il Ducato » Silvia Baldini http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Silvia Baldini http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il bicitreno dei desideri sulla vecchia ferrovia http://ifg.uniurb.it/2012/03/15/ducato-online/il-bicitreno-dei-desideri-sulla-vecchia-ferrovia/28673/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/15/ducato-online/il-bicitreno-dei-desideri-sulla-vecchia-ferrovia/28673/#comments Thu, 15 Mar 2012 12:01:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28673 URBINO – Presto da Canavaccio a Urbino entrerà in funzione un mezzo di trasporto unico per i turisti: si chiama bicitreno ed è l’ultima idea nata per rivitalizzare i binari della ferrovia del Metauro, dismessi nel 1987.

Il bicitreno potrebbe essere presentato in occasione della Straducale. I produttori delle biciclette sottolineano: “E’ il primo progetto di questo tipo al mondo”.

Il servizio di Silvia Baldini e Micol Sara Misiti

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Twitter sfida gli accademici: così cambia l’informazione culturale http://ifg.uniurb.it/2012/03/12/ducato-online/twitter-sfida-gli-accademici-cosi-cambia-linformazione-culturale/27810/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/12/ducato-online/twitter-sfida-gli-accademici-cosi-cambia-linformazione-culturale/27810/#comments Mon, 12 Mar 2012 02:16:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27810 URBINO – “Un uomo che legge ne vale due”. Così parlava l’editore Valentino Bompiani, lanciando una provocazione e al tempo stesso una sfida. Quella dell’interesse per la cultura, che è prima di tutto vita ed esperienza di crescita. Dal suo tempo le cose sono cambiate parecchio.

QUALI SPAZI PER LA CULTURA?
La nota terza pagina è ormai un vecchio, caro ricordo delle pagine dei quotidiani e sono poche le testate che dedicano ancora un adeguato spazio, su carta, all’informazione culturale. E quando questo c’è, è più facile che a esprimersi siano professori universitari, accademici ed esperti del settore. La carta è uno spazio chiuso, spesso per pochi, costruito in modo definito, non plasmabile. Così, in tanti hanno deciso di intraprendere nuove strade.

VERSO NUOVI LINGUAGGI
Il progetto inaugurato da poco dal Corriere della Sera è pilota in questo senso. Lo portano avanti Serena Danna, redattrice della sezione Cultura, insieme ad Alessia Rastelli. Si chiama ‘Club la Lettura’ e ha già fatto la sua apparizione su carta. E’ un inserto domenicale del Corriere e si occupa di cultura e nuovi linguaggi digitali. Da qualche tempo a questa parte, la redazione ha deciso di portare ‘La Lettura’ anche sul web.

“Quello che volevamo costruire era un ‘luogo’ ideale dove ci fosse compresenza degli attori della comunicazione culturale, ossia di lettori e produttori dell’informazione insieme”, spiega la Danna,  “e ci stiamo rendendo conto che la gente vuole questi spazi. C’è un gran bisogno di cultura e di luoghi di confronto e approfondimento”.

La difficoltà è conciliare le modalità di scrittura per il web con le necessità dell’informazione culturale, che spesso è indagine e approfondimento dei fenomeni e che non ammette la lettura rapida della notizia. “La sfida è saper trovare i linguaggi adeguati: si andrà sempre di più incontro a una ibridazione delle forme. Approfondire vorrà dire anche saper aggiungere i link giusti al pezzo, i rimandi a video o audio di pertinenza, fornire insomma al lettore gli spunti per un ampliamento degli orizzonti. Non per forza scrivere articoli di grande lunghezza”.

Anche Jan Reister, responsabile del progetto web di Nazione Indiana, una delle prime testate culturali online comparse a partire dal 2003 e a cui ha collaborato anche Roberto Saviano, è d’accordo: “Un articolo culturale in rete deve seguire certe regole di base: la segmentazione del testo, la costruzione di agganci visivi come i titoli di paragrafo, o contemplare la presenza di immagini che facilitino l’ancorarsi al pezzo. E oggi credo che spesso la carta stampata tenti di accostarsi a queste modalità, che sono proprie dell’online. Molti articoli che vi si trovano vengono proprio dal web”.

