il Ducato » Alberto Sofia http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Alberto Sofia http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Morire di crisi: si sgretola il silenzio sui media, ma c’è rischio forzature http://ifg.uniurb.it/2012/04/13/ducato-online/morire-di-crisi-si-sgretola-il-silenzio-sui-media-ma-ce-rischio-forzature/30638/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/13/ducato-online/morire-di-crisi-si-sgretola-il-silenzio-sui-media-ma-ce-rischio-forzature/30638/#comments Fri, 13 Apr 2012 09:24:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30638 Fonte: Lacrisiuccide.info

Fonte: Lacrisiuccide.info

C’è chi non riceve da tempo lo stipendio, chi non riesce a far fronte ai debiti o a pagare i propri dipendenti. O quelli che, sempre di più, sono schiacciati dalla burocrazia, dai crediti non concessi dalle banche e da clienti che non pagano, spesso le stesse amministrazioni pubbliche.

Sono piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, disoccupati e operai. Si sentono abbandonati, non riescono a pagare il conto della crisi e non vedono altra alternativa che farla finita. Abituati a lavorare in silenzio, così come in silenzio rischiano a volte di passare i loro gesti estremi, soprattutto sui media tradizionali. Ma il trend sembra invertirsi: nelle ultime settimane i quotidiani cominciano a mostrare storie e i numeri dell’emergenza.

VALORI ARBITRARI, RISCHIO CONFUSIONE – Con i dati però occorre prudenza. Sull’onda emotiva degli eventi, il rischio è quello di forzature sui numeri, interpretati in maniera arbitraria dai quotidiani. “Spesso si usano le statistiche solo per rincorrere la notizia”, spiega infatti Fabio Piacenti, dell’EU.RE.S, l’istituto di ricerche economiche e sociali che, rielaborando i dati Istat, realizza dallo scorso anno un rapporto sui “Suicidi al tempo della crisi“.

Dalle ricerche di Eures attingono le differenti testate e le stesse associazioni di categoria: “Abbiamo incrociato i dati con le notizie pubblicate sui giornali locali“, spiegano dalla Cgia Mestre, l’associazione di artigiani e piccole medie imprese che in un comunicato ha mostrato come tra il 2008 e il 2010 i suicidi per motivi economici siano aumentati del 24,6 per cento . Dall’inizio della crisi economica, oltre cinquanta casi si sono registrati nel solo Veneto, tra le regioni con il tasso più alto. Allo stesso modo crescono anche i tentativi di suicidio, sempre legati alle difficoltà economiche (+ 20 per cento).

Non è però un caso, spiega il direttore di Eures, che si sia scelto di paragonare il valore del 2010 a quello del 2008: “Questo perché i casi accertati nel 2010 sarebbero stati inferiori di poche unità rispetto all’anno precedente (187 contro 198)”. Così, per i meno esperti, la notizia avrebbe perso forza giornalistica. “Ma sarebbe più corretto spiegare al lettore come leggere i dati”, ripete Piacenti.
Altrimenti il rischio è quello far confusione con gli stessi risultati che, se analizzati confrontando le serie storiche e non solo le singole differenze annuali, confermano la preoccupante crescita del fenomeno dei suicidi. “Rispetto al centinaio scarso di casi per tutto il decennio 1990-2000, negli ultimi anni il numero dei suicidi per motivi economici è di fatto raddoppiato”, aggiunge il direttore.

immagine da www.dazebaonews.it

LE CRITICHE DEL WEB AI GIORNALI – In rete, invece, diverse associazioni e blog, come Lacrisuccide.info, denunciano una presenza ancora scarsa delle notizie sui suicidi economici all’interno dei quotidiani nazionali. Così la cronaca dei fatti è affidata ai giornali locali, tra i pochi a fornire un censimento quasi esauriente. “I giornali fanno ancora fatica a rompere il silenzio, limitandosi a parlare solo dei casi più eclatanti”, spiega Alessandro Raffa, portavoce del blog Nocensura.com, che in poco più di un anno ha raggiunto quasi 300 mila visitatori.

