il Ducato » Università e scuola http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Università e scuola http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it/categorie/ducato-online/universita-e-scuola/ Le donne, i fanti e i “pazzi”, a Urbino un racconto diverso della Prima guerra mondiale http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/le-donne-i-fanti-e-i-pazzi-a-urbino-un-racconto-diverso-della-prima-guerra-mondiale/73780/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/le-donne-i-fanti-e-i-pazzi-a-urbino-un-racconto-diverso-della-prima-guerra-mondiale/73780/#comments Wed, 06 May 2015 16:34:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73780 Foto tratta dal sito cultura.biografieonline.it

Foto tratta dal sito cultura.biografieonline.it

URBINO – La Grande guerra si può raccontare dal punto di vista di chi l’ha interpretata, gli storici e i cineasti, dal punto di vista di chi la usò a scopo di propaganda, gli intellettuali e i filosofi, oppure da quello di chi l’ha vissuta e sofferta, ma per decenni non era mai stato considerato: le donne, i fanti e i pazzi. A cento anni dall’entrata dell’Italia nella Prima guerra mondiale, l’Università di Urbino e l’Istituto di storia contemporanea di Pesaro organizzano alla Sala Serpieri del Collegio Raffaello due incontri, il 7 e il 21 maggio, per raccontare le trame disperse e le visioni di guerra. Convegni che “non saranno semplici conferenze, ma occasioni di dialogo”, precisa la curatrice del libro “Visioni della Grande guerra”, Ilaria Biagioli, intervistata dal Ducato.

“Prima la storia della guerra era la storia di vincitori e vinti, degli eroi, perché c’era bisogno di ‘fare gli italiani’ – spiega la professoressa Biagioli – Ora invece non c’è più la necessità di coltivare l’idea del nemico, cambia la prospettiva ed emergono nuove testimonianze. Dipende anche dalle domande che ci si pone, da ciò che ci interessa sapere”. Ed è per questo che solo in tempi recenti, diversi decenni dopo la fine della guerra, si è cominciato a dare voce a chi non ce l’aveva mai avuta, in particolare le donne. “Prima degli anni ’90 erano poche le ricerche sulla Grande guerra firmate da donne e molte di loro avevano dei maestri uomini – racconta la ricercatrice – Ora invece la tendenza è cambiata anche perché, con il passare del tempo, nuovi archivi pubblici e privati sono stati aperti allo studio”.

Uno di questi esempi è rappresentato dagli interessanti racconti delle infermiere che prestarono servizio in tempo di guerra o quelli delle portatrici carniche che avevano l’incarico di portare viveri e munizioni a mano nelle zone impervie del fronte della Carnia, un’area inaccessibile per i muli. Mille donne tra i 15 i 60 anni che tutti i giorni, con un libretto e un numero stampato su un bracciale, camminavano anche cinque ore, spingendosi fino alle trincee, esposte al fuoco nemico.

Molti altri sono i diari e i racconti privati rimasti nascosti per anni che sono emersi solo ultimamente. Tra questi anche quelli dei fanti di prima linea, la “carne da cannone” che ogni giorno andava incontro al fuoco nemico uscendo dalle trincee. Oppure quelli delle persone internate nei manicomi: “A Pesaro c’era un centro di igiene mentale – spiega la Biagiotti – durante la guerra era diventato affollatissimo, in particolare nel reparto femminile. Tante erano le donne che, pur non avendolo vissuto al fronte, avevano sofferto per colpa del conflitto”. Una sofferenza diffusa a tal punto che, per non impazzire, la gente cominciò a scrivere ed è anche per questo che ora possiamo disporre di tutte queste testimonianze.

Testimonianze che emergono in quantità in un anno particolare come quello del centennale dall’entrata nella Grande guerra dell’Italia. Ma cosa si può fare per tenere vivo il ricordo di questo evento anche dopo quest’importante anniversario? “Si può continuare a fare ricerca – risponde Biagioli – una cosa è la memoria, l’altra è la ricostruzione storica. Brevi sono i tempi di costruzione della memoria, una narrazione che qualcuno ha sempre interesse a modificare. Ci sono dei tempi da rispettare, invece, per la ricostruzione e cent’anni sono una distanza necessaria per un racconto obiettivo. La storia ha tempi lunghi”.

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Carpi Calcio a Urbino: prima il sigillo d’ateneo poi (forse) il ritiro precampionato http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/carpi-calcio-a-urbino-prima-il-sigillo-dateneo-poi-forse-il-ritiro-precampionato/73681/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/carpi-calcio-a-urbino-prima-il-sigillo-dateneo-poi-forse-il-ritiro-precampionato/73681/#comments Wed, 06 May 2015 14:24:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73681 Carpi UrbinoURBINO – Urbino potrebbe ospitare la preparazione estiva di un club di Serie A di calcio. Secondo fonti interne alla società c’è una buona possibilità che la preparazione del Carpi (promosso con quattro giornate di anticipo in A) possa essere svolta di nuovo nella città. Intanto lunedì 25 maggio l’Università consegnerà il sigillo d’ateneo al club.

