il Ducato » Antonella Scarcella http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Antonella Scarcella http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Sciopero scuole: i numeri delle adesioni a Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-notizie-informazione/sciopero-scuole-i-numeri-delle-adesioni-a-urbino/73439/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-notizie-informazione/sciopero-scuole-i-numeri-delle-adesioni-a-urbino/73439/#comments Tue, 05 May 2015 10:41:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73439 [continua a leggere]]]> URBINO, 5 MAG – Forte partecipazione allo sciopero di oggi contro la riforma della Buona Scuola del governo Renzi. Al liceo artistico Scuola del Libro su 746 studenti 331 hanno aderito. Numeri alti anche tra gli insegnanti: 53 su 75 hanno scioperato. Anche al liceo scientifico Laurana i docenti aderiscono numerosi con una percentuale del 72%.  42 su 54 le assenze del corpo docente dell’Istituto comprensivo Raffaello.

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Polemiche post 25 aprile, il Collettivo risponde ai baristi: “Pensate solo alle vostre tasche” http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/polemiche-post-25-aprile-il-collettivo-contro-i-baristi-pensate-solo-alle-vostre-tasche/73221/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/polemiche-post-25-aprile-il-collettivo-contro-i-baristi-pensate-solo-alle-vostre-tasche/73221/#comments Mon, 04 May 2015 15:22:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73221 11022622_832940093458561_4265932667540433376_n

Alcuni ragazzi del Collettivo sul palco del 25 aprile

URBINO – Alla fine è sempre questione di birra. Il Collettivo per l’autogestione, organizzatore del festival (R)esistenze anomale, attacca i baristi del centro storico per le polemiche che sono seguite al concerto finale in occasione della Liberazione. Ma non è stata la musica a dividere, almeno così sostiene il Collettivo: “La polemica nasce da qualche birra in meno dentro la cassa di qualcuno”.

Dopo mesi di polemiche seguite all’ordinanza anti-alcol voluta dal sindaco Maurizio Gambini, contestata dagli studenti, nemmeno il 25 aprile – che pure dovrebbe significare unione cittadina – riesce a pacificare i rapporti tra commercianti e giovani.

I baristi del centro, infatti, si sono lamentati di aver lavorato meno la sera del 25 aprile a causa di (R)esistenze anomale, perché per il concerto, evento conclusivo in piazza della Repubblica, era stata concessa la vendita di birra agli organizzatori.

I ragazzi del Collettivo per l’autogestione, da sei anni dietro le quinte del festival, rispondono con un comunicato stampa in cui, prima di tutto, scrivono di essere soddisfatti della partecipazione degli urbinati a tutti gli eventi. Si è parlato solo del concerto in piazza perché  finito al centro delle polemiche, ma la”settimana resistente” si è aperta già lunedì 20, con una mostra fotografica. “È sconcertante la decontestualizzazione – commentano – nessuno ha citato le iniziative che hanno animato la settimana come presentazioni di libri, mostre fotografiche, dibattiti pubblici”.

“Siamo delusi e amareggiati – continua il Collettivo – dai commenti, letti e sentiti, è assurdo che alcuni commercianti attacchino proprio noi, da anni attivi per smuovere dal basso la comunità in nome di una solidarietà tra studenti e residenti. Non siamo e non vogliamo fare l’attività commerciale, siamo collettivi politici ed associazioni culturali e in quanto tali ci interessa fare politica e cultura ma abbiamo anche dei diritti e delle libertà come quella di finanziare le nostre iniziative”.

Sgomento anche per quelli che, ogni anno, mandano lettere aperte per contrastare l’evento, senza sapere bene per cosa, per poi “palesare la propria ignoranza sbagliando anche il nome del festival (frequenze disturbate?)”.

ordinanza, collettivoInfine gli studenti si ritengono sbigottiti da come i commercianti in questione trovino voce per lamentarsi con l’amministrazione comunale solo in quest’occasione, e mai per criticare l’ordinanza anti-alcol.”La verità è che al di là delle vostre botteghe – concludono – forse non ci vedete molto chiaro”.