Serena Danna

L’APERTURA VERSO IL BASSO
I visitatori delle riviste culturali online, intanto, crescono e si mostrano interessati a sapere. E a dire la loro. “Ci apriamo molto al commento dei lettori – spiega ancora Reister, che è anche responsabile web di un’altra rivista culturale, Alfabeta 2 – e ne escono conversazioni molto interessanti. Possono anche inviarci dei pezzi e in passato è accaduto che qualcuno entrasse a far parte della redazione, per la qualità dei contenuti espressi”.

Anche il Corriere rispetta questa tendenza. “Su ‘La Lettura’ – dice Serena Danna – ci apriamo alle recensioni dei lettori su libri ed eventi culturali. E’ interessante vedere quanta voglia di partecipazione ci sia, a dispetto di quanto si possa pensare”.

E a confermare le sue parole interviene anche Roberto Marone, responsabile redazionale di Doppiozero, rivista culturale online nata da un’idea di Marco Belpoliti, scrittore e critico culturale de La Stampa e L’Espresso. L’apertura all’interazione con i lettori rimane una costante anche nel loro caso. “Notiamo che la gente si è stancata del giornalismo iperinformativo che non guarda oltre una certa soglia – dice – e noi cerchiamo di offrire altro. Abbiamo anche promosso iniziative di espressione rivolte al lettore in collaborazione con la stessa Stampa”.

Doppiozero è un’altra delle sfide lanciate in rete per diffondere l’informazione culturale. Una sfida riuscita, e ben organizzata.“Il nome viene da uno dei libri di Marco, e i due zeri sono quelli del nuovo millennio – dice Marone – E’ lui che ha messo in piedi tutta la squadra, e oggi sono sei i soci fondatori. Ci sono collaboratori esterni e un editor che segue i testi. Poi abbiamo i curatori delle varie sezioni. Facciamo approfondimento, non lanciamo semplici notizie. E’ quello che cerca l’utente”.

TWITTER SCARDINA LE GERARCHIE
Ed è un utente che desidera trovare certi contenuti in rete, che altrove non trova. E che stimola i professionisti dell’informazione a lavorare in una certa direzione. Come? Usando i social network. Twitter, in particolar modo, è ormai diventato piattaforma di scambio continuo fra giornalisti e lettori. E anche editori.

Se finora il percorso della comunicazione è sempre stato univoco (dall’editore al giornalista, fino al lettore), gli strumenti oggi a disposizione degli informatori culturali consentono di sondare possibilità diverse. “Noi siamo su Twitter da poco più di una settimana – spiega la Danna – e ci rendiamo conto che le potenzialità dello strumento sono immense: i lettori ci danno continui spunti di approfondimento e riflessione, come sulla carta non può avvenire perché l’informazione è precostituita, e spesso aggiorniamo la piattaforma a seconda di quelle che vediamo essere le tendenze della rete”.

Jan Reister

E c’è un altro aspetto di grande rilievo: “Twitter ci offre una opportunità mai considerata prima, quella del rapporto diretto e contemporaneo tra l’editore, il lettore e il giornalista”. Ossia un cambio epocale di prospettiva: se prima l’editore sceglieva da sé cosa pubblicare e l’informatore lo comunicava al pubblico per far sì che questo lo recepisse, oggi il rapporto è stravolto: l’editore è in continuo confronto con il lettore, in tempo reale. E il giornalista assume il ruolo di ponte tra i due mondi, prima distanti.

“Anche noi stiamo cercando di capire dove ci porterà la rivoluzione in corso -continua la Danna – e intanto portiamo avanti iniziative come quella del #Twitter Guest, l’ospite della settimana, un esponente del mondo della cultura che consiglierà ai follower un libro da leggere. E a breve lanceremo anche nuove iniziative”.

