La Liberazione delle Marche » urbino http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche a cura della redazione de Il Ducato, testata dell'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino Wed, 04 Jun 2014 09:01:16 +0000 en-US hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.5.1 a cura della redazione de Il Ducato, testata dell'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino La Liberazione delle Marche no a cura della redazione de Il Ducato, testata dell'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino La Liberazione delle Marche » urbino http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche Il Ducato: la Liberazione delle Marche. Sfoglia il magazine in pdf http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=967 http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=967#comments Mon, 07 Apr 2014 10:35:07 +0000 morrone http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=967 URBINO – È in edicola l’ultimo numero del Ducato dedicato alla Liberazione delle Marche. Con le interviste e le storie dei protagonisti della cacciata dei nazifascisti dalla regione, nel 1944

Ducato Speciale Guerra by redazioneifgurbino

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Il calendario degli eventi, giorno per giorno e luogo per luogo http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=406 http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=406#comments Wed, 02 Apr 2014 09:00:25 +0000 Laura Morelli http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=406 Ecco il calendario degli eventi commemorativi sulla liberazione e la resistenza.

Urbino

“Una mattina mi son svegliato”
Mercoledì 9 aprile – cinema Nuova Luce,
Ore 21.15 Cineforum “La bicicletta verde”, Germania/Arabia Saudita 2012

Sabato 12 aprile – sede A.N.P.I.,
ore 17.00 Crisi economica e nuovi fascismo
con Peter Kammerer e Federico Losurdo.

Domenica 13 aprile – Un punto macrobiotico,
ore 10.30 La mia vita: incontro con Marinelli Maffeo, Partigiano combattente,
a seguire un pranzo speciale al prezzo di 5,00 euro.

Mercoledì 16 aprile – cinema Nuova Luce,
Ore 21.15 Cineforum“Jin”, Turchia 2013

Martedì 22 aprile – locale Fuori Tema
Ore 18.00 – inaugurazione mostra Materiali della resistenza e letture tratte da “Lettere di condannati a morte della Resistenza europea”.

Mercoledì 23 aprile – cinema Nuova Luce
Ore 21.15 Cineforum “Va’ e vedi”, URSS 1985

Domenica 27 aprile – Un punto macrobiotico
ore 10.00 La tipografia clandestina. I caratteri nella resistenza italiana
Relatori: Andrea Vendetti, Miro Flamini e Giuseppe Scherpiani

Mercoledì 30 aprile – cinema Nuova Luce
Ore 21.15 Cineforum“Rosa Luxemburg”, Germania 1986

Sabato 3 maggio – sede A.N.P.I.
ore 17.00 Donne e militanza, da Rosa Luxemburg ad Adele Bei
con Monia Andreani e Giada Fiorucci.

Mercoledì 7 maggio – cinema Nuova Luce
Ore 21.15 Cineforum “A unfinished film” Germania/Israele 2010

Fermignano
Venerdì 25 aprile
Incontro e pranzo con i partigiani, festa “Fiore del Partigiano” e mostra ”Bromuro d’argento” II parte

Fano
Martedì 8 aprile – sede A.N.P.I. Leda Antinori
Ore 19.00 La notte dei corti resistenti: proiezione di cortometraggi sulla Resistenza Partigiana. Ingresso riservato ai tesserati A.N.P.I.

Venerdì 11 aprile – Turismo Rurale Santa Cristina – via Rosciano 4
ORE 21.00 Fame di resistenza, cena di autofinanziamento.
Per prenotazioni: 0721/862685 (specificare cena anpi)

Martedì 15 aprile – Memoteca
Ore 17.00 Passaggi di testimone
Gli studenti delle Scuole Medie Inferiori leggono le interviste fatte ai loro bisnonni.

Martedì 22 aprile – Memoteca
Ore 16.30 Entità resistenti. Presentazione del progetto e lectio brevis di Raffaele Mantegazza: “Metodi e istruzioni per resistere nel quotidiano”.

