Bagni, negozi e officine: l’economia della bici pesarese
Pubblicato il 28/04/2014
La bicicletta sta vivendo una seconda giovinezza. Dopo il boom degli anni ’60, nel 2012 è tornata ad essere il mezzo più venduto superando l’automobile di circa 12.000 unità. Solo l’anno scorso in Italia ne sono state vendute 1.542.758 e prodotte 2.671.200, circa il 22 per cento in più rispetto all’anno precedente. Un dato positivo che conferma il primato italiano in questo settore: l’Italia è infatti il maggior produttore di biciclette in Europa insieme alla Germania.
Anche a Pesaro il mercato delle due ruote ecologiche funziona molto bene “ Nonostante la crisi – racconta Thomas Gaudenzi, proprietario di uno dei dieci negozi di biciclette di Pesaro - molte persone si rivolgono a noi per comprare le biciclette ma anche solo per restaurare vecchi cicli che per anni sono rimasti chiusi in cantina”.
Parallelamente a quello delle vendite, sta prendendo piede anche il mercato delle ristrutturazione. Riccardo Urbinati è un giovane pesarese che, stanco di aspettare contratti lavorativi che non arrivavano, ha deciso di dedicarsi alle due ruote. “Sistemo bici di qualsiasi tipo, alcune le creo da zero personalizzando ogni singolo elemento – dice – ho iniziato dalla mia bicicletta, poi mi sono appassionato. Alcuni miei amici mi hanno chiesto di realizzare per loro delle biciclette ‘su misura’ e ora sto valutando se aprire un’attività”.
Se i pesaresi non rinunciano alla bicicletta lo si deve soprattutto alla Bicipolitana che ha incentivato il 30 per cento della popolazione a preferirla rispetto all’automovile non solo d’estate ma anche d’invero. Ma è proprio d’estate che la bicicletta ‘pesa’ positivamente nell’economia. Con l’arrivo della bella stagione aumentano le vendite e le riparazioni e ne beneficiano indirettamente anche i gestori balneari.
Federica Pucci è la rappresentante dei bagnini di Sottomonte, un tratto di spiaggia che, fino a prima della costruzione della Bicipolitana era raggiungibile solo in macchina o scooter: “Da un paio d’anni – dice – è stata costruita una pista che costeggia la spiaggia e grazie ad essa ora ci raggiungono persone che prima non sapevano nemmeno della nostra esistenza oppure che avevano difficoltà ad arrivarci perché non avevano una macchina. Da quando è stata realizzata, la parte Sottomonte è rinata. Alcuni stabilimenti balneari hanno avuto un incremento addirittura del 50 per cento”.
Dall’altra parte della costa pesarese, quella dei bagnini di Levante la situazione in realtà non è cambiata molto da prima della costruzione della Bicipolitana “Perché – spiega il rappresentante Paolo Sorace – la maggior parte dei nostri stabilimenti si trova in Viale Trieste, un luogo che da sempre è stato facilmente raggiungibile in bicicletta.”
L’economia che produce la bicicletta non è solo quella diretta come le vendite o i ricavi stagionali. C’è anche quella indiretta che è “ tutto ciò che gira attorno al risparmio che l’amministrazione ha quando i cittadini usano la macchina – spiega Paola Stolfa, mobility manager del Comune di Pesaro- ad esempio se ci sono meno automobili in circolo ci sarà anche meno traffico, meno ingorghi e meno incidenti che pesano sull’economia di un Comune”.
L’altra faccia della medaglia sono i furti di biciclette. Ogni anno in Italia vengono rubati circa 320.000 biciclette vale a dire che in una rastrelliera portabici due su tre potrebbero essere rubate da un momento all’altro. Poche le persone che decidono di denunciare il furto alla polizia: solo uno su cinque. A Pesaro dal 2005 ad oggi c’è stato un incremento dei furti del 20 per cento ma per far fronte a questo “imprevisto” il Comune nel 2012 corso ai ripari con un kit antifurto per targare le biciclette.
La targa consiste in un etichetta difficile da rimuovere da applicare sul mezzo. Ad essa verrà applicato un codice di riconoscimento che verrà inserito nel Registro Italiano Bici, un elenco consultabile 24 ore su 24 dalle forze dell’ordine che ricevuta la denuncia del furto o del ritrovamento della bicicletta potranno risalire al proprietario grazie al numero di riconoscimento.
Questo metodo è già presente in altre 25 città italiane ottenendo ottimi risultati: il 18% dei furti in meno e il 35% delle biciclette ritrovate. Fin’ora in tutt’Italia i cicli targati sono più di cento mila. A Pesaro invece, nonostante le buone premesse iniziali e il prezzo del kit (9,90 euro) la targa per la bicicletta stenta a decollare.
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