Nel 2014 il Carpi era rimasto a Urbino dal 21 luglio al 2 agosto. Nell’occasione l’intera rosa ha soggiornato all’hotel Mamiani, si è allenata nello stadio Montefeltro, ma soprattutto ha stretto una collaborazione con il dipartimento di Scienze motorie. Durante le due settimane la squadra ha utilizzato le strutture e i macchinari della facoltà.

Tra poco, per prepararsi al campionato di Serie A 2015-2016 il club emiliano deve scegliere due località e Urbino potrebbe essere una di queste, vista la partnership tra la Carlo Bo e i biancorossi (quest’anno sul tabellone luminoso del stadio Sandro Cabassi passava la pubblicità del comune di Urbino e quella del suo ateneo) e il ritiro del 2014 che sembra aver portato bene.

L’addetto stampa Enrico Ronchetti non ha confermato l’indiscrezione ma ha comunque lasciato aperto uno spiraglio: “Non sono state prese decisioni: il campionato non è ancora finito. A Urbino l’anno scorso la squadra si è trovata bene”.

Il Carpi Calcio tornerà sicuramente in città il prossimo 25 maggio quando per la prima volta il sigillo dell’università sarà assegnato a una società sportiva: “Sono particolarmente lieto di comunicare che la nostra università – ha commentato il rettore Vilberto Stocchi – ha deciso di conferire il sigillo d’Ateneo alla società Carpi F.C. 1909, a testimonianza dei meriti collettivi che hanno permesso a un glorioso club di raggiungere un prestigioso obiettivo nel campo dello sport. Non dimentichiamo che nel 2012 la città di Carpi è stata messa in ginocchio da un terremoto di vaste proporzioni. Il club diventa così il simbolo di una rinascita, un modello sportivo da seguire e un esempio per le giovani generazioni”.

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“La #buonascuola è in piazza”, quattro scuole chiuse per sciopero e alta partecipazione nei licei http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/insegnanti-in-sciopero-contro-la-riforma-tre-elementari-chiuse-a-urbino/73405/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/insegnanti-in-sciopero-contro-la-riforma-tre-elementari-chiuse-a-urbino/73405/#comments Tue, 05 May 2015 09:15:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73405 FOTO Chiuse le elementari di Gadana, Trasanni, Piansevero e Mazzaferro. Alla Scuola del Libro e all'Istituto Raffaello molti insegnanti incrociano le braccia. Scioperano anche 63 docenti dell'Istituto Bramante di Fermignano. Sono gli effetti della giornata di mobilitazione nazionale contro la riforma di Renzi
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La scuola elementare di Piansevero

La scuola elementare di Piansevero

URBINO – Lo sciopero contro la riforma della scuola del governo Renzi ha coinvolto anche le scuole di Urbino. Quattro gli istituti elementari chiusi oggi: Gadana, Piansevero, Trasanni e Mazzaferro. Le manifestazioni di oggi, che si sono svolte in tutta Italia con cortei in sette città, hanno unito per un giorno professori e studenti.

LO STORIFY: COME IL WEB RACCONTA LO SCIOPERO

Le altre scuole della città ducale sono rimaste aperte, seppur a ranghi ridotti. Alla superiori dell’Istituto comprensivo Raffaello alta partecipazione, con 42 docenti assenti su 54 (del personale Ata hanno scioperato in otto, su un totale di 18).

Più dei due terzi dei professori del liceo artistico Scuola del Libro di Urbino hanno aderito (53 su 75), seguiti da una forte assenza di studenti (331 assenti e 403 presenti). “Già da ieri sapevamo di avere molte adesioni – ha affermato la preside della Scuola del Libro Bianca Pia Marrè – abbiamo cercato di garantire il servizio al meglio, senza ledere il diritto allo sciopero”. Alle scuole medie Volponi la percentuale di scioperanti è stata più bassa, circa il 30%. “E’ Legittimo scioperare – ha dichiarato Antonio Serafini, dirigente della Volponi – servono investimenti per le assunzioni e le strutture delle scuole”.

Scuola Fermignano

L’Istituto comprensivo “Donato Bramante” di Fermignano

Anche a Fermignano alta adesione. All’Istituto comprensivo Donato Bramante assenti 63 docenti su 77. Si tratta di tutti i 17 insegnanti della scuola dell’infanzia e di 32 su 35 docenti nelle due scuole elementari. Nella secondaria dello stesso istituto sono mancati in 14 su 25 e, tra il personale Ata, ha scioperato una persona.

