il Ducato » Marco Tonelli http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Marco Tonelli http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Quattro aerei militari nel cielo sopra Urbino. La Difesa: “Un’operazione di rifornimento” http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/quattro-aerei-militari-nel-cielo-sopra-urbino-la-difesa-unoperazione-di-rifornimento/73544/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/quattro-aerei-militari-nel-cielo-sopra-urbino-la-difesa-unoperazione-di-rifornimento/73544/#comments Tue, 05 May 2015 16:33:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73544 Un AMX Ghibli in dotazione all'aeronautica militare

Un AMX Ghibli in dotazione all’aeronautica militare (Foto di Jeff / CC: BY NC SA)

URBINO – Gli urbinati con gli occhi al cielo: un rumore assordante ha sorpreso all’ora di pranzo gli abitanti della città del Montefeltro. Quattro aerei militari partiti dalla base di Istrana (Treviso) hanno sorvolato il nord della città all’altezza di 2000 piedi, ovvero 609 metri.

È stata, spiega l’Aeronautica militare, una regolare operazione di rifornimento e i piloti volavano nei regolari corridoi aerei a loro permessi. I passaggi dei velivoli si sono registrati pochi minuti dopo le 13, in maniera ripetuta.

Si trattava di Amx Ghibli appartenenti al 51° stormo, di stanza proprio a Istrana. L’Amx Ghibli è un velivolo monomotore d’attacco e da ricognizione, che ha anche una versione biposto (l’Amx-T) da addestramento. Sono un centinaio i velivoli di questo modello in dotazione all’aeronautica. I Ghibli sono dotati di un impianto di rifornimento in volo, e oltre ai militari della base trevigiana, è utilizzato dai piloti della base di Amendola (provincia di Foggia) in cui ha sede il 32° stormo.

Un AMX Ghibli in dotazione all'aeronautica militare

Un AMX Ghibli in dotazione all’aeronautica militare (Foto di Martin Wippel / CC: BY NC SA)

L’Amx ha un’apertura alare da quasi 10 metri ed è lungo oltre 13 metri. Può raggiungere i 940 chilometri orari, ovvero meno della velocità del suono. “Il Ghibli – si legge sulla scheda tecnica del sito dell’Aeronautica – è in grado di svolgere missioni di supporto ravvicinato, ricognizione tattica ed aerocooperazione con le forze di superficie (terrestri e navali)”.

Il 51° stormo è stato fondato il 1 Maggio del 1939 presso l’aeroporto di Ciampino, dal 1954 il reparto è stato trasferito nella base di Istrana. Lo stormo è stato protagonista di missioni nell’ex Yugoslavia, Kosovo e in Afghanistan.

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Il jazz dei Locomarket, dall’Olanda a Urbino con il loro primo album: Zingaria http://ifg.uniurb.it/2015/05/02/ducato-online/il-jazz-dei-locomarket-dallolanda-a-urbino-con-il-loro-primo-album-zingaria/73077/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/02/ducato-online/il-jazz-dei-locomarket-dallolanda-a-urbino-con-il-loro-primo-album-zingaria/73077/#comments Sat, 02 May 2015 09:01:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73077 Fonte: www.locomarket.it

Fonte: www.locomarket.it

URBINO – Un disco di Miles Davis in mano e una melodia in testa, da Urbino all’Olanda: il jazz dei Locomarket non conosce confini. Una cantina in cui improvvisare, tanta voglia di suonare in giro per il mondo e un disco, “Zingarìa”,  uscito da poco,  che mischia contaminazioni orientali e balcaniche. Denis Fattori alla tromba, Jacopo Mezzanotti alla chitarra, Alex Gorbi al contrabbasso,  tre musicisti marchigiani accompagnati dal campano Carmine Ioanna alla fisarmonica. Sabato 2 maggio si esibiranno al Cinema Nuova luce dove presenteranno il loro primo album.

Il Jazz conta tantissimi appassionati in tutta Italia, e anche la città ducale ha la sua comunità di musicisti e semplici ascoltatori. L’Urbino Jazz Club è nato nel 2014, proprio per mano degli stessi Fattori, Mezzanotti e Gorbi. Quest’ultimo: urbinate, collaboratore di Raphael Gualazzi, già dall’età di 13 anni con un contrabbasso in mano, capace di spaziare dal Blues, al Rock’n roll, fino alle contaminazioni latino americane.

