Turismo, abitanti e Fano-Urbino. La visione del sindaco Gambini: “Mi ricandido, c’è ancora bisogno di me”

Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini
di ELISABETTA BARBADORO

URBINO – È alla guida della città del 2014. Un passato nei Democratici di sinistra, ma adesso ha votato e vota Silvio Berlusconi. E racconta di quella volta che, insieme ad altri sindaci, fu ospite ad Arcore: “Stare quattro ore a tavola con il Cavaliere è stato un privilegio, ha una capacità e una conoscenza che hanno in pochi”. Martedì 27 febbraio, nelle ore in cui la neve a Urbino stava superando il mezzo metro, il sindaco Maurizio Gambini è stato due ore nella sede dell’Ifg per rispondere alle domande della redazione del Ducato. Domande che lo hanno portato a fare un bilancio della sua amministrazione, confessare qualche rammarico e rivendicare le cose che ritiene ben fatte. E, soprattutto, immaginare il futuro di Urbino di cui si vede sindaco per un secondo mandato, fino al 2024. Su Facebook, a questo indirizzo , il video integrale dell’intervista. Qui una sintesi dei temi principali che sono stati affrontati.

“Mi ricandido”

“Vorrei finire il lavoro iniziato in questi anni, un lavoro che non riguarda solo la città ma tutto il territorio: con la mia amministrazione c’è stato un nuovo dialogo coi Comuni vicini, dalla costa all’entroterra. Quando mi sono insediato ho trovato una situazione critica su viabilità, illuminazione pubblica e servizi al cittadino. Ci sono aree che ancora non sono servite dall’acquedotto pubblico e con questa molte altre opere pubbliche da completare a partire da quest’anno. Ad appoggiarmi, alla prossima tornata elettorale, saranno gli stessi che sono con me nella maggioranza, hanno confermato piena adesione anche le liste della mia coalizione che non hanno eletto consiglieri alle scorse votazioni. Noi comunque siamo aperti a tutti coloro che ritengono che in questi anni abbiamo lavorato bene. Poi, se ci sarà qualcuno in grado di amministrare meglio la città… io ho tante altre cose da fare”.

Calo degli abitanti

Urbino con meno di 15.000 residenti fa paura perché è un dato molto negativo, anche se 100 abitanti in più o in meno non fanno la differenza. Lo spopolamento riguarda tutto l’entroterra, molti extracomunitari purtroppo non hanno trovato lavoro e si sono spostati. Dobbiamo riuscire a riportare da noi persone che vengano qui a lavorare, non tanto nelle fabbriche o nelle attività produttive industriali, ma nei settori di maggiore rilievo per il territorio, come turismo e servizi. In questo territorio si vive bene, ci sono cultura e arte, mare e monti. Se fossimo meglio collegati sarebbe certamente più facile convincere le persone a stabilirsi qua. Aumentare la residenzialità è importante e sarà il prossimo obiettivo”.

La fusione con altri Comuni

“Purtroppo la fusione di Tavoleto con Urbino non è andata a buon fine: al referendum la maggioranza dei cittadini di Tavoleto ha votato contro, ma loro ci avrebbero guadagnato 600.000 euro. Perché gli accorpamenti tra Comuni portano un vantaggio anche economico: tre milioni di euro all’anno di contributo dallo Stato. Io ho parlato sia col sindaco di Petriano che con quelli di Montecalvo in Foglia e Isola del Piano. Ma  è un tema delicato e io mi approccio con la dovuta discrezione, senza impormi. Per i cittadini è, più che altro, un blocco psicologico che va superato, anche perché resterebbero comunque uffici, municipio e servizi in entrambi i Comuni soggetti all’accorpamento, ci sarebbe solo un unico sindaco, ma non penso sia un grande problema per gli abitanti”.

Il ritorno del treno

“Il fatto che la città non sia toccata dal treno limita il turismo: se fossimo collegati anche con la ferrovia si potrebbero fare molte attività in più di promozione. Oltre alla tratta turistica, si può pensare anche a una metropolitana di superficie, non è detto che non siano realizzabili entrambe anche se i fondi stanziati dalla legge riguardano solo il treno turistico. Rimettere in funzione il binario non favorirebbe solo noi, anche Fano trarrebbe un beneficio perché diventerebbe una stazione di intersezione. A chi dice che non ci sono soldi per quest’opera rispondo che le risorse sono già state stanziate e si trovano nel bilancio di Ferrovie dello Stato, con Riccardo Nencini (viceministro dei trasporti, Ndr) ci siamo confrontati in modo approfondito su questo tema”.