PIÙ RETE, PIÙ CULTURA
Twitter è solo uno dei tanti strumenti a disposizione dei professionisti per diffondere l’informazione culturale, e, come spiegano alcuni, porta molti visitatori al sito. “Il 50% ci giunge da lì e il restante 50% dalla ricerca su Google”, spiega Marone.

La caratteristica del tempo odierno, al di là della natura di questo e altri strumenti, è proprio la possibilità più ampia d’accesso all’ informazione, fattore che favorisce l’incremento dei visitatori ai siti culturali. Più alla rete c’è accesso, più si usano i suoi strumenti, più si entra nel circolo dell’informazione e lo si alimenta. “Ecco perché a mio avviso la cultura e il dibattito intorno a essa non moriranno, anzi cresceranno”, dice Reister.

Lettori, dunque, come nuovi attori della comunicazione culturale e principali stimolatori, protagonisti di un processo destinato non a spegnersi, anzi, a crescere.

ERODERE L’AUTORITÀ
E gli attori più tradizionali della comunicazione culturale, specie di quella cartacea, come gli accademici o i critici? Proprio loro potrebbero risentirne sempre di più, con il tempo. Perché proprio il concetto di autorità è destinato ad essere scardinato sul web.

“La rete mette in discussione la posizione di autorità. Quella dell’accademico è erosa”, dice Reister. “Non esiste nelle pagine culturali in rete, che sono oggetti privi di consistenza, di materia. Online è invertito il concetto di autorità: questa sta nelle idee che si propongono, non più nella persona dell’accademico che si esprime”.

Autorità scardinata, inversione dei ruoli, gerarchie abituali che vengono sconfessate, protagonisti dell’informazione che si moltiplicano e che divengono centrali nel processo di scambio culturale. Forse, quindi, è davvero iniziato il tempo dei cambiamenti. Forse è vero che, grazie alla diffusione della rete, i lettori alla ricerca della cultura si moltiplicheranno e daranno un contributo sempre più grande al suo sviluppo sul web.

Forse, allora, se Valentino Bompiani fosse ancora qui, potrebbe allora accettare una piccola rivoluzione della sua massima: un uomo che legge non vale più solo il doppio di sé, ma molto, molto di più.

 

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Donne e impresa, sono più di mille in Provincia le aziende in rosa http://ifg.uniurb.it/2012/03/07/ducato-online/donne-e-impresa-sono-piu-di-mille-in-provincia-le-aziende-in-rosa/27580/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/07/ducato-online/donne-e-impresa-sono-piu-di-mille-in-provincia-le-aziende-in-rosa/27580/#comments Wed, 07 Mar 2012 11:41:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27580 L'EVENTO Il Sanzio dedica l'8 marzo a Cristina Trivulzio]]> L’8 Marzo si avvicina ed è tempo di bilanci per l’imprenditoria marchigiana in rosa: nella provincia di Pesaro e Urbino sono più di mille le imprese gestite da donne e sono concentrate nel settore terziario. Più in generale, nelle Marche sono più 40.000:  27.779 le imprese individuali,  9.036 le società di persone e 5.252 società di capitali. Un’altra buona fetta di mercato è costituita dalle cooperative e dai consorzi. La situazione resta comunque incerta per il loro futuro: spesso il problema è la mancanza di un associazionismo reale per far fronte ai problemi, come spiega la Presidente della CNA Impresa Donna della Provincia di Pesaro e Urbino Emilia Esposito, a sua volta imprenditrice, a margine del convegno sull’imprenditoria femminile tenutosi recentemente a Pesaro e promosso dalla stessa CNA.

“Abbiamo constatato grazie a studi condotti assieme a UnionCamere che, nonostante la crisi, le donne imprenditrici reggono meglio il colpo rispetto agli uomini – ha spiegato la Esposito – forse perché qui in Provincia ci sono realtà più piccole e più elastiche. Certo i problemi non mancano: per una donna si tratta di lavorare 27 ore su 24 e non è facile portare avanti anche la famiglia in queste condizioni”.