I tre musicisti  suonano da anni in giro per l’Italia e l’Europa, ma la volontà di tornare e ascoltare buona musica a casa loro ha posto le basi per un’associazione che ha raccolto intorno a se artisti  del territorio e della vicina Romagna.

I Locomarket sono il fiore all’occhiello del club, e la musica dell’ultimo disco è  nata grazie ad una jam session a L’Aja, negli studi del rinomato produttore  olandese Barry Otholf.  I quattro si sono chiusi in studio e in una settimana è nato il disco. Jacopo Mezzanotti è di Belforte all’Isauro, ha vissuto in Olanda ed ora è stabile a Valencia. Un viaggiatore della musica che adora l’Italia ma che considera i Paesi Bassi come la sua seconda patria musicale. Per Mezzanotti, è una questione di cultura musicale:  a differenza dell’Italia, il jazz non è considerato un genere di nicchia e non mancano gli spazi dove suonare. “Il nostro paese fornisce grandi musicisti, ma non sono parte di una grande cultura musicale”, afferma il chitarrista.

Fonte: Zingaria

Fonte: www.locomarket.it

Denis Fattori, è un trombettista di Acqualagna ma ora vive Roma, è  diplomato al conservatorio, alterna la passione per la musica Jazz a quella per la musica classica. Già da bambino, una passione sfrenata per Miles Davis, Charlie Parker, Clifford Brian e Dexter Gordon, e poi tanta gavetta. “La musica è sempre stata la mia vita, – racconta –  ho fatto di tutto per portare a termine i  miei obbiettivi, ma sempre con i piedi per terra”.  La sua carriera inizia a 16 anni, quando esordisce per l’orchestra filarmonica marchigiana, poi una carriera ventennale in giro per l’Italia, ma è a Urbino, che torna ogni volta con piacere. “Se si ha voglia di cercare non mancano gli spazi, e poi la gente è ricettiva, viene sempre ai nostri concerti.”

Al Cinema Nuova Luce “ci aspettiamo un grande riscontro di pubblico”- continua Fattori –   per una serata che è anche occasione per una raccolta fondi a favore di Urbino Jazz Club. L’associazione ha bisogno di uno spazio per organizzare concerti e attività, fino ad oggi la piadineria Il Falco ha sempre concesso una sala, ma non basta più per soddisfare la voglia di musica dei propri iscritti.

I Locomarket non hanno sogni nel cassetto, a loro basta continuare e sperimentare, l’importante è stare con i pedi per terra, il resto verrà da sé.

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Elezioni regionali 2015, Marche: cinque i candidati alla guida della Regione http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/elezioni-regionali-2015-marche-sei-i-candidati-alla-guida-della-regione/72710/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/elezioni-regionali-2015-marche-sei-i-candidati-alla-guida-della-regione/72710/#comments Wed, 29 Apr 2015 10:58:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72710 elezioni_regionaliURBINO – Una sfida a cinque per la presidenza della Regione, da Luca Ceriscioli del Partito democratico all’attuale presidente della regione Gian Mario Spacca con Marche 2020, passando per Gianni Maggi del Movimento 5 stelle ed Edoardo Mentrasti di Sinistra unita. Francesco Acquaroli è il candidato di Fratelli d’Italia e Alleanza nazionale appoggiato anche dalla Lega e dal suo segretario regionale Luca Rodolfo Paolini. A pochi giorni dalla data di scadenza per la consegna delle liste prevista per il 2 maggio, le elezioni del 31 maggio per il rinnovo del Consiglio regionale marchigiano sono una partita fatta di scontri sul campo delle alleanze.

L’ultimo episodio è rappresentato delle dimissioni degli assessori regionali Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Lucchetti, Almerino Mezzolani e Pietro Marcolini, tutti di area Pd.  Lo avevano annunciato il 21 aprile (in seguito alla  mozione di sfiducia contro il presidente Spacca da parte di 21 membri del consiglio regionale marchigiano) per poi formalizzare la loro uscita di scena. E se il Partito democratico marcia compatto contro quello che era il ‘suo’ presidente, Forza Italia ha deciso di appoggiare Spacca, ma con qualche mal di pancia.

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Marche 2020 è sostenuta da Nuovo centrodestra, Udc e Area popolare. Interpellato dal Ducato, Mario Formica candidato consigliereconsidera questa nuova formazione politica come la semplice volontà dell’attuale presidente regionale di continuare un’esperienza di governo che – secondo l’imprenditore di Urbania – ha dato ottimi risultati. “Marche 2020 è semplicemente uno strumento per farlo, –  aggiunge –  se il Partito democratico non dà più a Spacca la possibilità di governare, è naturale che succeda tutto questo”.

