Scuola San Francesco: “Papà, ma allora sono malata?’”

“Mia figlia guardava la tv e mi diceva piangendo: papà, ma allora io sono malata?”. In questa frase di un padre del comitato genitori della scuola San Francesco si riassume quello che è successo nel 2008 nel plesso staccato della scuola elementare ‘Alcmeone’, dopo il sequestro del piazzale della scuola, costruito con il Cic.

La scuola elementare 'Alcmeone', plesso di San Francesco

La scuola elementare ‘Alcmeone’, plesso di San Francesco

Siamo nel settembre del 2008, all’inizio dell’anno scolastico. Il piazzale davanti il plesso di San Francesco della scuola elementare ‘Alcmeone’ viene posto sotto sequestro, con un’azione che viene definita dai genitori degli alunni come un ”blitz”. Davanti alla scuola spuntano i cartelli del Nisa (il nucleo investigativo sanità e ambiente): il piazzale è sotto sequestro. Ma la scuola no. Così, i genitori devono continuare a mandare i loro figli in quella struttura, ma la responsabilità dell’attraversamento del piazzale è loro, come spiega Rosaria Vazzano, rappresentante del comitato dei genitori. Proprio su loro spinta, il plesso viene chiuso nell’ottobre dello stesso anno. Gli alunni vengono trasferiti in parte nella sede centrale – al posto di alcuni laboratori – e altri in una sede in affitto nel centro di Crotone, come racconta il dirigente scolastico, Eugenia Garritani.

Lo stesso dirigente sottolinea: “Il Comune ha pagato un affitto da circa 100 mila euro l’anno per questa sede, quando si poteva fare una cementificazione del cortile per la messa in sicurezza con 70-80 mila euro”.

Ma il problema principale è quello dei bambini: “Gli alunni erano sotto shock, sono stati seguiti per un anno e mezzo per le loro condizioni di salute”, spiega ancora Eugenia Garritani. Una scena come quella della bambina che guarda la tv e si crede malata non è rara. Le televisioni e i media locali spiegano quello che sta succedendo. E la preoccupazione dei genitori e, ancor più dei bambini, è inevitabile.

In questa fase ha inizio lo screening del professore Sebastiano Andò, dell’Università di Cosenza. Il suo studio dimostra che i bambini che hanno frequentato quella scuola presentano nei loro corpi valori dei metalli pesanti più alti di quelli delle altre scuole del crotonese. Lo screening però si interrompe e, ancora oggi, il comitato dei genitori chiede che possa riprendere per sapere quali sono le condizioni dei loro figli.

Ad oggi, più di cinque anni dopo, il plesso è ancora chiuso e il dirigente scolastico ha riconsegnato le chiavi della scuola al Comune. Il piazzale, intanto, è ancora sotto sequestro: “Nessuno ha mai revocato l’ordinanza”, spiega la Garritani.

La sede è stata recintata e, in teoria, l’accesso al piazzale non dovrebbe essere consentito. Ma la rete si interrompe ed entrare nel piazzale è semplice. E lo fanno in molti. Alcune persone portano lì il cane a fare i bisogni. Oltrepassando la recinzione, la prima cosa che si nota è che sotto le pietre c’è un telo nero plastificato. Come spiegato anche dal comitato dei genitori, quello è l’unico elemento che dovrebbe mettere in sicurezza l’area. Un semplice telo nero. Peraltro, non in condizioni impeccabili. Sotto il telo c’è il Cic e, come dimostrato dalle analisi del professor Sindona – perito nominato dalla Procura – lì sotto ci sono metalli pesanti, come l’arsenico, presenti in valori ben superiori rispetto a quelli consentiti dalla legge. Il contatto con le persone non viene evitato: ci si può camminare sopra e il telo plastificato non sembra una messa in sicurezza sufficiente.


La recinzione del piazzale interrotta e la messa in sicurezza precaria

Il plesso della scuola è abbandonato. Come dice il dirigente scolastico “è stato vandalizzato e anche per questo non è stato mai sistemato, i costi sarebbero stati troppo alti”.

L’unica cosa in funzione ancora oggi, dopo tutti questi anni, è l’impianto elettrico. Tutte le sere le luci del piazzale e della scuola sono accese. Anche in estate. E anche se la scuola è chiusa da più di cinque anni.

Scuola luci accese

Le luci accese tutte le sere, nonostante la scuola sia chiusa da anni