Giovedì 24 aprile – Archivio Franco Salomone Piazza Capuana 4
Ore 21.00 nell’ambito del progetto Entità Resistenti:
Libertarias proiezione del film sulla Resistenza al fascismo durante la guerra di Spagna. A cura dell’Associazione Alternativa Libertaria in collaborazione con Cineforum di Pesaro

Domenica 27 aprile – Mediateca Montanari
ore 16.00 – Nell’ambito del progetto Entità Resistenti:
Atti innaturali, pratiche ignobili: indignarsi (ancora) oggi per il Paragrafo 175. Proiezione del film-documentario Paragraph 175, Rob Epstein, 1999.
Interverrà Francesco Rocchetti (istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Macerata)
A cura di Arcigay “Agorà” Pesaro Urbino e Agedo Pesaro Urbino

Martedì 29 aprile – Sede A.N.P.I. Leda Antinori
Ore 18.00 inaugurazione mostra Le riforme sociali economiche a Cuba. Conferenza: Cuba e l’alleanza dell’ALBA per il socialismo nel 21esimo secolo
Tenuta dal Professor Vasapollo Luciano – professore universitario a La Sapienza di Roma, delegato del rettore per le relazioni con i paesi dell’ALBA e Direttore di Nuestra America -.
Ingresso riservato ai tesserati A.N.P.I.

Giovedì 1 maggio – Parco del Fagiano di Fenile
Festeggiamenti del Primo Maggio.
Al Parco Miralfiore di Pesaro ore 16.00 arrivo della Staffetta della Memoria, in bicicletta lungo la Linea Gotica, organizzata da Costess New Media

Giovedì 8 maggio – sede A.N.P.I. Leda Antinori
Ore 18.00 Ribelle. Presentazione del libro di Gustavo Rovinelli (partigiano fanese) alla presenza dello scrittore e di Marcello Soro e Tania Belli coautori.

Sabato 10 maggio – Sala Polivalente Il Cubo, San Lazzaro
Ore 17.00 – nell’ambito del progetto Entità Resistenti:
Resistere ed esistere. Incontro con le Donne TerreMutate de L’Aquila
A cura delle Donne In Nero di Fano.

Pesaro

“Una mattina mi son svegliato”

Da sabato 19 aprile a sabato 26 aprile
Centro Arti Visive Fondazione Pescheria,
Rewind: Pesaro dalla rovina della ricostruzione alle rovine della guerra. Documenti fotografici

Venerdì 25 aprile – circolo Arci Villa Fastiggi,
ore 22.30 Havah + Paco Ramirez dj set. concerto live
in collaborazione con Circolo ARCI – Villa Fastiggi

Giovedì 1 maggio – Parco Miralfiore,
Festeggiamenti del Primo Maggio.
Al Parco Miralfiore di Pesaro ore 16.00 arrivo della Staffetta della Memoria, in bicicletta lungo la Linea Gotica, organizzata da Costess New Media

Tracce di Guerra
Domenica 9 marzo – ore 10
primo walkscape dalla Pescheria a piazza Garibaldi

Domenica 6 aprile
Ore 10
secondo walkscape dalla stazione a viale della Repubblica
Ore 17 chiesa di Santa Maria Maddalena, via Zacconi
Associazione Macula: Foto d’archivio-Storie e immagini di Pesaro

Venerdì 25 aprile – ore 10
terzo walkscape. Trekking dei bunker: alla scoperta dei bunker costruiti lungo la linea gotica.

25, 26, 27 aprile, 2 settembre – chiesa di Santa Maria Maddalena
Grado Zero, materiali per una riflessione su settanta anni di storia per il 70° della Liberazione di Pesaro

Festival della Liberazione
24 aprile – 1 maggio – Porto di Pesaro
Festival Nazionale della Liberazione

Cantiano
Domenica 23 marzoOre 12.30
Incontro con i partigiani e pranzo di autofinanziamento

Martedì 25 marzo – Vilano
ore 11.30 Cerimonia commemorativa della battaglia di Vilano 25.3.44
Incontro con i testimoni e gli studenti delle scuole medie di Cantiano

Pergola
Sabato 12 aprile – sala San Rocco
Ore 21.00 Sulla linea del fuoco – Storie partigiane fra il Catria e il Nerone film documentario di Gianfranco Boiani e Giorgio Bianconi.

