Pesaro, in Bicipolitana e cambia la vita http://ifgnetwork.uniurb.it/generali Linee, scambi e stazioni: 73 chilometri di piste riservate per una città a misura di bicicletta Sun, 27 Apr 2014 22:19:51 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.8.1 Linee, scambi e stazioni: 73 chilometri di piste riservate per una città a misura di bicicletta Pesaro, in Bicipolitana e cambia la vita no Linee, scambi e stazioni: 73 chilometri di piste riservate per una città a misura di bicicletta Pesaro, in Bicipolitana e cambia la vita http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifgnetwork.uniurb.it/generali Bagni, negozi e officine: l’economia della bici pesarese http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/pezzo-economico/ http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/pezzo-economico/#comments Sun, 27 Apr 2014 22:09:43 +0000 http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/?p=45 La bicicletta sta vivendo una seconda giovinezza. Dopo il boom degli anni ’60, nel 2012 è tornata ad essere il mezzo più venduto superando l’automobile di circa 12.000 unità. Solo l’anno scorso in Italia ne sono state vendute 1.542.758 e prodotte 2.671.200, circa il 22 per cento in più rispetto all’anno precedente. Un dato positivo che conferma  il primato italiano in questo settore: l’Italia è infatti il maggior produttore di biciclette in Europa insieme alla Germania.

Anche a Pesaro il mercato delle due ruote ecologiche funziona molto bene “ Nonostante la crisi – racconta Thomas Gaudenzi, proprietario di uno dei dieci negozi di biciclette di Pesaro -  molte persone si rivolgono a noi per comprare le biciclette ma anche solo per restaurare vecchi cicli che per anni sono rimasti chiusi in cantina”.

Parallelamente a quello delle vendite, sta prendendo piede anche il mercato delle ristrutturazione. Riccardo Urbinati è un giovane pesarese che, stanco di aspettare contratti lavorativi che non arrivavano, ha deciso di dedicarsi alle due ruote. “Sistemo bici di qualsiasi tipo, alcune le creo da zero personalizzando ogni singolo elemento – dice – ho iniziato dalla mia bicicletta, poi mi sono appassionato. Alcuni miei amici mi hanno chiesto di realizzare per loro delle biciclette ‘su misura’ e ora sto valutando se aprire un’attività”.

Se i pesaresi non rinunciano alla bicicletta lo si deve soprattutto alla Bicipolitana che ha incentivato il 30 per cento della popolazione a preferirla rispetto all’automovile non solo d’estate ma anche d’invero. Ma è proprio d’estate che la bicicletta ‘pesa’ positivamente nell’economia.  Con l’arrivo della bella stagione aumentano le vendite e le riparazioni e ne beneficiano indirettamente anche i gestori balneari.

Federica Pucci è la rappresentante dei bagnini di Sottomonte, un tratto di spiaggia che, fino a prima della costruzione della Bicipolitana era raggiungibile solo in macchina o scooter: “Da un paio d’anni  – dice – è stata costruita una pista che costeggia la spiaggia e grazie ad essa ora ci raggiungono persone che prima non sapevano nemmeno della nostra esistenza oppure che avevano difficoltà ad arrivarci perché non avevano una macchina. Da quando è stata realizzata, la parte Sottomonte è rinata. Alcuni stabilimenti balneari hanno avuto un incremento addirittura del 50 per cento”.

Dall’altra parte della costa pesarese, quella dei bagnini di Levante la situazione in realtà non è cambiata molto da prima della costruzione della Bicipolitana “Perché – spiega il rappresentante Paolo Sorace – la maggior parte dei nostri stabilimenti si trova in Viale Trieste, un luogo che da sempre è stato facilmente raggiungibile in bicicletta.”

L’economia che produce la bicicletta non è solo quella diretta come le vendite o i ricavi stagionali. C’è anche quella indiretta che è “ tutto ciò che gira attorno al risparmio che l’amministrazione ha quando i cittadini usano la macchina – spiega Paola Stolfa, mobility manager del Comune di Pesaro- ad esempio se ci sono meno automobili in circolo ci sarà anche meno traffico, meno  ingorghi e meno incidenti che pesano sull’economia di un Comune”.