Dalle scuole della provincia verso Roma, i docenti si sono preparati per unirsi al corteo nella capitale, una delle sette città italiane che hanno ospitato i cortei. Da Pesaro sono stati organizzati due pullman da 55 posti ciascuno, come ha spiegato al Ducato Lilli Gargamelli, rappresentante della Cgil di Pesaro.

In piazza del Popolo, a Pesaro, si è svolto un flash mob per manifestare contro la riforma. Circa 400 persone, secondo la Cgil, hanno simbolicamente occupato la piazza della città con palloncini colorati e fischietti. Intorno a mezzogiorno è stato dato il via al flash mob e sono partiti tre grandi fischi collettivi. Il gesto è stata una risposta alle dichiarazioni del presidente del consiglio Matteo Renzi all’ultima festa dell’Unità di Bologna, durante la quale aveva dichiarato di non essere spaventato da “tre fischi” da parte di chi lo contestava sulla scuola. “A Pesaro c’erano insegnanti, studenti e persino bambini e famiglie – ha detto Gargamelli – i palloncini simboleggiavano le nostre idee che volano molto più in alto delle idee del governo Renzi sulla riforma della scuola”.

La mobilitazione si è svolta in tutto il Paese. La protesta – come detto – ha riguardato soprattutto sette grandi centri: Milano, Roma, Aosta, Bari, Catania, Palermo e Cagliari. Si parla di decine di migliaia di manifestanti, a livello nazionale. Roma e Milano sono le due città dove la partecipazione è più elevata. “Sarà il più grande sciopero della storia della scuola italiana – hanno annunciato i Cobas sotto alla sede del ministero dell’Istruzione – è la prima volta che i sei principali sindacati scioperano insieme”.

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La Data sarà spazio per gli universitari. Gambini, “bando entro l’estate” http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/la-data-sara-spazio-per-gli-universitari-gambini-bando-entro-lestate/73366/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/la-data-sara-spazio-per-gli-universitari-gambini-bando-entro-lestate/73366/#comments Tue, 05 May 2015 07:52:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73366 "Urbino, rampa elicoidale" di maong - Flickr. Con licenza CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Urbino,_rampa_elicoidale.jpg#/media/File:Urbino,_rampa_elicoidale.jpg

“Urbino, rampa elicoidale” di Maong – Flickr (CC: BY)

URBINO – Sull’ordinanza anti-alcol non arretra di un centimetro, ma sulla concessione di nuovi spazi si fa strappare una promessa: gli studenti avranno la Data per le loro attività ricreative. Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini chiude così il tavolo con i rappresentanti di Ersu e Università, il primo del suo mandato.

Ai giovani che chiedono di sentirsi pienamente integrati con la città, dopo il provvedimento “svuota-piazza” (quello che riguarda il consumo di alcolici all’aperto) e che secondo loro li ha portati ad allontanarsi dal centro, l’amministrazione metterà a disposizione laboratori e spazi che saranno “autogestiti”. Sì, perché a decisione appena presa e in mancanza di un progetto definito, è proprio dai ragazzi che si attendono proposte su come reinventare l’antica scuderia di Palazzo Ducale. Un bando rivolto ai gruppi studenteschi sarà indetto entro l’estate.

È da tempo ormai che va avanti la ricerca di nuovi ambienti dedicati agli universitari. E l’idea di sfruttare la Data con i suoi tre piani e gli ampi locali è nell’aria da mesi. A renderla concretizzabile, questa volta, la sua rinascita in occasione di Expo Marche.

A metà strada tra i collegi e il centro storico, e sufficientemente distante dalla zona residenziale, l’antica stalla è parsa a tutti il luogo più adatto alle future iniziative dei ragazzi. Per il rettore dell’Università Vilberto Stocchi (presente anche lui al tavolo) la scelta della Data sarà “uno stimolo a reinterpretarla”. Per la rappresentante degli studenti Francesca Gasparetto e il collega Angelo Duraccio, che in nome degli studenti siede in Consiglio comunale, “la struttura a tre piani consentirà un utilizzo diversificato: un piano potrebbe ospitare un’aula studio, gli altri una caffetteria e un sala per le feste, tanto per buttare giù qualche prima idea”. Va poi detto che nell’area il sindaco Gambini intende incluso il parcheggio di Mercatale, che a breve potrebbe essere liberato dalle auto. Ora bisogna attendere la fine dei lavori per l’Expo, ma “è possibile che la vecchia scuderia sia pronta per accogliere i ragazzi entro il 2016″, ha detto Gambini.

“Soddisfatti? Sì, lo siamo – hanno detto i due rappresentanti studenteschi – ma lo saremo di più quando vedremo il bando messo nero su bianco”.