Così Raffa ha pensato di creare un osservatorio partecipato: “L’obiettivo è quello di censire tutti i casi, attraverso il contributo dei cittadini: ogni giorno riceviamo purtroppo nuove segnalazioni”. Solo negli ultimi dieci giorni, da quando è partito il progetto di Lacrisiuccide.info, sono stati segnalati oltre venti casi: “Se questo fosse il trend, il sospetto è che i numeri mostrati dai ‘dati ufficiali’ siano più bassi dei valori reali”, afferma Raffa. O che nei mesi del 2012 la situazione stia peggiorando, a causa del perdurare della crisi economica e dei nuovi sacrifici richiesti agli italiani. “Molti casi restano quasi nascosti: dai nostri utenti siamo venuti a conoscenza di ben quattro suicidi a Sassari nel giro di sette giorni, tutti dallo stesso ponte“. Notizia poi confermata dal quotidiano locale La Nuova Sardegna.

PICCOLI IMPRENDITORI SI MOBILITANO – Sembra una mattanza quotidiana, senza contare i tentativi per fortuna non riusciti: “Riceviamo ogni giorno telefonate da chi si trova all’improvviso senza attività e pensa di compiere gesti estremi”, rivela Giuseppina Virgili, imprenditrice nel settore dell’abbigliamento, presidente del Co.P.I.I. (Comitato piccoli imprenditori invisibili), un ente no profit nato a gennaio che raccoglie già 300 aderenti. Il Co.P.I.I. sta realizzando in questi giorni un dossier sui suicidi ricollegabili a motivi economici, invitando a raccontare le proprie storie, oltre a offrire servizi di consulenza tecnica e psicologica.

Anche per Virgili i media dovrebbero avere più coraggio: “Dietro il giornalismo italiano si nascondono troppo interessi: così quando si parla di suicidi per insolvenza spesso i quotidiani tendono a minimizzare e non mostrano le colpe delle banche”, accusa. Intanto, in base alle segnalazioni già raccolte, anche Virgili conta ormai circa tre casi al giorno. L’ultimo proprio ieri, vittima un giovane 27enne di Arezzo, probabilmente a causa dei debiti col fisco.

IL PERICOLO EMULAZIONI – Anche Piacenti conferma come l’interesse sia cresciuto solo negli ultimi tempi: “La prima edizione del nostro rapporto non aveva avuto molto successo: dopo i primi casi di cronaca, invece, tutto è cambiato”, spiega. Secondo il direttore di Eu.R.E.S. le notizie presenti sui quotidiani sono sufficienti: “Se i media nazionali non riportano tutti i casi è perché c’è il rischio di spingere altre persone in difficoltà verso l’imitazione di gesti estremi come il suicidio”, aggiunge il ricercatore.

Sui numeri, invece, invita a fare attenzione. Non tutti i casi raccolti dall’Istat (dai verbali delle forze dell’ordine e da fonti sanitarie) possono essere corretti: “Le motivazioni sono spesso molteplici e resta complesso definire con certezza se un suicidio è dovuto a motivi economici“, aggiunge. Anche per questo, sul rapporto dell’istituto, si dà maggiore risalto al record dei suicidi di disoccupati, un dato non arbitrario. Solo nel 2009 sono stati 357 i casi, con una crescita del 37,3 per cento rispetto all’anno precedente (260 casi) e a quelli passati (275 nel 2006 e 281 nel 2005).

Dati che, incrociati con quelli relativi al fallimento delle imprese (11 mila 615 sono gli imprenditori ad aver portato i libri in Tribunale), confermano il difficile periodo per le aziende, oltre alla necessità per gli imprenditori di ottenere risposte dalle istituzioni.

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Caos al Padiglione, fogne a cielo aperto http://ifg.uniurb.it/2012/03/23/ducato-online/caos-al-padiglione-fogne-a-cielo-aperto/29448/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/23/ducato-online/caos-al-padiglione-fogne-a-cielo-aperto/29448/#comments Fri, 23 Mar 2012 16:27:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=29448 URBINO – Si aspettavano di poter passeggiare tra il verde, ma il rischio era quello di trovarsi di fronte una fogna a cielo aperto. Per gli ospiti del “Padiglione”, la nuova struttura socio-sanitaria per l’assistenza agli anziani da novanta posti letto, ci sarà ancora da attendere. Per entrare nella casa albergo “bisognerà aspettare fino al 31 maggio”.

A confermarlo è Giorgio Ubaldi, presidente di Urbino Servizi, municipalizzata controllata al cento per cento dal Comune di Urbino, alla quale è stata affidata l’opera.

