"Esiste una legge, l'unica approvata dal Congresso, che tutela la privacy delle persone in Internet. E' una norma che protegge in particolare la privacy dei bambini. Si chiama C.o.p.p.a., Children's online privacy protection act. Questa legge stabilisce fondamentalmente che ogni sito web utilizzato dai ragazzi non possa raccogliere informazioni sulla loro identità, senza il consenso dei genitori. Non proibisce quindi che i siti acquisiscano informazioni, non li censura, semplicemente li regola. Se essi non rispettano la legge, la Commissione federale sul commercio può agire e stanarli direttamente sul web. Negli Stati Uniti la privacy è un grande tema e i responsabili di alcuni siti stanno mettendo in atto uno sforzo di autoregolamentazione. C'è un gruppo chiamato Epic, che identifica l'Electronic privacy information center. Come Epic, altre grandi organizzazioni negli Usa si battono a favore della privacy telematica.


Credo nella libertà di espressione. Penso che ciascuno debba poter dire ciò che vuole. Anche se il messaggio è negativo, anche se i contenuti non sono condivisibili. Tanto più che i genitori possono acquistare programmi filtro con cui impedire che i bambini vadano a guardare siti indesiderati. Faccio un esempio: c'è il sito della Casa Bianca, Whitehouse.gov; ma c'è ne anche un altro, Whitehouse.com, che è un sito pornografico. Così, gli studenti che navigano in rete finiscono per cadere in errore. E ci sono persone che vi speculano, senza che nessuno possa intervenire, dal momento che possiedono l'autorizzazione per mettere in rete un sito sexy. In proposito, sono favorevole a regolamentare il dominio, affinché non si trasformi in una trappola. Ma le persone devono essere libere di dire ciò che vogliono".