Che il tavolo si concludesse con una decisione non era poi così scontato. “Sono stato un anno fa allo stesso incontro, esattamente sovrapponibile a questo – aveva detto ieri ai colleghi il responsabile dell’ufficio stampa dell’Università, Tiziano Mancini - allora siamo usciti da qui senza soluzioni”. Lo stesso Mancini ha tentato, con successo, di imprimere una svolta alla lunga storia dei confronti tra studenti e istituzioni: “Usciamo da qui con una proposta”.

“Oltre alla Data – ha spiegato Mancini agli altri – si sono venuti a creare altri due nuovi posti, Santa Lucia e la Casa della Poesia. Le possibilità esistono, si tratta di solo di scegliere, di fare il nome di un posto”. Così, l’effettiva disponibilità di luoghi e la volontà di chiudersi alle spalle le porte del Municipio con qualcosa in mano ha fatto spingere a tutti l’acceleratore.

Non è un caso che sul “come riutilizzare la Data” il sindaco abbia passato la palla ai gruppi studenteschi. E che abbia sul momento denominato il bando “concorso di idee”.

Il prossimo passo, anticipano Angelo Duraccio e Francesca Gasparetto, potrebbe allora essere un incontro con l’assessore alle infrastrutture Roberto Cioppi. E poi riconsultare l’amministrazione, che ieri ha promesso nuove assemblee a cadenza “almeno trimestrale”, per evitare che dal tavolo di ieri trascorra un altro anno.

Solo una cosa resta invariata a distanza di mesi: la posizione del sindaco sull’ordinanza anti-alcol, che vieta ai ragazzi il consumo di bevande alcoliche nel centro storico e il trasporto di bottiglie dalle 20.30 alle 7 del mattino. Che poi è la genesi di tutto.

Ci hanno provato, i rappresentanti degli studenti, a insistere sulla revoca del provvedimento. Ma Gambini non ha dubbi: “L’ordinanza è stata la scelta migliore che si potesse fare, nell’interesse della città ma anche degli stessi studenti. Trovare bottiglie per strada alle 5 di mattina è una cosa indegna, e molti giovani mi hanno ringraziato”.

Se l’accusa rivolta alla misura è di aver sfavorito l’aggregazione dei giovani in centro storico, il sindaco si chiede: “una discoteca a cielo aperto non svuotava forse la città dai suoi veri residenti?”

A cercare di interpretare le istanze degli universitari Piero Sestili del PD: “Non si chiede di tornare all’anarchia. Gli studenti vogliono solo essere rassicurati, sentire che non sono un mondo a parte”.

Certo è che gli studenti non mollano. “Il sindaco ha detto di aver riportato, con l’ordinanza, la palla al centro – ha detto Angelo Duraccio – noi allora faremo di tutto per cercare soluzioni che diano un calcio a quella palla. E facciano ripartire la partita”.

 

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Polemiche post 25 aprile, il Collettivo risponde ai baristi: “Pensate solo alle vostre tasche” http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/polemiche-post-25-aprile-il-collettivo-contro-i-baristi-pensate-solo-alle-vostre-tasche/73221/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/polemiche-post-25-aprile-il-collettivo-contro-i-baristi-pensate-solo-alle-vostre-tasche/73221/#comments Mon, 04 May 2015 15:22:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73221 11022622_832940093458561_4265932667540433376_n

Alcuni ragazzi del Collettivo sul palco del 25 aprile

URBINO – Alla fine è sempre questione di birra. Il Collettivo per l’autogestione, organizzatore del festival (R)esistenze anomale, attacca i baristi del centro storico per le polemiche che sono seguite al concerto finale in occasione della Liberazione. Ma non è stata la musica a dividere, almeno così sostiene il Collettivo: “La polemica nasce da qualche birra in meno dentro la cassa di qualcuno”.

Dopo mesi di polemiche seguite all’ordinanza anti-alcol voluta dal sindaco Maurizio Gambini, contestata dagli studenti, nemmeno il 25 aprile – che pure dovrebbe significare unione cittadina – riesce a pacificare i rapporti tra commercianti e giovani.

I baristi del centro, infatti, si sono lamentati di aver lavorato meno la sera del 25 aprile a causa di (R)esistenze anomale, perché per il concerto, evento conclusivo in piazza della Repubblica, era stata concessa la vendita di birra agli organizzatori.

I ragazzi del Collettivo per l’autogestione, da sei anni dietro le quinte del festival, rispondono con un comunicato stampa in cui, prima di tutto, scrivono di essere soddisfatti della partecipazione degli urbinati a tutti gli eventi. Si è parlato solo del concerto in piazza perché  finito al centro delle polemiche, ma la”settimana resistente” si è aperta già lunedì 20, con una mostra fotografica. “È sconcertante la decontestualizzazione – commentano – nessuno ha citato le iniziative che hanno animato la settimana come presentazioni di libri, mostre fotografiche, dibattiti pubblici”.