Il progetto della rete fognaria

Eppure l’apertura era già slittata da febbraio ad aprile, nonostante a dicembre la residenza fosse stata presentata al pubblico, comprese le famiglie dei futuri ospiti. “Venite a vedere il Padiglione” era il nome dell’iniziativa: i meno attenti non si erano però accorti delle tre condotte fognarie che affiorano proprio davanti all’edificio.

Le tubature dovevano essere collegate al depuratore comunale del Sasso: il giallo su chi avrebbe dovuto realizzare l’allaccio, tra l’Urbino Servizi o la Inso Spa (azienda che ha vinto la gara per realizzare la struttura), era finito anche in Consiglio comunale.

La soluzione? Sarebbe bastato sfogliare il contratto d’appalto: “I lavori spettano alla Inso”, conferma l’ingegnere Lazzaro Spadoni dell’Ufficio tecnico comunale. Ma, progetti alla mano, si scopre come il problema sia ora più complicato del previsto.

Come cambia il tracciato
Nel maggio del 2010 era stata Marche Multiservizi, società che gestisce il servizio idrico, a sollevare alcune osservazioni prima di concedere il nulla osta. Da tempo il comune di Urbino progettava di costruire un condotto fognario comunale che collegasse le abitazioni delle vie Federico Comandino e Giuseppe Tomassini fino al depuratore del Sasso.

Lo stesso depuratore al quale, secondo contratto, la Inso doveva collegare le fogne del Padiglione. Il tracciato scelto dal Comune però era inadeguato: come chiarisce Marche Multiservizi, “la fogna si colloca in un’area con pendenze eccessive e instabilità diffusa”.

Ecco che allora è spuntata l’ipotesi di costruire un’unica fogna per raccogliere le acque di tutta l’area, compresa la struttura di Santa Lucia, ancora in costruzione. Ma qui nasce un nuovo problema: secondo Marche Multiservizi collegare Padiglione più Santa Lucia significa saturare il depuratore. Così le famiglie in attesa di collegamento resteranno per ora “a cielo aperto”, mentre si blocca il secondo stralcio del progetto “Il Padiglione” che prevede, in aggiunta alla casa albergo, un Centro diurno più grande, il centro direzionale dell’area ospedaliera e altri appartamenti.

Una prospettiva della casa ospedale

Lavori in corso
A costruire la fognatura comune fino al depuratore, secondo quanto anticipato da Urbino Servizi,sarà la stessa Inso. Una volta ultimata, la condotta resterà però pubblica, eccetto per i tratti che allacciano le strutture del Padiglione (e in futuro di Santa Lucia).

Un lavoro che costerebbe circa 130 mila euro e al quale il Comune “parteciperà per 30 mila euro, risparmiando sui costi inizialmente previsti per il condotto da realizzare autonomamente”, spiega Ubaldi.

Dall’Ufficio tecnico però arriva una frenata: “Siamo ancora in una fase di valutazione. Da parte dei tecnici c’è un parere favorevole, ma a prendere la decisione sarà il consiglio comunale”, precisa Spadoni. Così il rischio è quello che i tempi si possano allungare.

I costi
I lavori per il Padiglione, iniziati nel luglio del 2009, sono costati in tutto circa 10 milioni di euro. La cifra è completamente a carico dell’Urbino Servizi, che riceverà dal futuro gestore, la cooperativa Coos Marche, un canone annuo di 450 mila euro (più Iva) per un periodo di trent’anni.

Tradotto in numeri, 13 milioni e 500 mila euro. Un costo che l’azienda scaricherà sui futuri ospiti. Oggi, tra autosufficienti e non, restare alla vecchia casa albergo per un anno comporta una spesa di circa 13 mila euro. Solo per ripagare il costo della residenza a Coos Marche servono 5 mila euro annui per cliente.

