Un'altra morte sospetta

A due giorni dall'omicidio di Floride, in una circostanza assurda, muore un altro portiere che lavorava ai collegi di Urbino: Mauro Rumori, 37 anni, resta vittima di un infarto proprio durante i funerali della donna. Anche lui, la notte dell'omicidio, era in servizio nella guardiola del "Tridente". Fu il secondo a vedere il corpo di Floride, la mattina seguente, dopo la scoperta del collega che doveva darle il cambio al Colle. "Non si era più ripreso, era sconvolto", ha detto chi lo conosceva.
La spiegazione convince gli investigatori, all'inizio: viene eseguita l'autopsia di rito, che accerta la morte di Rumori per cause naturali, e la vicenda resta ai margini del caso Cesaretti, da archiviare come un macabro scherzo del destino.
A settimane di distanza però, si apre un nuovo fascicolo col nome di Rumori: il giudice dispone di riesumarne il corpo, perchè si vuole confrontare il Dna dell'uomo con quello rilevato sulle tracce di sangue lasciate dall'assassino sul luogo del delitto.
I risultati di quegli esami non sono stati mai resi noti: " Atti coperti da segreto" ha detto il magistrato.


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