Da alcune settimane, il presidente Spacca,  ha incassato l’appoggio anche di Forza Italia.  Ma le acque del partito di Berlusconi  sono agitate da tempo, per alcuni militanti si tratta di una candidatura mal digerita.  Il candidato al consiglio regionale e sindaco di Piobbico Giorgio Mochi afferma che ci sono elettori forzisti che non sono d’accordo con il sostegno a  Spacca, e la preferenza a candidati come lui è un modo per esprimere questo malcontento. “Lo faccio per favorire un ripensamento del centrodestra nelle Marche”, sottolinea Mochi.

Il Partito democratico, attraverso il suo segretario regionale Francesco Comi, vede la necessità di un cambiamento nel governo della Regione “proprio perché  sono le Marche ad essere cambiate”. Una rottura  aggravata dalla sfiducia del centrosinistra e le mancate dimissioni del presidente (fino a quel momento appoggiato proprio dal Pd) e resa poi insanabile con l’uscita dalla giunta regionale dei cinque assessori. Quest’ultimo episodio “è un atto dovuto – continua Comi – contro un presidente che ha una concezione proprietaria della Regione”.  Le polemiche sul terzo mandato reso possibile da una modifica alla legge elettorale approvata dal Consiglio regionale lo scorso 17 febbraio, sono per Comi un falso problema:  “Non si tratta del terzo mandato ma del sesto, se si conta a partire dalla sua prima elezione come consigliere regionale. Sono ben 30 anni di presenza in Regione, è ora che si faccia da parte”.

Lega, “Salvini accolto come una rockstar” Per il segretario nazionale delle Marche della Lega Nord Luca Ridolfo Paolini, le dimissioni dei cinque assessori sono una farsa. Paolini non usa mezzi termini, e si dice sicuro che gli elettori marchigiani siano d’accordo con lui e la Lega. La conferma dice, arriva dalla visita di Matteo Salvini “accolto come una rockstar” ad Ancona. Paolini ha accettato di fare un passo indietro a favore di Francesco Acquaroli, unendo la lista della Lega a quella di Fdi-An.

Il candidato del Movimento cinque stelle Gianni Maggi bolla come “teatrino della politica, le dimissioni dei cinque assessori che prima hanno appoggiato Gian Mario Spacca e  poi si sono dimessi a trenta giorni dalle elezioni”. Ma il Movimento cinque stelle si chiama fuori , “noi non speculiamo su queste vicende vergognose, noi lavoriamo per il bene delle Marche”.

La sinistra e la destra corrono da sole. Edoardo Mentrasti è il candidato presidente della lista ” Sinistra Unita – Altre Marche” che unisce Sel, Partito comunista italiano, Rifondazione comunista e Altra europa con Tsipras. Anconetano, 59 anni ex coordinatore di Sel, Mentrasti si scaglia contro le politiche dell’attuale amministrazione regionale colpevole di aver sottovalutato gli effetti della crisi economica e di non aver predisposto ammortizzatori sociali adeguati  agli effetti nefasti della recessione che ha colpito tutto il territorio marchigiano. Dalla parte opposta Fratelli d’Italia e An hanno scelto di presentare un loro candidato, il sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli. Vicino a sostenere la lista Spacca, il partito di Giorgia Meloni  ha cambiato idea per la mancanza di segnali di discontinuità rispetto al passato.

(Aggiornato al 6 maggio 2015)

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La cultura conviene, il racconto dell’ultima giornata del festival del giornalismo culturale http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-online/la-cultura-conviene-il-racconto-dellultima-giornata-del-festival-del-giornalismo-culturale/72608/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-online/la-cultura-conviene-il-racconto-dellultima-giornata-del-festival-del-giornalismo-culturale/72608/#comments Mon, 27 Apr 2015 18:33:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72608 NEWS-ITALIA Rapporto su italiani e informazione I PANEL Carta stampata | Il web | Radio | Tv STORIFY Ultimo giorno | Terzo giorno | Secondo giorno | Primo giorno - FOTOGALLERIE 1 - 2 TUTTI I SERVIZI DAL FESTIVAL]]> Stefano Paternoster dell'ufficio stampa del comune di Matera

Stefano Paternoster dell’ufficio stampa del comune di Matera

FANO –  Una tavola rotonda che vedeva seduti allo stesso tavolo giornalisti, amministratori, addetti stampa degli enti locali e professori universitari.  Ruoli diversi  ma tutti accomunati da un’unica idea: la promozione deve partire dal territorio per arrivare al mondo intero. “Promuovere la cultura conviene” è stato il  tema del panel conclusivo di domenica mattina alla Mediateca Montanari di Fano che ha chiuso i lavori del terzo Festival del giornalismo culturale.

