Ci sono voluti tre anni perché venisse approvata. E finalmente
l’11 giugno del 2003 la legge del Buon Samaritano
è entrata in vigore, ponendo fine all’enorme spreco di
cibo eliminato dalle mense e dalle grandi catene di ristorazione. Con
un solo articolo legislativo tonnellate di primi, secondi e contorni
già cotti ma mai consumati, possono essere ritirati e distribuiti
dalle associazioni no profit ai bisognosi.
In pratica tutti gli enti che effettuano distribuzione gratuita di prodotti
alimentari a persone indigenti vengono equiparati al consumatore
finale. Ciò solleva completamente le imprese di ristorazione
- e tutti gli altri potenziali donatori - dalle responsabilità
sulla conservazione, sul trasporto, sul deposito e sull’utilizzo
degli alimenti.
Secondo Luca Falasconi della Last Minute Market la legge del
Buon Samaritano ha rivoluzionato il panorama delle donazioni, ma ci
sono ancora delle resistenze: «L’ipermercato vuole comunque
delle garanzie – spiega Luca – per il trasporto e la conservazione
degli alimenti: hanno paura delle conseguenze in caso di alterazione
dei prodotti». La Last Minute Market ha poi presentato
nel settembre 2003 una proposta di legge per far sì che le agevolazioni
fiscali previste per i prodotti alimentari e farmaceutici vengano estese
anche ai beni non alimentari che in un centro commerciale
di dimensioni medio-grandi rappresentano una percentuale altrettanto
elevata degli invenduti (1,5 per cento del fatturato annuo).