Le tariffe non sono ancora disponibili, ma è facile prevedere che la cifra possa aumentare per gli alti costi di gestione: “È inevitabile che i nuovi servizi offerti richiedano costi maggiori. La spesa potrebbe aumentare di uno o due al giorno rispetto al passato”, spiega Maria Clara Muci, assessore al Bilancio della città ducale

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Dalla e l’Università: “Coinvolgere gli studenti per valorizzare Urbino” AUDIO http://ifg.uniurb.it/2012/03/01/ducato-online/dalla-e-luniversita-coinvolgere-gli-studenti-per-valorizzare-urbino-audio/27245/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/01/ducato-online/dalla-e-luniversita-coinvolgere-gli-studenti-per-valorizzare-urbino-audio/27245/#comments Thu, 01 Mar 2012 21:49:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27245 [continua a leggere]]]> URBINO – I cantieri cominciavano a cambiare il volto di Urbino, allo stesso modo come la sua musica, mai banale, evolveva per scoprire nuove sperimentazioni. “Le difficoltà? Se non hai fretta sono divertenti e indispensabili”, dichiarava Lucio Dalla, allora docente all’Università di Urbino. Pochi anni prima l’Ateneo aveva affidato al cantante l’insegnamento in  “Tecniche e Linguaggi Pubblicitari”: un compito che aveva contribuito a consolidare il rapporto tra l’artista e la città ducale.

Nel giorno della morte dell’artista, stroncato a 69 anni da un infarto mentre si trovava in tour in Svizzera,  Il Ducato ripropone l’intervista radiofonica di Filippo Brunamonti, ex allievo Ifg ora giornalista freelance collaboratore del gruppo Espresso. Una breve testimonianza della sua esperienza in città.

Ascolta l’intervista

A Urbino si discuteva già delle difficoltà occupazionali dei neolaureati dell’Università, che si preparava al percorso di statalizzazione, oggi ormai alle fasi finali. Il cantante considerava fondamentale il  contributo degli studenti per valorizzare il patrimonio artistico cittadino.  “Bisogna coinvolgere gli universitari in un progetto di recupero della memoria storica ducale”, spiegava. Questo perché, durante il Rinascimento, Urbino “era un centro di potere non indifferente: insieme ad artisti del calibro di Piero della Francesca,  sono però arrivati altri volti meno noti, che sarebbe fondamentale riscoprire”.

 

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http://ifg.uniurb.it/2012/03/01/ducato-online/dalla-e-luniversita-coinvolgere-gli-studenti-per-valorizzare-urbino-audio/27245/feed/ 0 URBINO - I cantieri cominciavano a cambiare il volto di Urbino, allo stesso modo come la sua musica, mai banale, evolveva per scoprire nuove sperimentazioni. "Le difficoltà? Se non hai fretta sono divertenti e indispensabili", dichiarava Lucio Dalla, URBINO - I cantieri cominciavano a cambiare il volto di Urbino, allo stesso modo come la sua musica, mai banale, evolveva per scoprire nuove sperimentazioni. "Le difficoltà? Se non hai fretta sono divertenti e indispensabili", dichiarava Lucio Dalla, allora docente all'Università di Urbino. Pochi anni prima l'Ateneo aveva affidato al cantante l'insegnamento in  "Tecniche e Linguaggi Pubblicitari": un compito che aveva contribuito a consolidare il rapporto tra l'artista e la città ducale. Nel giorno della morte dell'artista, stroncato a 69 anni da un infarto mentre si trovava in tour in Svizzera,  Il Ducato ripropone l'intervista radiofonica di Filippo Brunamonti, ex allievo Ifg ora giornalista freelance collaboratore del gruppo Espresso. Una breve testimonianza della sua esperienza in città. Ascolta l'intervista A Urbino si discuteva già delle difficoltà occupazionali dei neolaureati dell'Università, che si preparava al percorso di statalizzazione, oggi ormai alle fasi finali. Il cantante considerava fondamentale il  contributo degli studenti per valorizzare il patrimonio artistico cittadino.  "Bisogna coinvolgere gli universitari in un progetto di recupero della memoria storica ducale", spiegava. Questo perché, durante il Rinascimento, Urbino "era un centro di potere non indifferente: insieme ad artisti del calibro di Piero della Francesca,  sono però arrivati altri volti meno noti, che sarebbe fondamentale riscoprire".     il Ducato no
Lucio Dalla, artista e comunicatore della modernità: il ricordo di Urbino http://ifg.uniurb.it/2012/03/01/ducato-online/lucio-dalla-artista-e-comunicatore-della-modernita-il-ricordo-dellateneo-ducale/27204/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/01/ducato-online/lucio-dalla-artista-e-comunicatore-della-modernita-il-ricordo-dellateneo-ducale/27204/#comments Thu, 01 Mar 2012 18:55:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27204 L'INTERVISTA "Dare voce alla storia di Urbino e coinvolgere gli studenti"]]>

Lucio Dalla, 2001, Università di Urbino Fonte: Archivio Università

URBINO – Gli studenti e i docenti lo ricorderanno non solo per le sue qualità di musicista, ma anche come “straordinario comunicatore della modernità“. Anche l’Università di Urbino commemora la scomparsa di Lucio Dalla, colpito da un infarto a quasi 69 anni, mentre si trovava a Montreaux (Svizzera) per una serie di concerti.

