il Ducato » volontari http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » volontari http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Volontari al festival di Perugia: dietro le quinte della web tv http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/volontari-al-festival-di-perugia-dietro-le-quinte-della-web-tv/71357/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/volontari-al-festival-di-perugia-dietro-le-quinte-della-web-tv/71357/#comments Tue, 21 Apr 2015 21:49:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71357 VIDEO / IL DIARIO DEI VOLONTARI Tra lo staff dell'Ijf 2015 ci sono anche dieci allievi del Ducato. I ragazzi ci raccontano come funziona "la macchina" del festival attraverso il loro lavoro. Calato il sipario sul Festival, è la volta di raccogliere il racconto e le immagini di una videomaker PUNTATE PRECEDENTI 4 | 3 | 2 | 1 ]]> PERUGIA – L’esemplare di volontario-videomaker al Festival del giornalismo di Perugia si alza presto la mattina e rientra tardi la sera. Il suo occhio è l’obiettivo della telecamera, che porta a spasso per il Festival come la più preziosa delle amiche. Fa avanti e indietro tutto il giorno tra una location e l’altra, con in spalla il suo borsone e ai piedi scarpe sempre più consumate. Il videomaker deve portarsi dietro due batterie di riserva: una per la telecamera, e una per sé. È il più attento degli spettatori, sempre pronto a filmare ciò che ha davanti. Ma le immagini più belle sono sempre quelle che non si aspetta di vedere: il segreto è lasciare che le cose accadano.

E se tutto va bene, deve trovare il tempo e la pazienza di trasformare ciò che ha visto in una storia che qualcuno abbia il piacere di farsi raccontare.

È quando cala il buio, e la sala stampa si svuota, che il povero videomaker trova la pace. È allora che scopre quella meravigliosa sensazione di stanchezza e soddisfazione, quella che si prova quando si fatica per un risultato. Perché il bello di fare video non è sapere che qualcuno li guarderà, ma portarsi a casa una storia che nel frattempo è diventata la tua.


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Diario del festival internazionale del giornalismo: la giornata della radio http://ifg.uniurb.it/2015/04/18/ducato-online/diario-del-festival-internazionale-del-giornalismo-la-giornata-della-radio/70945/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/18/ducato-online/diario-del-festival-internazionale-del-giornalismo-la-giornata-della-radio/70945/#comments Sat, 18 Apr 2015 10:33:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70945 IL DIARIO DEI VOLONTARI Gli allievi dell’Ifg di Urbino tra lo staff dell’Ijf 2015 raccontano, giorno per giorno, il loro lavoro quotidiano dietro le quinte del festival. Valentina e Marco sono nella redazione di Umbria Radio, che trasmette in diretta dal Brufani Secondo giorno | Primo giorno ]]> PERUGIA – Occhi assonnati, zaino in spalla e cuffia nelle orecchie. La giornata di noi volontari della radio del Festival internazionale di giornalismo inizia prestissimo. Sono le otto del mattino e la sala stampa dell’Hotel Brufani è già gremita di gente. Il tempo di prendere un caffè e siamo già operativi. Un gruppo di 15 persone, dalle esperienze più disparate. Ci sono i veterani del festival e quelli – che come noi – sono alla prima volta.  La provenienza geografica e il tipo di studi sono tra i più disparati: ci sono giornalisti praticanti, ci sono pubblicisti e ci sono semplici studenti universitari.

Non sono solo appassionati e veterani della radio, ma anche persone che vogliono  provare la loro prima esperienza con un linguaggio nuovo. Il nostro gruppo è coordinato da Francesco Locatelli, giornalista perugino, voce e anima di Umbria Radio, emittente locale che trasmette sulle proprie onde di frequenza la radio del festival.  Una diretta che va avanti per sei ore, dalle 9 alle 12, per poi ricominciare alle 15 fino alle 18.

La giornata. Sono le 8:30 e la giornata comincia con la rassegna stampa. Facciamo sia quella locale, che nazionale ed estera. Ognuno di noi prende un giornale e inizia a selezionare le notizie da raccontare agli ascoltatori.