L’altra faccia della medaglia sono i furti di biciclette. Ogni anno in Italia vengono rubati circa 320.000 biciclette vale a dire che in una rastrelliera portabici due su tre potrebbero essere rubate da un momento all’altro. Poche le persone che decidono di denunciare il furto alla polizia: solo uno su cinque.  A Pesaro dal 2005 ad oggi c’è stato un incremento dei furti del 20 per cento ma per far fronte a questo “imprevisto” il Comune nel 2012 corso ai ripari con un kit antifurto per targare le biciclette.

La targa consiste in un etichetta difficile da rimuovere da applicare sul mezzo. Ad essa verrà applicato un codice di riconoscimento che verrà inserito nel Registro Italiano Bici, un elenco consultabile 24 ore su 24 dalle forze dell’ordine che ricevuta la denuncia del furto o del ritrovamento della bicicletta potranno risalire al proprietario grazie al numero di riconoscimento.

Questo metodo è già presente in altre 25 città italiane ottenendo ottimi risultati: il 18% dei furti in meno e il 35% delle biciclette ritrovate.  Fin’ora in tutt’Italia i cicli targati sono più di cento mila. A Pesaro invece, nonostante le buone premesse iniziali  e il prezzo del kit (9,90 euro) la targa per la bicicletta stenta a decollare.

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Un terzo dello stipendio risparmiato e il pendolare sceglie la bici http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/storie/ http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/storie/#comments Sun, 27 Apr 2014 22:08:01 +0000 http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/?p=25

Le storie di un neo-laureato e di una lavoratrice di lungo corso. Tutti i giorni scelgono la bicicletta per i loro spostamenti quotidiani. "A Pesaro senza macchina si vive benissimo in tutte le stagioni e grazie alla Bicipolitana si raggiungono posti che fino a qualche anno fa si raggiungevano solo in macchina"

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Patrizia Barulli e Luca Iaquinta abitano a Pesaro ma non si conoscono. Lei è un’impiegata di 53 anni con lunghi capelli biondi e ricci. Lui ha 25 anni e ha appena iniziato uno stage post laurea in un’azienda pubblicitaria. Entrambi sono pendolari su due ruote. Entrambi hanno scelto di lasciare la macchina in garage e rispolverare le biciclette che per anni era rimasta chiusa in cantina.

patriziaPatrizia ogni mattina parte di casa con la sua bicicletta viola per andare in ufficio [vedi foto]. Fa sempre lo stesso percorso, passa sotto il viale alberato, costeggia una chiesa e poi l’ultimo tratto di strada che la porta a destinazione.

“Fino a sei anni fa – racconta – usavo la bicicletta solo durante le ferie estive per andare al mare. Da qualche anno invece, ho riscoperto il piacere di pedalare anche per andare al lavoro”. Come lei a Pesaro il 30 per cento dei residenti ha fatto questa scelta. “Si risparmia sulla benzina – dice -  il parcheggio si trova più facilmente ed evito di rimanere bloccata nel traffico specialmente nell’ora di punta”.

Patrizia Barulli lavora da tre anni in ufficio a pochi passi dal centro storico dove gli unici posti macchina disponibili sono a pagamento. “Se dovessi pagare tutti i giorni il parcheggio  – aggiunge – spenderei quasi un terzo dello stipendio che guadagno. Poi spesso non è facile trovare un posto libero invece con la bicicletta parcheggio sotto l’ufficio ed evito di perdere tempo”.

Per 25 anni è stata impiegata in una fabbrica a Villa Fastiggi, un paese a cinque chilometri dal centro di Pesaro. Poi, nell’aprile 2009, l’azienda ha chiuso e lei si è ritrovata senza lavoro. “ Mandare avanti una famiglia con uno stipendio non era facile, in quel periodo lavorava solo mio marito mentre nostra figlia studiava all’estero. È stato così che ho cominciato a usare la bicicletta per i miei spostamenti , prima per risparmiare sui costi della benzina poi è diventata un’abitudine. Ora è una comodità alla quale non posso rinunciare neanche per andare a fare la spesa”.

