il Ducato » villa fastiggi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » villa fastiggi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Carceri nelle Marche, a Pesaro la maglia nera per il sovraffollamento http://ifg.uniurb.it/2015/04/08/ducato-online/carceri-nelle-marche-a-pesaro-la-maglia-nera-per-il-sovraffollamento/70117/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/08/ducato-online/carceri-nelle-marche-a-pesaro-la-maglia-nera-per-il-sovraffollamento/70117/#comments Wed, 08 Apr 2015 15:38:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70117 | LA SITUAZIONE UN ANNO FA ]]> carceriURBINO – Tutte le carceri delle Marche si stanno lentamente svuotando anche se Villa Fastiggi, a Pesaro, è indietro rispetto alle altre. Secondo il nuovo rapporto dell’Autorità regionale per la garanzia dei diritti dei detenuti, le sette case circondariali presenti sul nostro territorio stanno continuando il percorso di “alleggerimento”, in linea con la strategia nazionale.

La maglia nera va al carcere di Pesaro che mostra sì un calo di presenze rispetto al 2013, passando da un eccesso del 75% ad uno del 58%, ma che continua ancora ad avere molti più detenuti rispetto ai posti regolarmente disponibili (237 contro 150). Situazione migliore per il penitenziario di Fossombrone, il secondo migliore delle Marche, dove i posti occupati sono 148 su 201 totali.

Dati incoraggianti anche per gli altri penitenziari della regione. Montacuto, una delle due carceri di Ancona, segna 191 presenze sui 174 posti disponibili mentre Barcaglione, la seconda, ha 72 occupanti su 100. L’indice di affollamento cala anche ad Ascoli Piceno (da 20,5% del 2013 al 14,4% del 2014) e a Camerino (da 48,6% a 19,5%). Bene anche Fermo che taglia l’indice dal 71% al 26% con 53 posti occupati su 42.

Un problema, quello del sovraffollamento delle carceri, per cui si sono impegnati anche l’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il suo predecessore Giorgio Napolitano e che è stato affrontato dal governo di Enrico Letta con il decreto svuota carceri del 2014. Anche grazie a questo provvedimento, secondo i dati del Garante, la media nazionale di presenze si è abbassata passando da un -4,8% del 2013 ad un -14,3% del 2014 pari a 53.623 detenuti in tutta Italia. “Un segnale importante – si legge nel rapporto – specie se si tiene conto che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (08/01/2013) condannava lo Stato italiano per la riconosciuta incompatibilità dell’attuale sistema carcerario, per ‘trattamenti inumani e degradanti’”.

Secondo l’autorità dei diritti dei detenuti però, il sovraffollamento è solo uno dei difetti del nostro sistema carcerario. Un altro problema, evidenziato nel rapporto, è la mancanza di personale nei vari istituti. A Pesaro, per esempio, il personale, composto da commissari, ispettori, sovraintendenti e agenti/assistenti, conta 172 unità contro le 192 previste. Questa mancanza si riflette sia sulla sicurezza del carcere sia sul controllo e la tutela dei detenuti. Spesso infatti sono proprio gli agenti ad evitare che i carcerati tentino il suicidio (28 i casi sventati dai ‘baschi azzurri’ nel 2014).

Anche a Fossombrone si contano una ventina di dipendenti in meno (105 contro i 125 previsti). “In futuro – si legge ancora nel rapporto – la situazione rischia di aggravarsi considerato che l’età media del personale attualmente in servizio è molto elevata”.

Guardando invece ai dati positivi dell’indagine, le carceri delle Marche possono contare su un buon sistema sanitario con grande collaborazione tra l’ufficio del Garante e i responsabili medici. Alto anche il numero di progetti legati alle “misure trattamentali”, ovvero le attività che sostituiscono il lavoro nei penitenziari (ad esempio arte, cura del fisico, istruzione). Diciotto quelli del carcere di Pesaro, per i quali la Regione ha stanziato quasi 120mila euro. Nove quelli di Fossombrone con circa 45mila euro investiti.

Relazione garante detenuti


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Eventi: libro di poesie dei carcerati di Pesaro, la presentazione solo alle 14:30 http://ifg.uniurb.it/2015/01/21/ducato-notizie-informazione/eventi-libro-di-poesie-dei-carcerati-di-pesaro-la-presentazione-solo-alle-1430/63225/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/21/ducato-notizie-informazione/eventi-libro-di-poesie-dei-carcerati-di-pesaro-la-presentazione-solo-alle-1430/63225/#comments Wed, 21 Jan 2015 14:30:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63225 [continua a leggere]]]> URBINO, 21 GEN – Una sola presentazione domani al carcere Villa Fastiggi di Pesaro per il libro di poesie scritto dai detenuti. La presentazione delle 10:30 è stata cancellata. E’ stato confermato l’incontro delle 14:30. L’evento non è aperto al pubblico, per l’ingresso è necessaria l’autorizzazione.“Pen(n)a di poeti” è il risultato del laboratorio di scrittura creativa promosso in carcere dall’associazione culturale “L’Officina”.