La rassegna stampa della mattina

La selezione delle notizie

La rassegna stampa

La rassegna stampa

Finita la rassegna stampa, ognuno di noi è pronto per raccontare i diversi incontri della giornata del festival con interviste pre-registrate, cioè montate e poi mandate in onda, o in diretta da ‘studio’, come quella a Roberto Vicaretti di Rai News giovane giornalista e volto noto delle rassegne stampa di ogni mattina.

Lo ‘studio’, come avrete potuto vedere dalle foto, è un tavolone all’interno della sala stampa, con tutte le attrezzature necessarie per trasmettere.

L'intervista a Roberto Vicaretti di Rai News

L’intervista a Roberto Vicaretti di Rai News

Oltre a seguire gli eventi, un altro aspetto importante del nostro lavoro è quello di intercettare gli ospiti del festival che si aggirano per l’Hotel Brufani, dove si trova la sala stampa e la cellula organizzativa del festival, e portarli davanti ai microfoni. Spesso siamo un po’ emozionati: parliamo con personaggi del giornalismo e della comunicazione che ammiriamo e che incontriamo dal vivo per la prima volta. Ma non ci facciamo sopraffare e il più delle volte scattiamo anche la foto ricordo.

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Una foto-ricordo con Zoro

Ore 12. Per noi  il primo incontro importante della giornata inizia alle 12: “I media occidentali alle prese con la propaganda del terrore”, un dibattito incentrato sul rapporto tra l’informazione e la comunicazione del “terrore” messa in piedi dallo Stato Islamico. Sul palco ospiti prestigiosi come Lucio Caracciolo di Limes, la direttrice di Sky TG24 Sarah Varetto, Giovanni Maria Vian dell’Osservatore Romano.

Ore 13. Pranzo. Sì, anche i volontari mangiano (quando ci riescono!). Ma siamo sempre con gli occhi puntati sulla strada per cercare volti noti da intervistare.

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Il pranzo dei volontari. Nel sacchetto verde c’è il pasto per i vegetariani

Ore 14. Si ritorna alla base: sala stampa, tavolo Umbria Radio. E’ il momento della seconda riunione per organizzare il lavoro del pomeriggio. Chi seguirà cosa? Valentina riesce a farsi assegnare due panel a cui teneva molto: un talk di 15 minuti dal titolo “Perché i giornalisti dovrebbero essere attivisti” di Dan Gillmor, giornalista americano molto impegnato sulla ridefinizione del ruolo del giornalismo nella società, e l’evento più importante di tutto il festival, il dibattito su sorveglianza e privacy con Edward Snowden via Skype. Marco, oltre a seguire Snowden con Valentina, alle 15:30 segue anche “Siamo tutti fonte di informazione”.

Ore 15. Ricomincia la diretta. Tanti, troppi gli ospiti che siamo riusciti a portare al nostro tavolo. Da Erri de Luca, a Zoro del programma Gazebo.

Ore 18: il grande evento. La diretta radio finisce, ma noi ancora siamo al lavoro. Per assistere al panel con Snowden bisogna andare mezz’ora prima dice l’organizzazione. L’evento è a Palazzo dei Notari, per entrare c’è una scalinata enorme, gremita di persone in fila. Una fila lunghissima di cui non riusciamo a vedere la fine. Fortunatamente abbiamo l’accredito per la radio e riusciamo ad entrare prima senza problemi e a prendere due posti in seconda fila. Ma ci siamo, dopo il “buonasera” del mediatore del dibattito, Fabio Chiusi, sul maxi schermo appare il volto di Snowden. Spontaneo parte un applauso fragoroso e lunghissimo: è il “grazie” di una sala enorme ma pienissima, riconoscente del suo lavoro.

Ore 00:30. Si va a letto. Ma prima si sfoglia il programma del giorno successivo, perché ogni giorno è meglio di quello precedente.