“Siamo delusi e amareggiati – continua il Collettivo – dai commenti, letti e sentiti, è assurdo che alcuni commercianti attacchino proprio noi, da anni attivi per smuovere dal basso la comunità in nome di una solidarietà tra studenti e residenti. Non siamo e non vogliamo fare l’attività commerciale, siamo collettivi politici ed associazioni culturali e in quanto tali ci interessa fare politica e cultura ma abbiamo anche dei diritti e delle libertà come quella di finanziare le nostre iniziative”.

Sgomento anche per quelli che, ogni anno, mandano lettere aperte per contrastare l’evento, senza sapere bene per cosa, per poi “palesare la propria ignoranza sbagliando anche il nome del festival (frequenze disturbate?)”.

ordinanza, collettivoInfine gli studenti si ritengono sbigottiti da come i commercianti in questione trovino voce per lamentarsi con l’amministrazione comunale solo in quest’occasione, e mai per criticare l’ordinanza anti-alcol.”La verità è che al di là delle vostre botteghe – concludono – forse non ci vedete molto chiaro”.

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Sciopero contro ‘la buona scuola’, la Cgil: “Anche a Urbino molti istituti chiusi” http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/sciopero-contro-la-buona-scuola-la-cgil-anche-a-urbino-molti-istituti-chiusi/73191/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/sciopero-contro-la-buona-scuola-la-cgil-anche-a-urbino-molti-istituti-chiusi/73191/#comments Mon, 04 May 2015 14:55:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73191 Manifesto studentesco per adesione allo sciopero del 5 maggio

Manifesto studentesco per adesione allo sciopero del 5 maggio

URBINO – Anche a Urbino, e in tutta la provincia, lo sciopero nazionale della scuola rischia di creare disagi a studenti e famiglie, nonostante Adriabus garantisca il servizio scuolabus. Il 5 maggio il personale scolastico, gli studenti e i sindacati protesteranno uniti contro il disegno di legge presentato dal premier Matteo Renzi, chiamato Buona scuola.

La mobilitazione riguarderà non solo il Montefeltro: da Pesaro partiranno dei pullman per Roma e si svolgerà un flash mob in piazza del Popolo.

“Da Pesaro partiranno due pullman da 55 persone – ha detto Lilli Gargamelli, rappresentante della Cgil di Pesaro – i posti sono quasi tutti occupati. Speriamo che ci sia una grande affluenza al flash mob; le probabilità di avere un numero elevato di adesioni sono molte se consideriamo che, oltre al tema, molto sentito da tutti, la maggior parte delle scuole di Pesaro rimarrà chiusa. Anche a Urbino le scuole chiuse saranno molte, anche se probabilmente il numero sarà minore rispetto a quelle chiuse a Pesaro”.

Istituto P. Volponi

Istituto P. Volponi

“C’è stata un’adesione in massa tra i docenti della prima area e molto alta è stata anche per quelli della seconda, anche se fino a domani non sapremo i numeri precisi – ha dichiarato Antonio Serafini, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo P. Volponi di Urbino – la contestazione è legittima perché in società in continuo cambiamento è giusto che la scuola cambi, però non tutto in questo disegno di legge è giusto, c’è qualcosa da rivedere.  Tra gli obiettivi del governo c’è quello di prevedere misure per la valorizzazione e la sicurezza degli edifici scolastici; secondo me questo è un punto fondamentale e il governo si dovrebbe quindi preoccupare di dare più fondi per valorizzare la scuola pubblica perché spesso non si riescono a gestire nemmeno le attività ordinarie, come le pulizie. Per non parlare poi della ristrutturazione degli edifici: ci sono scuole in cui piove dal soffitto e i soffitti cadono a pezzi; è una questione di sicurezza, ma anche l’estetica non va sottovalutata perché un ambiente più gradevole è vissuto meglio da tutti”.

Lo sciopero generale della scuola è stato indetto da cinque sigle sindacali: Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. Il primo sciopero unitario dopo 7 anni. Si sono unite anche le associazioni studentesche e l’Agenquadri (Associazione generale quadri, professionisti e alte professionalità). Il malcontento infatti è di chi vive la scuola tutti i giorni, dal personale scolastico alle famiglie. Gli studenti dell’Uds (Unione degli studenti) hanno scritto anche una lettera pregando i docenti di aderire alla contestazione “per difendere la scuola pubblica” e il loro futuro e “di stimolare discussioni sulla riforma nelle classi, invitando tutti gli studenti inconsapevoli di scendere in piazza a Roma”.

