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29 giugno 1944. Ore 7. Un comando tedesco, probabilmente appartenente alla divisione Hermann Goering entra a Civitella in Val di Chiana, un piccolo paese in provincia di Arezzo e uccide 115 persone. Quasi tutti uomini: tra le vittime vi sono solo poche donne.

Sessant'anni dopo i soppravvisuti al massacro sono ossessionati da una stessa domanda, sempre quella: "Quell'eccidio si poteva evitare". La colpa in paese viene fatta ricadere su un gruppo di partigiani locali, la "Banda Renzino", che il 18 giugno 1944 uccise, nel circolo del dopolavoro ferroviario, 3 tedeschi. Attraverso i racconti di chi visse in prima persona quei terribili momenti la ricostruzione dei fatti.

di Elisa Assini (assini_elisa@yahoo.it)

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