Il
manifesto in crisi economica affronta
il periodo più difficile: quello della
riorganizzazione aziendale e del rinnovamento.
I conti sono in rosso, calano le vendite e il
debito da ripianare non permette di pagare gli
stipendi con regolarità a giornalisti,
poligrafici e amministratori.
Un
giornale nuovo, da ripensare, secondo Mariuccia
Ciotta, direttrice assieme a Gabriele Polo. Non
affossato nella trincea ideologica di una sinistra
"bocciata" alle elezioni. Uscirà
a giugno il nuovo formato del quotidiano, con
una grafica rinnovata e l'uso del colore per la
prima pagina.
Un
passo verso il futuro è anche la nuova
sede, nel quartiere Trastevere a Roma. Luminosa,
senza il traffico e i rumori del centro città.
Lontana dalla sede storica di via Tomacelli, dove
il quotidiano aveva mosso i suoi primi passi nel
1971.
Non
è solo crisi del manifesto. Tutti e tre
i giornali della sinistra affrontano un calo di
consensi e di vendite, parallelo al fallimento
politico della sinistra di governo.
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