Categoria Senza categoria

Imparare in casa: come funziona l’istruzione parentale

istrparentale-3

 

Leggi tutto

Pane, orto e legna. Il lavoro per l’autosufficienza

Alla Tribù delle noci sonanti non c'è la sveglia, di mattina. La giornata inizia quando lo decide il sole: in primavera ci si alza dal letto verso le otto. Il primo suono che si sente, oltre al cinguettio degli uccelli, è una cantilena dai toni bassi e prolungati che proviene dalla stanza di Fabrizio e suo figlio Siddhartha. Sono i mantra della meditazione, una sorta di preghiera buddhista: il suono più sacro è l'Om. E' Fabrizio che lo canta e lo ripete al ritmo del respiro. Anche Siddhartha, qualche anno fa, imitava il papà e faceva qualche posizione di yoga. Oggi preferisce correre fuori a giocare con gli animali. La Tribù, infatti, è composta anche da due cani, due gatti, qualche piccione, di cui uno appena uscito dall'uovo, e dai bruchi che ogni tanto Siddhartha riesce a catturare.Leggi tutto

Il “menu”: miso, ortaggi e lupinella selvatica a merenda

Ogni pasto alla Tribù delle noci sonanti inizia con un “cerchio d'energia”. Tutti seduti per terra, con il cibo pronto al centro della tovaglia, ci si prende per mano e si chiudono gli occhi. Si resta così, in silenzio, per qualche minuto. Capita di concentrarsi sul profumo delle pietanze, sul cinguettio degli uccelli o sul proprio respiro. Poi Fabrizio stringe più forte le mani, si aprono gli occhi e si può iniziare a mangiare. Intorno alla tovaglia, di solito, ci sono Fabrizio, Leandro e Siddhartha, ma nelle notti di luna piena la Tribù offre la cena ad almeno tre o quattro ospiti.Leggi tutto

Un ritorno all’antico, in armonia con la natura. Per Fabrizio un modello possibile

“Una noce dentro un sacco poco rumore fa”. Ma tante noci insieme suonano. E' da questo proverbio che nasce il nome della Tribù delle noci sonanti. Erano le parole che diceva sempre un'anziana contadina di Cupramontana. Fabrizio Cardinali ha dato questo nome al suo progetto, perché il sogno è che altre persone scelgano di condividere il suo stile di vita. “La gente ha sempre vissuto in gruppo o in tribù – spiega – ma al giorno d'oggi si fa la scelta contraria perché nella civiltà tecnologica si può vivere da soli, non manca niente. Ma prima nelle Marche, per esempio, c'era la famiglia allargata”.Leggi tutto

Crescere un figlio in mezzo alla natura: Siddhartha

Siddhartha, quasi sette anni, capelli lunghi biondi e una piuma in testa come gli indiani d’America, sta sbucciando un gambo di lupinella. L'ha appena strappata dal terreno intorno a casa, dove cresce spontaneamente. “E' buona e fa bene, per me è meglio di un dolce”. Poi la offre agli ospiti.“Volete la parte dura o quella tenera?” chiede. E' il primo e unico figlio di Fabrizio Cardinali e con suo padre è il secondo membro fisso della Tribù delle noci sonanti.Leggi tutto

Paolo: “Ho ritrovato mio fratello grazie alla passione per le api”

“Mio fratello è sempre stato estremo. Io lo accetto così com'è”. Paolo è di 12 anni più giovane di Fabrizio. Quando suo fratello ha lasciato la famiglia e la casa, a Falconara Marittima, per intraprendere uno stile di vita diverso e controcorrente, lui aveva solo 10 anni. "Come fratello - spiega Fabrizio - l'ho vissuto più tardi, facendo gli apicoltori". Le loro vite si sono incrociate, infatti, grazie alla passione condivisa per le api e per il miele. Leggi tutto