La Strada dei Marmi salva Carrara ma ‘condanna’ Miseglia: “Non si dorme più”


Pubblicato il 8/04/2014                          
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Strada dei Marmi, Galleria Santa Croce

Strada dei Marmi, Galleria Santa Croce

CARRARA – La costruzione della Strada dei Marmi, un’arteria di 5 chilometri e mezzo riservata ai mezzi pesanti che, senza passare dal centro urbano, collega le cave all’Aurelia e quindi all’autostrada e al porto, è stata una vittoria per Carrara. Una città finalmente liberata dal traffico degli oltre 300 camion che ogni giorno ripetevano il tragitto cava-deposito. Ma è stata una vittoria anche per i cittadini, non più costretti a convivere con i rumori e a respirare le polveri.

Eppure, non tutti sono contenti. La strada, percorsa per 4 chilometri e mezzo da gallerie e per i restanti 455 metri da viadotti a cielo aperto, è costata 119 milioni di euro. I fondi europei hanno coperto le spese per il primo lotto fornendo 22 milioni, mentre gli altri 97 milioni sono stati attivati con mutui accesi dal Comune. Una manovra che ha reso Carrara il secondo Comune più indebitato d’Italia dopo Torino.

Una strada pubblica, a uso dei privati. È questa una delle critiche più ricorrenti mosse alla giunta del sindaco Angelo Zubbani. “Siamo stati noi cittadini a pagarla – la frase che si sente ripetere con più insistenza – ma ci possono passare solo i camion”. Per i suoi primi 5 anni di vita infatti, la Strada dei Marmi è riservata ai mezzi pesanti che trasportano materiale lapideo. Rimane aperta dalle 5.45 alle 17.20 ed è chiusa nei giorni festivi. Una beffa per tutte quelle persone che vorrebbero usare una via che permette di collegarsi all’Aurelia evitando il giro lunghissimo dal centro urbano.

Camion in fila per il lavaggio

Camion in fila per il lavaggio

Ma a rimetterci di più sono state una manciata di persone che abitano a Miseglia, paesino che si trova appena sopra l’imbocco della Galleria Santa Croce, ingresso a monte della Strada dei Marmi e teatro, ogni giorno, della sfilata di centinaia di camion. Per le 68 famiglie che vivono nelle casette a schiera di Via dei Campi da due anni la vita è diventata un incubo.

Alcune di loro, esasperate dal rumore continuo provocato dagli estrattori dell’aria della galleria e dall’impianto per lavare i mezzi che trasportano marmo e scaglie, hanno deciso di riunirsi in un comitato e di procedere a una querela denuncia contro il Comune e contro la Progetto Carrara, una partecipata costituita nel 2000 proprio in vista della nascita della Strada dei Marmi.

Secondo gli avvocati Giovanni Macchiarini e Paolo Pasquali la soglia dei 60 decibel settimanali consentita per legge sarebbe stata violata, arrivando a toccare cifre di 70. Per avvalorare l’ipotesi d’inquinamento acustico sono state disposte anche perizie tecniche da parte dell’Arpat, l’agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana.

Alfieri Tonelli, Comitato Via dei Campi

Alfieri Tonelli, Comitato Via dei Campi

“Stiamo combattendo contro i mulini a vento – lamenta Alfieri Tonelli, membro del comitato di Via dei Campi – i camionisti sono i padroni, cominciano alle 5.30 del mattino fino alle 16 e nessuno fa niente. Oltre al rumore insopportabile, d’estate ci ritroviamo casa invasa dalla polvere smossa dall’impianto di lavaggio”.

Tra le proposte per risolvere il disagio c’era quella di installare un autovelox nella galleria che tenesse sotto controllo la velocità dei camion, ma a dicembre del 2013 è stata respinta dopo un parere tecnico della Polizia stradale. Altra ipotesi poteva essere quella di un tunnel fonoassorbente dal costo di circa 500.000 euro costruito all’uscita della galleria fino al versante del monte a Miseglia, ma anche questa soluzione deve esser sembrata difficilmente praticabile.

Alfieri Tonelli indica la Strada dei Marmi da un terrazzino con vista sulla Galleria Santa Croce e sul lavaggio. Inquilini della casa e spettatori della processione quotidiana dei camion sono Giovanni Barontini e Marosa Polenta, rispettivamente 81 e 82 anni.

Sposati da una vita con tre figli, i due anziani si son visti costruire la strada sotto i propri occhi: “Ci svegliamo con i camionisti e ci riposiamo con loro – racconta Marosa – troviamo pace solo quando finisce la loro giornata di lavoro. Oggi mentre eravamo a casa ho sentito un rumore fortissimo, sembrava una bomba. Era scoppiata una gomma a un camion”.

Fabio Bracci, autotrasportatore

Fabio Bracci, autotrasportatore

D’altra parte per i camionisti avere una strada più breve dedicata a loro e soprattutto non dover ogni giorno combattere con il traffico di Carrara è un vantaggio non da poco, se non una vera salvezza. “Da quando ce l’abbiamo è musica – spiega Fabio Bracci, autotrasportatore – in 7 minuti di galleria sei già dalla parte di là mentre prima dovevamo fare un giro assurdo e ci volevano 40 minuti buoni”. E sul fatto che la strada sia a totale uso e consumo dei mezzi pesanti risponde: “Forse in futuro ci potranno passare anche le macchine, ma io la lascerei così. Sarebbe un disagio anche per loro dover viaggiare in mezzo a tutti i camion carichi di blocchi”.

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