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Diario del festival internazionale del giornalismo: la giornata dei volontari del press office http://ifg.uniurb.it/2015/04/17/ducato-online/diario-del-festival-internazionale-del-giornalismo-la-giornata-dei-volontari-del-press-office/70821/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/17/ducato-online/diario-del-festival-internazionale-del-giornalismo-la-giornata-dei-volontari-del-press-office/70821/#comments Fri, 17 Apr 2015 08:13:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70821 IL DIARIO DEI VOLONTARI Gli allievi dell'Ifg di Urbino tra lo staff dell'Ijf 2015 raccontano, giorno per giorno, il loro lavoro quotidiano dietro le quinte del festival. Oggi tocca all'ufficio stampa riportare la loro esperienza ]]> volunteerPERUGIA – Mentre gli altri volontari si danno appuntamento per cena con gli ‘avversari’ delle altre scuole di giornalismo d’Italia, noi dell’ufficio stampa siamo nella sala Wifi dell’Ostello della Gioventù a raccontare la nostra interminabile giornata. Oppure, mentre, gli altri volontari si alzano presto, noi del press office ci svegliamo con calma e, dopo un’abbondante colazione al Caffé Roma, ci dirigiamo al nostro campo base: l’Hotel Brufani.

Siamo in tutto 39: 31 italiani e 8 stranieri. Ad affidarci gli eventi da seguire ogni giorno è Federica Cesarini, responsabile dal 2010 dell’ufficio stampa del Festival internazionale del giornalismo di Perugia. Il nostro compito è quello di scrivere i comunicati e mandarli via mail a Federica, sarà lei, poi a diffonderli alla stampa nazionale e internazionale. Daniela è la più estroversa tra noi due, ha fatto amicizia con tutto il gruppo di lavoro (e non solo).

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1992: L’Italia di Tangentopoli

Dopo il consueto cappuccino e cornetto, in tarda mattinata, le nostre strade si dividono. É giovedì e oggi la giornata è impegnativa: due conferenze a testa negli stessi orari, ma in luoghi diversi. A mezzogiorno si fa sul serio: la prima conferenza da seguire è “Il cellulare come una redazione. Le tendenze dei contenuti mobile-first”, un incontro in inglese con il consulente multimediale Robb Montgomery che mostra l’evoluzione del giornalismo ‘dinamico’ con l’uso di uno smartphone e di una connessione wifi. Allo stesso orario un panel da seguire, un dibattito a più voci, al Teatro della Sapienza. L’appuntamento è con “1992: l’Italia di Tangentopoli“, ricco di ospiti: Goffredo Buccini de Il Corriere della Sera, Alessandro Fabbri, il creatore dell’omonima serie tv in onda su Sky, Bruno Manfellotto e Liana Milella cronista de La Repubblica. Moderatrice dell’incontro è Maria Latella di SkyTg24. 

Nel frattempo il cellulare non smette un attimo di squillare: tantissimi messaggi Whatsapp del gruppo PressOffice dove i nostri colleghi si organizzano per pranzare, partecipare agli eventi o semplicemente fare un giro in piazza. Per non parlare dei tweet inviati con l’hashtag ufficiale del festival #ijf15. Inutile dire che la batteria è perennemente scarica.

Cariche di borse e pc, lasciamo le sale degli incontri per ritornare al Brufani, sotto un sole cocente che regala a Perugia un assaggio di estate. E’ l’ora del pranzo, sono le 13 e all’infopoint del press office la busta arancione del nostro ‘pranzo al sacco’ ci aspetta. Il menu del giorno è: panino prosciutto crudo e formaggio, trancio di pizza margherita, un’arancia e una bottiglietta d’acqua. E per dolce. una bella ‘scorta’ quotidiana di kit-kat. Non si può ricominciare senza caffé, per questo andiamo verso la sala stampa del Festival dove ci aspetta l’amata macchina Nespresso.

