La
mia radio
|
||||
Nei primi anni ottanta venne fuori un giocattolo che si chiamava esattamente così: Radio pirata 2001. Una piccola consolle azzurra, dotata di manopola e microfono con cui era possibile trasmettere su qualsiasi frequenza della scala fm, quella usata dalle radio private. Al massimo con questa mini-trasmittente si riuscivano a raggiungere poche case del vicinato. Ma tanto bastava per avere la sensazione di essere dalla parte di coloro che la radio la facevano, nel periodo d'oro della radiofonia privata. |
||||
Bastava
un registratore, una cassetta
con le canzoni preferite (per lo più sigle di cartoni animati)
ed ecco il programma era fatto. Vista la scarsa diffusione del segnale,
per essere sicuri di venire sentiti da qualcuno si doveva usare uno stratagemma:
piazzarsi proprio sulla frequenza della radio più ascoltata dai
vicini (non era difficile da scoprire) e proprio all'ora delle 'dediche
a richiesta'.
Poi si proseguiva così, per pomeriggi interi. |
|
|||
Fino
a quando qualcuno però non scopriva da dove proveniva tanto baccano.
|
||||