San Lorenzo in Campo

Venerdì 11 aprile – sala Consiliare del Comune
Ore 21.00 Sulla linea del fuoco – Storie partigiane fra il Catria e il Nerone film documentario di Gianfranco Boiani e Giorgio Bianconi.

Gabicce Mare

Domenica 20 aprile – Centro Civico Creobicce
Ore 17.30 presentazione delle iniziative A.N.P.I. sulla salvaguardia della memoria nei territori di Gabicce Mare, Gradara, Tavullia
Ore 18.30 Aperitivo
Ore 19.00 Mirco Menna in concerto – “Attraversando Rivoluzioni. Note e (In)canti”

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Per non dimenticare la Liberazione: tutti gli eventi e le iniziative http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=317 http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=317#comments Wed, 02 Apr 2014 08:59:06 +0000 Laura Morelli http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=317 URBINO – Sono tantissime le iniziative che i comuni e le associazioni della provincia di Pesaro-Urbino hanno organizzato in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione, molte delle quali però sono ancora in forse a causa della mancanza di fondi.

LINK – Il calendario degli eventi

“Una mattina mi son svegliato…”
L’Anpi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha preparato, assieme a comuni e circoli Arci, una serie di incontri ed eventi in collaborazione con la manifestazione Una mattina mi son svegliato. Gli eventi sono in programma dal 19 marzo al 10 maggio in diverse località, da Urbino a Gabicce Mare, passando per Fermignano, Fano e Pesaro. “Il nostro obiettivo principale è di tenere viva la memoria di quei giorni, dei valori della resistenza e della Costituzione, soprattutto tra i giovani – afferma Cristiana Nasoni, presidente dell’Anpi di Urbino – ma non solo: con i partigiani che piano piano stanno morendo e i giovani che non studiano quasi più la Seconda guerra mondiale a scuola, è sempre più difficile mantenere il ricordo, ma è altrettanto importante che i ragazzi si avvicinino a questa realtà e ai sentimenti antifascisti, soprattutto ora che molti estremismi stanno tornando alla luce in particolari situazioni come in Grecia e in Francia”.

Oltre a cineforum, proiezioni e mostre fotografiche sono previsti anche pranzi sociali e dj set, per sensibilizzare le nuove generazioni. Al Punto Macrobiotico di Urbino ogni domenica fino al 27 aprile si tengono incontri sui temi della resistenza, la sovranità alimentare e la tipografia clandestina. Le donne, protagoniste nei loro compiti della resistenza, saranno soggetto di molti incontri, come ad esempio quello di sabato 3 maggio: Donne e militanza, da Rosa Luxemburg ad Adele Bei nella sede dell’Anpi di Urbino.

Per famiglie e studenti
Con Tracce di Guerra la rete di associazioni ‘Ortopolis arti in rete’ di Pesaro promuove, nei weekend dal 9 fino al 27 aprile e il 2 settembre 2014, una serie di attività dedicate a famiglie e studenti per ricordare gli spazi della quotidianità testimoni dei momenti tragici della Seconda Guerra. La formula è quella del walkscape, non visite guidate ma camminate sociali in cui il territorio viene riletto a partire dai reperti urbani, un archivio storico a grandezza originale.

Sempre a Pesaro la Festa della Liberazione si unisce alla festa del Lavoro del primo maggio e nasce il Festival Nazionale della Liberazione. Dal 24 aprile al 1. maggio, il porto ospiterà attività sportive, degustazioni e concerti a tema liberazione, organizzati dall’associazione Stile Libero.