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Come fare buon giornalismo sullo sviluppo e cooperazione internazionale

Noi volontarie del press office ci separiamo ancora una volta: una va a seguire “Come fare buon giornalismo sullo sviluppo e sulla cooperazione internazionale” al Centro Servizi G. Alessi e l’altra prende posto nella Sala del Dottorato. Tema di questo ultimo incontro, intitolato Ebola: oltre la notizia, è il rapporto tra i media e il panico da contagio. il convegno è in inglese e le cuffie sono rotte, ma il buon umore non ci abbandona mai. A intervenire sono: Lawal Bakare, co-fondatore e CEO Ebola Alert, Sarah Boseley, giornalista The Guardian, Charlie Cooper, cronista per The Independent, Lou Del Bello di SciDev.Net, Geraldine O’Hara di Medici Senza Frontiere e Kate Thomas di Ebola Deeply. Conferenze terminate, ultima corsa verso il Brufani per scrivere i comunicati, anche se la connessione wifi è intasata da decine di giornalisti che affollano la sala stampa.

Il nostro lavoro da volontarie del press office per oggi è finito, ma non quello di croniste per il Ducato. Alla Scuola di giornalismo di Urbino non si finisce mai di scrivere. Da più di mezz’ora sono passate le nove, gli stomaci brontolano e la fame comincia a farsi sentire. Nella sala comune dell’ostello ci siamo solo noi, concentrate nel raccontare la nostra giornata.

Fra qualche ora sarà trascorsa anche la seconda giornata. Ad aspettarci saranno i nostri letti a castello e le altre due ragazze che dormono insieme a noi: Francesca, fotografa autodidatta e Alessandra, una delle responsabili del web magazine.

A domani, solito posto, ma non solita ora. La sveglia suonerà prima: Matt Cooke ci aspetta!

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Volontari al festival di Perugia: dietro le quinte del web-magazine http://ifg.uniurb.it/2015/04/16/ducato-online/volontari-al-festival-di-perugia-dietro-le-quinte-del-web-magazine/70694/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/16/ducato-online/volontari-al-festival-di-perugia-dietro-le-quinte-del-web-magazine/70694/#comments Thu, 16 Apr 2015 10:00:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70694 IL DIARIO DEI VOLONTARI Tra lo staff dell'Ijf 2015 ci sono anche dieci allievi del Ducato. Giorno per giorno racconteranno come funziona "la macchina" del festival attraverso il loro lavoro quotidiano. I primi a raccontare la loro esperienza sono i ragazzi che curano il magazine online LO STORIFY DELLA PRIMA GIORNATA ]]> PERUGIA – Mentre gli altri volontari dormono (tranne i colleghi di radio), noi del web magazine ci alziamo: alle 8.30 c’è la riunione di redazione per decidere a quali eventi partecipare e quali speaker intervistare. Ci mettiamo il tesserino “volunteer” al collo e partiamo. All’entrata della sala stampa una ragazza della Nescafè – uno degli sponsor del festival – ci offre il caffè. Forte. Per iniziare una giornata che finirà tra 12 ore.

Siamo tutti all’incirca della stessa età – 25 anni all’incirca – anche i ‘capi’ e fare amicizia è la cosa più naturale, visto che tutti e 30 condividiamo la stessa ‘passionaccia’. È Matteo Pascoletti, giornalista di Valigia Blu e scrittore, a smistarci in base ai temi delle conferenze e in base alle nostre conoscenze ed esperienze lavorative passate. Durante la divisione dei turni della giornata ci conosciamo meglio e raccontiamo le nostre storie. Con certo stupore abbiamo notato che in molti ci guardano con una certa aura di riverenza, visto che veniamo dalla scuola di giornalismo di Urbino. I nostri colleghi del festival ci chiedono continuamente come funziona la scuola, cosa facciamo e cosa offre di bello la città, ma la domanda più frequente è: “Come funziona l’esame di ammissione?”. Sì, perché la maggior parte dei volontari, finiti gli studi, vorrebbe entrare in una scuola di giornalismo, magari proprio in quella di Urbino. Quello che più interessa è entrare nell’albo, ma sono attratti anche dalle lezioni specializzate e dal lavoro di redazione che facciamo al Ducato.