“La cultura prodotta dal territorio deve essere mainstream e underground allo stesso tempo” cosi ha esordito Marco Ferrazzoli, capo ufficio stampa del Cnr e moderatore del tavolo  . L’Italia è un paese che può e deve sorreggersi sull’indotto economico e sociale che prende vita dal suo enorme patrimonio culturale. Lo stivale dei festival, dei beni archeologici e delle arti, deve intercettare un pubblico diversificato e stratificato. Non solo un “consumatore”  dal palato fino, ma anche chi dalla cultura vuole intrattenimento, o perlomeno un linguaggio attuale e figlio dei nostri tempi.

L’ esempio delle “best practice” guida molti degli interventi della mattina. Fresca di nomina come Capitale europea della cultura 2016, Matera ha puntato molto sulla dimensione europea, e allo stesso tempo sul coinvolgimento del cittadino.  Serafino Paternoster responsabile dell’ufficio stampa del comune Lucano ha raccontato ai presenti, come riuscire ad ottenere risultati nonostante la crisi. Il dossier di candidatura “Open Future” parla di un’idea di promozione che parte dal concetto di comunità che coinvolga anche il turista, e soprattutto di un orizzonte che non deve essere solo italiano ma europeo.

“La prima cosa che abbiamo fatto noi, è proprio andare a vedere come ha  lavorato Matera”, ha detto l’assessore alla cultura fanese Stefano Marchegiani. Nonostante la crisi e il taglio dei fondi pubblici, “la rivoluzione” deve partire dai comuni. L’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Massimo Seri punta al rilancio del patrimonio culturale della città della fortuna. A partire dal centro studi Vitruviano, fiore all’occhiello che negli ultimi mesi ha messo in piedi una mostra dedicata al geniale architetto romano con un forte uso della tecnologia (schermi interattivi, e prodotti multimediali) con un gran numero di visitatori. La necessità di fare sistema con le altre realtà, è un altro punto fondamentale dell’intervento.

Dalla periferia al mondo. Gli straordinari risultati di “Pordenone Legge” , festival letterario giunto ormai alla sua 14esima edizione, offrono una fotografia di come è possibile ottenere un risalto internazionale ed un conseguente ritorno economico, puntando alla valorizzazione intelligente e lungimirante della Cultura con la C maiuscola. “I dati parlano chiaro – racconta la giornalista Radio Rai Anna Longo – per ogni Euro investito, sette ne sono entrati in cassa, un indotto economico che giova anche ai gestori di parcheggi”.

Gli effetti economici e sociali dell’investimento culturale, sono ben chiari all’assessore alla cultura e al bilancio della Regione Marche Pietro Marcolini secondo il quale “La cultura per avere il giusto equilibrio ha bisogno di un investimento che produca effetti nel tempo”, e aggiunge “il nesso ritorno economico e cultura dipende anche dai fondi europei”. Gli investimenti della regione, sono indirizzati al rilancio che passa anche dal sostegno economico per il film “Il giovane Favoloso” su Giacomo Leopardi, o il coinvolgimento di testimonial come Dustin Hoffman. 

Per quanto riguarda le istituzioni, e in particolare l’istituto della soprintendenza artistica, Giovanna Perini Folesani docente di Storia della critica d’arte dell’Università di Urbino non usa mezzi termini: “Prima era invidiata da tutti, ora è in mano ai contabili”. Senza dimenticare la perdita di quel ruolo fondamentale nella promozione, che era del servizio pubblico: “L’informazione culturale, e in particolare la Rai, dovrebbe cambiare approccio per promuovere la cultura.”