Altri progetti
L’Istituto di storia delle Marche non manca nella lista degli enti che si vogliono distinguere per le attività commemorative: “Quest’anno ricorrono altri anniversari impegnativi oltre al settantesimo, come la Settimana rossa e la morte di Berlinguer – afferma Massimo Papini, direttore dell’Istituto – fra le altre cose stiamo organizzando un grosso convegno con l’Istituto storico dell’Umbria sulla Resistenza nell’Appennino umbro-marchigiano, ma ancora non è stata decisa la data”.

“Abbiamo molte idee in pentola ma finora abbiamo ricevuto tante pacche sulle spalle ma niente fondi – spiega Costantino Di Sante, direttore dell’Istituto di Pesaro – abbiamo presentato vari progetti, fra i quali uno spettacolo teatrale sulla strage di Fragheto, in collaborazione con l’Emilia-Romagna, una mostra ‘documentaria’ sui manifesti che hanno celebrato la resistenza nel dopoguerra e vari incontri sul tema del rapporto fra gli eserciti, la popolazione e i partigiani nella provincia. Sono progetti interessanti, speriamo di poterli realizzare”. Unica idea in cantiere che forse si realizzerà a maggio-giugno è la ripubblicazione, dopo 10 anni, di una rivista dedicata allo scoppio di Montecchio, alla luce di nuovi documenti scoperti al riguardo.

Gara ciclistica “Brigata Majella”
Dopo il successo dello scorso anno, i membri Anpi di Pescara stanno pensando di organizzare per la seconda volta il Giro ciclistico della Brigata Majella da Casoli (Chieti) a Bologna, una pedalata di 800 km in sei tappe che attraversa Abruzzo, Lazio, Marche ed Emilia-Romagna. “È stata un’esperienza meravigliosa e vorremmo rifarla perché quest’anno sarebbe ancora più significativa, visto che sono 70 anni – afferma Enzo Fimiani, presidente Anpi di Pescara – ma dobbiamo trovare i fondi necessari. L’anno scorso siamo stati aiutati dai comitati Anpi di tutte le regioni, fra i quali quello di Pesaro è stato fra i più generosi, ma comunque ci sono voluti 4.000 euro e non so se riusciremo a trovarli anche quest’anno”.

Il Premio Rotondi
In forse è anche uno dei premi più conosciuti e apprezzati sul tema della resistenza, quello dedicato a Pasquale Rotondi, storico dell’arte noto per aver salvato dalla distruzione circa 10 mila opere d’arte italiane durante la guerra . Il premio si tiene ogni anno, da 15 anni, a Sassocorvaro. “Purtroppo non possiamo dire con certezza se ci sarà anche quest’anno, a causa dei tagli ministeriali – ha detto Alice Ugolini, dell’ufficio cultura del comune di Sassocorvaro – gli unici soldi che potremmo usare sarebbero quelli del fondo comunale ma che sono pochi e non sufficienti. Purtroppo non possiamo garantire niente, anzi il sindaco attuale, Alessandrini, è scettico. Confidiamo nel bando regionale che da qualche fondo alle attività culturali, forse a giugno sapremo.”

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La vendetta tedesca nel luglio del 1944: le rappresaglie della Torre e dell’Orsaiola http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=245 http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=245#comments Wed, 02 Apr 2014 08:24:20 +0000 Stefano Rizzuti http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=245 La guerra non è solo quella delle trincee e dei bombardamenti, ma è anche quella che viene a prenderti dentro casa. Che uccide tutti senza criterio: donne, anziani e bambini. Nella zona di Urbino è successo nel giro di pochi giorni: dal 5 al 14 luglio del 1944.

La rappresaglia della Torre. Il 5 del mese i partigiani decidono di dar vita a un atto dimostrativo: vogliono far saltare il ponte di Tre Archi, sulla strada che collega Urbania e Piobbico. In quel momento arriva da Apecchio un sidecar di un maresciallo delle SS. I partigiani lo uccidono e il soldato che è con lui morirà il giorno dopo. L’alba del 6 luglio ha inizio la rappresaglia tedesca.