Ognuno di noi ha un account WordPress, attraverso il quale carichiamo gli articoli che ci vengono assegnati e prima della pubblicazione tre ragazzi – i temibili fact-checker – effettuano un controllo sugli articoli. Ognuno di loro segue 10 ragazzi: Ludovica Lugli, della scuola Holden, segue i ragazzi dalla A alla E, Alessandra Pradelli, giornalista della Gazzetta di Parma, quelli dalla F alla P e Claudia Torrisi, giornalista di Vice Italia e Fanpage, quelli dalla R alla Z.

Ridendo e scherzando sono quasi le 10 e le prime conferenze stanno per cominciare. Non lavoriamo solo tra di noi: ogni giorno collaboriamo con il gruppo dei videomaker e dei fotografi per portare a casa un pezzo completo (testo, foto e video) al giorno per il web magazine. Da qui in poi non ci riuniamo più. Ognuno è libero di organizzarsi il lavoro come vuole, compatibilmente con i turni stabiliti e anche i tempi di consegna sono molto larghi.

A pensarci bene, l’altro momento in cui ci ritroviamo quasi tutti è il pranzo. Nella sala di accoglienza dell’Hotel Brufani, il quartier generale della squadra dei volontari, ci attende un cestino con panini, pizze, acqua e frutta. Il sacchetto arancione è il pasto tradizionale, mentre quello verde contiene il cibo per i vegetariani. Basta dire il nome alle volontarie della logistica e puoi ritirare il pranzo. Ma non tutti possono avere questo ‘privilegio’: i volontari della ‘prima ora’ sono in lista, mentre i ripescati devono comprarsi il pranzo per conto loro.

Tra una conferenza e l’altra, la città si popola di firme importanti. Al bar puoi incontrare Riccardo Iacona di Rai3 che sorseggia un caffè o Roberto Tallei di Sky Tg 24 mentre passeggia per il corso prima della diretta della sera.

A fine giornata torniamo in ostello. O meglio, negli ostelli. Siamo divisi in due gruppi. In quattro camerate. I più fortunati – i volontari della ‘prima ora’ – dormono in stanze con quattro posti letto, un lusso se paragonate a quelle dei ripescati e del resto dei colleghi del Ducato, che dormono in camere da 12 (per i ragazzi) e 8 posti letto (per le ragazze). Non si sa come andrà la convivenza notturna, visto che stanotte sarà la prima per tutti e 30 gli allievi urbinati. Non osiamo immaginare come si organizzeranno le ragazze domattina per il bagno.

La prima giornata è andata. Domani si ricomincia!

 

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Croce Rossa Urbino, al via il corso: “Abbiamo bisogno di nuovi volontari” http://ifg.uniurb.it/2014/02/25/ducato-notizie-informazione/croce-rossa-urbino-al-via-il-corso-abbiamo-bisogno-di-nuovi-volontari/57754/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/25/ducato-notizie-informazione/croce-rossa-urbino-al-via-il-corso-abbiamo-bisogno-di-nuovi-volontari/57754/#comments Tue, 25 Feb 2014 15:35:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57754 [continua a leggere]]]> URBINO – Sta per cominciare il corso per i volontari della Croce Rossa rivolto a tutti i cittadini e gli studenti che abbiano compiuto 14 anni. Si comincerà lunedì 3 marzo alle 20.30 al Consorzio (ci si potrà iscrivere direttamente in loco) e le lezioni dureranno fino al 31 marzo con due incontri serali (ore 21.00) a settimana, il lunedì e il mercoledì al centro commerciale. Al termine del corso sarà rilasciata l’abilitazione ai servizi socio-assistenziali “che nel comune di Urbino consistono nell’assistenza alla nuova casa di riposo e alla fascia di popolazione che ha bisogno di aiuto, ad esempio, per le visite mediche” ha commentato Barbara Arduini, membro della Croce Rossa della città ducale.