Valorizzazione che passa anche da una app, “Being Leonardo” permette di rivivere la vita del genio fiorentino tramite le potenzialità della tecnologia. La presentazione del progetto spetta a  Marisandra Lizzi, giornalista di Ipress. Insomma, la cultura conviene, e lo fa grazie alla politica, alla tecnologia e alla volontà di tutti, in particolare dei cittadini e degli enti locali

 

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Erasmus International Week, seconda edizione a Urbino dal 4 all’8 maggio http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-notizie-informazione/erasmus-international-week-seconda-edizione-a-urbino-dal-4-all8-maggio/72644/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-notizie-informazione/erasmus-international-week-seconda-edizione-a-urbino-dal-4-all8-maggio/72644/#comments Mon, 27 Apr 2015 13:33:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72644 [continua a leggere]]]> URBINO, 27 apr – Una vetrina per dimostrare agli studenti e ai docenti urbinati le potenzialità del progetto Erasmus. La seconda edizione dell’Erasmus International Week porterà nell’università urbinate docenti e ricercatori da tutta Europa per una quattro giorni (dal 4 all’8 maggio) dedicata a importanti tematiche come la mobilità, l’internazionalizzazione e la ricerca nel campo della pedagogia e della psicologia.

Organizzati dal Dipartimento di Scienze dell’Uomo e dal Dipartimento di Studi Internazionali, gli incontri e le tavole rotonde si terranno nell’aula D1 dell’area Volponi (ex Magistero) e prevedono relatori da università ungheresi, polacche, tedesche, e della Lapponia (Finlandia).

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Fermignano, gara podistica il 1 maggio. Un percorso competitivo e uno per ragazzi http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-notizie-informazione/fermignano-gara-podistica-il-1-maggio-un-percorso-competitivo-e-uno-per-ragazzi/72626/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-notizie-informazione/fermignano-gara-podistica-il-1-maggio-un-percorso-competitivo-e-uno-per-ragazzi/72626/#comments Mon, 27 Apr 2015 10:27:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72626 [continua a leggere]]]> FERMIGNANO, 27 apr – La quarta edizione di “Fermignano Corre“, si terrà il prossimo 1 maggio in un percorso di 8,5 chilometri nel territorio comunale. Organizzato dall’Avis Aido di Urbino in collaborazione con l’amministrazione comunale, l’evento (patrocinato dall’Uisp), prevede due gare, una competitiva e una non competitiva. Per quanto riguarda la prima sono tre le categorie di partecipanti, donne, uomini e società podistiche, la seconda invece è dedicata ai bambini e ragazzi che seguiranno un percorso più breve di alcune centinaia di metri. La partenza è prevista alle 9.30 da Piazza Garibaldi con la gara dei ragazzi, a seguire tutte le altre.

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Potatura degli alberi in Via dei Morti, senso unico fino al 30 aprile http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-notizie-informazione/potatura-degli-alberi-in-via-dei-morti-senso-unico-fino-al-30-aprile/72612/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-notizie-informazione/potatura-degli-alberi-in-via-dei-morti-senso-unico-fino-al-30-aprile/72612/#comments Mon, 27 Apr 2015 09:59:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72612 [continua a leggere]]]> il senso unico in direzione  Porta Santa Lucia

il senso unico in direzione Porta Santa Lucia

URBINO, 27 Apr – Senso unico obbligatorio in Via dei Morti in direzione Porta Santa Lucia fino a giovedì 30 aprile. Il tratto della carreggiata che va verso Porta Lavagine è occupato dagli operai al lavoro per la potatura degli alberi pericolanti.  La circolazione doveva ritornare alla normalità venerdì 24 aprile, data di fine dei lavori, ma un’ordinanza comunale ha prolungato le operazioni di messa in sicurezza.

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Da fenomeno popolare a culturale: così Undici racconta il calcio http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/da-fenomeno-popolare-a-culturale-cosi-undici-racconta-il-calcio/71915/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/da-fenomeno-popolare-a-culturale-cosi-undici-racconta-il-calcio/71915/#comments Fri, 24 Apr 2015 17:55:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71915 Federico Sarica, Rivista Studio

Federico Sarica, Rivista Studio

URBINO – La cultura passa anche da un pallone calciato contro il palo di una porta. Se per giornalismo culturale si intende una lettura della nostra società, anche lo sport e in particolare l’universo del calcio diventa il buco della serratura da cui vedere e raccontare il mondo. L’approccio della rivista Undici è proprio questo: raccontare i personaggi, le storie e in una parola, quella parte di mondo che si specchia sul cuoio sporco di un pallone. Un racconto che non si ferma alla semplice notizia, ma che accosta la qualità dei contenuti a uno sguardo laterale e approfondito.

