La sick building sindrome Nel ’91 l’edificio dove aveva sede la commissione europea del Berlaymont, un monumentale palazzo di vetro, dovette essere demolito perché imbottito di amianto, materale rivelatosi altamente cancerogeno. Gli oltre 3000 funzionari che vi lavoravano, infatti, si stavano progressivamente ammalando. Questo è un tipico caso di sindrome da edificio malato. L’aumento di casi simili viene collegato alla necessità di risparmiare nel riscaldare e raffreddare gli edifici. La crisi energetica degli anni Settanta ha portato a concepire ambienti sempre più sigillati, con finestre e soffitti ad alta capacità isolante. Ciò ha ridotto drasticamente la ventilazione con aria esterna, favorendo l’azione delle sostenze negative e dei microrganismi, che in questo modo si concentrano all’interno dell’edificio e vengono distribuiti nei vari ambienti attraverso i canali di aerazione, sulle pareti dei quali vivono e si riproducono funghi e muffe. I filtri degli impianti si intasano di polveri e, insieme con i bacini dei condizionatori e degli umidificatori, offrono condizioni ideali per lo sviluppo e la proliferazione dei batteri. Col funzionamento dell’impianto, batteri e polveri vengono messi in circolazione nell’ambiente. Inoltre, ogni filtraggio dell’aria ne provoca la deionizzazione, neutralizza cioè la carica ionica necessaria all’organismo.

Cause dell’inquinamento interno nelle nostre abitazioni La casa non respira solo attraverso le porte e le finestre, ma, come la pelle, attraverso tutta la sua struttura, il pavimento, le pareti, i solai. Gli elementi che impediscono la respirazione sono le intercapedini dei muri riempite con isolanti termici, le pareti ricoperte con vernici e resine plastiche, le carte da parati sintetiche e le colle, i tetti impermeabilizzati con catrame.
Se porte e finestre hanno poi guarnizioni e doppi vetri, la ventilazione è ridotta del 10%.

I materiali inquinanti I materiali comunemente usati oggi nelle costruzioni nascondono talvolta dei pericoli: i cementi e le calci vengono spesso mescolati a composti di sintesi per farli indurire meglio e più velocemente; le intercapedini all’interno dei muri vengono riempite di agglomerati espansi, di materiali termoisolanti e fonoassorbenti di origine chimica. I sottofondi dei pavimenti, le colle per le mattonelle, alcune vernici contribuiscono notevolmente all’inquinamento domestico; i materiali sintetici usati nei pavimenti di plastica e nelle superfici in laminato dei mobili con l’invecchiamento e l’usura cedono nell’ambiente particelle inquinanti sotto forma di sostanze volatili che entrano nell’organismo con la respirazione.

Il gas radon E’ un altro dei pericoli invisibili che possono stazionare all’interno delle nostre case. Si forma nel sottosuolo dal decadimento dell’uranio e successivamente del radio; è radioattivo e, se respirato per lungo tempo e in concentrazioni elevate, può provocare il cancro ai polmoni. Le sorgenti principali di questo gas sono il tufo, il granito, il cemento e la sabbia. Si concentra principalmente nelle cantine e nei piani bassi degli edifici, favorito dallo scarso ricambio dell’aria; penetra all’interno attraverso i muri e si mescola all’aria che respiriamo.
Il problema può essere mimimizzato aumentando la respirazione della casa e in particolare delle cantine e dei locali a diretto contatto con il terreno.