“Dopo questa prima fase di corso – spiega Arduini – sarà possibile partecipare ad una seconda fase che inizierà a maggio e abiliterà al servizio ambulanze”. A Urbino, la Croce Rossa supporta anche il servizio di 118 con interventi in ambulanza e un presidio di 118 in località Cavallino il sabato notte. Inoltre intervengono in manifestazioni pubbliche e private, laddove richiesto, come nel caso delle partite della Chateau d’Ax e prestano anche assistenza linguistica agli stranieri all’ ospedale. “Abbiamo bisogno di volontari – conclude l’Arduini-  L’anno scorso ne abbiamo guadagnati venti dopo l’ultimo corso. Quest’anno speriamo che siano in molti a voler fare questa esperienza”.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero di telefono 334 6005894.

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Ospedale: l’arte dei dipendenti trasforma la sala d’aspetto http://ifg.uniurb.it/2013/02/20/ducato-online/ospedale-larte-dei-dipendenti-trasforma-la-sala-daspetto/35299/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/20/ducato-online/ospedale-larte-dei-dipendenti-trasforma-la-sala-daspetto/35299/#comments Wed, 20 Feb 2013 13:00:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35299 URBINO – La saletta d’aspetto dell’ospedale S.Maria della Misericordia di Urbino, punto di riferimento per i pazienti che hanno bisogno di informazioni, ma anche luogo di accoglienza e aggregazione, diventa un piccolo gioiello. Dal periodo natalizio è stata allestita una mostra permanente che trasforma i luoghi asettici dell’ospedale in un museo in miniatura.

L’idea è nata dalla creatività di chi nell’ospedale ci lavora. Infermiere, dottoresse, ma anche ex dipendenti ormai in pensione, hanno messo a disposizione le loro doti artistiche per creare degli oggetti da esporre nella sala.

Dallo specchio con intarsi in legno, alle ceramiche colorate, agli acquerelli: tante opere d’arte che niente hanno da invidiare a quelle dei professionisti. “Molti di coloro che hanno voluto aderire a questa iniziativa – racconta la dottoressa Maria Carbone, responsabile dell’ufficio stampa dell’ospedale – hanno frequentato l’Accademia d’arte. La loro è una vera e propria passione che hanno voluto condividere con i nostri pazienti”.

A rendere più piacevole l’attesa di chiunque debba fermarsi in ospedale, ci pensano anche quella ventina di volontari che si dedicano al servizio di informazione e accoglienza al pubblico. Giancarlo Balsamini, coordinatore del progetto, spiega: “Spesso la segnaletica interna non è sufficiente, capita che le persone più anziane si sentano perse e abbiano bisogno di essere indirizzate verso i reparti che cercano. C’è sempre bisogno, in molti fanno affidamento su di noi”.

Balsamini, ex sorvegliante sala di Palazzo Ducale in pensione da alcuni anni, presta servizio di volontariato per tre volte alla settimana e il suo è diventato un modo per rendersi utile in qualcosa a cui crede fermamente. “Chiunque può diventare volontario e farlo in un contesto in cui il nostro aiuto può rendere meno pesante la permanenza in ospedale è senz’altro il vero valore aggiunto”.

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Volontari e bobcat al lavoro, liberati i vicoli sepolti del Centro http://ifg.uniurb.it/2012/02/21/ducato-online/volontari-e-bobcat-al-lavoro-liberati-i-vicoli-sepolti-del-centro/25999/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/21/ducato-online/volontari-e-bobcat-al-lavoro-liberati-i-vicoli-sepolti-del-centro/25999/#comments Tue, 21 Feb 2012 08:35:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25999 di Giorgia Grifoni e Antonio Siragusa

URBINO – I vicoli del centro storico di nuovo liberi e ‘praticabili’, dopo la partenza dei militari e del Soccorso alpino impegnati nei giorni scorsi sulle vie principali. Muniti di pale bobcat e piccole ruspe, i volontari della Protezione civile, assieme alla ditta Sedap di Trento e ad alcuni operai del Comune, stanno spalando le stradine secondarie sepolte per due settimane dalle abbondanti nevicate.