I punti della riforma per i quali si è indetto lo sciopero sono sei:

  1. organico triennale secondo la volontà del dirigente scolastico;
  2. contratti devono essere confermati dal dirigente anche per i docenti di ruolo che perderanno posizioni di graduatoria e posto per continuità;
  3. scomparsa di tutte le graduatorie;
  4. creazione di albi regionali e nazionali anche per i docenti di ruolo;
  5. mobilità coatta per i perdenti posto inseriti nell’albo regionale come precari per chiamata diretta del dirigente;
  6. aumento indiretto dell’orario di lavoro con 50 ore obbligatorie di formazione e supplenze.

 

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Al via la terza edizione del Festival del giornalismo culturale – La diretta Twitter http://ifg.uniurb.it/2015/04/23/ducato-online/al-via-la-terza-edizione-del-festival-del-giornalismo-culturale/71660/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/23/ducato-online/al-via-la-terza-edizione-del-festival-del-giornalismo-culturale/71660/#comments Thu, 23 Apr 2015 12:52:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71660 Il Festival del giornalismo culturale di Urbino in diretta Twitter


Festival giornalismo culturaleURBINO – Al via la terza edizione del festival del giornalismo culturale, diretto dalla professoressa Lella Mazzoli (Università di Urbino) e Giorgio Zanchini (Radio 1) . È la prima volta che la manifestazione si divide tra due città, visto che si è sempre svolta a Urbino. Quest’anno la città ducale ospiterà la manifestazione il giovedì 23 e venerdì 24 aprile, sabato 25 e domenica 26 l’evento si sposterà a Fano.

Il tema principale sarà “promuovere la cultura conviene” e durante gli incontri si discuterà sulla presenza e la diffusione della cultura oggi, su chi la trasmette e la promuove e in che modo e dove. I temi del dibattito partono da tre punti fermi:

– la rivoluzione digitale sta ridefinendo il campo culturale

– non c’è più bisogno di dimostrare la correlazione tra cultura e benessere

– cambia ma forse conserva centralità chi è intermediario della cultura

La terza edizione offre un programma ricchissimo, tra conferenze, presentazioni di libri, concerti e film. 

Il Ducato seguirà interamente le quattro giornate, raccontando il festival con servizi video, interviste, dirette sui social network e articoli che saranno pubblicati sul nostro sito.

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Cinquanta anni in vasca per il professor Bovi: “Ma ogni giorno i ragazzi mi insegnano qualcosa” http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/cinquanta-anni-in-vasca-per-il-professor-bovi-ma-ogni-giorno-i-ragazzi-mi-insegnano-qualcosa/71614/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/cinquanta-anni-in-vasca-per-il-professor-bovi-ma-ogni-giorno-i-ragazzi-mi-insegnano-qualcosa/71614/#comments Wed, 22 Apr 2015 21:34:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71614 Il rettore dell'Università degli Studi di Urbino Vilberto Stocchi premia il professor Giuseppe BoviURBINO – “È come un padre”, “un maestro incredibile e carismatico”. Per chi era ieri pomeriggio a festeggiarlo Giuseppe Bovi è questo. Studenti universitari, bambini, rappresentanti federali e anche il rettore dell’Università di Urbino Vilberto Stocchi erano in sala per salutare il professor Bovi. Un professore serio, duro ma buono come il pane che ha insegnato agli urbinati a nuotare. Insegnante di nuoto all’Isef di Urbino e docente per il Settore tecnico della Federazione italiana nuoto, si è celebrato al collegio Raffaello il suo cinquantesimo anniversario di attività.

Un percorso che comincia tanto tempo fa, negli anni ’60. “Come ogni pesarese – confida Bovi al Ducato – avevo una forte passione per il basket e per il nuoto. Quando iniziai io, l’Isef non era una laurea e c’era solo una piscina coperta di 20 metri quadrati. Erano altri tempi”.

“Ho sempre lavorato in piscina. Sono diventato istruttore federale e ho iniziato a lavorare qua a Urbino all’Isef a 27 anni. Ho scritto cinque libri e fondato la Robur Tiboni Volley – continua Bovi- ma quello che mi ha fatto stare in vasca per tutto questo tempo è stato principalmente insegnare ai bambini a nuotare”.

Proprio il suo modo di intendere il nuoto lo ha reso noto nel settore. È stato uno dei primi in Italia a intendere il nuoto come una disciplina educativa e non solo un modo di formare fisicamente gli allievi in vista dell’agonismo. “Nei primi anni mi colpiva molto vedere i bambini piangere a bordo piscina. Mi chiedevo il perché di questa paura, per me il nuoto era una cosa bella” afferma Bovi. “Questo desiderio di capire mi ha portato a iscrivermi a sociologia e a pedagogia. Così ho sviluppato un approccio metodologico al nuoto che partisse dal bambino”.