Nato nel 2014, il magazine nasce come progetto collaterale di Rivista Studio,  proprio perché – ci spiega Federico Sarica, cofondatore di Undici e direttore di Rivista Studio, “è arrivato il momento per chi vive lo sport di fare un salto di qualità”.  I lettori  lo possono trovare in edicola quattro volte all’anno. Per il resto si possono leggere gli articoli sul sito web, che è nato dopo la versione cartacea. La versione digitale non è la riproposizione dei contenuti della rivista ma un contenitore di “voci diverse” – per usare le parole dello stesso Sarica – che nel pieno spirito della convergenza mediale, amplifica e diversifica il discorso portato avanti nelle sue pagine. Una transmedialità che si protrae fino ai social network, con la creazione di una comunità dei lettori che legge e condivide i contenuti attraverso le pagine Facebook e Twitter. Versione cartacea e online fanno marketing e pubblicità a vicenda.

Un numero di "Undici"

Un numero di “Undici”

Ma Undici non ha inventato nulla di nuovo, non si allontana certo dalla tradizione italiana delle riviste sportive, semplicemente la rilegge con un linguaggio attuale.  Fare cultura dello sport nel 2015 “non vuol dire divulgare, ma dare un secondo sguardo alle notizie, analizzare e sviscerare la molteplicità dei livelli con cui guardare e raccontare l’attualità sportiva”, continua Sarica. Una dichiarazione di intenti che condivide con la sua sorella maggiore Rivista Studio, un magazine culturale che racconta l’attualità vista attraverso lo sguardo della cultura pop e mainstream. Ma anche con siti web nostrani come Ultimo Uomo o Futbologia.

Gli articoli, le inchieste e le interviste provengono non solo dalla redazione interna,  ma da un network internazionale. A partire dalla tedesca 11 Freunde (a cui si ispira in maniera dichiarata),  la spagnola Panenka, l’americana 8by8“o la francese So Foot. Una strada che permette di distribuire i propri contenuti e pubblicare quelli altrui, con il risultato di unificare in maniera quasi globale le diverse nicchie di lettori in tutto il mondo.

Mettere in piedi una rivista nell’era della grande crisi dell’informazione di carta, può sembrare una scelta azzardata, ma la sostenibilità economica dipende “dal modello di business che ti scegli”, per Sarica, gli inserzionisti pubblicitari interessati a un lettore target che “vuole la qualità e di conseguenza acquisterà prodotti di qualità” ci sono eccome. “il bilancio di questo primo anno è positivo, proprio perché abbiamo saputo trovare finanziamenti e soldi da persone interessate a investire in una comunità di lettori disposti ad acquistare e spendere” .

Foto di Anna Saccoccio e Jacopo Salvadori 

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Diario del festival internazionale del giornalismo: la giornata della radio http://ifg.uniurb.it/2015/04/18/ducato-online/diario-del-festival-internazionale-del-giornalismo-la-giornata-della-radio/70945/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/18/ducato-online/diario-del-festival-internazionale-del-giornalismo-la-giornata-della-radio/70945/#comments Sat, 18 Apr 2015 10:33:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70945 IL DIARIO DEI VOLONTARI Gli allievi dell’Ifg di Urbino tra lo staff dell’Ijf 2015 raccontano, giorno per giorno, il loro lavoro quotidiano dietro le quinte del festival. Valentina e Marco sono nella redazione di Umbria Radio, che trasmette in diretta dal Brufani Secondo giorno | Primo giorno ]]> PERUGIA – Occhi assonnati, zaino in spalla e cuffia nelle orecchie. La giornata di noi volontari della radio del Festival internazionale di giornalismo inizia prestissimo. Sono le otto del mattino e la sala stampa dell’Hotel Brufani è già gremita di gente. Il tempo di prendere un caffè e siamo già operativi. Un gruppo di 15 persone, dalle esperienze più disparate. Ci sono i veterani del festival e quelli – che come noi – sono alla prima volta.  La provenienza geografica e il tipo di studi sono tra i più disparati: ci sono giornalisti praticanti, ci sono pubblicisti e ci sono semplici studenti universitari.

Non sono solo appassionati e veterani della radio, ma anche persone che vogliono  provare la loro prima esperienza con un linguaggio nuovo. Il nostro gruppo è coordinato da Francesco Locatelli, giornalista perugino, voce e anima di Umbria Radio, emittente locale che trasmette sulle proprie onde di frequenza la radio del festival.  Una diretta che va avanti per sei ore, dalle 9 alle 12, per poi ricominciare alle 15 fino alle 18.