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Neve, Comune estende i voucher anche ai disoccupati http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/neve-comune-si-attiva-per-estendere-i-voucher/25323/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/neve-comune-si-attiva-per-estendere-i-voucher/25323/#comments Thu, 16 Feb 2012 11:33:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25323 [continua a leggere]]]> URBINO – Il sindaco di Urbino Franco Corbucci ha deciso di estendere  i voucher per gli spalatori volontari a disoccupati e a studenti inoccupati o in cerca di lavoro iscritti al Centro per l’impiego, oltre ai cassaintegrati e ai lavoratori in mobilità. Secondo l’assessore alle politiche sociali, Maria Clara Muci. “Il Comune acquista dall’Inps voucher del valore di 50 euro – dice la Muci – di cui 37 andrebbero allo spalatore e 13 sarebbero trattenuti. Questo perché c’è ancora bisogno di spalatori.”

Nei giorni scorsi, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Urbino aveva inviato una lettera alla Regione Marche, controfirmata dai municipi di Urbania, Fermignano, Mercatello sul Metauro, Santangelo in Vado, Borgo Pace, Peglio, Petriano e Montecalvo, per chiedere che i voucher venissero estesi anche a tutti quei volontari che hanno dato il loro contributo nell’emergenza neve. “Vogliamo riconoscere qualcosa, anche se è poco, a tutti quelli che hanno dato una mano”, aveva dichiarato la Muci.

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Cancellieri: “Neve calamità naturale, lo Stato lo riconosca” http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-online/cancellieri-neve-calamita-naturale-lo-stato-lo-riconosca/25129/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-online/cancellieri-neve-calamita-naturale-lo-stato-lo-riconosca/25129/#comments Wed, 15 Feb 2012 18:31:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25129 di Stefania Bernardini e Rossella Nocca

La situazione a Fermignano, dopo la bufera di neve, è ancora difficile. Il sindaco Giorgio Cancellieri spiega quali sono le principali problematiche della città.

Qual è la situazione post-neve a Fermignano?

Le abitazioni, ora sono tutte libere e raggiungibili e non mancano più di acqua ed energia elettrica, ma ci sono stati momenti in cui le case isolate erano una quindicina. La neve ha prodotto danni incalcolabili, che investono sia il settore pubblico sia quello privato, le industrie, l’agricoltura… E che vedremo soprattutto nei prossimi mesi. Le aziende sono bloccate. Grazie all’ufficio tecnico siamo riusciti a pulire, con un giorno non stop di lavoro, la zona industriale, ma il problema è che la strada provinciale è in condizioni allucinanti. Io – che abito nella frazione di San Silvestro – mi sono intraversato in quella strada cinque volte. Bisogna che la Provincia risponda, c’è un ‘taccone’ con binari gelati, anche se la strada era stata pulita nella precedente ondata di neve. Il nostro rappresenta il terzo polo industriale della provincia, vi arrivano 25000-3000 persone al giorno. E ora le aziende del Nord dicono ‘Non andate a Fermignano, perchè la zona industriale è coperta dalla neve’, è una specie di sciacallaggio. Delle 120-130 aziende presenti a Fermignano, quasi tutte di piccole dimensioni, sono decine quelle che rischiano il fallimento.

Com’è stata affrontata l’emergenza?

Tanta gente ha fatto un lavoro enorme, come gli uomini della nostra Protezione civile, che reputo la migliore dell’entroterra, e i 70-80 giovani che hanno risposto al mio appello aiutando a spalare. Ma ho visto anche un sacco di piagnucoloni che hanno sfruttato il lavoro della Protezione civile con richieste assurde, vergognose per un momento del genere.

Quanto vi costerà questa nevicata?

Questa non va considerata una nevicata esagerata, ma una calamità naturale e spero lo stato centrale la tratti come tale. Bisogna trovare meccanismi di aiuto: il pubblico ha bisogno di risorse vive e dell’annullamento del patto di stabilità, il privato che le contribuzioni non vengano fatte pagare. Un grosso trattore dell’esercito ci è stato sottratto in maniera inopinata per portarlo a Pesaro ma lì ci saranno 30 cm di neve, il Montefeltro da 1 metro e mezzo a 3 metri. Quel mezzo avrebbe dovuto pulire la zona industriale, invece abbiamo dovuto usare un caterpillar proveniente da Gradara, che dovremo pagare noi. Dopo giorni di richieste, sono arrivate due pale dell’esercito e una turbina, che abbiamo messa su Pagino, la nostra isola amministrativa nel massiccio del Furlo, che rappresenta la zona più difficile.

