LA' DOVE IL PASSO E' PIU' BREVE
Il Passetto deriva il suo nome probabilmente dal sostantivo 'passo', usato in questo caso con il significato di "luogo attraverso cui il transito e' permesso". 'Passetto' potrebbe pertanto indicare la via piu' breve di accesso al mare, essendone il diminutivo, perche' e' proprio qui che la rupe su cui sorge la citta' di Ancona si abbassa ed e' possibile un passaggio a mare piu' rapido. Storicamente si individua con questo nome tutta la zona che va dal cosiddetto scoglio della Seggiola del Papa fino alla Scalinata che consente la risalita dalla spiaggia.
Tutta l'area del Passetto presenta alcune interessanti peculiarita': la spiaggia, a inizio Novecento, era sassosa e la Scalinata non esisteva ancora. Fu costruita nel 1926 e inaugurata nel secondo dopoguerra. Prima esistevano solo due grandi scalandroni addossati alla rupe e le persone erano solite scendere a mare tramite questi o lo stradello della Panoramica, poi interdetto durante la Seconda guerra mondiale. Dalla meta' degli anni Cinquanta fino all'inizio dei Sessanta i finanzieri presidiarono tutta la zona, per contrastare il fenomeno del contrabbando di sigarette, attivita' praticata per fame.
Nel 1923 al Passetto fu posata la prima pietra del Monumento ai Caduti, poi inaugurato nel 1932. Fu proprio negli anni immediatamente seguenti il primo conflitto mondiale che la spiaggia venne valorizzata al massimo, soprattutto tramite l'iniziativa dei privati: ad esempio venne creato uno stabilimento, 'Il Valentino', inaugurato nel 1931 dalla famiglia Cerusici. Negli anni Cinquanta fu la volta dello 'Stabilimento', una costruzione su palafitta nella cui realizzazione si impegnarono le famiglie Cerusico, Moroni e Burattini. Nel 1956, infine, venne infine inaugurato l'ascensore, che facilito' ulteriormente l'accesso alla spiaggia.
Il periodo piu' felice per il Passetto fu senz'altro quello tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Era considerata la spiaggia d'elezione degli anconetani e, prima del boom economico, anche l'unica raggiungibile per chi non aveva mezzi per spostarsi dalla citta'. Poi arrivarono la Cinquecento e il benessere e, nonostante fossero ancora molte le persone dedite alla pesca per la sopravvivenza all'inizio degli anni Sessanta, inizio' l'esodo verso le spiagge lontane ma meglio curate della costa cittadina, tra cui quelle della baia di Portonovo.