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Audio documentario: il genere radiofonico che resiste http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/audio-documentario-il-genere-radiofonico-che-resiste/72229/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/audio-documentario-il-genere-radiofonico-che-resiste/72229/#comments Sat, 25 Apr 2015 18:48:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72229 lilli-dentro

Daria Corrias, autrice di Tre soldi e presidente di Audiodoc

FANO – Nei palinsesti della radio pubblica italiana c’è sempre stato uno spazio per i documentari sonori. Almeno fino agli anni Cinquanta, poi a brandelli fino ai primi anni Ottanta. Dopodiché il nulla: sono pressoché spariti dalla programmazione. A raccontarlo al Ducato è Daria Corrias, giornalista e documentarista radiofonica, ospite a Fano per la terza giornata del Festival del giornalismo culturale. Dal 2012 è inoltre presidente di Audiodoc, la prima associazione di autori e autrici indipendenti nata nel 2006.

Gli audio documentari raccontano storie con le voci e le parole, ma soprattutto combinando suoni e frammenti musicali. È un genere d’approfondimento che affronta temi sociali, memorie storiche, cronaca. “Il genere – ci racconta Daria – sparisce completamente dalla radio italiana intorno ai primi anni Duemila, con l’ultima puntata di Centolire, un programma ospite nella mattina di Radio3. Così è stata fondata l’associazione, per permettere all’audio documentario di resistere, per educare gli ascoltatori alla cultura del documentario sonoro che ha tempi e attenzioni diversi proprio perché si sviluppa in un arco narrativo più lungo rispetto a quello di un programma in diretta o di una news”.

La radio italiana torna a dare spazio alla sperimentazione sonora nel 2010, quando con Tre soldi – in onda su Radio3 dal lunedì al venerdì alle 19.45 – trasmette documentari di 75 minuti in 5 puntate quotidiane da 15 minuti. Alessia Rapone, giornalista e socia di Audiodoc, parte da un fatto di cronaca, un omicidio, per riflettere sui rapporti fra le persone all’interno di un “contenitore”. Condominium. Come ti rompo le scatole racconta appunto l’alienazione di chi vive allo stesso civico ma non si conosce: il 369 di via Prenestina a Roma. I Ritornanti di Jonathan Zenti racconta invece le storie di ragazzi che se ne sono andati dall’Italia ma che sono destinati a ritornare, almeno per le vacanze di Natale.

“Tre soldi è la riserva indiana del documentario radiofonico – continua Daria – l’approfondimento che offre è oneroso per chi lo produce e impegnativo anche per chi lo ascolta”. Fare audio documentari costa, dunque, ma negli altri paesi le radio danno più spazio a questo genere, ne riconoscono l’importanza culturale e sono ben retribuiti: si arriva a guadagnare fino a 4000 euro, da queste parti solo 800 euro, lordi.

“Vivere di audio documentari è impossibile – conclude Daria – ma non possiamo fare a meno di farli”.

Foto di Libero Dolce

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Tra carta stampata e web – STORIFY http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/tra-carta-stampata-e-web-la-seconda-giornata-del-festival-del-giornalismo-culturale/72041/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/tra-carta-stampata-e-web-la-seconda-giornata-del-festival-del-giornalismo-culturale/72041/#comments Fri, 24 Apr 2015 18:18:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72041 [continua a leggere]]]>

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Giornale radio delle 17.30 e delle 17.45 del 22/04/2015 http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/radio-ducato/giornale-radio-delle-17-30-del-22042015/71586/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/radio-ducato/giornale-radio-delle-17-30-del-22042015/71586/#comments Wed, 22 Apr 2015 15:50:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71586 Ascolta il giornale radio delle 17.30 del 22 aprile 2015

In studio Simona Desole e Alessandro Crescentini
Ha coordinato Marco Tonelli

Qui la versione più lunga delle 17.45

In studio Jacopo Salvadori e Alessandra Vittori
Ha coordinato Marco Tonelli

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Giornale radio delle 17.30 del 21/04/2015 http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/radio-ducato/giornale-radio-delle-17-30-del-21042015-4/71510/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/radio-ducato/giornale-radio-delle-17-30-del-21042015-4/71510/#comments Tue, 21 Apr 2015 16:00:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71510 Ascolta il giornale radio delle 17.30 del 21 aprile 2015

In studio Antonella Scarcella e Claudio Zago
Ha coordinato Marco Tonelli

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Giornale radio delle 12.30 del 21/04/2015 http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/radio-ducato/giornale-radio-delle-12-30-del-21042015/71487/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/radio-ducato/giornale-radio-delle-12-30-del-21042015/71487/#comments Tue, 21 Apr 2015 13:46:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71487 Ascolta il giornale radio delle 12.30 del 21 aprile 2015