Questo perché nella città ducale Lucio Dalla, tra i maggiori cantautori italiani, ha insegnato per diversi anni, a partire dal 2002, come docente di Tecniche e linguaggi pubblicitari. “Le sue lezioni erano seguitissime e attese dagli universitari”, ricorda la professoressa Lella Mazzoli, amica del cantante bolognese.

Un contributo raccolto nel libro “Gesù, San Francesco, Totò: la nebulosa della comunicazione” (edito da Franco Angeli) uscito nel 2004.  Del “personaggio Dalla” stupivano soprattutto la disponibilità e la grande cultura: “Poche star potevano vantare la sua immensa conoscenza: dalla filosofia alla sociologia, fino alla letteratura”, spiega la stessa Mazzoli.

MEZZO SECOLO IN MUSICA – La carriera di Dalla sfiora i cinquanta anni di attività: clarinettista, dopo l’esordio negli anni ’60 con la band dei Flippers,  è Gino Paoli a spingerlo verso la carriera solista. E’  il Festival di Sanremo, dove sarà poi presente in diverse occasioni, a consacrarlo al grande pubblico. Da quel palco saranno presentati brani indimenticabili. Come 4/3/1943, che rievoca lo stesso giorno della sua nascita, in queste ore tra le canzoni più citate dai numerosi fan su Twitter (dove l’hashtag #luciodalla è diventato trending topic)  e Facebook. La pagina dedicata al cantante sul social network ha raggiunto in poche ore quasi 16 mila likes.

L’ESPERIENZA UNIVERSITARIA – A Urbino tutti lo aspettavano per aprile, quando avrebbe dovuto parlare di modernità, attraverso le pagine di un padre della sociologia come Georg Simmel. “La sua lezione era già stata inserita nel programma”, confermano. Poi l’addio, durante il tour europeo che da Montreaux doveva portare la sua musica fino a Berlino.

L’ultima apparizione per il pubblico italiano resterà così quella di poche settimane fa all’Ariston, quando si è esibito con il giovane artista Pierdavide Carone, con il brano “Nanì“.  Dei trascorsi a Urbino c’è chi ricorda il concerto organizzato nel 2005 alla Sala del Trono di Palazzo Ducale, un simbolo del Rinascimento dove riuscì a far entrare per la prima volta la musica leggera.

Altri il suo legame storico e culturale con la città ducale (nella quale aveva anche acquistato una casa): ospiti delle sue lezioni sono stati personaggi come lo scrittore Alessandro Bergonzoni e  il drammaturgo Giampiero Solari, oltre a Oliviero Toscani e Davide Paolini.  Seminari che in realtà furono occasioni di dibattito e dialogo con gli studenti, perché, ricorda la Mazzoli, “Lucio non si riteneva un accademico, ma un ‘praticone’ e uno studioso dei linguaggi della comunicazione”.

Agli studenti, in un intervista rilasciata all’ex allievo dell’Ifg Filippo Brunamonti, Dalla aveva suggerito: “Oltre allo studio è essenziale la pratica. Gli studenti non sono consapevoli del panorama artistico e culturale che li circonda. Devono toccare con mano quella storia conosciuta sulle pagine ingiallite”.

IL RAPPORTO CON URBINO – “Una persona intraducibile, imprevedibile come il jazz (tra le sue passioni, ndr): è stata la domanda più importante a cui il nostro paese non è stato in grado di rispondere”, dichiara invece Brunamonti, che oggi collabora con il gruppo Espresso. Una domanda incompresa forse dagli stessi cittadini urbinati: “Non so quanto la città abbia capito il valore e il ruolo del personaggio”, aggiunge la professoressa Mazzoli. “Di certo per gli studenti fu l’occasione per analizzare la comunicazione da punti di vista differenti, come quelli interpretativi”, conclude.