La scommessa del turismo

“Non sono d’accordo con con il Direttore di Palazzo Ducale, Peter Aufreiter, quando dice che dobbiamo portare i visitatori a Urbino dalla costa: quel tipo di turismo è fatto di persone che arrivano a mezzogiorno e ripartono poche ore dopo, non danno molto alla città. Continueremo a mettere in campo iniziative per incentivare un altro tipo di turismo. La mostra “Rinascimento segreto” è uno degli esempi positivi della nostra amministrazione. L’ abbiamo allestita tra Urbino, Pesaro e Fano, per promuovere la collaborazione con il resto del territorio e gli altri Comuni della provincia. Il 2016, nei primi sei mesi, è stato un anno positivo: molti ingressi a Palazzo Ducale e tantissime presenze. Con il terremoto il crollo è stato totale, ma la ripresa è arrivata prima di quanto ci aspettassimo. Oltre alla cultura e all’arte, bisogna puntare su benessere e qualità della vita: nel nostro Comune la produzione biologica raggiunge il 45%, è un dato altissimo ed è grazie a queste caratteristiche che si possono attrarre persone nel territorio”.

“Ha ragione Sgarbi”

“Non mi sono voluto intromettere nella polemica tra Vittorio Sgarbi e Aufreiter, ma sarebbe stato molto più produttivo se ci fosse stato un accordo tra loro. Tutto è iniziato quando Vittorio si è espresso contro i direttori stranieri dei musei, in quel caso aveva ragione perché anche il tribunale aveva emesso una sentenza in questo senso. Dopo però era iniziata una collaborazione, che però si è interrotta quando Aufreiter ha criticato la mostra Rinascimento segreto perché curata dall’assessore stesso, che comunque aveva l’approvazione del comitato scientifico. Altro dissidio era nato quando Palazzo Ducale aveva concesso la Muta di Raffaello in prestito a Mosca: mancava il parere del comitato scientifico e stiamo parlando di una delle poche opere dell’artista urbinate rimaste in città. Anche in questo caso, secondo me, Vittorio non aveva torto. Dopo diversi mesi ho chiesto ad Aufreiter di fare un incontro per appianare la situazione, ma lui ha risposto che non aveva alcun interesse a riappacificarsi. Vittorio ha il 90% delle ragioni. Rispetto Peter, ma il suo non è stato un atteggiamento corretto nei confronti della città che lo ospita, la Galleria nazionale delle Marche si trova a Urbino e i rapporti con le istituzioni locali sono necessari”.

Le notti degli studenti

“Quando mi sono insediato era una tragedia, la polizia interveniva coi manganelli. Anche a novembre ci sono stati interventi anche pesanti da parte delle forze dell’ordine per colpa di alcuni studenti che hanno causato problemi. Oggi, complessivamente, la situazione è migliorata, ma e le cose dovessero peggiorare, proporrò la chiusura anticipata dei locali entro l’1.30 di notte, ma non vorrei che tutti ci perdessero per colpa di qualche indisciplinato. Da parte nostra, aprendo la Data, abbiamo creato uno spazio per le attività ludiche e di studio dei giovani. Il mio obiettivo è che sia fruibile giorno e notte, aperta 24 ore. Alcune persone mi hanno detto ‘non dia la Data ai giovani’, è proprio il contrario di quello che vorrei fare”.

Urbino 2

“Il bando per la nuova assegnazione delle case popolari di Ponte Armellina dovrebbe essere pronto entro marzo. C’è la possibilità di riservare delle quote agli italiani, questo servirebbe a non concentrare alcune etnie nelle singole aree. A breve, con la commissione, decideremo i termini del bando. Intanto le famiglie che risiedono negli alloggi in questione devono essere ricollocate: l’ente preposto a questo, l’ERAP, è già all’opera, infatti, ad oggi in zona Ponte Armellina ci sono molti meno abitanti. Come amministrazione siamo intervenuti per realizzare il campo da tennis, il parco e alcuni camminamenti”.

Un voto al sindaco

“Un voto al mio operato? Non lo posso certo dare io, quello spetta agli altri. Posso però dire che tutti i punti del programma presentato quattro anni fa in campagna elettorale sono stati realizzati, abbiamo fatto anche qualcosa di più, quindi spero di essermi guadagnato almeno la sufficienza. Se mi si chiede cosa avrei potuto fare meglio, penso che l’organizzazione dei lavori pubblici poteva essere gestita in modo più efficiente, anche per il turismo avrei voluto fare di più perché è questa la nostra industria. In ogni caso sono abbastanza soddisfatto perché abbiamo portato a termine varie attività grazie al taglio delle spese superflue e all’ottimizzazione delle risorse. Quest’anno vorremmo impiegare più risorse, perché nel bilancio non c’è più il limite di 30.000 euro agli investimenti”.