Qual è la situazione dei tetti?

Ci sono stati cinque crolli, si va dall’autocarrozzeria alla palestra alle aziende produttive. Ora ci siamo appellati al buon senso degli imprenditori per far controllare le loro coperture, come abbiamo fatto noi per gli edifici pubblici, il palazzetto dello sport. L’ufficio tecnico ha detto che se non si toglie il 70 per cento della neve gli edifici non si riaprono. Non si può mandare la gente sul tetto a pulire, le aziende specializzate sono al Nord, ma c’è un gioco al rialzo. C’è da aspettare e ciò vuol dire fermare le aziende e perdere clienti.

Cancellieri: “Aziende in crisi”

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Storie di volontari, quando una pala e un sorriso creano solidarietà http://ifg.uniurb.it/2012/02/12/ducato-online/storie-di-volontari-quando-una-pala-e-un-sorriso-creano-solidarieta/23647/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/12/ducato-online/storie-di-volontari-quando-una-pala-e-un-sorriso-creano-solidarieta/23647/#comments Sun, 12 Feb 2012 20:07:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=23647 FOTO di Federico Barattini ]]> di Stefania Carboni, Gloria Bagnariol e Maria Sara Bertuccioli

Volontari a lavoro. Foto di Federico Barattini

URBINO – Un tempo c’erano gli spalatori, passavano dietro lo spalaneve, erano in dieci, come un piccolo esercito, liberavano portoni e ingressi delle attività. Nessun urbinate rimaneva chiuso in casa, con un muro di neve e ghiaccio davanti a sè.  Oggi, ci sono ancora, ma non chiamatelo esercito. Sono una piccola squadra che aumenta ogni giorno di più: sono studenti, giovani e non solo.

OPERAZIONE SAN POLO. Un gruppo di ragazzi (alcuni di loro giocano nell’Urbino calcio) da ieri, in mezzo alla tormenta, hanno iniziato a spalare per le case. Oggi hanno liberato una vecchietta di 102 anni, scavando un tunnel fino all’ingresso. L’anziana, che abita con la sua badante, è senza luce da oggi.

Il gruppo arrivato sul posto, per cercare di risolvere il problema, ha avvisato i vigili per controllare il tetto dell’abitazione, dove ci sono delle infiltrazioni.

SPALATORI SOLIDALI. La sera si organizzano su Facebook, la mattina si trovano in piazza. Ogni giorno fanno il giro del centro, e spalano e liberano le soglie dei vecchietti o dei loro coetanei. Poco importa chi c’è dietro l’uscio, l’importante è liberare.

LEGGI:  la prima ‘spalata solidale’

Chinati nelle vie più strette, dove si supera il metro di altezza, scavano corridoi e bussano di casa in casa chiedendo se serve una mano. Solo una pausa pranzo per poi tornare alle tre e mezzo del pomeriggio più numerosi di prima. Il tam tam è partito da una richiesta di aiuto da parte dell’Associazione nazionale tumori: “Vista la straordinaria nevicata, alcuni operatori ed operatrici Ant hanno manifestato la necesita’ di liberare i portoni delle abitazioni di persone anziane e malate”.

Da lì Andrea Piccolo, alcuni studenti e l’associazione C1 si sono dati appuntamento in centro.

FOTO Il reportage di Federico Barattini

Era il 4 febbraio. Continua ancora oggi. Durerà finché la neve non smetterà di riempire angoli e strade. Finché i bromboli (così gli urbinati chiamano le enormi stalattiti sui tetti delle case), non verranno staccati dalle grondaie. Con tubo o con la pala, poco importa, l’importante è aiutare.

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