“La mia è un’azienda che si occupa di meccanica di precisione e l’ha fondata mio padre 43 anni fa – ha continuato la Esposito – poi l’abbiamo presa in gestione io e mia sorella, nel momento di crisi degli anni 2000-2001. Lì abbiamo dovuto affrontare diversi problemi, perché eravamo donne che facevamo un lavoro considerato da uomini e non è stato facile farsi apprezzare, nonostante io stessi già affiancando nel lavoro mio padre da 20anni. Poi con il tempo le persone si sono rese conto che non c’era differenza, ma nonostante tutto, abbiamo accusato molto il colpo di ‘genere’: non si fidavano solo perché eravamo donne”.

E se si continua a parlare di problemi di genere è perché questi esistono ancora: “Non abbiamo fatto passi in avanti, purtroppo la fatica per farsi valere persiste e il maschilismo continua – ha conlcuso la Esposito – e con la crisi questi atteggiamenti sono cresciuti. Le donne, di contro, non hanno saputo fare squadra, tendono a chiudersi ognuna in se stessa e a guardare esclusivamente alla propria realtà imprenditoriale. Fare rete potrebbe risolvere molti problemi, darci più forza”.

Donne imprenditrici forti ma ancora strette dentro logiche sociali più forti di loro. Più in generale, inoltre, secondo i dati forniti dalla CNA in occasione del convegno, risultano penalizzate rispetto agli uomini anche per altri motivi: guadagnano il 2% in meno dei colleghi maschi, e le operaie non stanno meglio. Hanno infatti una busta paga ridotta del 15% rispetto agli uomini. Inoltre, in Italia è più difficile fare la manager d’impresa: la media europea si attesta attorno al 33%, mentre quella italiana è del 12%. Per non parlare della presenza delle donne nei consigli di amministrazione di società quotate in borsa. Sono solo il 3% rispetto all’11% europeo. Infine, allarmante resta anche il dato della disoccupazione femminile: nelle Marche si attesta all’8,4 %, mentre per gli uomini è fermo al 5,2%.

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Fermignano, Cancellieri chiede potenziamento ufficio postale http://ifg.uniurb.it/2012/03/06/ducato-notizie-informazione/fermignano-cancellieri-chiede-potenziamento-ufficio-postale/27437/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/06/ducato-notizie-informazione/fermignano-cancellieri-chiede-potenziamento-ufficio-postale/27437/#comments Tue, 06 Mar 2012 11:58:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27437 [continua a leggere]]]> FERMIGNANO – L’Ufficio Postale della citta, con sede in Via Trento Trieste, è troppo piccolo: serve un ufficio più grande e ampio, che sia in grado di accogliere tutti gli utenti che vi si recano. E’ quanto chiede il sindaco di Fermignano Giorgio Cancellieri in una lettera spedita alla sede regionale delle Poste della regione Marche: “Un campanello d’allarme della situazione sono le interminabili code per compiere tutte le operazioni. Si chiede quindi alla Direzione il potenziamento dell’Ufficio Postale, con la possibilità di allargare l’apertura anche alle ore pomeridiane”.

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La denuncia della CIA: 400 aziende in ginocchio, 14 milioni di danni http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/ducato-online/la-denuncia-della-cia-400-aziende-in-ginocchio-14-milioni-di-danni/27081/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/ducato-online/la-denuncia-della-cia-400-aziende-in-ginocchio-14-milioni-di-danni/27081/#comments Wed, 29 Feb 2012 18:21:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27081 LEGGI Un milione e mezzo il conto per il Comune]]> URBINO – Sono ben 448 le aziende agricole in crisi a causa dei danni subiti per il maltempo e servono 14 milioni di euro per rimettere in moto l’economia. I dati presentati oggi dalla Cia, la Confederazione italiana agricoltori, alla conferenza “Emergenza agricoltura”, organizzata al Collegio Raffaello, non  sono affatto confortanti. Queste cifre mostrano con assoluta evidenza la gravità della situazione: il settore agricolo provinciale è in ginocchio a causa delle nevicate dei giorni scorsi e si chiedono soluzioni repentine alle istituzioni. Alla conferenza erano presenti il presidente Provinciale CIA Gianfranco Santi, il coordinatore Cia della zona di Urbino Maurizio Romagnoli, il sindaco Franco Corbucci e il Presidente della Provincia Matteo Ricci, assieme all’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Petrini. Questi ultimi hanno confermato che entrambe le istituzioni si stanno muovendo alla ricerca di denaro per sostenere gli agricoltori.