Sul periodo accademico del cantante interviene anche Bernardo Valli, preside della facoltà di Sociologia: “Per il nostro Ateneo è stata una grande esperienza: era la prima volta che veniva assegnata una cattedra, e non un semplice seminario, a un personaggio della cultura popolare come Dalla”. Il ricordo è legato alla laurea honoris causa in comunicazione assegnata a Valentino Rossi, simbolo della provincia: “Lucio era entusiasta: questo perché era un artista poliedrico, appassionato di comunicazione in ogni sua forma”. Con Rossi il cantante avrebbe poi doppiato un fumetto di Milo Manara, come ricorda oggi su Twitter lo stesso motociclista di Tavullia.

IL SALUTO DELL’ARTISTA- L’ultimo concerto Dalla lo aveva concluso ieri nella città svizzera. Dell’artista resteranno capolavori assoluti: da Canzone, a Disperato Erotico Stomp fino alla semilirica Caruso, da tutti ricordata come “Te voglio bene assai”. Senza dimenticare la collaborazione nel ’79 con De Gregori per il disco Banana Republic. E gli album più recenti, come l’ultimo “Questo è amore“, dove l’artista riscopriva brani meno conosciuti del suo repertorio. Ma resterà anche il ricordo di tanti studenti urbinati che ne hanno saputo apprezzare la competenza e l’apertura mentale.

 

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È morto Lucio Dalla: ha insegnato all’Università di Urbino http://ifg.uniurb.it/2012/03/01/ducato-notizie-informazione/e-morto-lucio-dalla-ha-insegnato-sociologia-alluniversita-di-urbino/27193/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/01/ducato-notizie-informazione/e-morto-lucio-dalla-ha-insegnato-sociologia-alluniversita-di-urbino/27193/#comments Thu, 01 Mar 2012 12:09:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27193 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ morto Lucio Dalla, uno dei maggiori cantautori italiani con quasi 50 anni di attività artistica. Si trovava a Montreaux, in Svizzera, per una serie di concerti, quando è stato colpito da un infarto. Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni. Bolognese di nascita, ha insegnato all’Università di Urbino come docente di Linguaggi pubblicitari alla facoltà di Sociologia.

Solo poche settimane fa aveva partecipato al Festival di Sanremo con il brano Nanì, cantato insieme con il giovane artista Pierdavide Carone.

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Giornale Radio del 29/2/2012 – ore 12:30 http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/radio-ducato/giornale-radio-del-2922012-%e2%80%93-ore-1230/27012/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/radio-ducato/giornale-radio-del-2922012-%e2%80%93-ore-1230/27012/#comments Wed, 29 Feb 2012 11:59:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27012 [continua a leggere]]]> Ascolta il GR delle 12.30

a cura di Paola Rosa Adragna.

In studio conducono

Silvia Baldini e Francesco Marinelli

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Neve, Comune rimuove piante crollate: “Privati facciano loro dovere” http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/ducato-notizie-informazione/neve-comune-rimuove-piante-crollate-privati-facciano-loro-dovere/26992/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/ducato-notizie-informazione/neve-comune-rimuove-piante-crollate-privati-facciano-loro-dovere/26992/#comments Wed, 29 Feb 2012 11:45:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26992 [continua a leggere]]]> URBINO – L’Ufficio tecnico comunale sta rimuovendo tronchi e rami crollati sotto il peso della neve, in modo tale da garantire la normale viabilità. Il comune di Urbino invita allo stesso tempo i cittadini a provvedere alla manutenzione di piante e siepi delle proprie abitazioni, così come previsto dal codice della strada, soprattutto in caso siano stati danneggiati dalla tormenta delle settimane scorse. “E’ compito dei privati intervenire per evitare pericoli nelle strade collegate alle loro proprietà”, si legge nel comunicato.