In studio Mauro Torresi e Isabella Ciotti
Ha coordinato Marco Tonelli

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Gif, video ‘muti’ e poco testo: così i giornali conquistano gli adolescenti http://ifg.uniurb.it/2015/04/18/ducato-online/gif-video-muti-e-poco-testo-cosi-i-giornali-conquistano-gli-adolescenti/71071/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/18/ducato-online/gif-video-muti-e-poco-testo-cosi-i-giornali-conquistano-gli-adolescenti/71071/#comments Sat, 18 Apr 2015 18:32:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71071 PERUGIA – Per conquistare i millennial non basta andarli a cercare su social network e app di messaggistica. Alcuni grandi gruppi editoriali – Channel 4 nel Regno Unito e la Repubblica in Italia – stanno sviluppando piattaforme dedicate ai lettori più giovani nati intorno all’anno 2000. La televisione britannica ha creato 4newswallla homepage, pensata per essere fruita da mobile, è totalmente priva di testo: composta da Gif animate nelle quali le parole del titolo si succedono una dopo l’altra. Cliccando sulla Gif si accede a una breve notizia, che spiega il fatto in poco più di dieci righe. I temi coperti sono i più disparati: esteri, politica, alimentazione, curiosità.

Chris Hamiltonil direttore social media della Bbc News , tra gli speaker al Festival internazionale del giornalismo di Perugia per il dibattito “Mobile e Millennial: Chat Apps, Emoji, nuovi format video”, ha parlato anche di Instafax: l’esperimento short video della Bbc. L’idea è quella di produrre video-notizie che possono essere fruite anche in momenti e luoghi ufficialmente “vietati” come le lezioni scolastiche. Cioè senza audio. “È stata una buona idea perché non sempre gli utenti possono ascoltare l’audio – ha commentato – quindi è il testo a illustrare il contesto delle immagini. Non ero convinto della riuscita di questo progetto, al contrario ha riscosso un grande successo”. Attualmente la BBC News produce in media 20 video di questo genere ogni giorno.

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Uno dei post di 3nz.it

A raccontare l’esperimento italiano c’era Alessio Balbi, coordinatore dell’are social del gruppo Espresso. “Nel 2013 un articolo sull’incidente mortale di Paul Walker – l’attore protagonista del film Fast and Furious ndr – condiviso sui social ha generato, da solo, più traffico rispetto a tutta la home page del sito Repubblica.it, abbiamo capito che avremmo dovuto sperimentare nuovi linguaggi. Così abbiamo pensato un nuovo sito web, destinato al mondo virale, trasmesso principalmente tramite Facebook”.

3ndz è nato così: il sito che contiene notizie ed elementi virali. Il 90% dei contenuti è video, il resto è composto da quiz, notizie di costume e classifiche. La piattaforma è nata il primo ottobre del 2014 e su Facebook è seguito da 80mila utenti. Repubblica.it è anche l’unico sito di informazione in Italia, ad ora, a inviare le notizie via Whatsapp. I lettori possono iscriversi scegliendo quali tipi di notizie vogliono ricevere, ma si deve memorizzare il numero della redazione altrimenti la notizia finisce nello spam.

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Il disegno di Chérif Kouachi pubblicato su L’Obs

Il settimanale francese L’Obs ha puntato invece sulle curiosità, così sia la redazione web che cartacea collaborano per trovare storie esclusive. “Su Facebook abbiamo 2,4 milioni di followers, ha Aurelien Viers, direttore digital news – il segreto per avere successo sta in un buon titolo e in una buona preview”. I social network sono importanti, ma non sono tutto. Ciò che più conta è l’integrazione tra cartaceo, sito, social e mobile. Una delle storie più condivise è quella di Chérif Kouachi che tre giorni prima di compiere l’attentato a Charlie Hebdo con suo fratello, ha fatto un viaggio in BlaBlaCar da Remis a Parigi. Le Plusla sezione video del giornale, al momento formata da otto redattori, già conta due milioni di visitatori al giorno.

Nonostante le diverse scelte editoriali e gli esperimenti digitali, tutti i giornalisti presenti al panel hanno infine sostenuto la stessa tesi: “La tecnologia non fa il contenuto editoriale. Se hai una buona storia, hai il 90% del lavoro”.