“Continuano ad arrivarci segnalazioni da parte di aziende agricole in crisi, nonostante l’ondata di maltempo sia finita –ha detto Romagnoli – e ora vogliamo sollecitare l’amministrazione pubblica a trovare le risorse finanziarie per risolvere la situazione, altrimenti rimarremo tra le macerie.  Si è capito che la Regione prenderà i milioni di euro non spesi del Piano di sviluppo rurale, ma dobbiamo capire se il governo metterà altri soldi. Importante sarà poi la proroga di almeno un anno del pagamento delle tasse, perché c’è bisogno di tempo per riprendersi e adesso gli agricoltori non hanno soldi”.

“Non vogliamo essere dimenticati – ha detto Matteo Ricci – intanto siamo riusciti a ottenere lo stato di calamità che chiedevamo al Governo. E’ già un passo molto importante. Se però non verrà fatto altro siamo ancora pronti a scendere in piazza a Roma per far valere le nostre ragioni”.

Petrini intanto ha confermato che la Regione si sta muovendo anche per permettere agli operatori del settore agricolo di accedere con più facilità al credito. “Noi in realtà abbiamo cominciato a muoverci già quando la neve veniva giù, per tentare di fare qualcosa – ha dichiarato – e ora faremo il possibile anche per aiutare gli agricoltori ad ottenere il credito senza problemi. Era già difficile prima, ora chiaramente lo è ancora di più”

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Il Ducato 4 – 24 febbraio 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/02/24/ducato/il-ducato-12-24-febbraio-2012/26533/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/24/ducato/il-ducato-12-24-febbraio-2012/26533/#comments Fri, 24 Feb 2012 21:34:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26533 [continua a leggere]]]> Sfoglia il quindicinale della Scuola di Giornalismo di Urbino

Ducato 12-2012_xinternet

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Neve, Ricci: “Pesaro e Urbino provincia più colpita d’Italia” http://ifg.uniurb.it/2012/02/11/ducato-notizie-informazione/neve-ricci-pesaro-e-urbino-provincia-piu-colpita-ditalia/23000/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/11/ducato-notizie-informazione/neve-ricci-pesaro-e-urbino-provincia-piu-colpita-ditalia/23000/#comments Sat, 11 Feb 2012 16:52:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=23000 [continua a leggere]]]> URBINO – La Provincia di Pesaro e Urbino è la più colpita d’Italia, ci sono danni per milioni di euro. E’ quanto afferma la Provincia in una nota. “La situazione è drammatica. Stiamo facendo il massimo con le risorse che abbiamo, c’è grande collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini ma abbiamo urgentemente bisogno d’aiuto”, ha dichiarato il presidente Matteo Ricci, che oggi ha raggiunto i Comuni più colpiti dell’entroterra, tra cui Monte Cerignone, Montegrimano, Mercatino Conca e Sassofeltrio. In queste zone ci sono più di tre metri di neve.

“Anche Urbino rischia di essere tagliata fuori – continua Ricci nella nota – la protezione civile conferma che siamo il territorio più flagellato dalla tormenta e le previsioni sono pessime anche per le prossime ore. Abbiamo decine e decine di frazioni isolate. Servono immediatamente rinforzi”. Si attendono mezzi militari e uomini dell’esercito da Belluno e Pordenone, ma non sembra essere sufficiente.

