Le radio pirata non sono altro che emittenti fuori legge che trasmettono senza alcuna autorizzazione. Questo mondo è così vasto che è difficile darne un’unica definizione, si passa dalle piccole radio di quartiere americane a esperienze sporadiche di qualche radiotecnico, fino ad arrivare alle famose radio off-shore, che trasmettevano dagli inizi degli anni sessanta a bordo di navi ancorate nel Mare del Nord, in acque internazionali. Diverse dalle radio pirata sono quelle clandestine, che generalmente hanno una qualità del suono migliore e trasmettono da un paese verso un altro.

Il loro compito è principalmente politico, come ad esempio incitare una rivoluzione o fare propaganda nei confronti del governo o dell’organizzazione a cui appartengono. Il più delle volte le informazioni sono manipolate, così come è falso il luogo da cui dicono di trasmettere. Radio clandestine erano quelle che operavano durante la seconda guerra mondiale guidate da alleati da una parte e nazioni dell’asse dall’altra.

L’emittente clandestina dalla vita più lunga fu la Radio España Independiente del Partito comunista spagnolo durante il regime di Franco dal 1941 al 1977.
Le radio pirata non hanno invece quasi mai scopi politici, si può al più parlare di movimenti di protesta che chiedono la liberalizzazione dell’etere o la legalizzazione della marijuana. Sono soprattutto radio musicali, anche se, vedremo, anche questa all’inizio era una forma di protesta.