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Eventi: domani la presentazione del libro di poesie dei detenuti di Pesaro http://ifg.uniurb.it/2015/01/21/ducato-notizie-informazione/eventi-domani-verra-presentato-il-libro-di-poesie-dei-detenuti-di-pesaro/63148/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/21/ducato-notizie-informazione/eventi-domani-verra-presentato-il-libro-di-poesie-dei-detenuti-di-pesaro/63148/#comments Wed, 21 Jan 2015 10:01:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63148 [continua a leggere]]]> URBINO, 21 GEN – Giovedì 22 gennaio verrà presentata nel carcere di Villa Fastiggi la raccolta di poesie di alcuni detenuti. L’evento si svolgerà alle 10:30 e alle 14:30 ma non è un evento aperto al pubblico, per partecipare è necessaria l’autorizzazione di ingresso. Il libro è intitolato “Pen(n)a di poeti” ed è il risultato del corso di scrittura creativa promosso dall’associazione “L’Officina”.

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Carceri sovraffollate, Italia punita. Ma a Pesaro “situazione accettabile” http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/carceri-leuropa-punisce-litalia-a-pesaro-sovraffollamento-accettabile/48709/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/carceri-leuropa-punisce-litalia-a-pesaro-sovraffollamento-accettabile/48709/#comments Tue, 28 May 2013 02:57:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48709 [continua a leggere]]]> URBINO – Una condanna senza appello per il sovraffollamento delle carceri italiane: la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha respinto il ricorso sulla sentenza in favore di sette detenuti di Busto Arstizio e Piacenza (8 gennaio 2013) e condannato definitivamente l’Italia a un’ammenda di 100.000 euro per i danni morali. La motivazione parla di condizioni di vita disumane e degradanti conseguenza del vivere in meno di tre metri quadri.

LEGGI A Villa Fastiggi: “Sovraffollato sì, ma qui torna la speranza”

L’Italia avrà un anno di tempo per trovare una soluzione ai suoi 20.000 carcerati in più rispetto al numero di posti disponibili e dovrà anche istituire una procedura nazionale per risarcire i detenuti che dovessero essere riconosciuti come vittime. Brescia, Busto Arstizio, Reggio Calabria e Varese sono, secondo i dati raccolti dall’associazione Antigone, le carceri con la situazione più critica.

Non è la prima volta che l’Italia viene condannata. Dopo la sentenza del luglio 2009 a favore di un detenuto del carcere di Rebibbia di Roma, l’Italia ha dato il via al “piano carceri” e alla costruzione di nuovi penitenziari, parallelamente all’ampliamento di quelli esistenti e al ricorso a pene alternative.

Scadrà a settembre, invece, il decreto “svuota carceri” voluto dall’ex guardasigilli Paola Severino che permette ai detenuti con pene inferiori ai 18 mesi di scontarle ai domiciliari.

A fronte di una capienza complessiva di 45.588 unità, infatti, le carceri italiane ospitano ad oggi 66.009 detenuti. In alcuni casi si possono trovare anche otto persone in celle da quattro o addirittura da due (la legge prevede che ogni detenuto disponga di uno spazio di almeno 9 metri quadri) e sono già più di 400 detenuti che hanno fatto ricorso per le condizioni in cui si trovano.

È di poche settimane fa, poi, il rapporto del Consiglio d’Europa sulla popolazione carceraria, fotografata nel settembre 2011. Con 147 detenuti ogni 100 posti disponibili, l’Italia è al terzo posto per il sovraffollamento, dopo Serbia e Grecia. È anche al terzo posto per numero assoluto di detenuti in attesa di giudizio, dopo Ucraina e Turchia.

La casa circondariale di Villa Fastiggi, a Pesaro, non è immune al problema del sorplus di carcerati. I detenuti dovrebbero essere 176 ma in realtà sono 293, quasi il doppio. La loro condizione, però, non sembra turbarli, anzi: a loro dire, si tratterebbe di un “sovraffollamento accettabile” rispetto alle altre realtà italiane.

