L’accoglienza in Italia

Quanto passa prima che un richiedente asilo possa ottenere lo status di rifugiato in Italia? Abbiamo seguito il percorso immaginario di Adam, un migrante sbarcato in Sicilia nel luglio 2012. E’ stato per mesi in strutture temporanee e in centri di prima accoglienza, aspettando di entrare in un Cara, centro accoglienza richiedenti asilo. Lì ha atteso un anno prima di essere ascoltato dalla Commissione competente che decide se concedere lo status di rifugiato. Dopo aver ricevuto la risposta positiva, ha trascorso sei mesi nello Sprar, sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati, dove ha finalmente seguito corsi di italiano e tirocini formativi. L’obiettivo è quello di trovare un lavoro, una circostanza che non sempre si verifica: molti migranti, una volta terminato il progetto, si ritrovano senza un posto dove andare. In tutto Adam ha impiegato quasi due anni prima di ottenere i documenti. Tempo in cui non ha potuto lavorare. Una vita sospesa.

Come funziona il sistema d’accoglienza in Italia

Come dovrebbe funzionare il diritto d’asilo in Italia

Se il sistema d’accoglienza italiano funzionasse, Adam avrebbe aspettato poco più di sei mesi prima di ricevere i documenti. Una volta sbarcato in Sicilia, avrebbe trascorso pochi giorni nei centri d’accoglienza, il tempo di essere identificato e di inoltrare la domanda di asilo. Poi, sarebbe stato trasferito in un Cara, dove avrebbe aspettato 35 giorni prima di essere ascoltato dalla Commissione. La prossima tappa sarebbe stata quella dello Sprar: sei mesi di formazione in vista del suo ingresso nel mondo del lavoro. Utopia per le 300.000 persone che nel 2012 hanno chiesto asilo nel nostro Paese e che hanno impiegato quasi due anni prima di vedere riconosciuto lo status di rifugiato.