La giornata. Sono le 8:30 e la giornata comincia con la rassegna stampa. Facciamo sia quella locale, che nazionale ed estera. Ognuno di noi prende un giornale e inizia a selezionare le notizie da raccontare agli ascoltatori.

La rassegna stampa della mattina

La selezione delle notizie

La rassegna stampa

La rassegna stampa

Finita la rassegna stampa, ognuno di noi è pronto per raccontare i diversi incontri della giornata del festival con interviste pre-registrate, cioè montate e poi mandate in onda, o in diretta da ‘studio’, come quella a Roberto Vicaretti di Rai News giovane giornalista e volto noto delle rassegne stampa di ogni mattina.

Lo ‘studio’, come avrete potuto vedere dalle foto, è un tavolone all’interno della sala stampa, con tutte le attrezzature necessarie per trasmettere.

L'intervista a Roberto Vicaretti di Rai News

L’intervista a Roberto Vicaretti di Rai News

Oltre a seguire gli eventi, un altro aspetto importante del nostro lavoro è quello di intercettare gli ospiti del festival che si aggirano per l’Hotel Brufani, dove si trova la sala stampa e la cellula organizzativa del festival, e portarli davanti ai microfoni. Spesso siamo un po’ emozionati: parliamo con personaggi del giornalismo e della comunicazione che ammiriamo e che incontriamo dal vivo per la prima volta. Ma non ci facciamo sopraffare e il più delle volte scattiamo anche la foto ricordo.

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Una foto-ricordo con Zoro

Ore 12. Per noi  il primo incontro importante della giornata inizia alle 12: “I media occidentali alle prese con la propaganda del terrore”, un dibattito incentrato sul rapporto tra l’informazione e la comunicazione del “terrore” messa in piedi dallo Stato Islamico. Sul palco ospiti prestigiosi come Lucio Caracciolo di Limes, la direttrice di Sky TG24 Sarah Varetto, Giovanni Maria Vian dell’Osservatore Romano.

Ore 13. Pranzo. Sì, anche i volontari mangiano (quando ci riescono!). Ma siamo sempre con gli occhi puntati sulla strada per cercare volti noti da intervistare.

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Il pranzo dei volontari. Nel sacchetto verde c’è il pasto per i vegetariani

Ore 14. Si ritorna alla base: sala stampa, tavolo Umbria Radio. E’ il momento della seconda riunione per organizzare il lavoro del pomeriggio. Chi seguirà cosa? Valentina riesce a farsi assegnare due panel a cui teneva molto: un talk di 15 minuti dal titolo “Perché i giornalisti dovrebbero essere attivisti” di Dan Gillmor, giornalista americano molto impegnato sulla ridefinizione del ruolo del giornalismo nella società, e l’evento più importante di tutto il festival, il dibattito su sorveglianza e privacy con Edward Snowden via Skype. Marco, oltre a seguire Snowden con Valentina, alle 15:30 segue anche “Siamo tutti fonte di informazione”.

Ore 15. Ricomincia la diretta. Tanti, troppi gli ospiti che siamo riusciti a portare al nostro tavolo. Da Erri de Luca, a Zoro del programma Gazebo.

Ore 18: il grande evento. La diretta radio finisce, ma noi ancora siamo al lavoro. Per assistere al panel con Snowden bisogna andare mezz’ora prima dice l’organizzazione. L’evento è a Palazzo dei Notari, per entrare c’è una scalinata enorme, gremita di persone in fila. Una fila lunghissima di cui non riusciamo a vedere la fine. Fortunatamente abbiamo l’accredito per la radio e riusciamo ad entrare prima senza problemi e a prendere due posti in seconda fila. Ma ci siamo, dopo il “buonasera” del mediatore del dibattito, Fabio Chiusi, sul maxi schermo appare il volto di Snowden. Spontaneo parte un applauso fragoroso e lunghissimo: è il “grazie” di una sala enorme ma pienissima, riconoscente del suo lavoro.

Ore 00:30. Si va a letto. Ma prima si sfoglia il programma del giorno successivo, perché ogni giorno è meglio di quello precedente.