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Nel carcere di Pesaro: “Sovraffollato sì, ma qui torna la speranza” http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/nel-carcere-di-pesaro-sovraffollato-si-ma-qui-torna-la-speranza/48727/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/nel-carcere-di-pesaro-sovraffollato-si-ma-qui-torna-la-speranza/48727/#comments Tue, 28 May 2013 01:56:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48727 trattamento inumano e degradante dei detenuti. Nella casa circondariale di Villa Fastiggi al momento ci sono 117 detenuti in più dei letti teoricamente disponibili. Loro dicono: situazione "quasi accettabile". Il Ducato è andato a vedere come vivono Spartaco, Alfredo, Tony e gli altri. Che qui possono seguire corsi formativi e di imparare un lavoro / VIDEO]]> PESARO – Sei passi, tre avanti e tre indietro. Solo sei passi durante il giorno, i mesi, gli anni che restano da scontare in carcere. Poco più di due metri da dividere con altre quattro e, in alcuni casi, perfino sei persone. Un trattamento inumano e degradante secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo che ieri ha condannato il nostro Paese per il sovraffollamento delle carceri. La casa circondariale di Pesaro non fa eccezione: la struttura, costruita nel 1989, è stata progettata per accogliere 176 detenuti. Attualmente ne ospita 293, 117 in più.

Il Ducato è entrato a Villa Fastiggi per vedere come vivono quelle 293 persone. Quando il grande cancello del carcere si chiude, si apre un mondo fatto di lunghi corridoi, di muri alti e di porte che sbarrano l’orizzonte. A tenere compagnia sono i ricordi di quello che si è lasciato al di là delle sbarre e il suono metallico delle chiavi nella serratura. Questa è la vita di Spartaco, Leonardo, Antonio detto Tony, Alfonso e degli altri detenuti del carcere. Eppure nonostante il sovraffollamento, la fila per fare la doccia, gli spazi ristretti che a volte tolgono l’aria, “la situazione è quasi accettabile”. A dirlo è Spartaco, che vive in questo carcere da due anni: “Sono stato in altri istituti penitenziari e qui si sta leggermente meglio”.

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“Le celle sarebbero solo per una persona, invece poi hanno aggiunto le brande a castello e di fatto siamo in tre“, dice Tony, condannato per associazione a delinquere. “Una cella è di 9 metri quadri, compreso il bagno con un sanitario e un lavandino.Però durante tutta la giornata le porte sono aperte e questo aiuta molto”, continua Tony.

Secondo il rapporto dell’associazione Antigone, gli spazi comuni come la sala teatro-cappella, la biblioteca, le aule scolastiche sono insufficienti, sia come numero che come dimensioni. I problemi maggiori riguardano, però, la manutenzione. L’istituto, infatti, è stato coinvolto nello scandalo delle carceri d’oro: tangenti date ai politici in cambio degli appalti per la costruzione con materiali scadenti e poco sicuri degli istituti di pena.

LEGGI Penna libera tutti, il mensile voce dei detenuti

“Sono in carcere per droga. Ho scontato parte della pena a Poggio Reale. Poi per fortuna mi hanno trasferito qui”, racconta Alfonso che ha 30 anni e tre figli che lo aspettano a Napoli. Il più piccolo ha 6 anni.  “Esci da Poggio Reale più delinquente di come sei entrato. Qui, invece, ti danno la possibilità di imparare un lavoro, di credere in te stesso”, dice Alfonso. Il progetto pedagogico del carcere prevede che i detenuti frequentino dei corsi formativi.  Possono scegliere di seguire quello di ristorazione, di falegnameria, di giornalismo, di scrittura creativa, di teatro e perfino di clownweria. Alla fine di ogni laboratorio viene rilasciato un attestato. Non è solo un modo per passare il tempo: i detenuti imparano un vero lavoro in vista del loro reinserimento nella società. “Per il mio futuro tutto quello che voglio è avere un lavoro e cominciare una nuova vita con la mia famiglia che è la cosa che mi manca di più”, racconta Alfonso.

Amed, Rhida e Amir, tre ragazzi marocchini, nel carcere di Pesaro hanno imparato l’italiano: seguono il corso ogni settimana e leggono i libri che hanno a disposizione nella biblioteca. “Io lo so che quando uscirò da qui, mi porteranno in un centro di espulsione e mi rispediranno in Marocco”, dice con tristezza Amir. “Ho capito di aver sbagliato e ora voglio vivere e lavorare in Italia”.

