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Il
lacrosse? Una sintesi di basket, calcio e rugby. Dirà Peter. Semplicemente
“uno sport fichissimo”, per Giovanni. “E’ il migliore.
In assoluto. E di sport ne ho provati!”, afferma con una sicurezza
sorprendente.
Gli altri sembrano divertirsi, mentre, un po' impacciati, si scambiano
la palla. Per Giovanni è diverso. Sembra posseduto. Dal
lacrosse. “Mi annoiavo. Ho giocato a calcio, basket, ho fatto
nuoto, di tutto. Poi – continua, la sua iniziale timidezza si rivela
apparente – ho incontrato Fritz, un
amico di mia sorella, che mi ha parlato di questo sport. Mi ha chiesto
se volevo provarlo. Ho conosciuto Robert,
i ragazzi della scuola americana. Ho coinvolto i miei amici. C’è
Edoardo, il mio migliore amico, e tutti gli altri. Non vedo l’ora
di andare a Salisburgo”. Allora si gira e domanda a Robert chi ci
sarà.
“Veramente? Anche Alex viene? E Steve Fish? Ma siamo fortissimi!
E Damiano? Grande!”. “Avete sentito chi viene? Non vedo l’ora
di giocare!”, rivolgendosi agli altri. E corre a recuperare la pallina
lanciata troppo lontano, finita là dove ora passa un gruppetto
di turisti, che Giovanni sfiora con noncuranza. Ed eccolo nuovamente in
mezzo agli altri. Non è più il momento per le chiacchiere.
Nemmeno per lui.
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