Pascalis: “Le associazioni? Un modo per fare soldi”
Pubblicato il 25/04/2012
TORINO – Non tutti sono convinti della bontà del proliferare delle associazioni di amicizia Italia-Cina. Mauro Pascalis, presidente dell’istituto italo-cinese Centroriente si scaglia contro l’associazionismo che riguarda la cultura cinese. ”Dipende dalle associazioni, ma la maggior parte di loro nasce per proporre corsi a buon mercato e non pagare le tasse”.
Per Pascalis, che nel suo centro offre pressoché gli stessi servizi di un’associazione, seppur senza l’organizzazione di eventi, le associazioni sono concorrenti sleali. ”Per me è difficile vivere in questo modo, in concorrenza con centri che pagano docenti a nero e ricevono finanziamenti solo per il fatto di chiamarsi associazioni”.
Le associazioni, per status, devono essere enti senza fini di lucro, ma secondo il presidente di Centroriente sarebbero solo una facciata dietro la quale nascondere un’attività commerciale in piena regola.
Il suo centro nato negli anni ’80 è stato uno dei primi a fornire lezioni di lingua sotto la Mole. Pascalis è stato lungimirante. ”Prima d’allora – racconta – lavoravo come microbiologo presso l’Università di Torino. Poi, per curiosità, ho cominciato a studiare cinese, mi sono appassionato e ho trovato un modo per unire l’utile al dilettevole”.