A raccontarlo è don Sergio Campana, diventato il parroco della Torre pochi mesi dopo: “Hanno iniziato a seguire le tracce dei partigiani con i cani ma hanno risparmiato ‘Mamma Cesira’ che aveva dato da mangiare ai tedeschi – racconta don Sergio – subito dopo hanno fucilato quattro uomini e dato fuoco alle loro case”.

La risalita tedesca continua dando fuoco a tutte le case che trovano per strada. In undici si rifugiano dentro una stalla: vengono stanati e fucilati. Francesco Canti viene colpito a una gamba, cade a terra e sviene: “Non per il dolore ma per aver visto la sua casa in fiamme con i figli dentro – continua ancora don Sergio – i tedeschi passano a dare il colpo di grazia, ma Francesco è coperto da altri cadaveri e così si salva”.

Intanto Carmela Canti, la madre di quei bambini, chiede pietà ai tedeschi spiegando che lì dentro ci sono i suoi figli avvolti dalle fiamme, nel letto. I soldati non conoscono l’italiano e non capiscono quello che dice la donna: le danno un colpo sui denti col calcio del fucile. L’unico in grado di salvare i bimbi è il loro fratello maggiore, Giuseppe Canti, di 8 anni: “È entrato in casa e ha liberato la sorellina di un anno e il fratello di due”, continua don Sergio.

Tra i fucilati c’è anche Biagio Rossi, un settantenne che abita lì di fronte. Don Sergio racconta che l’uomo ha sentito gli spari e ha esclamato: “Vado a vedere, tanto sono vecchio, cosa ci possono fare i tedeschi con me?”. Ma i tedeschi non lo trattano diversamente dagli altri uomini della Torre.

Il rastrellamento dell’Orsaiola. Pochi giorni dopo, però, alla storia della guerra a Urbania si aggiunge un nuovo capitolo: il rastrellamento dell’Orsaiola. Quello che è successo il 7 luglio lo racconta un testimone dell’epoca che non vuole rivelare pubblicamente il suo nome perché l’importante è conoscere i fatti e non chi li riporta: “È successo a 200 metri da dove stavo io dopo esser fuggito dalla città bombardata – racconta chi ha vissuto quei momenti – i tedeschi sono entrati nella chiesa e hanno sparato alcuni colpi: ancora oggi ci sono i bozzi nella chiesa”.

Lì hanno preso alcune persone e le hanno portate in una casa: “Hanno fatto merenda insieme, sembravano volerli lasciare – spiega il testimone – loro si sono allontanati e quando erano a circa 50 metri di distanza hanno sparato loro”. “Ci furono 5 morti, tra cui una giovane ragazza che chiedeva pietà in lacrime, provando a convincere il fratello, passato dalla parte dei tedeschi, a risparmiarla”, conclude il suo racconto l’uomo.

Altri due uomini, Venanzio Maccarelli e Vincenzo Londei, ‘rastrellati’ in quei giorni, furono trasportati a Urbino e fucilati. Ora una lapide li ricorda nel parco della resistenza, sulla collina alla fine di via del Popolo che affaccia su Palazzo Ducale.

Stefano Rizzuti
Antonella Ferrara
Ilaria Betti

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I capolavori nascosti sotto il letto. Pasquale Rotondi, l’uomo che salvò la bellezza dai nazisti http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=416 http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=416#comments Tue, 01 Apr 2014 16:26:02 +0000 1944-guerra-marche http://ifg.uniurb.it/network/1944-guerra-marche/?p=416 rotondi

Pasquale Rotondi

“Mio padre non si considerava un eroe, diceva sempre che aveva fatto solo il suo lavoro di soprintendente”. È così che Giovanna Rotondi racconta la figura del padre Pasquale, salvatore del patrimonio artistico italiano e medaglia d’oro al valor civile. Rotondi ha salvato dalla guerra, dai bombardamenti e dalle razzie naziste oltre diecimila opere d’arte, tra cui capolavori di Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Piero della Francesca, Correggio, Caravaggio, Rubens, Tiepolo, Lorenzo Lotto, Perugino.