Patrizia non è l’unica che usa la bicicletta nella sua famiglia. “Mio marito lavora fuori Pesaro, a 12 chilometri da casa, quindi per spostarsi usa la macchina. Nel tempo libero invece ci spostiamo in bicicletta soprattutto d’estate. Potremmo tranquillamente sospendere l’assicurazione della macchina nei mesi estivi – scherza – perché in estate ci dimentichiamo perfino di averla”.

La storia di Luca Iaquinta è diversa. Da poco laureato in Scienze della Comunicazione e spera di diventare un organizzatore di eventi. Quando lo abbiamo incontrato era da tre mesi stagista in un agenzia pubblicitaria, con uno stipendio che copriva appena le spese, ma fortunatamente poteva raggiungere il lavoro anche senza auto.

Proprio sotto casa passa una delle 11 linee della Bicipolitana che lo portava fino al posto di lavoro. “Uso la bicicletta perché è più comoda e con la pista ciclabile arrivo in ufficio in pochi minuti, non ne faccio una questione di denaro ma di tempo risparmiato”. Anche lui ogni mattina fa lo stesso percorso, passa davanti una scuola elementare poi imbocca il sottopasso che in pochi minuti lo porta direttamente sotto lo studio. “Ci impiego più tempo a inchiavare la bicicletta che ad arrivare in ufficio” dice ridendo.

A Iaquinta piace pedalare anche nel tempo libero “Con i miei amici usciamo spesso in bicicletta, soprattutto in primavera e in estate. Ormai a Pesaro è diventata una tendenza usare la bicicletta, lo confermano i social network: appena c’è una bella giornata la mia bacheca si riempie di selfie fatti sulla pista ciclabile. D’estate ci sono molti locali notturni raggiungibili solo a piedi o in bicicletta, specialmente quelli sulla spiaggia. In quel periodo le piste ciclabili sono quasi più trafficate di notte rispetto al giorno”.

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Studio del Comune: chi sceglie la bicicletta ha di solito ha tra i 26 e 55 anni e la usa tanto d'estate che d'inverno per andare a lavorare o per svago. Quasi 17.000 ciclisti in una sola giornata in un punto di osservazione. Profondi cambiamenti urbanistici, mentre in un anno le automobili sono diminuite di 500 unità

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Un pesarese su tre ha fatto della bicicletta il suo principale mezzo di trasporto. Una realtà in linea con la tendenza che si sta diffondendo in tutt’Italia dove i ciclisti sono più di cinque milioni.

Pesaro è uno dei comuni italiani con il maggior numero di persone che giornalmente utilizzano la bicicletta per svago, per andare al lavoro o per fare commissioni. Il Comune di Pesaro ha recentemente pubblicato sul suo sito i risultati di una indagine sull’uso della bicicletta da parte dei pesaresi: nove radar in punti strategici della città hanno contato tutti i ciclisti passati per una settimana a maggio 20013 e luglio 2013. A un campione di ciclisti è stato poi chiesto di compilare un questionario per delineare un identikit del ciclista pesarese.

I risultati. In una sola giornata di luglio si sono contati quasi 17.000 ciclisti lungo la ciclabile di Viale Trieste, la più utilizzata soprattutto nei mesi estivi. Le fasce orarie nelle quali si è registrato un flusso maggiore sono quelle subito prima e subito dopo gli orari di lavoro, dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20. La distanza media che un ciclista percorre è di due chilometri e mezzo. Dai sondaggi a campione emerge che il 32,8 per cento degli intervistati utilizza la bicicletta per andare in ufficio, 13 per cento per fare commissioni e il 43 per cento nel tempo libero. Chi utilizza di più la bicicletta ha tra il 26 e i 55 anni e lo fa tutto l’anno, non lo fa solo d’estate. Infatti il 75 per cento dei ciclisti ha dichiarato di usare la bicicletta anche d’inverno.

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La maggior parte degli intervistati ha dichiarato che usa la bicicletta perché in tempi di crisi preferiscono risparmiare sui costi della benzina e dei parcheggi, il 40 per cento aggiunge anche che è più pratica e comoda rispetto all’auto.
La bicicletta ha cambiato il volto di Pesaro. Oltre ai benefici fisici ed ecologici, la bicicletta ha portato un cambiamento estetico alla città. Grazie al progetto della Bicipolitana iniziato nel 2005, l’urbanistica di Pesaro ha subito profondi cambiamenti.