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Festival del giornalismo 2015: il racconto social della prima giornata http://ifg.uniurb.it/2015/04/16/ducato-online/festival-del-giornalismo-2015-il-racconto-social-della-prima-giornata/70773/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/16/ducato-online/festival-del-giornalismo-2015-il-racconto-social-della-prima-giornata/70773/#comments Thu, 16 Apr 2015 10:30:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70773 [continua a leggere]]]>

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Casa della Poesia, gli urbinati non sanno cos’è. Sgarbi: “Ignorante chi non la conosce” http://ifg.uniurb.it/2015/04/11/ducato-online/casa-della-poesia-gli-urbinati-non-sanno-cose-sgarbi-ignorante-chi-non-la-conosce/70224/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/11/ducato-online/casa-della-poesia-gli-urbinati-non-sanno-cose-sgarbi-ignorante-chi-non-la-conosce/70224/#comments Sat, 11 Apr 2015 08:00:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70224 VIDEO Inaugurata il 27 marzo, è uno spazio dedicato a letture, mostre e presentazioni di libri. Ma gli urbinati sanno poco o nulla della sua esistenza. Abbiamo chiesto loro se ne avessero sentito parlare. La maggior parte ha risposto con uno sguardo perplesso. Secondo l'assessore chi si occupa della comunicazione "è in ritardo ma sicuramente provvederà"]]> URBINO – A Urbino c’è la Casa della Poesia. Ma nessuno lo sa. O quasi. In giro per le strade di Urbino solo in pochi sono a conoscenza dell’inaugurazione del 27 marzo scorso a Palazzo Odasi, dove prima sorgeva il Museo della Città. Online non c’è un sito per avere informazioni e per le strade del centro non c’è nessuna indicazione sul nuovo spazio culturale.

“Quelli che non sanno niente della Casa della Poesia sono ignoranti, non conoscono Ezra Pound“, afferma Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura che ha fortemente voluto la nascita del progetto. “Non sanno neanche dove sono i quadri dei fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni” – aggiunge – “E per quel che riguarda la comunicazione, chi se ne occupa è in ritardo ma sicuramente provvederà”.

La casa della Poesia è stata realizzata per dare a Urbino “un luogo vivo, dove si faranno presentazioni di libri, si faranno incontri dedicati a poeti e scrittori. Sarà il luogo elettivo dove si parlerà di letteratura. Ma non solo”. Così è riportato dal sito del Comune e questa è l’unica traccia istituzionale online che però non è inclusa nella sezione beni culturali>musei e gallerie. Si trova qualcosa nell’area stampa e tra gli eventi, ma solo se si fa una ricerca accurata. Un turista che approda a Urbino, dunque, non riesce ad avere nessuna informazione su una novità rilevante mentre, ad ora, continuerà a finire nel sito dedicato al Museo della città, ormai inesistente nella realtà ma ‘intatto’ nel virtuale.

In mancanza di informazioni chiare, allora, è bene fare un punto insieme all’assessore stesso. L’ingresso è gratuito e Sgarbi ci tiene a sottolineare che “la Casa della Poesia è stata fatta per risparmiare il costo di un museo deserto. È inutile aprirla tutti i giorni, è un posto dove si fanno degli eventi singoli, come in un teatro. Al momento sono organizzati degli incontri e quando sarà pronto anche l’archivio sonoro probabilmente si aprirà su appuntamenti”.

Nel progetto è infatti prevista l’installazione di un museo delle voci di 100 poeti, dal 1900 a oggi, tra cui Oscar Wilde, Ezra Pound, Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale, solo per citarne alcuni. “Nell’archivio – afferma l’assessore – ci saranno anche i nastri che doneranno la figlia e il nipote di Pound presenti il giorno dell’inaugurazione, dove c’erano 4000 persone”.

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Una sala di Palazzo Odasi

Palazzo Odasi al momento ospita una mostra fotografica dedicata proprio al poeta statunitense, allestita con opere di artisti tra cui Coburn e Cartier-Bresson. In un’altra sala si è trasferita la sala di lettura per bambini LillliPut, prima ospitata nel Collegio Raffaello. In programma anche una serie di incontri con scrittori intitolata Lascia che parli il vento. Dal canto al mito, il primo con Tomaso Kemeny è previsto per il 10 aprile. Per conoscere la programmazione completa e per non perdersi in “navigazioni difficili”, qui tutte le date degli incontri.

 

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