Ancora alto, poi, il rischio di crollo tetti: molti gli edifici pericolanti, tra cui stalle e capannoni. Sono decine i tetti già caduti, a causa del peso della neve. La Provincia fa poi sapere che al momento ci sono stime che indicano danni per milioni di euro. “Il territorio è in ginocchio: ci attendiamo sicuramente un sostegno dal governo, perché da soli non possiamo farcela”, conclude Ricci nella nota.

 

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Neve, raggiunti i tre metri a Urbino http://ifg.uniurb.it/2012/02/11/ducato-notizie-informazione/neve-raggiunti-i-tre-metri-a-urbino/22966/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/11/ducato-notizie-informazione/neve-raggiunti-i-tre-metri-a-urbino/22966/#comments Sat, 11 Feb 2012 16:05:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=22966 [continua a leggere]]]> URBINO –  Un metro e mezzo di neve è caduto dalla scorsa notte su Urbino, facendo raggiungere quote tre metri al totale delle precipitazioni. Le nevicate non sembrano destinate a terminare: continueranno nella nottata e nella mattinata di domani. A riferirlo è Francesco Cangiotti di Pesarourbinometeo.it.

“Da questa notte si segnala la  caduta di almeno un metro e mezzo di neve nella zona di Urbino, – ha aggiunto Alessio Casagrande, altro responsabile del sito – e così ora si sfiorano i tre metri. Nella zona di Fermignano si è arrivati a un metro e mezzo, a Fossombrone un metro. Sulla costa invece sono caduti almeno tra i 30 e i 50 cm”.

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Neve, pericolo stalattiti, il Comune: “Responsabilità dei proprietari rimuoverle” http://ifg.uniurb.it/2012/02/09/ducato-notizie-informazione/neve-pericolo-stalattiti-il-comune-responsabilita-dei-proprietari-rimuoverle/21597/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/09/ducato-notizie-informazione/neve-pericolo-stalattiti-il-comune-responsabilita-dei-proprietari-rimuoverle/21597/#comments Thu, 09 Feb 2012 12:08:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=21597 [continua a leggere]]]> URBINO – Dovranno essere i cittadini stessi, a farsi carico di rimuovere le stalattiti. Il Comune di Urbino in un comunicato invita i cittadini a fare attenzione alla caduta di stalattiti da tetti e grondaie di case e di rimuovere quelle presenti sopra le proprie abitazioni.  “I proprietari sono tenuti a rimuovere tali eventuali pericoli – si legge nella nota – e nei casi in cui risultasse impossibile provvedere personalmente alla rimozione dei ghiaccioli formatisi sulle gronde, sui balconi o terrazzi, o su altre sporgenze, nonché tutti i blocchi di neve o di ghiaccio che possono cadere dagli edifici sul suolo pubblico è necessario che i proprietari – a proprio carico – si rivolgano a Ditte specializzate”. Nel comunicato, inoltre, si legge:  “In vista dell’imminente peggioramento delle condizioni meteorologiche si invitano i cittadini a prestare la massima attenzione a tali evenienze, se si circola in aree pubbliche o private, e quindi evitare il più possibile di transitare sotto gronde, sporgenze di tetti, balconi e alberi”.

 

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Neve, Via Mazzini rimane chiusa ai pedoni http://ifg.uniurb.it/2012/02/09/ducato-notizie-informazione/neve-via-mazzini-rimane-chiusa-ai-pedoni/21564/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/09/ducato-notizie-informazione/neve-via-mazzini-rimane-chiusa-ai-pedoni/21564/#comments Thu, 09 Feb 2012 09:10:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=21564 [continua a leggere]]]> URBINO – A causa delle forti nevicate dei giorni scorsi, che hanno paralizzato l’intero centro storico della città, Via Mazzini ancora oggi rimarrà chiusa ai pedoni. E’ stata giudicata troppo pericolosa e si lavora per liberarla dalla neve rimasta.

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