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Molte zone della città si sono adattate alle piste, ad esempio in via Kolbe sono stati eliminati i marciapiedi per far spazio alla pista ciclabile che ora passa davanti ai cancelli delle abitazioni senza che ci sia un passaggio pedonale e i residenti per entrare ed uscire dentro casa devono assicurarsi che non ci siano ciclisti sulla traiettoria.

Altre zone, la maggior parte, hanno subito miglioramenti e bonifiche che non sarebbero mai state effettuate, se non fosse stato per la costruzione della Bicipolitana. Per esempio, la pista che costeggia il lungo Foglia e che collega la zona commerciale al centro, era fino a qualche anno fa un’impraticabile distesa di terreni incolti mentre ora è uno dei percorsi ciclabili più usati.

È difficile trovare aspetti negativi per un progetto che ha portato introiti positivi alla città anche dal punto di vita economico: i rivenditori delle biciclette sono abbastanza soddisfatti delle vendite nonostante la crisi e un riflesso positivo si è avuto anche sull’economia balneare dove alcuni stabilimenti affermano di aver avuto un aumento di clientela fino al 50 per cento.

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Un calo nelle vendite, si parla del 35 per cento, lo hanno avuto i rivenditori di automobili. Impossibile da definire quanto questo sia dipeso dalla “conversione” dei pesaresi alla bicicletta e quanto dalla crisi economica.  Sta di fatto che i dati dell’Automobil Club Italia evidenziano nel 2012 una diminuzione di 500 automobili rispetto all’anno prima.

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Bicipolitana, 11 piste in 34 fotografie http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/che-cose-la-bicipolitana/ http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/che-cose-la-bicipolitana/#comments Sun, 27 Apr 2014 22:05:36 +0000 http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/?p=48 [continua a leggere]]]> La Bicipolitana è una metropolitana per le bici dove al posto delle rotaie ci sono le piste e invece dei vagoni le biciclette. È una fitta rete di percorsi ciclabili che collega le zone periferiche al centro storico, ognuno dei quali è contraddistinto da un colore diverso: rosso, azzurro, rosa, giallo etc.  Ogni linea ha capolinea, fermate e punti di snodo  per chi  vuole passare da una pista all’altra rimanendo sempre all’interno della Bicipolitana.

Un elemento che la caratterizza dalle altre piste ciclabili d’Italia è la segnaletica utilizzata: ne cartelli vengono riportate tutte le fermate della linea che si sta percorrendo e le distanze tra i luoghi principali della città. Tutto avviene come nella metropolitana di Londra, l’unica differenza è che non ci sono tornelli all’ingresso, il biglietto non si paga e lo smog e lo stress rasentano lo zero. È proprio alla città londinese che il Comune di Pesaro nove anni fa si è ispirato per realizzare questo progetto che oggi conta 73km  (poco più della metà del disegno complessivo) e 11 piste ciclabili realizzate.

La storia degli itinerari ciclabili nasce più di 10 anni fa ma è stata approvata nel 2005 con l’intento di migliorare la circolazione ciclistica già esistente (12 chilometri di piste nel 2005), promuovere le costruzioni di altri percorsi grazie anche all’individuazione di zone 30 nell’ambio cittadino, rendere accessibili tutti i luoghi della città sfruttando le caratteristiche di una città che si presta perfettamente all’uso della bicicletta: distanze brevi perlopiù pianeggianti.

Nel 2005 il progetto prevedeva la realizzazione di 120 km di piste ciclabili in un tempo non determinato per un costo complessivo di 34milioni di euro, diviso tra amministrazione e soggetti privati. Fin’ora i chilometri realizzati sono 73 ma la spesa sostenuta non è quantificabile perché oltre ai lavori per realizzare le piste ciclabili bisogna tener conto anche di quelli per  bonificare e rivalorizzare le zone limitrofe.

