido soltanto se tutte le altre liste stanno con me. Altrimenti non sono interessato a dare una testimonianza per dimostrare che ho un qualche consenso. Il Pd deve essere cacciato da una forza di resistenza formato da componenti diversissime, esattamente come è avvenuto durante il fascismo”.

Dare un altro volto alla città. Un rapporto di lunga data quello tra Sgarbi e la città ducale: “La prima volta che l’ho visitata è stato 45 anni fa. Poi per dieci anni sono stato il presidente dell’Accademia, nessun altro è durato più a lungo. Urbino non ha la consapevolezza di quello che è. Gli studenti devono essere orgogliosi di studiare qui come lo sarebbero di farlo ad Oxford o alla Normale di Pisa”. Ma prima di tutto secondo Sgarbi bisognerebbe migliorare i collegamenti stradali: “Questa città è isolata. Ci sono delle orrende rotatorie tra Pesaro e Urbino che hanno allungato ancora di più la distanza. Sono 18 in tutto, fatte da dei maniaci sessuali. Una immondezza schifosa”.

Guai a nominare scale mobili o ascensori davanti al candidato dei Verdi: “Mi fa schifo solo la parola. Una città civile non ha né ascensori né scale mobili. Solo quelle abitate da nani, zoppi e handicappati hanno le scale mobili. Se le devono mettere nel culo”. Sulla discarica di Ca’ Lucio non ha dubbi: “Va chiusa immediatamente e i rifiuti scaricati sulle teste di merda che l’hanno voluta lì”. Mentre sul famigerato giovedì sera afferma: “Chi si vuole divertire lo faccia fuori dal centro di Urbino. Bisognerebbe creare una specie di luna-park per questi ragazzi. Oppure un campus dove possono stare per conto loro senza sporcare la città”.

Se diventassi sindaco. “La prima cosa che farei sarebbe organizzare una grande mostra su Piero della Francesca. Bisogna riportare il suo dipinto nella chiesa di San Bernardino”, dice Sgarbi che di arte se ne intende. Laureato in filosofia con specializzazione in storia dell’arte all’Università di Bologna. È tutt’ora funzionario alla Soprintendenza ai beni artistici e storici di Venezia.“Io farò sapere al mondo cos’è Urbino. Un urbinate non potrebbe scegliere candidato migliore di me”.

Sgarbi ne è sicuro: sarà un nuovo Carlo Bo: “Una volta perché era così grande l’università di Urbino? Perché c’era Carlo Bo come rettore. Era un uomo di cultura con una personalità straordinaria. Se io diventassi sindaco accadrebbe lo stesso. Si parla di Urbino in questi giorni in tutta Italia perché sono candidato io. Se non lo facessi, Urbino passerebbe come una piccola città in cui c’è il solito sindaco del Pd. Io la toglierò al centrosinistra”.

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