ASCOLTA L’AUDIO – “Mio padre, un vero uomo e non un eroe”

amor sacro e profano

“Amore sacro e amor profano” di Tiziano, uno dei capolavori salvati da Rotondi

Quando il 1 settembre 1939 Hitler invade la Polonia, l’allora ministro dell’educazione Giuseppe Bottai capisce che l’Italia, prima o poi, entrerà nel conflitto a fianco dell’alleato tedesco e che quindi il fronte potrebbe arrivare anche sul territorio nazionale. Si preoccupa subito di mettere in salvo l’immenso patrimonio artistico del Bel Paese, ideando un progetto segreto che chiamerà “operazione salvataggio”. Della missione top secret viene incaricato un giovane studioso di 31 anni, Pasquale Rotondi, appunto. Rotondi viene nominato soprintendente delle Marche e, un mese dopo lo scoppio della guerra, arriva alla stazione di Urbino, indicatagli come città aperta dove ricoverare tutte le opere che riuscirà a radunare. Rotondi si rende immediatamente conto che la cosa non è fattibile perché nei sotterranei di Urbino è nascosto un enorme arsenale dell’aeronautica, il che rende la città un potenziale bersaglio militare.

La rocca di Sassocorvaro

Il giovane soprintendente inizia a girare quindi il Montefeltro per individuare un luogo adatto ad ospitare i capolavori: lo trova nella rocca quattrocentesca di Sassocorvaro, a pochi chilometri da Urbino. Nonostante Roma gli abbia promesso uomini e mezzi, Rotondi è da solo: ha a disposizione l’autista urbinate Augusto Pretelli, quattro custodi e un paio di carabinieri, oltre a un vecchio camioncino che il Comune di Urbino concede controvoglia.

Tempesta_giorgione

La famosa “Tempesta” di Giorgione

Nel giugno del 1940 tutto è pronto: Rotondi comincia a far affluire a Sassocorvaro le opere conservate nei musei marchigiani. Il 10 di quel mese, Benito Mussolini annuncia l’entrata in guerra. Lo studioso quindi comincia ad allargare la rete dell’operazione: a Sassocorvaro arriva Rodolfo Pannucchini, soprintendente di Venezia, che rimane impressionato dall’operazione e dispone che le opere del capoluogo veneto vengano ricoverate nella rocca feltresca. Dai musei veneziani arrivano a Sassocorvaro, nell’ottobre del ’40, opere come “La Tempesta” di Giorgione e il tesoro della basilica di San Marco, compresa la preziosissima Pala d’oro. Le opere continuano ad affluire costantemente fino al 1942, fin quando la rocca di Sassocorvaro non è completamente piena di tesori. Rotondi deve cercare un altro ricovero.

Carpegna

Incontra perciò il principe di Carpegna, che gli mette a disposizione il proprio palazzo. Dal maggio 1943 iniziano ad arrivare grandi opere a Carpegna: i tre Caravaggio da San Luigi dei Francesi a Roma, Raffaello, Piero della Francesca e Bramante da Milano, i manoscritti e i cimeli di Rossini da Pesaro. Un patrimonio inestimabile. A quel punto, tra Sassocorvaro e Carpegna, Rotondi ha in custodia circa 10mila opere, di cui periodicamente controlla lo stato di conservazione. Durante uno di questi giri di ricognizione ha l’idea geniale di staccare dalle casse delle opere l’etichetta che ne descrive il contenuto. Un’accortezza banale che salverà le sorti dell’operazione.

L’8 settembre del 1943 il governo Badoglio annuncia l’armistizio. L’Italia, adesso, fa parte del fronte alleato. Per Rotondi questo è un problema perché i tedeschi occuperanno il territorio nazionale e i bombardamenti alleati si intensificheranno di conseguenza. In più, non ha più alcuna guida da Roma, detiene le opere senza titolo: è completamente solo.