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Sono 73 i chilometri di Bicipolitana a Pesaro e 30 mila i ciclisti che ne fanno uso. Nonostante questo il XX rapporto annuale sulla qualità ambientale dei comuni di provincia del 2013 fatto da Legambiente posiziona la città marchigiana al decimo posto tra quelle di media grandezza per quello che riguarda consumi idrici, trasporto pubblico, politiche energetiche, indice di ciclabilità e qualità dell’aria. Probabilmente se il Comune decidesse di terminare il progetto della Bicipolitana entro breve tempo la situazione potrebbe migliorare.

Il Comune di Pesaro, per capire quanto la costruzione della Bicipolitana abbia influito sull’ambiente, da mesi sta monitorando la qualità dell’aria . Per fare questo innanzitutto ha tenuto sotto controllo il flusso di automobili in circolazione e non ha solo confrontato i dati dei mezzi in circolazione negli ultimi anni ma li ha catalogati in base all’emissione inquinanti atmosferici che producono (polveri sottili, emissione di CO2, inquinamento acustico e riduzione di incidentalità). I controlli che il Comune ha svolto in questi mesi sono stati effettuati in tre periodi diversi: inverno, primavera ed estate calcolando poi una media (perché ad esempio in estate il flusso di auto è minore rispetto all’inverno). Ultimata la fase di monitoraggio, i dati ottenuti verranno trasmessi al ministero dell’Ambiente e si saprà quanto la qualità dell’aria sia migliorata da quando c’è la Bicipolitana. I risultati dello studio arriveranno a metà anno.

Per il momento l’unica certezza è che i pesaresi non utilizzano la bicicletta per fini ambientali. Infatti, secondo un sondaggio fatto dal Comune, soltanto l’otto per cento dei ciclisti usa la bicicletta perché fa bene all’ambiente. Il 44 per cento ha dichiarato di preferirla perché si risparmia e il restante semplicemente perché è il mezzo più comodo.

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Scatto su due ruote,le foto della Bicipolitana impazzano su Instagram http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/scatto-su-due-ruote-la-ciclabile-gira-sui-social/ http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/scatto-su-due-ruote-la-ciclabile-gira-sui-social/#comments Sun, 27 Apr 2014 22:04:02 +0000 http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/?p=57 [continua a leggere]]]> A Pesaro il selfie si fa in bicicletta o meglio in  #bicipolitana. La mania dello scatto modificato e poi postato sui social network non ha risparmiato nemmeno le coloratissime piste ciclabili pesaresi dal nome così tanto bizzarro che si è prestato benissimo a diventare un hashtag.

Persone sorridenti mentre pedalano in compagnia, manubri, piste ciclabili che si affacciano sul mare, campanelli colorati e piccole bici dei ciclisti del futuro. Con l’arrivo della bella stagione le bacheche social dei pesaresi si preparano ad ospitare  gli autoscatti degli amanti delle due ruote.

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Guida alla rete http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/guida-alla-rete/ http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/guida-alla-rete/#comments Sun, 27 Apr 2014 22:02:47 +0000 http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/?p=296 [continua a leggere]]]> Per l’inchiesta realizzata sono stati utilizzati diversi siti istituzionali dove si possono trovare tutte le informazioni sulla Bicipolitana.

Comune di Pesaro
 Pesaro mobilità
 Che cos’è la zona 30
 Bicipolitana
 Monitoraggio Bicipolitana
Servizi per i ciclisti
Registro italiano delle biciclette

Per avere il quadro completo di tutto lo studio fatto da Legambiente sulla qualità dell’area di Pesaro e di tutti gli altri Comuni italiani i siti da consultare sono:

Legambiente
XX rapporto annuale sulla qualità ambientali ei comuni di provincia nel 2013

Le associazioni che sono state consultate sono:

Aci Pesaro
 Federazione Italiana della Bicicletta
Bicitalia
Associazione bagnini di Pesaro

 

 

 