Molti studenti del professor Bovi erano presenti all'eventoQuesta passione si è tradotta in anni di insegnamento “al cui centro metto il rapporto meraviglioso con i miei studenti. Certo, li boccio e mi arrabbio perché studiano poco –sorride il prof – ma lo faccio solo per farli comprendere fino in fondo le cose”.

Una carriera di alto livello e piena di soddisfazioni, ma dopo cinquant’anni forse gli stimoli cominciano a scemare. Al professore brillano gli occhi: “Neanche per sogno. Io posso solo ringraziare i bambini che accompagno in vasca la prima volta. Loro mi hanno insegnato e mi insegnano ogni giorno qualcosa di nuovo. A colpirmi quotidianamente sono il loro stupore e la sorprendente razionalità con cui ti seguono in acqua”.

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Pesaro Studi resterà aperta fino al 2017. I nuovi iscritti termineranno l’università a Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/pesaro-studi-restera-aperta-fino-al-2017-i-nuovi-iscritti-termineranno-luniversita-a-urbino/71322/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/pesaro-studi-restera-aperta-fino-al-2017-i-nuovi-iscritti-termineranno-luniversita-a-urbino/71322/#comments Tue, 21 Apr 2015 15:37:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71322 Anna Guerra, Francesco Lobriglio e Giorgio Calcagnini

Anna Guerra, Francesco Lobriglio e Giorgio Calcagnini

URBINO – Pesaro Studi resterà aperta fino al 2017, ma con una postilla per i nuovi iscritti (dal prossimo 1 ottobre) alla triennale che sarà messa nero su bianco: il loro percorso di studi terminerà a Urbino. Chi è già immatricolato si laureerà a Pesaro. Questo è l’indirizzo che il Senato accademico, il braccio politico dell’ateneo, ha voluto dare alla questione relativa al polo distaccato della Carlo Bo. La proposta,  votata all’unanimità questa mattina, ora passa al consiglio di amministrazione che si riunirà il prossimo 30 aprile.

Gli effetti della decisione. La sede di Pesaro Studi esiste dal 1997 e accoglie circa 400 studenti. Tre sono i corsi che si svolgono sulla costa: Comunicazione e pubblicità per le organizzazioni, laurea magistrale della durata di due anni, il terzo anno del corso Informazione media e pubblicità (i primi due anni sono a Urbino) e Lingue e culture straniere, triennale che attualmente iniziava e terminava a Pesaro.

Con la decisione presa dal Senato tutti gli studenti che attualmente frequentano i corsi del polo distaccato termineranno il loro percorso a Pesaro. Quindi un universitario che ha iniziato nell’anno accademico 2014/2015 non dovrà preoccuparsi di rescindere il proprio contratto d’affitto e trovare una casa più vicina alla dorsale appenninica.

Chi deciderà di iscriversi al corso specialistico per il prossimo anno accademico (2015/2016) ha la certezza, a meno di stravolgimenti in cda, di poter laurearsi a Pesaro. Questo perché la sua durata è di due anni.

Discorso differente per chi volesse iniziare la triennale in lingue. I primi due anni (2015/2016 e 2016/2017) lezioni, esami e laboratori si svolgeranno a Pesaro mentre l’ultimo anno il tutto si terrà a Urbino. Poi si andrà a scalare fino alla chiusura della sede. L’università inserirà questa postilla nella presentazione dei corsi e sarà messo ben in evidenza per informare gli studenti ed evitare futuri disagi.

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Vilberto Stocchi, rettore della Carlo Bo

Tutti soddisfatti.  La seduta, almeno su questo punto, non ha avuto intoppi. Poche le discussioni, molti i pareri uguali. Su un solo aspetto le posizioni di Vilberto Stocchi, rettore dell’università Carlo Bo, e quella di Agorà, Lella Mazzoli, direttrice del dipartimento di Scienze della comunicazione, e Piero Toffano, direttore del dipartimento di Studi internazionali, erano differenti. Il rettore avrebbe voluto, sin dal prossimo anno accademico, far confluire i nuovi iscritti (dall’ottobre 2015) direttamente a Urbino. Ascoltato il parere delle altre parti chiamate in causa, che proponevano di utilizzare la sede fino alla scadenza del 2017 per farla rimanere comunque viva e andare incontro agli studenti,  l’ha appoggiato facendolo diventare la linea finale del Senato.

“Era un elemento che ho valutato come funzionale”, ha spiegato il rettore della Carlo Bo, Vilberto Stocchi. “È stato giusto accoglierlo. Armonizzerà la fruizione dei laboratori, che con l’immediato rientro dei nuovi iscritti ai corsi sarebbero potuti andare in affanno. Anche le sedute d’esame sarebbero state problematiche visto che sarebbero dovuti essere in due sedi”.