A Bergamo i tedeschi fondano la divisione italiana del Kunstschutz, un reparto di “protezione dell’arte” che ha come reale scopo la razzia dei tesori artistici europei da trasferire nel futuro Furhermuseum di Linz e nella collezione privata del feldmaresciallo Hermann GoeringIl 20 ottobre del ’43 accade l’inevitabile: i tedeschi arrivano a Carpegna e occupano il palazzo del principe poiché pensano vi siano nascoste armi e munizioni. A questo punto, solo un incredibile colpo di fortuna può salvare l’operazione. Ed è proprio quello che accade: Rotondi si precipita al palazzo e chiede di parlare con il comandante della guarnigione, il quale vuole accertarsi del contenuto delle casse. I soldati ne aprono una: dentro ci sono i manoscritti del compositore pesarese Gioachino Rossini. Il comandante tedesco le definisce “cartacce”. Dell’esito dell’operazione si era interessato anche il patriarca di Venezia, il quale intercede presso i tedeschi per consentire a Rotondi di ritirare le casse di proprietà della Chiesa. È qui che l’idea di staccare le etichette ripaga il soprintendente: riesce infatti a sottrarre al controllo dei tedeschi anche le casse di proprietà dello Stato.

Giorgione sotto il letto

A questo punto Rotondi ha paura: si precipita a Sassocorvaro: teme che la rocca possa essere occupata dai tedeschi. Giunto alla rocca, carica sulla vecchia Balilla di Pretelli alcuni tra i capolavori più preziosi come “La tempesta” di Giorgione, il San Giorgio del Mantegna, quattro madonne del Bellini, una di Cosmè Tura e il ritratto Morosini del Tintoretto. Le metterà sotto il suo letto, in una Urbino occupata dalle SS. “Fu qui – racconta la figlia Giovanna, che poi diventerà a sua volta soprintendente di Genova e grande storica dell’arte – che io e mia sorella ci accorgemmo che c’era qualcosa di strano: ci dissero che la mamma era malata e perciò non si muoveva mai dalla camera da letto. Evidentemente stava benissimo ma stava facendo la guardia a quei preziosi quadri”.

Cosme-Tura-Madonna

La “Madonna col bambino” di Cosmè Tura

Qualche giorno dopo, le SS lasciano Urbino: Rotondi si attiva e svuota i ricoveri di Sassocorvaro e Carpegna, e trasferisce tutto nei sotterranei di palazzo Ducale. Nel frattempo, alcuni studiosi al corrente dell’operazione che hanno rifiutato di aderire alla repubblica di Salò, si organizzano per aiutare l’impresa di Rotondi: Carlo Giulio Argan, uno dei più grandi storici dell’arte italiani, si reca in Vaticano dove incontra il cardinal Montini, futuro Papa Paolo VI. Il vaticano accetta di custodire le opere entro le sue mura, forse l’unico posto sicuro rimasto in Italia.

Il 21 dicembre del 1943 una colonna armata arriva a Urbino, carica le opere e riparte alla volta di Roma, dove arriva due giorni dopo. L’operazione salvataggio è finita. Rotondi ha vinto. L’eroico soprintendente, finita la guerra, continuerà la propria carriera: sarà soprintendente a Genova e salverà altre opere d’arte dall’alluvione di Firenze nel 1963, verrà addirittura incaricato dal Vaticano di presiedere i lavori di restauro della cappella Sistina.

La storia dell’operazione salvataggio, però, viene dimenticata fino al 1984. È in quell’anno che il sindaco di Sassocorvaro viene a sapere della storia e va a Roma a incontrare il professor Rotondi che gli risponde: “Era ora che vi ricordaste di me”. Dal 1997 proprio nella cittadina della rocca si tiene ogni anno il premio intitolato alla memoria di Rotondi, scomparso nel 1991, e dedicato ai “salvatori dell’arte”.

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