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Bici gratis, targhe e parcheggi di scambio per i pesaresi http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/mobilita-sostenibile-ecco-i-servizi-offerti-dal-comune-di-pesaro/ http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/mobilita-sostenibile-ecco-i-servizi-offerti-dal-comune-di-pesaro/#comments Sun, 27 Apr 2014 22:01:17 +0000 http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/?p=139 [continua a leggere]]]> La bicicletta potrebbe salvare la vita a diecimila persone e creare 76.600 posti di lavoro se le principali città europee adottassero un sistema integrato di trasporto pubblico disegnato attorno alle due ruote. Lo dice uno studio dell’Unece, la Commissione economica europea dell’Onu, secondo il quale un trasporto green non ha effetti solo sull’ambiente o sulla salute ma può essere vantaggiosa anche per l’economia. Per vedere risultati positivi, oltre alla costruzione di piste ciclabili, è tuttavia necessario che una città metta a disposizione dei ciclisti anche una serie di servizi. Ecco quelli a disposizione dei ciclisti lungo i 73 chilometri della Bicipolitana di Pesaro.

Bike sharing. E’ il servizio gratuito di bici pubbliche che tutti possono utilizzare. A Pesaro i residenti che usano il Bike sharing sono circa 700. Basta compilare un modulo per l’attivazione del servizio  e ritirare la chiave con la quale si possono prelevare le biciclette nelle nove postazioni illustrate dalla mappa qui sopra [cliccare per vedere le bici a disposizone in ogni stazione]. La chiave data in dotazione può essere usata in tutti i 108 comuni italiani che utilizzano il servizio di Bike Sharing.  Le biciclette gratuite sono posizionate in prossimità delle fermate dei mezzi pubblici per coprire il tratto di percorso che separa la fermata dalla destinazione del cittadino. Il servizio è funziona dalle 7.30 alle 24.

Parcheggi. C’è un parcheggio scambiatore auto-bici nell’area del San Decenzio [vedi mappa]. Chi vuole raggiungere il centro senza inquinare può farlo lasciando la bici nel parcheggio gratuito aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 21.

Cicloturismo. E’ disponibile una mappa con 13 itinerari  per pedalare tra mare e colline.

Targa. Un’etichetta difficile da rimuovere applicata al mezzo, che costa 9 euro e 90. Contiene un codice di riconoscimento inserito nel Registro Italiano Bici, un elenco consultabile 24 ore su 24 dalle forze dell’ordine per risalire al proprietario.

Ben ritrovata bicicletta. Nel sito del Comune di Pesaro vengono pubblicate le fotografie di tutte biciclette  ritrovate dalla Polizia Municipale.

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Bicipolitana, cambia il volto alla città e fa girare l’economia http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/pezzo-principale/ http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/28/pezzo-principale/#comments Sun, 27 Apr 2014 22:01:10 +0000 http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/?p=23 patrizia-in-bici

Patrizia Barulli, pendolare su due ruote

Alle 8 di mattina, quando le strade di  Pesaro cominciano ad affollarsi, un’elegante donna dai capelli biondi e ricci, esce di casa tutti i giorni con la sua bicicletta e pedala verso l’ufficio. Passa il lungo viale alberato, costeggia una chiesa, infine percorre l’ ultimo tratto di strada che la porta fino in centro. Tutti i giorni, anche d’inverno, usa la bicicletta per i suoi spostamenti: è una pendolare su due ruote, una dei trentamila abitanti di Pesaro che preferiscono spostarsi in bicicletta piuttosto che usare la macchina.

“Ho cambiato le mie abitudini da qualche anno, prima mi muovevo sempre in macchina. Poi ho trovato lavoro a pochi chilometri da casa e ho riscoperto l’utilità della bicicletta”, dice Patrizia Barulli, 53 anni: “È  comoda, salutare e soprattutto si risparmiano soldi e tempo”.

Patrizia e le altre trentamila persone che usano la bicicletta sfruttano la cosiddetta “Bicipolitana”, una fitta rete di 11 piste ciclabili che il Comune ha costruito imitando lo schema della metropolitana di Londra: ognuna identificata con un colore diverso, un capolinea e fermate che scandiscono il percorso quotidiano dei pendolari, il 32 per cento di tutti quelli che usano la bici in città, secondo uno studio del Comune. Il 13 per cento la usa per fare commissioni e il 43 per cento per svago.