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Associazione comunità islamiche attacca l’imam di Fermignano: “associazione morta”. Dai fedeli critiche su velo e predicatori http://ifg.uniurb.it/2015/04/14/ducato-online/imam-fermignano-associazione-morta-dai-fedeli-critiche-su-velo-e-predicatori/70223/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/14/ducato-online/imam-fermignano-associazione-morta-dai-fedeli-critiche-su-velo-e-predicatori/70223/#comments Tue, 14 Apr 2015 06:43:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70223 La moschea di Fermignano

La moschea di Fermignano

FERMIGNANO – Tensioni, accuse e differenze ideologiche stanno attraversando la comunità islamica di Fermignano. Uno scontro, strisciante da tempo, che ora prende corpo nelle dure parole dell’ex vicepresidente dell’ Ucoii Associazione delle comunità islamiche di Pesaro e Urbino. Per Abdelali En Nhaili quella di Fermignano è “un’associazione morta, che non fa più nulla per i suoi fedeli, abbandonati a loro stessi”.

Residente a Fermignano ed ex membro del consiglio del circolo culturale islamico, En Nhaili non usa mezzi termini e definisce l’associazione islamica fermignanese, guidata dall’imam Ahmed El Rhaidouni, come una “monarchia”. Ad essere sotto accusa è il mancato cambiamento, dal 2013, dei membri del direttivo che come ogni associazione culturale deve essere rinnovato periodicamente, ma questo a Fermignano non è mai successo, e aggiunge En Nhaili, “non bisogna solo pregare ma anche pensare al contatto con la realtà circostante”.

Il piccolo centro culturale sopra la Conad locale rappresenta un vero e proprio collante sociale per gli immigrati musulmani residenti nel Montefeltro, ma la comunità oggi è spaccata. I fedeli sono divisi tra chi chiede un suo passo indietro dell’attuale imam in favore del cambiamento e chi invece pensa che un rinnovamento non sia necessario.

Non è solo il ruolo del direttivo ad agitare gli animi della comunità. Parlando con alcuni di loro si scopre che negli ultimi tempi, il circolo culturale è stato frequentato da predicatori e fedeli che arrivano da altre parti d’Italia e in alcuni casi anche dall’estero, ad esempio dall’Arabia Saudita, e questo ad alcuni non piace. “Non sappiamo chi sono e se hanno o no una vera conoscenza di ciò che dicono” spiega un giovane membro della comunità che ha chiesto espressamente di non essere nominato. Lo sguardo timido, ma allo stesso tempo sicuro di quello in cui crede, per lui l’Islam è l’unica vera ragione di vita e la moschea di Fermignano fa parte di lui, ma pensa che sia necessario cambiare, evolversi.

E ancora: a dividere è anche l’interpretazione di alcuni obblighi dell’Islam, in particolare quello del velo per le donne. La presenza di mogli e giovani “svelate” durante la preghiera non è gradita a El Radouhni e al  suo consiglio.

L'imam Ahmed El Rhaidouni

L’imam Ahmed El Rhaidouni

Critiche che non piacciono allo stesso El Radouhni, che bolla ogni dissenso come la pura e semplice volontà di creare zizzania. Ma non si deve pensare che l’imam sia isolato.

Dopo l’orario di lavoro, i  locali della moschea incominciano a popolarsi dei fedeli in procinto di unirsi alla preghiera della sera. Davanti al bar sottostante si raduna un piccolo capannello di persone, ci sono anche dei membri del consiglio. Al solo sentire la parola “divisione” strabuzzano gli occhi e accennano un sorriso: “Nessuna divisione, noi siamo una grande famiglia”, ma l’agitazione si fa palpabile, tangibile: “Noi non facciamo politica, noi siamo uniti”, ripetono quasi come un mantra.

Una comunità che è evidentemente divisa, ma che allo stesso tempo cerca da sempre di aiutare chi si trova in difficoltà in particolare con l’abuso di alcolici, anche se negli ultimi tempi l’attenzione si è un po’ allentata tanto da allarmare il sindaco Giorgio Cancellieri che si è rivolto allo stesso imam per una maggiore collaborazione. Nonostante queste problematiche, non si può dire che a Fermignano ci sia un problema di integrazione: la moschea è parte fondamentale della realtà cittadina, l’importanza del suo ruolo sociale è riconosciuta dai fermignanesi: “Quando ci sono in giro i fedeli, gli ubriachi e i balordi stanno lontani”, afferma Elisa, proprietaria della cartoleria proprio sotto la moschea.

Però, tra le tante voci e le differenze e le critiche, parlando con i membri della comunità non si ha dubbi su un fatto: tutti sentono la necessità di una coesione sociale che parta dalla religione. E più forte di ogni incomprensione, c’è la necessità di trovarsi insieme e pregare.

Articolo aggiornato il 15 aprile 2015

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