La pena di morte: crimine di Stato?

dossier a cura di Laura Cuppini
Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino

   
   
   
 

Pena di morte: un'introduzione

   
  La graduale abolizione della pena di morte dal mondo ormai più che un sogno è una realtà. I trattati internazionali sempre più spesso fanno appello a una moratoria mondiale delle esecuzioni e, in occasione del Giubileo, molte associazioni che difendono i diritti umani, come Amnesty International, la Comunità di Sant'Egidio o Nessuno Tocchi Caino, hanno lanciato delle campagne contro la pena capitale. L'obiettivo è raggiungere i popoli di tutto il mondo e dimostrare loro, non solo con argomenti etici (che potrebbero essere rifiutati in nome di un relativismo etico) ma anche pratici, che il patibolo è un'inutile crudeltà.

Negli ultimi anni sempre più paesi stanno abolendo la pena capitale, e molti altri, pur prevedendola nella propria legislazione, non praticano esecuzioni da molti anni. Le situazioni più preoccupanti sono quelle degli Stati Uniti, della Cina e di alcuni paesi arabi (Arabia, Iran, Iraq); se si considera il ruolo di prima potenza mondiale assunto dagli Stati Uniti è facile intuire quanto sia difficile per le istituzioni sovranazionali (Nazioni Unite, Unione europea) intraprendere una strada decisamente abolizionista: spesso gli interessi economici e diplomatici vengono prima del rispetto dei diritti umani.

La battaglia contro la pena capitale, portata avanti da tante associazioni, ma anche singoli individui, sta sfruttando appieno le possibilità offerte da Internet. Molte campagne sono state messe on-line, con abbondanza di informazioni per permettere a ciascuno di farsi un'idea precisa sulla pena di morte nel mondo.

Questo dossier, pur partendo da un assunto totalmente e indiscutibilmente abolizionista, cerca di analizzare il problema da un punto di vista obbiettivo, raccontando fatti più che opinioni. Tantissime informazioni le ho trovate sul sito e su alcune pubblicazioni di Amnesty International; altre le ho avute da Riccardo Noury, del coordinamento pena di morte di Amnesty, di cui è pubblicata un'intervista in questo dossier. Altra fonte di informazioni è stata la Coalizione italiana contro la pena di morte, e in particolare la mailing list Gaia cui è possibile accedere dalla pagina dove ho elencato alcuni siti italiani e stranieri. Il dossier viene pubblicato in rete nel maggio 2000, dopo di che non verrà più aggiornato. Molte cose, di conseguenza, non ci saranno. Penso che rimangano comunque validi, al di là dei dati numerici, alcuni spunti di riflessione e materiali di lavoro presenti in queste pagine.

Comunque la mia speranza è che questo dossier sia presto da buttare via, quando in tutto il mondo sarà definitivamente, irreversibilmente abolita la barbarie della pena di morte.

 
     
 



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