Certo, anche nel carcere di Pesaro non sono mancati atti di autolesionismo e tentati suicidio. Una guardia penitenziaria racconta che spesso i detenuti ingoiano le batterie dalla radiolina o cercano di impiccarsi con le lenzuola. L’ultima suicidio risale al 2010.

Però tra i detenuti spicca soprattutto la consapevolezza di sé e del mondo fuori: “Chi non ha mai avuto problemi con la legge vive il detenuto come una sorta di mostro. Invece siamo persone anche noi. Sì certo, abbiamo degli errori alle spalle, ma ci stiamo impegnando per cercare di rimettersi in riga – afferma Spartaco – quello che desideriamo è che, a seguito del nostro impegno, vengano fatte delle valutazioni diverse su di noi quando usciremo di qui”.

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‘Penna libera tutti': il giornale del carcere che dà voce ai detenuti http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/penna-libera-tutti-il-giornale-del-carcere-di-pesaro-che-da-voce-ai-detenuti/48749/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/28/ducato-online/penna-libera-tutti-il-giornale-del-carcere-di-pesaro-che-da-voce-ai-detenuti/48749/#comments Tue, 28 May 2013 00:57:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48749 Penna libera tutti è il mensile prodotto a Villa Fastiggi, casa circondariale di Pesaro, nato dall'iniziativa del direttore del giornale della diocesi e dal responsabile del progetto pedagogico della prigione. Un modo per dare ai detenuti una possibilità di raccontare la vita nell'istituto penitenziario e di dar voce alla loro voglia di riscatto]]> PESARO – Il venerdì non è un giorno come gli altri per Spartaco. Ogni settimana, alle 9 in punto, si precipita in redazione. Ha un appuntamento importante: deve incontrare il caporedattore Francesco Rinaldi e decidere insieme a lui gli articoli per il prossimo mese. Spartaco non è un giornalista e il suo non è  un giornale qualsiasi: lui è un detenuto e scrive su Penna libera tutti, il mensile del carcere di Pesaro.

Quando a ottobre, Raffaele Mazzoli, il direttore del giornale della diocesi di Pesaro-Urbino Il nuovo amico,  ha voluto creare questo inserto insieme a Enrichetta Vilella, la responsabile del progetto pedagogico del carcere, l’entusiasmo tra i detenuti è stato grande.

“Il carcere non è solo un edificio dove sono reclusi i cattivi, ma anche un istituto dove esistono persone che tra un’angoscia e una speranza, aspettano la fine della propria condanna per potersi reintegrare nella società. Nella vita si può cadere, ma si ha il diritto di avere un’ altra chance per riprendersi la propria vita. Ed ecco che questo giornale ci dà l’opportunità di raccontare la vita carceraria, portando riflessioni e sfatando quei luoghi comuni che non aiutano né voi né noi a comprendere questo mondo. Aiutateci a migliorare”.

Così scrivevano i detenuti nel primo editoriale del giornale. Una redazione composta da una decina di persone che ha a disposizione solo due computer senza connessione internet. Prima che il giornale uscisse in edicola, Spartaco, Leonardo, Antonio detto Tony e tutti gli altri redattori si sono preparati a lungo. Hanno seguito un corso di giornalismo tenuto da professionisti per imparare “tutte le regole da seguire”, come dice Tony.

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Ma il lavoro più difficile è venuto dopo, quando Francesco Rinaldi e Francesco Mazzoli, il caporedattore centrale de Il nuovo Amico, gli hanno chiesto di scrivere della loro vita passata e della loro condizione attuale. “Non è facile scrivere di sé, ma ti aiuta anche a fare pace con te stesso. L’articolo a cui sono più legato è quello che parla del mio divorzio: da lì in poi tutto si è rovinato nella mia vita”, racconta Leonardo che per anni ha fatto il camionista e che parla correttamente quattro lingue, l’arabo, il francese, il tedesco e l’inglese. “Faccio fatica a esprimermi a parole. Quando scrivo invece è diverso: riesco a dire quello che provo, quello che sento”, dice Alfonso, uno degli ultimi acquisti della redazione.

Penna libera tutti non è solo un piacevole passatempo, utile a riempire le giornate vuote del carcere. Per Spartaco e per tutti gli altri, scrivere su un giornale che poi verrà letto da 7.000 persone rappresenta un modo per non sentirsi soli, per guardare al futuro senza il peso di un passato che fa paura: “È la nostra voce. L’occasione per dire al mondo che non tutti i detenuti sono uguali, per far conoscere la nostra voglia di riscatto”, afferma convinto Spartaco. Prima di un altro venerdì in redazione.

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