Cinque morti, allarme in Questura

Due scuole, una banchina del porto commerciale, alcune case popolari e addirittura la Questura di Crotone: questa è solo una parte dei 18 siti posti sotto sequestro dalla Procura nel 2008 perché i piazzali di questi spazi sono stati costruiti con il Cic (Conglomerato idraulico catalizzato). Oggi, quasi sei anni dopo, nessuno ha ancora dimostrato se questi spiazzi sono realmente inquinati, ma intanto ci sono alcuni dati di fatto: cinque decessi hanno colpito il personale della Questura di Crotone e due persone sono tuttora malate.

Questura

La Questura di Crotone

In un territorio come quello crotonese un fenomeno del genere non è inspiegabile, ma sicuramente fa pensare che ci possa essere un nesso tra i piazzali costruiti con il Cic e queste malattie. Di questa opinione sembra essere anche Giuseppe Marino, rappresentante regionale del Siap, il sindacato di polizia: “Non è detto che ci sia un nesso, ma questa cosa ci preoccupa. Noi possiamo constatare che in ambito lavorativo ci sono stati dei decessi”. Marino spiega anche che “forse questi problemi non sono dovuti al Cic, ma è comunque pericoloso e da lì va tolto”.

Il sindacalista regionale però non si tira indietro quando si parla di inquinamento: “È giusto che chi ha inquinato paghi  - continua Marino – per quello che abbiamo capito noi, non essendo tecnici, il rifiuto è stato messo lì in maniera anomala”.

La preoccupazione di Marino deriva anche dalla mancata conoscenza di cosa ci sia realmente sotto il piazzale: “Noi vogliamo comunque sapere qualcosa di preciso al di là dei periti tecnici – ribadisce il sindacalista della polizia – chiediamo che qualcuno si metta all’opera, che una commissione venga a verificare cosa è successo”. Unica rassicurazione, secondo Marino, è il “pavimento posto sopra il piazzale, ma a preoccupare è anche una nota della relazione Martelloni (ndr. quella del perito che ha poi portato al proscioglimento di 45 indagati) secondo cui durante le trivellazioni sono emerse, sotto il Cic, delle ferriti di zinco allo stato libero”.

Allora cosa chiede il Siap? Marino risponde: “Vogliamo la rimozione del Cic e che qualcuno ripari i danni fatti, ad esempio quelli causati dalla chiusura della scuola di San Francesco”.