Soddisfatti i due rappresentati degli studenti di Agorà in Senato accademico, Anna Guerra e Francesco Lobriglio: “Chi ha iniziato a Pesaro terminerà a Pesaro. Dal prossimo anno l’università specificherà che il corso di studio non terminerà in un’unica sede. Era questo che avevamo chiesto e siamo contenti. La nostra rappresentante in cda, Chiara Sisti, manterrà questa linea anche in quella sede”.

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Università Carlo Bo, biblioteche umanistiche in difficoltà per carenza di personale http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/universita-carlo-bo-biblioteche-umanistiche-in-difficolta-per-carenza-di-personale/70380/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/universita-carlo-bo-biblioteche-umanistiche-in-difficolta-per-carenza-di-personale/70380/#comments Tue, 21 Apr 2015 09:15:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70380 san_girolamo

L’ex carcere – ed ex convento – di San Girolamo

URBINO – Carenza di personale e 350mila volumi da gestire. È la situazione delle biblioteche di area umanistica dell’Università Carlo Bo di Urbino. Un patrimonio inestimabile, fiore all’occhiello dell’Ateneo, che attira studiosi da tutto il mondo. Il blocco del turn-over da parte dei governi statali ha impedito che ai dipendenti in pensione subentrassero nuovi assunti, con il conseguente vuoto di personale che negli ultimi anni sta affliggendo le biblioteche di Palazzo Veterani, dell’Istituto di filologia classica e di Palazzo Albani.

“La situazione adesso è un po’ migliorata – ha detto al Ducato il professor Roberto Danese, docente di Filologia classica dell’Università di Urbino – ma fino a poco tempo fa gli studenti non avevano a disposizione nessuno che potesse consegnare loro i libri o che si occupasse della loro ricollocazione esatta. Senza contare che molti volumi, una volta presi in prestito, sparivano senza fare più ritorno negli scaffali della biblioteca. “Spesso i libri che inserivo nei programmi d’esame venivano sottratti a causa del mancato controllo da parte di un personale esperto” dice infatti Danese.

Il problema ha iniziato a manifestarsi quando nelle biblioteche è mancato il personale fisso. Da anni infatti, a causa dei tagli, i dipendenti si spostano da un istituto all’altro senza mai stabilirsi definitivamente nello stesso.  È difficile così che il bibliotecario impari a conoscere accuratamente il materiale che gestisce.

Per circa un anno inoltre a Palazzo Veterani non hanno lavorato professionisti ma solo duecentoristi, studenti che prestano collaborazione all’Ateneo per un periodo limitato. Durante queste fasi di “vuoto” erano i docenti dell’Università a prendersi cura del patrimonio librario. Grazie alla loro passione e al loro attaccamento a questo enorme capitale, le biblioteche erano tenute in ordine.

I libri sono una risorsa fondamentale per l’Università di Urbino. Specialmente per chi studia e lavora in campo umanistico. “Se gli studenti delle facoltà scientifiche hanno bisogno di laboratori – dice Danese – noi abbiamo la necessità di biblioteche efficienti. Il nostro lavoro si basa sui libri”. Non sono mancate quindi le lamentele degli studenti, soprattutto per l’impossibilità di muoversi autonomamente in mezzo a un patrimonio così vasto.

Una situazione che non fa onore all’Ateneo urbinate. Le biblioteche umanistiche cittadine sono conosciute infatti non soltanto in Italia, ma in tutta Europa e nel mondo. Non sono rari gli studiosi stranieri che scelgono di trascorrere un periodo di ricerche a Urbino, spesso arrivando in città per consultare anche un solo libro.

La soluzione c’è e dovrebbe essere pronta a breve. I volumi custoditi nei vari istituti universitari di area umanistica saranno infatti trasferiti all’ex carcere di San Girolamo. I lavori di ristrutturazione dell’edificio dovrebbero essere conclusi entro la fine di giugno. Inizialmente il trasferimento riguarderà il materiale custodito nei locali di Palazzo Veterani, dell’Istituto di Filologia classica e parte del fondo antico della Biblioteca centrale umanistica di Via Saffi. Nei prossimi anni il progetto coinvolgerà i volumi di tutte le biblioteche di area umanistica.

“Creare una struttura centralizzata, concentrando il personale delle singole biblioteche rappresenterà un vantaggio per tutti – ha detto al Ducato Marcella Peruzzi coordinatrice delle biblioteche di area scientifica dell’Università di Urbino, che si sta occupando del progetto – si avrà la possibilità di estendere l’orario di apertura al pubblico e fornire un servizio migliore”. Ancora non c’è una data precisa. “Ma – dice la dottoressa Peruzzi – ci stiamo lavorando da un anno e mezzo e siamo pronti. Non appena la sede sarà ultimata procederemo al trasferimento”.

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