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Rassegna stampa del 29/2/2012 http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/radio-ducato/rassegna-stampa-del-2922012/26982/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/radio-ducato/rassegna-stampa-del-2922012/26982/#comments Wed, 29 Feb 2012 10:08:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26982 [continua a leggere]]]> Ascolta la rassegna stampa del 29/02/2012

In studio Elis Viettone

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Giornale Radio del 28/2/2012 – ore 17:30 http://ifg.uniurb.it/2012/02/28/radio-ducato/giornale-radio-del-2822012-%e2%80%93-ore-1730/26919/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/28/radio-ducato/giornale-radio-del-2822012-%e2%80%93-ore-1730/26919/#comments Tue, 28 Feb 2012 17:26:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26919 [continua a leggere]]]> Ascolta il GR delle 17.30

a cura di Paola Rosa Adragna.

In studio conducono

Valentina Bicchiarelli e Maddalena Oculi

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Università, elezioni Rsu 2012: l’Ateneo di Urbino apre ai precari http://ifg.uniurb.it/2012/02/28/ducato-online/universita-elezioni-rsu-2012-lateneo-di-urbino-apre-ai-precari/26838/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/28/ducato-online/universita-elezioni-rsu-2012-lateneo-di-urbino-apre-ai-precari/26838/#comments Tue, 28 Feb 2012 17:01:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26838

Foto di Donatello Trisolino

URBINO – Nelle liste dei candidati per il rinnovo delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) all’Università di Urbino, in vista delle elezioni del 5, 6 e 7 marzo, sarà presente per la prima volta anche una lavoratrice precaria. Lo comunica Lilli Gargamelli, segretaria generale della Flc-Cgil, che ha ricevuto conferma dalla commissione elettorale dello stesso Ateneo.

“E’ una decisione importante che sancisce parità di diritti tra precari e lavoratori a tempo indeterminato”, spiega la sindacalista. “Da tempo – continua – rivendichiamo il diritto di voto e rappresentanza dei lavoratori a tempo determinato, considerato che nelle amministrazioni hanno ormai ruoli essenziali”. L’Ateneo di Urbino ha infatti raccolto la circolare dell’Aran (l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) che ha esteso il diritto di voto attivo e passivo anche ai precari inseriti nei processi di stabilizzazione. In pratica potranno votare ed essere eletti anche i dipendenti in servizio con contratto di lavoro precario, ma comunque in proroga o in attesa di essere assunti a tempo indeterminato.

Anche Domenico Pantaleo, segretario nazionale della Flc, aveva inviato una lettera agli enti deputati a comporre le liste elettorali, chiedendo che un numero sempre più ampio di lavoratori fosse chiamato alle urne per scegliere i propri rappresentanti. Senza dimenticare come “il voto dei precari – ricorda la Gargamelli – sia determinante per rappresentare in modo reale le organizzazioni sindacali”.

La decisione dell’Università di Urbino permette inoltre, secondo la Flc, di lavorare per superare il dualismo tra dipendenti stabili e precari nel mondo della conoscenza e del pubblico impiego. Un riconoscimento rilevante per chi non dispone delle tutele del posto fisso, anche se il percorso verso la parità dei diritti è ancora all’inizio. “Questa ‘vittoria’ segue il decreto sulle assunzioni di circa 65 mila precari tra docenti e personale Ata: un risultato parziale, che ha permesso però nel nostro territorio l’entrata in ruolo per più di 150 docenti e oltre 200 dipendenti tecnici-amministrativi”, aggiunge la sindacalista.

Il prossimo passo sarà così quello della stabilizzazione dei contratti di lavoro, considerati anche i numerosi ricorsi di molti lavoratori, anche in provincia di Pesaro Urbino. “L’Unione Europea ha riconosciuto con una normativa il diritto alla stabilizzazione del contratto in presenza di determinate condizioni, come la continuità triennale del rapporto di lavoro”, afferma Gargamelli.

L’Università di Urbino ha già definito un piano programmatico triennale per le nuove immissioni in ruolo. Al momento, però, a causa del blocco del turn over, non è ancora possibile utilizzare questo strumento. La “Carlo Bo”, sottofinanziata, supera infatti la quota del 90 per cento stabilita per legge, nel rapporto tra le entrate dal fondo di finanziamento ordinario e le spese per il personale: per il momento non può quindi assumere nuovo personale. “La speranza – conclude Gargamelli – è che il Ministero riconosca al più presto gli sforzi sopportati da tanti lavoratori dell’Ateneo, aumentando le risorse statali che spettano alla ‘Carlo Bo'”. Un intervento necessario per regolarizzare la posizione di molti precari storici all’interno dell’Università ducale.

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