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GUARDA: mappa della Bicipolitana

Il piano per la costruzione degli itinerari ciclabili travestiti da metropolitana, approvato nel 2005, prevede la realizzazione di 120 chilometri di piste  collegate tra loro, per un costo complessivo di 34 milioni di euro, in un arco di tempo non stimato. A distanza di nove anni i chilometri realizzati sono 73, poco più della metà. I rimanenti non si sa ancora se e quando verranno realizzati, tutto dipende dai finanziamenti che il Comune riesce ad ottenere. Il progetto infatti è per metà finanziato dalle amministrazioni e per l’altra da soggetti privati.

“Quando si realizzano nuovi percorsi ciclabili bisogna tener conto anche dell’ambiente circostante”, dice l’assessore alla Mobilità Andrea Biancani: “E’ necessario bonificare le zone limitrofe ai passaggi ciclabili, rivalorizzando alcune zone della città che prima erano cadute nel dimenticatoio”.

Questo progetto non è l’unico in Italia: anche Bolzano, Bologna, Ferrara e Padova hanno un sistema simile, ma uno degli aspetti che distingue le piste ciclabili pesaresi dalle altre è il modo in cui la sua costruzione ha inciso sull’economia della città, specialmente su quella balneare.

Federica Pucci è la rappresentante dei bagnini di Sottomonte, un tratto di spiaggia che, fino a prima della costruzione della “Bicipolitana” era raggiungibile solo in macchina o in scooter. “ Da un paio d’anni è stata costruita una pista che costeggia la spiaggia e grazie ad essa ora ci raggiungono persone che prima non sapevano nemmeno della nostra esistenza oppure che avevano difficoltà ad arrivarci perché non avevano una macchina. Da quando è stata realizzata, la parte Sottomonte è rinata. Alcuni stabilimenti balneari hanno avuto un incremento addirittura del 50 per cento”.

Tutto questo ha spinto anche il commercio. “Il mercato delle due ruote funziona molto bene – dice Thomas Gaudenzi, proprietario di uno dei dieci negozi di biciclette di Pesaro – molte persone si rivolgono a noi non solo per comprare ma anche per ristrutturare cicli che per anni sono rimasti chiusi in cantina”. Una tendenza che rispecchia il dato nazionale: l’Italia oltre ad essere insieme alla Germania il maggior produttore di biciclette, è anche uno dei pochi paesi dove le vendite dei cicli battono quelle delle automobili. Gli ultimi dati messi a disposizione dalla Federazioe italiana amici della bicicletta (Fiab) dicono che nel 2012 le bici hanno superato le macchine con uno scarto di 12.000 a unità.

Il successo delle biciclette si vede indirettamente anche dai furti. Sempre secondo Fiab, ogni anno in Italia vengono rubati circa 320.000 biciclette. A Pesaro dal 2005 ad oggi c’è stato un incremento dei furti del 20% ma per far fronte a questo “imprevisto” il Comune nel 2012 ha deciso di adottare un kit antifurto per targare le biciclette. Questo metodo è già presente in altre 25 città italiane ottenendo ottimi risultati: il 18 per cento dei furti in meno e il 35 per cento delle biciclette ritrovate rispetto al 2011.

Pedalare oltre a fare bene all’economia fa bene anche alla salute dei cittadini e alla qualità dell’ambiente. Nel  XX rapporto annuale sulla qualità ambientale dei comuni di provincia del 2013, Legambiente ha stilato una classifica dei comuni italiani in base a diversi indicatori ambientali: consumi idrici, trasporto pubblico, politiche energetiche, indice di ciclabilità etc. Complessivamente Pesaro si è classificata al decimo posto tra le città di medie dimensioni, un risultato che potrebbe sicuramente migliorare se il Comune decidesse di terminare il progetto della Bicipolitana entro breve tempo, in modo tale da incrementare notevolmente l’indice di ciclabilità.

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La mappa della Bicipolitana, ecco gli 11 percorsi ciclabili http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/15/mappa-bicipolitana/ http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/2014/04/15/mappa-bicipolitana/#comments Tue, 15 Apr 2014 06:40:44 +0000 http://ifgnetwork.uniurb.it/generali/?p=86

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